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Autore: ElenaWriter    09/08/2013    3 recensioni
Tra le sue braccia io stavo maledettamente bene. Quelle braccia forti mi davano sicurezza, protezione e amore. Sapevo che finchè ero tra quelle braccia, ero al sicuro e nessuno mi avrebbe fatto male
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Probabilmente lo stavo fissando da un tempo smisurato, perchè lui mi richiamò.
- Jen? - la sua voce accarezzava il mio nome, era come una carezza di una farfalla.
Il sorriso che mostrai probabilmente sembrò timido, ma era imbarazzato, da morire. Non spaevo davvero che fare. Ogni volta che lui mi si presentava davanti, mi bloccavo ad ammirarlo.
Il maledetto suono della porta del bar che si apriva mi distrasse. Non dovevo dimenticarmi che stavo lavorando.
- Scusa Ni, devo andare, mi vieni a prendere stasera? - chiesi al mio fidanzato che mi stava guardando con i suoi occhi, color lapislazzulo, che brillavano come dimanti. Stavamo insieme dall'inizio della terza superiore, quindi, facendo i conti, quattro anni e dieci mesi. Era tanto tempo, eppure mi faceva ancora sentire le farfalle nello stomaco ogni volta che lo vedevo, mi fermo ancora a guardarlo incantata, lo amo ancora come il primo giorno.
Annuì con la testa, sorridendo.
- Ti amo, a stasera - gli stampai un bacio prima di avviarmi verso il punto dove la cliente che era appena entrata si era seduta, dopo aver sentito un - ti amo -quasi sussurrato da Niall che uscì pochi istanti dopo.

- Anne! Io vado! - alzai la voce per avvisare la padrona del bar dove lavoravo che stavo andando. Finalmente il mio turno era finito, era stato un pomeriggio lungo, non c'era quasi nessuno, il 4 agosto sono tutti in vacanza, e io lavoravo. Poi oggi era il mesiversario mio e di Niall e avevo passato tutto il giorno a lavorare.
Uscii e vidi il mio biondo che mi aspettava sulla range rover nera, nuova di zecca.
- Ciao amore, com'è andata oggi? - aveva una voce da angelo, come sempre. E, come sempre, io ne restavo totalmente ammaliata. Era come una pomata per le botte quando cadi e ti fai male. E' come una tisana, ti rilassa totalmente e ti lasci cullare da quel suono dolce.
- Non c'era quasi nessuno. Ho passato il tempo a girarmi i pollici. - gli spiegai. A me non piaceva passare le giornate così, infondo amavo il mio lavoro, sognavo di fare la barista da quando ero alle medie.
Spesso raccontavo a Niall che avrei sempre voluto aprire un bar e chiamarlo '' Blonde '' come i suoi capelli.
- Comunque ora che ci sei tu va meglio - gli diedi un bacio. Ma da quando ero così dolce e romantica? Io ero il maschiaccio che dice parolacce e rutta, ma, ripeto, Niall è come una tisana rilassante per me.
Lui sorrise e cercò qualcosa nel cruscotto. Dopo qualche secondo di accurata ricerca, tirò fuori una striscia di tessuto nero. Aspetta, una striscia di tessuto nero? Una benda! Oh, merda.
- Aspetta, che cazzo hai intensione di fare con quella? - mentre pronunciai quelle parole mi spalmai sulla parte interna della portiera, puntando il dito contro lo straccetto malefico.
- Ci pulisco il cruscotto - a quelle parole tirai un sospiro di sollievo e mi misi di nuovo composta sul sedile.
- Cazzo Jennifer! Ma sei stupida?! - non riuscivo a captare niente se non ironia nella sua voce.
- Cosa ho fatto?! - gli dissi io, alzando un po la voce, come aveva fatto lui pochi secondi prima. Perchè cazzo mi ha dato della stupida?
- Secondo te cosa devo farci con una benda? Pulirmi il culo? - sempre quel tono ironico. Non potei fare a meno di ridere alla sua domanda retorica.
Sobbalzai e mi feci scappare un urlo quando improvvisamente Niall mi mise la benda davanti agli occhi, ma sorrisi appena mi lasciò un leggero bacio a fior di labbra.
- Sei un deficente. Sentiamo, dove mi porti? - mi rassegnai all'idea che lui aveva un piano e che ormai era avviato. Gli strinsi la mano che era poggiata sulla leva del cambio con riluttanza, dopo quello che è successo in seconda superiore avevo paura di qualsiasi cosa potesse privarmi della vista.

