Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |      
Autore: strangeworld    09/08/2013    2 recensioni
Questa minifanfiction è dedicata a tutte le ragazze che non si apprezzano e che hanno bisogno di un po' di autostima. Se vi ho incuriosite, entrate!
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
16 giugno 2013  6:42 pm
Correvo, correvo e correvo. Ma non perché qualcuno mi inseguiva: ero in ritardo con le mie amiche! Sarei dovuta uscire di casa da dieci minuti, ma mia mamma mi dovette trattenere per andare a fare la spesa. Mancavano soltanto i capelli, la parte più difficile. Non ho mai capito se sono lisci, mossi o ricci. Cambiano ogni giorno forma e questa cosa mi faceva andare su tutte le furie perché ci devo stare troppo tempo per capire come sono quel giorno. Entrai in bagno di corsa, non notando che c’era la mia sorellina che stava facendo i suoi bisognini.
-Mary mi aiuti a pulire il culetto?- mi chiese porgendomi un po’ di carta igienica disordinata.
-Sì.- acconsentii nonostante fossi in netto ritardo, era pur sempre mia sorella e mi faceva intenerire subito con quelle sue fossette da bambina innocente.
Finii di pulire mia sorella e mi girai verso lo specchio. Una figura con un po’ di pancetta, cosce grosse e capelli arruffati si pose davanti a me. Stavo diventando un mostro. Non avevo mai avuto un fidanzato, al massimo due pretendenti e pochi veri amici. Ecco, la solita sfigata. Negli ultimi due anni ero dimagrita molto, ma non abbastanza. Cercavo di nascondermi dietro al trucco o ai social network facendo finta di essere una ragazza forte e che se ne frega del giudizio degli altri. Ma nella realtà ero l’opposto: avevo paura di mettermi avanti perché non volevo essere guardata, non indossavo mai pantaloncini o andavo pochissimo al mare perché non volevo mostrare le mie forme. Non avevo neanche gli occhi belli: le solite iridi castane che non hanno nemmeno una sfumatura di un altro colore. Come se non bastasse ero innamorata della danza, soprattutto classica, ma a causa della mia corporatura non la potevo praticare e non avrei avuto neanche il coraggio di farmi avanti. Invece le mie amiche erano bellissime, con diversi fidanzati alle spalle e numerosi pretendenti pronti a stare ai loro piedi. Nonostante sembra che avessero l’aria da dive, erano simpaticissime e semplici. Insomma le ragazze perfette.
L’unica mia caratteristica che apprezzavo era la mia altezza: ero molto alta per la mia età, e quest’aspetto mi piaceva perché non lo avrei sopportato se mi avessero chiamato ‘bassa’ o ‘tappa’. L’unico mio punto di forza era la musica: non stavo mai senza cuffiette e avevo più di 600 canzoni tra mp3 e cellulare, non avevo un artista preferito in particolare, amavo tutti i generi di musica e mi dava una carica pazzesca, mi dava la forza di andare avanti. In questo mondo si può sopravvivere soltanto se hai un bel fisico o sei simpatico, purtroppo io non avevo nessuna di queste caratteristiche.
Legai i capelli in una coda lenta laterale e non misi neanche un filo di matita. Quella sera avevo l’umore sottoterra e non avevo voglia di guardare ancora il mio viso. Scesi le scale e guardai l’orologio: le 6:47 pm. Sarò presa a botte come minimo. Salutai mia mamma con un cenno della mano, presi le chiavi e le cuffiette e uscii di casa.
-Marilyn per favore butti la spazzatura?- mi chiese nominando il mio nome per intero. Odiavo quel nome, mia mamma me lo mise solamente perché Marilyn Monroe era sexy e diceva che se mi avesse chiamata così, io sarei diventata sexy. Invece è venuto fuori un essere altamente ripugnante. Sì era il nome giusto, essere altamente ripugnante. Invece mia sorella era stata chiamata Sunshine perché mia mamma disse che quando nacque spuntò un raggio di sole in mezzo ad un cielo grigio. Aveva gusti molto particolari mia madre.
