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Autore: kjria91    09/08/2013    1 recensioni
Salve a tutti, per chi non mi conosce e per chi mi segue da molto! Dopo qualche settimana di inattività sono tornata con una nuova fic che avevo in mente da mesi! Spero vi piaccia.
Dopo la sconfitta di Majin Bu, sulla Terra è tornata la pace e i due ragazzi trascorrono le giornate tra doveri e piaceri quotidiani.
Mentre si allenano in casa Briefs un grosso marchingegno cattura l’attenzione di Goten. Curiosando con quest’ultima che si scopre essere una macchina del tempo, inavvertitamente azionano i comandi e partono in un viaggio nel futuro.
Riusciranno a tornare nel presente? E cosa più importante riusciranno a rimanere anonimi o combineranno dei guai. E se dovessero incontrare la loro discendenza cosa accadrebbe?
Le avventure dei due saiyan adolescenti nel futuro.
I due primi capitoli fungono da introduzione. ^^
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Goten, Nuovo personaggio, Trunks
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Baci, sorrisi e… macchine del tempo

Trunks non aveva mai provato nulla di simile fino a quel momento. Le loro labbra si erano unite in un dolcissimo bacio e nessuno dei due voleva dividersi dall’altro. Era la prima volta e non immaginava che fosse così piacevole. Trunks guardava Aya imbambolato, come in trance.

Lei aggrottò la fronte -Beh… non mi dici nulla.-

-Eh… eh…-

-Certo che… sai non ho mai conosciuto un ragazzo come te. Sei così timido, ma anche dolcissimo. Adorabile!- concluse sorridendo.

Trunks era perplesso, non sapeva cosa pensare figuriamoci cosa dire! Aya gli piaceva, ma lei viveva nel futuro, lui sarebbe partito un giorno o l’altro. Doveva dirle la verità?

Lo guardava con occhi sognanti: era troppo tardi. Ormai lei era completamente cotta, se le avrebbe detto ora la verità non l’avrebbe mai più guadato in faccia e a lui serviva Aya per tornare indietro.

Si sentii un mostro. Lui stava con Aya solo per quel motivo? Solo per resoconto personale? No, non era così, pensò subito dopo che lei l’abbracciò.

Era così bella averla tra le braccia.

-Ti voglio bene Aya- la strinse forte a sé, era sincero.

-Anch’io Troru, anch’io tanto- rispose mentre era ancora accoccolata fra le sue braccia.

 

 

Goten si svegliò di soprassalto dal pisolino. Aveva sognato sua madre Chichi che lo inseguiva per casa, perché lui era scappato dalla finestra per andare ad allenarsi anziché studiare. Che incubo! Poi un pensiero gli balenò in testa: chissà cosa stavano facendo i loro genitori  in quel momento. Bulma sicuramente si era accorta della mancanza della macchina del tempo. Chissà quando sarebbero tornati cosa sarebbe accaduto. Punizione a vita! Brrr non voleva pensarci.

Si guardò intorno, non era rientrato ancora nessuno.

 I genitori di Aya erano spesso assenti per lavoro. Il padre, dopo quella volta, non lo videro più e della madre nemmeno l’ombra.

“Ma dove sono finiti quei due? Saranno ancora in giro a fare i piccioncini. Eheh” pensò. “Va beh, andrò a controllare la nostra macchina del tempo. Speriamo che sia tutto a posto.”

 

 

 

 

Poco dopo i due ragazzi ritornarono a casa. Mentre Aya era in cucina a preparare la cena, Trunks entrò nella camera che divideva con Goten. La ragazza aveva insistito per ospitarli per tutta la durata del loro viaggio e loro avevano accettato al volo.

 Goten balzò giù dal letto -era ora, dove eravate finiti? Lasciarmi tutto il giorno qui da solo, bell’amico che sei!- disse tono chiaramente scherzoso.

-Sì, in effetti è in po’ tardi… - e si diresse verso il bagno. Goten lo seguì.

-Sai sono andata a controllare la macchina che abbiamo nascosto. L’ho trovata bene, per fortuna, se non ci pensavo io…-

Trunks lo ascoltava distratto.

-Allora? Tu non mi racconti nulla?-

-Mhm- Trunks era in imbarazzo, non era come Goten, lui era più, come dire sciolto riguardo certi argomenti -ci… ci siamo… baciati, tutti qui- confessò alla fine, imbarazzato.

Goten strabuzzò gli occhi -Tutto qui?? Stai scherzando! Vi siete baciati e tu mi dici: tutto qui?!-

-Sì, tanto Goten sai bene che questa cosa non può avere futuro no?-

-Beh- Goten si fece serio -è complicato, forse dovremmo dirle la verità.-

-Credi che non ci abbia pensato? Ma così mandiamo in aria tutto. Domani comunque le chiederò di fare un giro nella macchina temporale, per capire meglio come funziona. Dobbiamo andarcene da qui prima di complicare il tutto.-

 

L’indomani, come deciso la sera prima, Trunks chiese ad Aya di fargli vedere la macchina del tempo all’interno e per spiegarle anche il funzionamento di essa.

