Fanfic su artisti musicali > Mötley Crüe
Segui la storia  |       
Autore: Remem    09/08/2013    2 recensioni
[..] "Noi ce la faremo, spaccheremo il culo a quei figli di troia e vinceremo alla gara. Stanne certa Emma, mantengo le promesse." [..]
La ricetta per una vita frenetica, entusiasmante e diabolica?
Mmh, prendete due ragazze e mettetele a Los Angeles; poi prendete due ragazzi andati fuori di testa e sommate. Ma tutti con la stessa fissazione: vincere alla gara delle band.
[I fatti e i personaggi di questa storia sono puramente casuali]
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Mick Mars, Nikki Sixx, Tommy Lee, Vince Neil
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Alla buon’ora.” Linda sbraitò sentendo la porta aprirsi, Allen aveva un sorriso stampato in faccia e l’aria spensierata; canticchiava.
“Ciao Linda, ti sei dimenticata il sonnifero, bella?” posò la borsa sul tavolo, avviandosi al frigo
“No e tu ti sei dimenticata che quel tipo non mi piace, vero? Se lo viene a sapere papà lo andrà a cercare. E poi ti sembra l’ora di rientrare? Ti avevo detto di essere qui alle ventidue spaccate!” Bisbigliò la donna.
Allen sorrise, bevendo il succo all’ananas.
“E allora? Io mi faccio con chi cazzo voglio.” Posò il bicchiere nel lavabo
“Ragazzina modera i toni, sai come va a finire se lo scopre tuo padre, vero?” Linda alzò la voce
“Ma taci”
“Allen, mi metti con le spalle al muro così!” la bloccò
“Ho sonno, buonanotte.”
Allen si avviò verso le scale, canticchiando.
Linda la minacciava spesso, ma lei ora, aveva altro a cui pensare;
 
“Emma, Emma, tesoro. Svegliati. Devi andare a scuola…dai, ultima settimana.” La mamma di Emma, Jennifer, svegliò la figlia, alla solita ora. Per fortuna era l’ultima settimana di scuola: questo significava che la battaglia delle band si stava avvicinando..
Emma si alzò dal letto, strofinandosi gli occhi.
Qualcuno suonò il campanello.
“Emma, c’è Allen! Dice che è urgente!” sentì la mamma urlare dal salotto. Sorrise e pensò a cosa potesse aver combinato l’amica.
 
“Ehi Allen, dimmi.” La mora scese le scale, prendendo lo zaino;
“Emma, muoviti!” bisbigliò “dobbiamo muoverci per andare a scuola, cazzo!” continuò agitata
“Merda Allen, da quando ti interessa andare a scuola?”
“Aaaah, è per, insomma, mi aspetta una persona.” Arrossì
“Wow, chi ti corteggia…?” Emma uscì e chiuse la porta di casa, salutando la mamma.
“Poi lo vedrai, ma non mi ammazzare.” Sospirò la bionda
“Nikki ti aspetta a scuola per darti la buona fortuna al compito di chimica?!”
“Che compito di chimica..?”
Emma ridacchiò: l’amica era solita a non segnarsi i compiti in classe. Sapeva che l’avrebbe dovuta aiutare..
“Sempre la solita…ieri sera non hai studiato?”
“Ho….avevo da fare..”
“Cosa?! Linda non ti aveva detto di rientrare per le dieci…? Allen che cazzo hai combinato?” Emma cominciò ad agitarsi.
“Uhm, nulla, ho tardato fino all’una. Nulla di che.” Affermò fissando il marciapiede
“Come?” l’amica la bloccò, fissò le sue iridi celesti, quasi verdi.
“Hai sentito bene, ho tardato fino all’una.” Sorrise furba
“E Linda?”
“L’ho mandata a dormire..”
“E lei?!”
“Mi ha tirato una bottiglia sul fianco, stamattina. Ho ancora il segno, è tutto viola. E’ una ficata!” esclamò ironica
“Ma si può sapere che hai combinato fino all’una?”
“Sono stata con…ah, Nikki, eccolo. Aspettami qui!” corse verso il ragazzo, che appena la notò sorrise.
Emma rimase immobile, non riusciva veramente a capire il comportamento dell’amica; solo quando vide Allen buttarsi tra le braccia del ragazzo, capì.
Sbiancò all’idea di cosa avrebbe potuto farle..o, magari, cosa le avesse già fatto.
Notò i due baciarsi.
Si voltò imbarazzata. Non poteva crederci..
 