-Non posso, sono in ritardo. Ciao!- le risposi.
Fui travolta da un’ondata di vento caldo, misi le cuffiette e schiacciai PLAY sul touch screen. Partì I’m yours di Jason Mraz, bellissima canzone. Scesi ancora quelle cinque scale per arrivare al giardino, chiusi il cancello che era stato lasciato aperto e svoltai l’angolo del marciapiede. Sarebbe stata un’estate calda, io odiavo l’estate! Dopo circa cinque minuti raggiunsi il parco e vedetti Leah e Nicole sbracciarsi per attirare la mia attenzione, ma io le avevo già notate. Mi avvicinai ancora di più a loro e notai che Nicole era rossa in faccia, lei era la puntuale del gruppo.
-Scusate scusate scusate!- le implorai facendo la faccia da cucciolo.
-Va bene, vi devo dare una grande notizia!- esultò Leah.
-Cioè?- dissi sedendomi sulla panchina.
-Michael mi ha chiesto se possiamo conoscerci! Vi rendete conto? Finalmente si è accorto di me!- ci disse saltando.
-Sono così felice per te!- esultò Nicole.
-Wow finalmente!!- le dissi io.
-Sì e mi ha chiesto se domani possiamo uscire da soli, che gli rispondo?-
-Certo che sì!-
le suggerì Nicole.
-Scusate devo andare…ci sentiamo.- le salutai alzandomi e andando verso casa.
-Perché? Sei appena arrivata!- mi chiese Leah.
-Ehm non mi sento tanto bene oggi, scusatemi.-
-Va bene, ci sentiamo.-
mi salutarono sorridendo.
Non poteva essere. Michael mi piaceva da anni. E ora? Si stava fidanzando con la mia migliore amica. Dovevo staccare. Dovevo andare da qualche parte. Non potevo stare ancora qua a fare finta di sopportare tutto, non ci riuscivo.
Entrai a casa e salii subito in camera mia.  Cominciarono a sgorgare lacrime dai miei occhi arrossati.  Nessuno mi notava, nessuno mi parlava, ero sola. Potrebbe sembrare esagerato soffrire per questioni del genere, ma per un’adolescente che odia tutto di sé stessa è come un pugnale nel cuore. Chiusi la porta rumorosamente non curandomi del fatto che potrebbe esserci mia sorella che dormiva. I miei dopo le 7 erano a lavoro in pizzeria, quindi un peso in meno. Mi buttai a peso morto sul letto. Ma non piansi ancora stranamente, forse perché cercavo di apparire forte almeno a me stessa. Mi girai a pancia all’aria a guardare il soffitto turchese. Beh in effetti perché dovrei stare a deprimermi per un ragazzo che non ho mai avuto? Che non mi ha mai guardata o non mi ha mai parlato? In fondo non sono nessuno per lui, quindi perché piangere?
Mi alzai di colpo perdendo un po’ il senso di equilibrio e andai allo stereo. Lo accesi e partirono le canzoni di Ed Sheeran. Cominciai a cantare a squarciagola Lego House senza accorgermi che mia sorella era entrata nella mia camera con i capelli arruffati e stropicciandosi gli occhi.
-Mary, non riesco ad addormentarmi…-
-Vieni qui piccola Sun, ti va di dormire insieme a me?-
le chiesi prendendola in braccio. Ero abituata a prenderla in braccio e, nonostante avesse ormai 5 anni, riuscivo a sostenere il suo peso.
-Sì!- mi rispose esultante.
-Bene coricati, mi metto il pigiama e arrivo.-
-Yeeee!-
gridò saltando sul letto.
