Il mio volto era fradicio, le lacrime rigavano violentemente la mia pelle candida.

"Non ti farò uscire mai più! Non ti devi proprio permettere!" 

 

Sentivo ancora quella frase rimbombare nella mia mente, tutto quel l'odio che mio padre provava per me era indescrivibile. Ogni tanto veniva e mi mollava qualche pugno, schiaffo, mi massacrava. In questi anni non ho mai ammirato la mia pelle senza un livido un graffio, insomma la gente diceva che ero abbronzata, ma in verità quell'abbronzatura era un misto dei risultati dell'uomo che mi era padre.

 

Sa quando mamma non c'è più lui non sa ragionare. quando torna da lavoro tenta di uccidermi e poi mi lascia andare a letto senza neanche un pezzo di pane. Era triste, scocciato da questa situazione. Di aver perso la donna della sua vita, ma per questo non doveva riversare l'odio su di me. 

Mi accasciai a terra, percorrendo con la schiena tutta la porta, per poi sbattere il fondoschiena contro il parquet in legno.

 

Passai per un'ora a piangere, come tutte le sere, le ferite bruciavano al tatto di quel liquido così amaro, acido.

 

Nel mezzo del pianto il cellulare squillò. Con i due indici mi asciugai le lacrime, mi alzai e lo presi, notando la schermata accesa. 

'Nuovo messaggio' 

 

Andai sulla casella messaggi e aprì il nuovo arrivato.

"Segnati su truelove.com per trovare la tua anima gemella, è gratis! " 

In quel momento sentii le mie mani fremere, e non mi accorsi che il mio dito era finito sul link del sito. Dovevo segnarmi, non per trovare la mia anima gemella, anche perchè odiavo i ragazzi, avevo questo bisogno di trovare qualcuno con cui parlare.

Che mi potesse capire, che avesse potuto afferrare al volo i miei concetti, avevo bisogno di un amico. Un amico vero.

inserii il nickname, la password, l'email, il sesso ed infine l'età.

 

Forse segnarsi su siti del genere a quindici anni era troppo presto, ma avevo un bisogno urgente.

 

Vidi un po' che persone c'erano, tutti i cinquantenni pervertiti si trovavano lì, quindi prima di fidarmi di qualcuno dovevo vedere benissimo se codesto era sincero con me. Se si dimostrava una brava persona.

 

Poi d'un tratto trovai un ragazzo di quindici anni, proprio come me, cliccai il tasto per la chat ma... In quel preciso momento diventò tutto buio, comparve l'icona dei messaggi con un piccolo cerchietto rosso al lato con un numeretto al lato. Cliccai.

 

"Ciao. Come ti chiami? Ti va di parlare?"

 

Era un utente 'anonimo', non aveva ne un nome ne un cognome, data di nascita, sesso ed età, all'impatto mi sembrò un hacker, o qualcosa del genere. Le mani mi tremavano sopra quella tastiera, pronta ad essere toccata con le mie dita.

in quel momento mi guardai a torno cercando di capire cosa potevo fare. Ma niente mi dava un'idea. Quindi risposi.

 

 

 

Spazio Autrice.

Bonjour (:

Allora questo era il primo capitolo, devo dire che ho messa la testa apposto per farlo. É da una mattina che penso a questa storia e devo dire che il primo capitolo è veramente corto, spero che gradirete esso e il resto della fan fiction.

Se vi va recensite, anche con un piccolo commento mi farete comparire il sorriso in faccia :D

Cieus :3

 

 

 

"Ti prego non mi lasciare proprio adesso. RESTA!"

 

"Finchè questa linea ci terrà uniti non ti lasceró mai da sola."