Emma non proferì parola fino alla lezione di matematica, la più noiosa.
Avevano affrontato il compito di chimica alla grande, era riuscita a suggerire tutto all’amica;
“Grazie, eh.” Sospirò la bionda
“Figurati. Quindi tu e Nikki…”
“E’ così dolce. Mi ha regalato il suo porta fortuna, è una collana.” Sorrise
“Wow, affettuoso.”
“Emma, so che non ti piace l’idea che io lo frequenti, ma credimi, è veramente una bravissima persona.”
“Si, si. Ci credo.” Sbuffò
“Bennett, Moore. State attente per favore!” il professore di matematica si accorse che non stavano seguendo la lezione.
“Stasera devo vederlo..” aggiunse la bionda sorridente, aprendo il libro di algebra.
 
“Albert…quello di cui ti volevo parlare è…se conosci qualche chitarrista disposto a stare nella nostra band..” Vince sospirò, guardando fuori la finestra del locale.
Albert lo fissò, pensando. Poi sorrise:
“Sì. Credo che faccia a caso vostro!”
“Cazzo, perfetto! Chi è?” Vince quasi non si strozzò con la birra
“Mio cugino, è molto bravo..”
“Oh cazzo……..”
“Tutto okay amico?”
“Ahaha, sì. Nikki fa conquiste.” Sorrise furbo
“Nikki? Quel tipo alto con i capelli neri tutti disordinati?”
“Sì, è il nostro bassista.”
“Capisco…dev’essere un po’ arrogante.”
“Egocentrico, arrogante…pf”
“Capisco…”
 
“Linda che ti ha detto ieri..?” Nikki abbracciò Allen, poggiandola al suo petto
“Nulla..hahahah mi ha solo tirato una bottiglia su un fianco, ma è tutto okay. Mio padre non lo verrà mai a sapere.” Sospirò guardandolo
“Bene” sorrise
“Mi ha portato fortuna la tua collana, sai?” la tirò fuori, mettendola al collo
“Che ti avevo detto?” rise
“Ma Tommy? E’ da ieri che non lo vedo…”
“Boh, non lo so.”
“Scusami tanto Allen, ma il negozio mi aspetta. Se vuoi passa di lì per le nove, chiudo tardi stasera” sfiorò le sue labbra con la lingua, abbracciandola forte a sé.
Allen si lasciò cullare, stringendo i suoi capelli, scese al collo e gli lasciò un succhiotto.
I due sorrisero, compiaciuti e felici; Nikki si alzò, passandosi una mano tra i capelli, per volumizzarli:
“Vado. Ci vediamo più tardi.” Strizzò l’occhio e si avviò nel Sunset. Allen lo salutò con la mano, mordendosi il labbro inferiore.
Sixx si avviò verso il negozio, notando che all’interno c’era l’amico, Tommy. Sorrise ed entrò, salutando il suo capo: Walter.
“T-bone!” urlò attirando l’attenzione del batterista, che alzò lo sguardo e fissò l’amico venirgli incontro.
“Ciao Nikki, come stai?”
“Alla grande, te? Che ci fai qui?”
“Nulla…”
“Mh, i vinili in sconto sono solo quelli con l’ettic-“ “che cazzo hai sul collo..?” lo interruppe
“Cosa..? sul..sul collo. Ah nulla..aha” si accarezzò il succhiotto, pensando ad Allen.
Il batterista gli spostò la mano, sorrise:
“E’ un succhiotto, amico! Chi cazzo ti sei portato a letto?”
“Nessuna!”
“E dai, su, chi è stato allora?” Tommy insistette ancora, anche se sapeva benissimo chi era la ragazza.
“Mia mamma, dai, cazzone. Devo lavorare!” urlò
“Va bene…tanto lo scoprirò. Los Angeles è piccola, amico!”
“Piccola come il tuo buco di culo!” Nikki scoppiò a ridere
“Feranna, c’è una persona che vorrebbe parlare con lei.” Walter posò una manona sulla spalla del bassista, che si girò di scatto.
“Ssì, mi dica.” Rispose ansioso
“E’ lì, ha detto che cerca lei” indicò alla loro destra. Sixx si girò e trovò un ragazzo appoggiato allo stipite della porta. Si avvicinò al tipo: indossava un paio di Ray-Ban a specchio, poteva vedersi riflesso.
“Sono Nikki, cercavi me?” sorrise
“Sì, Mick.” Gli porse la mano e gliela strinse forte, sorridendo compiaciuto.


  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Mötley Crüe / Vai alla pagina dell'autore: Remem