Indossai il pigiama e controllai il display del cellulare per vedere l’orario: 7:15 pm. Perché doveva andare a letto sempre così presto?! La feci addormentare e la portai al suo letto, vicino quello dei miei. Scesi giù in salotto e mi sedetti sul divano accendendo la tv. Non c’era niente di interessante, quindi la spensi e andai in cucina con l’intento di mangiare qualcosa. Aprii il frigorifero e presi due uova, uscii la padella dal cassetto e la posai sul fornello. Scaraventai le uova sul lavello. Avevo bisogno di sfogarmi con qualcuno, ma quel qualcuno non c’era. Sì, c’erano le mie due migliori amiche. Ma non avrebbero capito. Non conoscevano la vera me. E forse non la conoscevo neanche io.
Avevo combinato un disastro: c’era tuorlo, albume e la crosta dell’uovo sparse per tutto il lavandino. Sentii gridare il mio nome dal piano di sopra. Avevo anche fatto svegliare mia sorella. Brava Mary, adesso non dormirà fino a mezzanotte. La raggiunsi in camera prendendola in braccio e sedendomi sul letto velocemente.
-Eii piccola, perché ti sei svegliata?- le chiesi sapendo già la risposta.
-Ho sentito qualcosa e mi sono svegliata…- disse stropicciandosi gli occhi.
-E adesso perché non torni a dormire?- le chiesi sarcasticamente appoggiandole la testa sul cuscino.
-No! Non voglio più dormire!- esclamò appoggiandosi sui gomiti.
Perfetto, potevo dire addio ai miei cinque minuti liberi.
-E quindi ora cosa vorresti fare?- le chiesi annoiata.
-Andiamo a prendere il gelato!- esclamò saltando sul letto. No, il gelato no! Mi ghiacciano i denti ogni volta, e poi restano tutte le mani appiccicose… Mi buttai a peso morto sul suo lettino socchiudendo gli occhi.
-GELATO! GELATO! GELATO!-  gridò ricominciando a saltare sul letto e poco dopo anche su di me.
-Va bene, va bene…-
-Yeeee! Ti voglio bene.-
esultò abbracciandomi. Certe volte era davvero troppo appiccicosa.
-Anch’io, ma adesso vai a metterti le scarpe. Te le metti da sola?- le chiesi.
-Sì, ormai sono diventata grande…- disse mettendo le manine sui fianchi e prendendo l’aria da diva. Pensavo continuamente che quando sarebbe diventata grande, sarebbe stata una delle ragazzine più sicure del vicinato. Beh era il mio opposto.
Andai anche io in camera mia e indossai le mie care amate vecchie converse nere. Tornai in camera dei miei genitori e vedetti la mia sorellina di soli 5 anni mettersi il lucidalabbra. Cosa? Chi gliel’ha dato? Lei si girò dopo aver finito di metterselo e prima mi guardò sorpresa, poi con disinvoltura uscì dalla stanza lasciandomi completamente spiazzata.
-Allora? Vogliamo andare?- mi richiamò. Forse stava davvero esagerando, o forse io ero rimasta ancora legata a quella bambina che mi chiamava Maly. La raggiunsi all’ingresso e la richiamai.
-Sun, promettimi che non andrai oltre il lucidalabbra. Hai 5 anni e devi goderti ancora la tua giovinezza, insomma sei piccola per queste cose, hai capito?- le dissi abbassandomi alla sua altezza.
-Ma Stella dice sempre che se mi metto il lucidalabbra, verrà il principe e mi salverà dal drago sputafuoco…- mi disse guardandomi con occhi innocenti.
-Ahahahah il principe arriverà lo stesso da te, perché sei una bellissima bambina.- le dissi picchiettando il dito sul suo nasino.
Aprii la porta e Sun si catapultò fuori urlando di gioia.

*************

Eravamo sedute sulla panchina a mangiare il gelato al cioccolato dentro una coppetta.
-Mary domani voglio venire di nuovo.- mi informò, leccandosi il contorno delle labbra che era tutto sporco di gelato.
-Magari un altro giorno, altrimenti ti fa male il pancino.- le dissi.
*TI TI TI*
Era il mio cellulare. Lo estrassi dalla tasca dei jeans e posai la coppetta sulle gambe.
