Ciao…
Mi scuso
immensamente per il “lieve” ritardo… ho avuto dei problemi con il computer, e
sono stata impegnata con la scuola! (3 debiti L)
Oggi, dopo aver
parlato con rlsvictory, mi è venuta voglia di riprendere la mia storia. Sarà quindi
il seguito della precedente (come un secondo libro ^__^ ). Spero tanto che non
siate arrabbiati con me per avervi lasciati così in sospeso… SORRY!
-Prima di iniziare-
-vorrei dedicare questo capitolo a rlsvictory e a
Sara Tunia (la mia migliore amica)…
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Erano passati
diversi mesi da quando Vegeta sen’ era andato. Bulma però non aveva perso la
speranza che un giorno sarebbe tornato, e continuava a
crescere quel piccolo sayan con tutto l’ amore che una mamma potesse dare…
Sapeva però
che il piccolo aveva anche bisogno di un padre e, non potendo rappresentare
questa figura paterna, decise, per il bene del piccolo ,ci
si intende, di tornare ad essere amica con Yamco (non avrei voluto credetemi,
ma non mi è venuto in mente nessun’ altro L).
Amica, ci si intende,niente di più; infatti Bulma non aveva
smesso di amare quel rozzo sayan e, ogni sera, si sedeva accanto alla finestra,
quasi aspettandosi che da un momento all’ altro sarebbe arrivato dal cielo e l’
avrebbe riportata in paradiso. Ma i mesi passavano e
Vegeta non si era mai fatto vivo. A volte la ragazza aveva creduto persino di essere
osservata, ma desiderava così tanto che tornasse, che ben presto non ci fece
più caso…
Invece dalla
finestra qualcuno vegliava veramente su di lei; era una figura scura, sempre
avvolta da un fascio di tenebre… chi era??
Quella mattina
Bulma si svegliò con l‘ ennesima sensazione che
qualcosa sarebbe successo. Si alzò barcollando dal letto e guardò attentamente
la parte destra del letto, quasi si aspettasse di
vederlo li. Poi girò lo sguardo e notò la culla del piccolo Trunks; il piccolo
non stava dormendo ma osservava la madre con innocenza. Bulma sorrise e lo
prese in braccio.
-eh piccolo
mio…- tirò un lungo sospiro
-vorrei
davvero che tu lo conoscessi- sorrise al pensiero di Vegeta che cullava il
piccolo: probabilmente non sarebbe mai accaduto… guardò ancora una volta gli
occhi azzurri del bimbo. Poi si diresse verso la cucina.
-ciao tesoro!-
la madre della ragazza si avvicinò alla figlia e la baciò teneramente sulla
fronte, poi prese in braccio il frugoletto e lo cullò dolcemente. Bulma si
diresse muta verso i fornelli dove già cuocevano le
frittate.
Aveva lo
sguardo perso e qualcosa la turbava. C’ era qualcosa di
diverso quella mattina, ma cos’ era?? Si sforzò di
pensare, di capire cos’ era cambiato, ma niente.
-tesoro stai bene??- la madre di Bulma sbucò improvvisamente da
dietro la ragazza che per poco non fece un salto dalla paura.
-si certo!-
con agilità fece scivolare le frittate sui piatti e, con un
sorriso, li servì a tavola.
Non fece più
caso al cambiamento che aveva percepito quella mattina, e trascorse la giornata
con la stessa spensieratezza di sempre. Il pomeriggio aiutò suo padre con una
nuova invenzione, mentre la madre faceva da baby-sitter al piccolo. A tardo
pomeriggio arrivò anche Yamco che, preso Trunks, lo portò a fare un giretto per
il paese.
-come stai oggi piccolo sayan?- Bulma non lo sapeva, ma Yamco
trattava sempre male quel piccolo e “indifeso” pargoletto. Lei si era fidata di
lui, per poter dare al piccolo una figura paterna, ma l
odio che Yamco provava per il vero padre del piccolo, gli impediva a sua volta
di volergli bene. Ma quel giorno qualcosa sarebbe cambiato.
-lo sai tuo
padre è uno scellerato!- sorrise malignamente
-se n’è andato. Già andato. Ha lasciato te e tua madre senza
nessun ripensamento o sensi di colpa. Ci ucciderà tutti- sorrise di nuovo.