Dopo un abbondante colazione andarono sul retro della casa dove era parcheggiata la navicella temporale.

-Eccoci qui, miei cari ragazzi, come promesso quest’oggi vi farà vedere poco dimeno  come è fatta una navicella temporale…- si avvicinò allo scanner esterno della navicella, avvicinò l’occhio destro e la porta della macchina si aprì.

-TATAAAAAN!-

Trunks e Goten si guardarono: certo che quella ragazza era davvero teatrale.

Entrarono e la prima cosa che saltò agli occhi di Trunks furono i comandi, o meglio dei comandi non c’era nemmeno l’ombra!

-Allora ragazzi voglio mostrarvi prima gli interni e le stanze, seguitemi.-

I due saiyan si guardavano intorno meravigliati, la loro navicella era grandissima, ma questa era immensa e davvero ben attrezzata, potevano viverci ben tre famiglie al suo interno.

Goten notò anche l’immensa dispensa.

-Ohh con tutto questo cibo sei apposto per un anno.-

-In realtà sarebbe per due…- rispose Aya.

-Eheh sì, intendevo due. Due- si corresse.

-Aya, scusami ma ho notato prima che non ci sono i comandi, come...-

-Non è esattamente corretto. Ora ti faccio vedere.-

Si avvicinarono al luogo dove dovevano esserci i comandi.

-SCANNER COMANDI- disse Aya.

Dal nulla dinnanzi a loro  apparve un ologramma.

-Eccoli i comandi, non sono visibili, nelle vecchie macchine sono inseriti nella navicella, invece in queste più recenti no. Questo rende tutto più semplice, così non si sbaglia. Per essere più chiari, questi tipi di comandi di ultima generazione, che possiede al momento solo la mia famiglia, evita problemi con la macchina, tipo partenze non previste- puntualizzò Aya gesticolando.

A Trunks si fermò un groppo in gola. Perché sua madre non aveva inventato dei comandi simili nel passato? Così non si sarebbero trovati in un pasticcio simile!

-Ma ti lasciano usare la navicella i tuoi genitori?-

-Ahah te lo sei chiesto anche tu, eh? La verità è che io prenderò il posto di mio padre, quindi sto già imparando qualcosina.-

-E tuo fratello?-

-Naa a lui non interessano certe cose, ama solo combattere.-

-Mmm Aya posso farti una domanda un po’ più complessa?- era arrivato il momento.

-Dimmi pure- Aya era curiosa.

-Metti caso che la macchina si possa rompere, come è possibile aggiustarla?-

-Rompere? Che tipi di guasto?-

-Al motore- intervenne Goten.

-Mhh siete davvero interessati a queste macchine, non è che per caso avete intenzione di costruirne una?- li guardò sott’occhio.

-No, no, te l’abbiamo detto è solo curiosità- cercò di giustificarsi Trunks.

-Eppure sembrate saperne molto.-

Silenzio… I ragazzi non sapevano più che inventarsi.

Poi Aya sembro sollevarsi -Sembrate dei tipi apposto, io mi fido del mio sesto senso. Ok, ve lo dirò! Basta chiamare il comando “Computer: Correzione Guasto” e qualsiasi guasto si aggiusterà!-

A Trunks caddero le braccia -E mettiamo caso che sia una dei quelle navicelle vecchie, che bisogna aggiustare manualmente?-

-Oh… beh mi dispiace, su questo non so aiutarvi, non sono arrivata fino a questo punto.-

Trunks e Goten si guardarono disperati.

-Ma! Ma posso chiedere a papà, se ci tenete tanto…-

-Oh sì! Grazie Aya, sei un tesoro- Trunks la sollevò da terra e l’abbracciò, sotto lo sguardo divertito di Goten.

-Di niente… tesoro- sorrise -ora se volete scusarmi devo studiare, Kasumi mi aspetta.

-Frequentate la stessa scuola?-

-Non esistono scuole qui!-

-Davvero?? Posso rimanere qui? Posso??- chiese eccitato Goten -poi si accorse della gaffe e si corresse -dai noi ci sono ancora le scuole, eheh-

-In realtà volevo dire che, non esistono fisicamente le scuole. Noi facciamo lezione in videoconferenza, siamo un gruppetto di dieci alunni. E sapete chi è la nostra insegnante? La mamma di Kasumi, la signora Muschy. Il cognome è di suo marito. Il suo non l’ho mai capito, ma comunque si chiama Marron. E’ davvero molto brava, una delle insegnati migliori di questa regione.-

Trunks e Goten sorrisero, conoscevano il futuro di uno dei loro amici. Ma gli altri doverono finiti? Ma più di tutti i loro alter-ego che fine avevano fatto? Forse, pensò Trunks, era meglio non saperlo. O no?

NDA:
Ciao! Come va? XD
Eccoci al quinto capitolo, l’ispirazione non era tanta ma spero che abbiate apprezzato lo stesso, i prossimi capitoli  vi terranno col fiato sospeso, promesso! :D
Pubblicherò a settembre, causa: pausa estiva.
Colgo l’occasione per augurare a tutti voi  BUONE VACANZE!
A presto!
Kjria^^

  
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