Da: Leah
-Eii bella, come va? :D-
-Tutto bene, sono a mangiare il gelato con Sun. Te?-
-Benissimo. Ma oggi che avevi? Perché sei andata?-
- Te l’ho già detto, non mi sentivo bene…-
-E due ore dopo sei uscita con tua sorella? Sicura? Mi devi dire qualcosa?-
-Lei ha insistito e stava cominciando a fare l’antipatica. A proposito, sai che questa bimba si è messa il lucidalabbra oggi?-
-Ahahah sta crescendo pure lei. Va bene, questa volta lascio stare, ma non mi hai convinta. Poi parliamo a quattr’occhi. Devo andare adesso, ciao!-
-Va bene come dici tu, ciao!-

 
Posai il cellulare, ma mi arrivò un altro messaggio.
Da:0067865354
-Ciao bella-
-Scusa chi sei?-
-Non te lo dico-
-Va bene, allora ciao.-
-Aspetta un secondo, ti voglio conoscere!-
-Mmmm conoscere uno sconosciuto, no.-
-Dai perché devi fare l’antipatica? Che c’è di male?-
-Uffa va bene…ma cosa vuoi da me? Si può sapere almeno questo?-
-Volevo conoscerti. Insomma ti vedo sempre con Leah e Nicole, loro sono molto socievoli…tu invece non parli mai…-
-Quindi sei l’ex di qualcuna di loro?-
-Sì, ma non ti dico chi… Lo capiresti subito.-
-Hanno avuto più di un fidanzato, non lo capirei, e neanche me li ricordo tutti…-
-No, mi dispiace…Parliamo di te invece.-
-Di me?-
-Sì. Che musica ascolti?-
-Di tutto. Dal pop, al rap, al rock…ma quello che più di tutti mi affascina è Ed Sheeran. Tu?-
-Io amo il rock, soprattutto i Green Day. Hai mai avuto un fidanzato?-
-Ma che domande sono?! Non ti interessa, anonimo.-
-Va bene, sono l’ex di Nicole. Ora rispondi alla mia domanda?-
-Sei uno stronzo. No, non ho mai avuto un fidanzato.-
-Wow, beh ti piacerebbe se io fossi il tuo primo amore?-
-No.-
-Dai sono simpatico! E anche bello dicono alcune…-
-Direi presuntuoso e vanitoso…-
-Esagerata. Sì l’ammetto sono un po’ vanitoso, ma non troppo…-
-Ahahah vanitosello. Chi ti ha dato il mio numero?-
-Sarah, è davvero gentile quella ragazza…-
-Sì, la dà a tutti. Quando la incontro le stacco uno per uno quei capelli fucsia che si ritrova.-
-Poveretta. Sii contenta, ti ha spianato la strada per una storia d’amore. Se fosse stato per te, mi avresti mandato via a calci in culo.-
-Ancora? Ma sei fissato, non ho intenzione di avere una relazione con un ragazzo vanitoso e arrogante.-
-Hai mai provato a essere più gentile?-
-No. Non cambio per te. E poi funziona benissimo, tiene alla larga tutti gli stupidi come te.-
-Ma io sto resistendo, quindi non sono tanto stupido.-
-Infatti sei peggio. E sentiamo, perché volevi il mio numero?-
-Sono stufo di stare con ragazze che sono perfette e bellissime e che quando aprono bocca sanno solamente gridare come delle scimmie in calore. Tu sei diversa. Sei interessante.-
-Ma Nicole non lo è. È bellissima e al tempo stesso è intelligente.-
-La perfezione è noiosa.-
-Wow, la prima frase intelligente che hai scritto. Complimenti, in un quarto d’ora ti si è acceso il cervello.-
-Ma come sei simpatica!-
-Sì lo so. Ma purtroppo non faccio per te.-
-Invece sì, sono un ragazzo diverso dagli altri. Non cerco tette e figa.-
-Oh beh allora siamo le due pecore nere di Doncaster.-
-Vedi? Abbiamo una cosa in comune…-
-Ahahah sì giusto. Ma ora devo andare, anonimo.-
-Di già? Ci sentiremo presto. Ciao!-