-sai, non riesco a volerti bene… tu non sei mio! Sei di un lurido
verme! Come faccio a voler bene al figlio di un
assassino??-
un’ abbagliare colpì in pieno petto Yamco facendolo
roteare in aria e poi ricadere con un tonfo…
-chi è stato?-
chiese ansante
-chi ha osato colpirmi?- una figura tenebrosa si avvicinò. Yamco
non riuscì a vedere chi fosse (a causa di un occhio
gonfio), ma ne riconobbe la voce.
-prova di
nuovo a parlare in quel modo a mio figlio e ti spacco
tutte le ossa…- seguì una risata di scherno
-Vegeta- bofonchiò il terrestre
-sei tornato
lurido verme-
-lurido verme
a chi??- Vegeta già stava per colpire Yamco quando il
piccolo Trunks cominciò a piangere.
-vedi?? Lui non
ti riconosce più! Pensa che sia io suo padre. Vuoi veramente uccidere il padre
di tuo figlio??- Vegeta non rispose
-dai su. Valoroso
principe dei sayan, hai forse un cuore??- sorrise
-credo di no-
concluse il terrestre.
- l’ hai
lasciata. Hai lasciato tuo figlio. E per cosa tutto
questo?? Per un tuo ideale! Per la guerra. Bel cuore che hai…- Yamco sorrise
compiaciuto dall’ effetto delle sue parole. Vegeta si
stava scaldando, ma decise comunque di mantenere
ancora un po’ la calma…
-per questa
volta ti lascio andare lurido terrestre. Ma prova ancora a trattar male mio
figlio o la mia Bulma e…-
-come come
come?? Sbaglio o hai appena detto la MIA Bulma? Lei non è più
tua lo vuoi capire? l‘ hai persa. L’ hai persa
per sempre-
-VATTENE!! Portati
via quel moccioso… non farti più vedere… e prova solo a dire a Bulma che mi hai visto e io ti ammazzo!- il tono di Vegeta aveva perso l’
autocontrollo e si era fatto severo e sovrastante.
Yamco spaventato
prese tra le braccia il frugoletto e se ne volò via…
Quella sera
Bulma notò qualcosa di diverso in Yamco, ma non chiese nulla. Non aveva
intenzione di migliorare ulteriormente i rapporti con lui sapendo che era la
causa delle sue disgrazie. Finito di cenare fece il bagnetto al piccolo sayan e
andarono a dormire. Bulma ci mise un po’ ad addormentarsi:
gli tornò in mente la sensazione che aveva provato quella mattina, non seppe il
perché ma pensò a Vegeta.
-possibile
che?- a Bulma scesero copiose lacrime… non poteva essere vero! Non poteva
essere tornato! Non poteva illudersi ancora una volta! Quella situazione Doveva
finire!
Con le lacrime
che ancora le scendevano sulle gote si addormentò. Ancora una volta piangendo. Ancora
una volta sperando. Ancora una volta pensando a lui. Capì, e quella sera ancor
più delle altre, di non poter vivere senza di lui. Era troppo importante. Aveva bisogno di lui.
Una figura
scura osservava la scena dalla solita finestra di sempre…
Era triste. Gli
piangeva il cuore; non poteva sopportare di vedere l’ unica
sua ragione di vita in quello stato, doveva fare qualcosa. Ma
cosa?? Non poteva rientrare ancora nella sua vita per poi sparire nuovamente. Ma
l’ amava, ne era certo. Ma non
sapeva cosa fare: questa volta uccidere un nemico non sarebbe servito per
rimettere tutte le cose a posto. Avrebbe dovuto dare spiegazioni, e sapendo di
non potendolo fare, dire un sacco di bugie. E non
voleva mentire alla creatura più pura che conoscesse. Per
la prima volta il valoroso principe dei sayan si sentiva impotente di fronte a una cosa tanto meravigliosa e complessa come l’ amore.
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Mi scuso con
tutti per i numerosi errori che certamente ci saranno, ma sono le 0:35 e sono stanchissima, solo che volevo pubblicarla oggi e
non ho avuto il tempo di rileggerlo…
beh spero che vi sia piaciuto…
Un bacione a
tutti coloro che leggono e che mi sosterranno. JJJ
(p.s. buona notte)
^__^
-Bulmina93-