- Stevens! - urlò Marcus nel mio girdino perfarsi sentire da me, che ero nella mia stanza al piano di sopra. Io ero al telefono con Liam, il mio migliore amico, e le altre due scimmie di Harry e Louis, anche loro miei cari amici. Stavamo parlando del nuovo arrivato, un certo Niall Horan, dall'Irlanda. Avrei provato a conoscerlo, Però dovevo contenermi con le parole, cazzo!
- Scusa Liam, quell'idiota di Marcus mi è piombato in giardino, di nuovo. Salutami anche quei tre mentecatti, ti chiamo stasera. Ti voglio bene. - non gli diedi il tempo di risondere che riattaccai. Cosa voleva da me quell'idiota?! Perchè non accetava quel rifiuto in silenzio?!
Non era abituato ai rifiuti Marcus Roberts. Forse perchè ero finita in una scuola colma di troiette in calore, che farebbero di tutto per una '' sana scopata ''. Ma con me aveva trovato pane per i suoi denti. Il mio era un ''no'' coategorico.
- Che cazzo vuoi, Roberts? - il mio tono di voce era alterato, innervosito, mentre ero sul balcone a guardarlo dall'alto. Mi faceva ribrezzo quell'essere. Se le era fottute tutte, dalla prima all'ultima, consenzienti e non.
Niall mi strinse la mano con fare rassicurante, io gli rivolsi un lieve sorriso, dopodichè sentii l'auto partire.
- Scendi, ti prego - mi guardava con un finto sguardo dispiaciuto. Decisi di scendere, magari, poi, si sarebbe tolto dai coglioni. Avevo paura, però. Aveva già usato la forza con altre ragazze. Erano tornate a scuola qualche giorno dopo, ricoperte di lividi.
Decisi di chiamare Liam.
- Nana, hai già fatto? - rispose con un tono di voce che mi fece intuire che sorrideva, ma non era il momento per perdersi in queste stronzate.
- Liam, ascolta. Sto scendendo le scale per andare da Marius, ma ho paura, sai bene che succede a chi gli dice no. Ti chiedo di stare in linea e chiamare qualcuno non appena senti qualcosa che non va bene. - pronunciai tutte quelle parole in un sussurro impercettibile, in modo che l'animale li fuori non sentisse.
- Tranquilla Jen, siamo tutti e tre in ascolto, Louis ha il numero della polizia pronto e Harry ha quello dell'ambulanza, Zayn invece ha quello di lavoro di tua madre. Stiamo salendo in macchina. - dopo qualche secondo sentii le porte sbattere e il motore avviarsi attraverso il telefono. Controllai che lo schermo fosse oscurato e andai ad aprire, tenendo il telefono in mano. Meno male che Liam ha avuto la geniale idea di mettere il muto, cosicchè io non potessi sentire ciò che accadeva dall'altra parte del telefono.
Aprii la porta e davanti mi trovai quell'idiota, aveva uno sguardo quasi dispiaciuto. Uscii e mi chiusi la porta alle spalle. Lui mi guardò fisso negli occhi.-Io non voglio farti niente, con quegli scimmioni di Liam, Louis, Zayn e Harry come amici. - non capisco, se non è qui per approfittare con me, cosa voleva.
- Mi spieghi cosa ci fai qui allora? - mi stavo innervosendo, chi credeva di prendere per il culo? Mi sentii prendere da dietro e mettere un fazzoletto umido sulla bocca. Il telefono mi cadde di mano, provai ad urlare, ma le forze mi stavano lentamente abbandonando, non avevo nemmeno la forza di tenere gli occhi aperti, e involontariamente mi si chiusero dopo aver sentito un felbile - mi dispiace - da parte di Marius, mentre una lacrima gli rigava il viso.
Mi svegliai in una stanza che puzzava di sporco. Legata, bendata e imbavagliata. Inerme. Non sentivo più i miei vestiti, solo la biancheria. Iniziai ad agitarmi, ma non ci fu niente da fare.
Una risata ruppe il silenzio che era regnato solo dai miei tentativi di urlare.
- Ora che sei sveglia posso iniziare a giocare - disse una voce mascile irriconoscibile.
Le sue mani fecero presto capolino sulla mia pelle nuda.