************

Questa fu la nostra prima conversazione. Ci sentivamo due volte al giorno, dopo i pasti. Col tempo avevo scoperto che lui aveva quattro sorelline, suonava la chitarra elettrica, odiava mettersi le calze e sì, era anche molto simpatico. Mi aveva dato molti indizi, ma non mi ricordava nessuno. A Doncaster ci sono migliaia e migliaia di abitanti! Ma ancora non mi aveva detto il suo nome, e io diventavo ogni giorno più curiosa. Forse mi ero innamorata finalmente, forse avevo trovato qualcuno che mi avesse fatto battere il cuore. Un giorno d’agosto mi chiamò e mi disse che quel pomeriggio, alle 6 pm, dovevamo vederci al parco. Aveva una voce familiare, ma non riuscivo a ricordare a chi appartenesse. Quello stesso giorno arrivò anche un mio cugino dall’Italia, Mirco si chiamava, e non riuscivo a trovare una scusa plausibile per andare al parco senza problemi. Non volevo dirgli una bugia, ma era troppo importante quell’incontro e non ci doveva essere nessun altro. Ero riuscita a dirlo anche a Leah e Nicole, che inizialmente avevano reagito tartassandomi di domande ma poi mi lasciarono spiegare tutto con calma e riuscii a dire a Nicole che era un suo ex. Lei se ne fregò totalmente e disse che dipende il soggetto può essere un bravo ragazzo.
Decisi di raccontare tutta questa storia anche a Mirco , in fondo stava qui 3 settimane all’anno e sapeva tenere i segreti. Gli raccontai le parti più importanti e gli chiesi infine di badare a mia sorella per tutto il tempo in cui sarei stata via. Lui accolse la richiesta con entusiasmo e mi augurò buona fortuna.
Ringraziai Mirco con un bacio sulla guancia e salii in fretta le scale per raggiungere la mia stanza.
-E ora cosa mi metto?- mi domandai ad alta voce.
Aprii l’armadio e cominciai a uscire vestiti e a buttarli sul letto. Ma non avrei concluso niente se avessi continuato così. Quindi accesi lo stereo e cominciarono una serie di canzoni rap che mi davano una grande sicurezza. Erano ancora le 4.30 pm, e avevo tutto il tempo che volevo per scegliere i vestiti con calma. Dopo vari cambi optai per una maglietta bianca con un effetto vedo-non vedo sulla schiena, che è più non vedo che vedo, e dei semplici jeans stretti che avevano una bella linea con dei sandali di jeans. Beh devo dire che non mi dispiaceva questo completo. Corsi in bagno e mi lavai, poi misi della matita sugli occhi. Non ero il massimo, ma sicuramente meglio delle altre volte.
Ormai era ora di andare e il cuore cominciava a correre all’impazzata. E se fosse stato qualcuno di davvero stronzo? Oppure qualcuno estremamente dolce? L’avrei scoperto di lì a poco.
Scesi le scale e salutai con un gesto della mano Mirco e Sun.
Dopo cinque minuti arrivai al grande cancello del parco, detti un’occhiata davanti a me e notai che il parco era completamente vuoto. Strano, era sempre pieno. Avanzai nel viale in pietra circondato da castagni e querce. Era sempre stato un parco pieno di ricordi: quasi tutte le coppie di Doncaster avevano dato lì il primo bacio, e sempre lì andavano tutti i bambini a giocare con le altalene impiantate alla mia destra. Andando avanti, si prostravano diverse panchine fino a raggiungere una piccola fontana esagonale. Io mi fermai su una delle prime panchine, prive di schienale, e sedendomi a gambe incrociate. Squillò il cellulare e io faticai a prenderlo nella tasca dei jeans.
Da: Nicole
-Eii forse ho capito chi è, se è lui è un bravo ragazzo…buon divertimento!-
Stavo rispondendo, ma fui bloccata da una voce. Alzai gli occhi e trovai a dieci metri da me una figura alta e dalla camminata sexy. Non l’avevo ancora riconosciuto fin quando si trovo a pochi centimetri da me.