- Principessa dei miei calzini, siamo arrivati! Vengo ad aprirti la porta. - la voce di Niall interuppe i miei ricordi, ma con un tempismo pessimo ormai la mia mente aveva già ripescato tutto. Appena mi fece scendere, mi tolse la benda, ma quello che vide sui miei occhi gli fece sparire quel bellissimo sorriso che aveva. Lacrime. Ci guardammo negli occhi per qualche secondo, dopodichè lui capì e mi abbracciò più forte che poteva.
- Oddio Jen. Scusa, non pensavo che... Scusa! - quelle parole uscirono a raffica dalla sua bocca mentre io mi beavo di quell'abbraccio. Tra le sue braccia io stavo maledettamente bene. Quelle braccia forti mi davano sicurezza, protezione e amore. Sapevo che finchè ero tra quelle braccia, ero al sicuro e nessuno mi avrebbe fatto male.
- Tranquillo, non è colpa tua. Dovrei smetterla di pensarci e basta - spostai la testa dal suo petto e lo guardi negli occhi. Quei due pozzi mi facevano tremare le gambe, erano puri come niente al mondo.
Mi voltai verso il locale e lo riconobbi subito.
- Niall, ma questo è il posto dove siamo andati al primo appuntamento, te ne sei ricordato - quella tavola calda non era cambiata di una virgola, ci andavamo ogni tanto a tirare fuori i vecchi ricordi, ma non mi sarei mai aspettate che questa sera mi avrebbe portata qui.
Ogni volta che vedevo il nostro tavolo attraverso la vetrina.

- Cazzo, ma questo the è buonissimo! - dissi sorseggiando quella bevanda fresca e dissetante.
- Sei bellissima - il biondino aveva un tono dolce, ero decisamente imbarazzata. Nessuno mi aveva mai fatto complimenti, a parte quei quattro coglioni che mi ritrovavo come migliori amici, ma loro lo facevano con una finezza che faceva scoreggiare le tartarughe.
Sentii le mie guancie prendere fuoco, e provai a distrarlo dando un bel morso al mio sanwich, che fece cadere della salsa sui miei pantaloni.
- E affamata - aggiunse, e scoppiammo entrambi a ridere mentre io cercavo di togliere la macchia con un tovagliolo.
- E con una macchia sui pantaloni - dissi io scoraggiata, visto che quell'alone non andava più via.
- Aspetta, lascia fare a me, con l'acqua gasata dovrebbe andare via, visto? - continuava a parlare mentre faceva sparire la macchia malefica sulla mia gamba, ad un certo punto alzai la testa e notai che mi stava osservando.
Ci guardammo per un po, ma quello scambio di occhiate finì nel momento in cui Niall decise di baciarmi.

- Come potrei dimenticarlo? - stavamo entrambi guardando il locale e Niall aveva gli occhi che brillavano come stelle, mentre il sole scompariva all'orizzonte, dietro la tavola calda.
Mi circondò le spalle con un braccio e, insieme, ci avviammo verso l'interno del nostro '' Covo d'amore ''.

- I miei piccioncini preferiti! Vi porto il solito? - una donna non molto alta, con i capelli legati in una elegante crocchia e degli occhi verdi che splendevano.
- Gwen! Si, grazie - sorrisi a quella donna che vide la nostra storia nascere e procedere.

Mentre aspettavamo io mi incantai a guardare gli occhi del mio Niall. Guardando quelle iridi azzurre mi passarono davanti tutti i momenti che ho passato con lui. Da quelli tristi a quelli felici. Dai sorrisi alle lacrime.
E adesso ce lo aveva lui il mio sorriso.

Finita la cena, Gwen venne a portare via i piatti e i bicchieri. Intanto io e Niall continuammo a parlare.
- In piedi sul tavolo, subito! - mi disse serio. Sapevo che quando faceva così era meglio non contraddirlo, quindi mi alzai e mi misi in piedi sul tavolo, tutti si girarono a guardarmi.
Il mio biondo si alzò e si inginocchiò davanti a me.
- Mi sposi, caprona dei miei stivali? - chiese lui senza tutti i discorsi dei film.
Alla fine a noi non serviva parlare, lo facevano i nostri occhi.
- Ti sposo, porco dei miei calzini - risposi senza pensarci due volte.

Io lo amavo, esattamente come il primo giorno, il promo bacio. Lui era me. Gli occhi sono lo specchio dell'anima. Nei miei occhi c'è Niall, stampato con l'inchiostro indelebili.
Io lo amavo, sempre.





 

Ciao ragazzeee!
L'ho pubblicato!
Ci ho messo 5 giorni a scriverlo.
Mi lasciate una piccola recensione per farmi sapere come vi sembra?
_leeyum xxx
 

  
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