-Ciao bella.- mi salutò.
Era Louis Tomlinson. Sedicenne, due anni in più di me. Occhi azzurri color cielo, sguardo da Peter Pan, labbra perfette, capelli castani disordinati. Giocatore nella squadra di calcio della città, difensore. Era stato fidanzato con Nicole per due settimane o poco più, lo lasciò lei perché diceva che non lo aveva mai amato veramente ed era inutile continuare quella pagliacciata. Stava sempre con i suoi quattro amici decelebrati: Liam, Zayn, Niall ed Harry. Aveva la fama di essere il simpatico della scuola. Ma non sapevo fosse dolce…
-Eii- mi salutò mettendosi davanti a me in piedi.
-Ciao.- gli risposi con una nota d’imbarazzo.
-Beh sono io l’anonimo. Ti aspettavi fossi io?-
-Sinceramente, no.-
-Chi ti sembravo?-
-Non ne avevo idea, Nicole non ha avuto pochi fidanzati…Ma credo Liam.-
-Liam? Sono così schifosamente dolce?-
mi chiese divertito.
-Mi dispiace ammetterlo, ma sì.-
-Wow. Sarà che tu mi fai quest’effetto. Sei bellissima oggi.-
-Non cominciamo. Non lo sono per niente.-
dissi alzandomi.
-Invece lo sei. Per me,tu sei perfetta.-
-Vallo a dire a qualcun’altra per favore. Ne ho abbastanza di essere presa in giro. Perché non mi lasciate in pace?-
-Secondo te sto scherzando, vero?-
-Chi è che mi ha detto che potevo andare a Miss Obesa esattamente un anno fa? Mago Merlino?-
gli dissi cominciando a perdere pazienza.
-Giusto, hai ragione. Ma adesso sono cambiato. Ragiona, quando massaggiavamo non avevi idea fossi io,giusto? Ti sembrava addirittura che fossi Liam.-
-Ok,hai ragione su questo. Ma non sono bella, fidati.-
gli dissi incamminandomi nel viale.
-Sei una testa dura, sai?- mi chiese raggiungendomi con una corsetta.
Non risposi. Cominciai a camminare lungo il viale. Arrivai alla fontana e mi sedetti sul bordo, raggiunta da Louis che però rimase in piedi. Era un momento imbarazzante e non sapevo dove guardare. Fissai le mie converse nere per molto tempo, fino a quando Louis non si sedette di scatto.
-È strano oggi il parco, vero?-
Provai ad aprire bocca, ma la mia timidezza non me lo lasciò fare, quindi mi limitai ad annuire.
-Perché dici che non sei bella?- mi chiese con schiettezza.
Fissai per un momento i miei occhi sui suoi e poi finalmente uscii la voce.
-Non lo sono. Non lo sarò mai. Faccio schifo. Ho capelli di merda, un naso gigante, occhi senza senso, bocca deformata, prendo la L di taglia, ho cosce gigantesche…devo continuare?-
-Perché vedi solo il lato negativo? Preferisci avere problemi di salute con l’anoressia? Poi queste ragazze-scheletro non hanno cervello, è la bellezza interiore quella che conta…tu sei diversa, come devo fartelo capire?!-

-Sì sono bei discorsi quelli che stai facendo, ma non puoi dire che la bellezza esteriore non conta…è la prima cosa che notano i ragazzi. Se sei sovrappeso sei out, se sei magra avrai amore a vita…Non p..- stavo parlando velocemente quando fui interrotta da delle labbra sulle mie. Erano così morbide e umide da far impazzire chiunque. Era stato un semplice bacio a stampo, niente di che per una ragazza normale, ma per me è stato qualcosa di unico, inaspettatamente meraviglioso. Si staccò dolcemente guardandomi negli occhi, ma io non riuscii a sostenere quegli occhi così dannatamente immensi e posai il mio sguardo sull’acqua della fontana.
-Perché l’hai fatto?- gli chiesi seria, ma al tempo stesso curiosa.
-Per farti capire che tu sei speciale, che mi piaci.- rispose. Io alzai lo sguardo per controllare che non stesse scherzando, e trovai due iridi di un azzurro da poter fare invidia al mare che erano vicinissime.
Iniziarono a tremarmi le ginocchia inspiegabilmente, non riuscivo a farle smettere, dei brividi gelidi mi percorsero tutto il corpo, dalla cime dei capelli fino ai piedi, sentivo freddo, poi avevo caldo, sudavo e tremavo…
La testa continuava imperterrita a girare mentre quel sorriso davanti a me illuminava l’atmosfera che mi circondava… 
I miei pensieri prima si fermarono di colpo e poi ripresero a girare vorticosamente nella mia testa, non avevano logica ne senso compiuto…
Era quello l’amore? Non lo sapevo, non avevo mai provato tanta eccitazione, terrore, felicità, sgomento e paura tutte insieme.
Orami non riuscivo a controllare nessuna parte di me stessa, era come se la mia mente e il mio corpo si fossero bruscamente staccate una dall’altra.
Quando il suo sorriso si spense e lentamente le sue labbra sfiorarono le mie, mi sentii come non ero mai stata prima… pensavo e mi chiedevo se lo volevo veramente. Ero assalita dai dubbi, ma poi sentii in lontananza il suo cuore battere velocemente… era un suono magico, un suono dolce, un suono cullato dallo scroscio dell’acqua vicina a noi.
Ora sentivo anche il mio cuore a mille, li sentivo battere insieme mentre lo nostre labbra giocavano armoniosamente l’una con l’altra…
La mia testa si ripeteva in continuazione “è questo l’amore?” ma nè il mio cuore nè quel bacio dettero una risposta.
Quando sentii la sua mano sfiorare la mia guancia rossa e bollente, i dubbi svanirono… Era come se quel tocco vellutato, quel contatto tra il mio corpo e il suo avesse trasformato in me qualcosa…Ci staccammo sorridendo e guardandoci negli occhi così intensamente che poteva finire il mondo in quello stesso istante, ma noi non ce ne saremmo neanche accorti.
Lui mi sorrise e poi avvicinò le mie labbra alle sue accompagnandole con una carezza. Le nostre bocche si unirono nuovamente e io questa volta mi sentii più sicura di me stessa, risentii di nuovo quel brivido prima freddo poi caldo attraversare ogni cellula del mio corpo. 
Mossi la mia mano, anche se la mia mente non aveva mai ordinato di farlo… Accadeva tutto senza un perché… gli sfiorai il fianco e sentì le cuciture del suo giubbotto di jeans tra le mie dita. Gli accarezzai la schiena e sentii il calore del suo corpo contro la mia mano.
Era bello sentire le nostre labbra giocare, era fantastico sentire le nostre lingue sfiorarsi gentilmente… era come se tutto in quegli istanti fosse dannatamente PERFETTO.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
HI BABIES!!
Ed ecco a voi la mia prima OS :D Ok diventerà una minifanfiction, ma vabè...
Un po’ lunghetta ma volevo che fosse ricca di dettagli.
Ho voluto dedicare questa OS a tutte quelle ragazze la cui autostima è sottoterra, come la mia. Perché ho notato che nel 99% delle FF le protagoniste sono bellissime e chi legge non si sente parte del racconto. Quindi ho deciso di creare questo coso(?) pensando principalmente a quelle ragazze che non si accettano e non si ammirano. Ragazze anche per noi ci sarà l’amore perfetto <3
Inizialmente la storia era molto più lunga, praticamente questo è 1/3 del mio progetto, ma non vedevo l’ora di pubblicarla quindi mi sono fermata qua :3
Forse pubblicherò la continuazione nei prossimi giorni, ma intanto devo pensare all’altra mia FF…
A proposito! Se non siete passate lì, si chiama ‘It’s destiny’ :3
Aspetto qualche vostra recensione, spero positiva.
LOVE YOU GUYS ;*
Ich liebe dich
-strangeworld
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: strangeworld