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Autore: Kiji    09/08/2013    0 recensioni
Che succederebbe se il Leader avesse un amore segreto?? Due persone diverse, amici forse all'apparenza, ma che condividono un pericoloso segreto. Leeteuk e Junsu, qual'è la loro vera relazione? Un amore tortuoso che solo il tempo potrà distruggere o risanare per sempre...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Leeteuk
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lo incontrai a Seoul, ero ancora piccolo all'epoca ma lo ricordo perfettamente. Non credevo lo avrei più rivisto una volta che le nostre strade si separarono e infatti, passaro anni da quel giorno, ma il suo viso non riuscii mai a dimenticarlo.
Nel preciso istante in cui lo vidi, entrando in quello sfarzoso palazzo della S.M. Entertainment, lo riconobbi. I suoi occhi di bambino, e quelli di giovane adulto, erano gli stessi. Ho sempre amato la musica, fin da piccolo, anche se in quel periodo, quando lo vidi in quel parco, avevo perso ogni speranza, ogni barlume di coscienza.
Abbandonare il pianoforte, l'unica cosa che mi dava gioia, ma allo stesso tempo schiavitù, mi sembrava la sola via d'uscita. Probabilmente adesso non sarei dove sono se non fosse successo, di questo ne sono sicuro. Mi impegnai al massimo, giorno dopo giorno, spronato da qualcosa che arrivava dal prodondo della mia anima. E così arrivai in quel luogo, in quell'istante.
In un primo momento mi fermai a guardarlo, parlava con persone che non conoscevo, era un pò impacciato e sudato per lo sforzo della giornata. Istintivamente desideravo scappare, erano passati anni, ma sentivo ancora qualcosa di strano ruotare nervosamente dentro di me. Lui alzò lo sguardo e mi guardò, in quel momento il mio cuore prese a battere così forte che sembrava volermi uscire dal petto.
Era stato davvero un attimo fugace?! Lui riprese la sua vita, senza reazione nel vedermi. Mi aveva dimenticato com'è giusto che sia, ma perchè io non ci riuscivo? Ero il solo a ricordarmi di quel giorno, o forse era solo la mia mente a fare brutti scherzi? Sentivo tutte quelle domande agitarsi dentro di me, potenti e pressanti, più forti di un uragano.
«Drinnnnn drinnnnn...» un raggio di sole mi colpì il viso facendomi sussultare all'improvviso. - Ma che diav... - Esclamai a gran voce mentre le tende venivano aperte con forza lasciando entrare miliardi di raggi colorati.
- Sveglia pigrone. Non lo sai che oggi dobbiamo fare il servizio fotografico per il nuovo singolo? Sempre a perdere tempo tu... - La voce allegra di Yoochun di prima mattina, dopo quel sogno così estenuante, mi rendeva assolutamente di cattivo umore. Ma in fin dei conti, lui era sempre così, sprizzava energia da tutti i pori, 24 ore su 24.
- Junsu, oggi ci divertiremo da impazzire, sbrigati a sistemarti. - Lui cominciò a togliermi le lenzuola dal letto, con prepotenza, lasciando al freddo il mio corpo ancora mezzo addormentato.
- Ti ho detto migliaia di volte di non chiamarmi per nome! - La mia voce, suonò troppo alta. Più di quello che davvero volevo. Sentire il mio nome, era come risentire la sua voce mentre lo pronunciava, trafiggeva il mio cuore completamente.
- Che brontolone che sei! - Dette quelle parole uscì dalla stanza, lasciando un assoluto silenzio difficile da gestire. Mi alzai di fretta e mi gettai nella doccia togliendomi velocemente i vestiti stropiacciati. Il getto d'acqua fredda, quasi insopportabile, mi impediva qualsiasi pensiero lucido. Dovevo dimenticare! Lo ripetevo così tante volte dentro di me, ma era così difficile metterlo in pratica.
Mi sistemai molto velocemente, in fin dei conti, sarebbe stato qualcun altro a rendermi l'idolo che tutti conoscevano, luccicante e pieno di fascino. Lo sguardo di Jaejoong, evidentemente preoccupato per me, mi mise ancora di più in ansia. Non gli parlai mai apertamente di nulla, ma stranamente, lui mi capiva come nessun altro. Se ero felice, triste, arrabbiato, deluso, sconfitto, amareggiato, lui lo sentiva immediatamente. Non riesco a capirne il reale motivo e non è sempre stato così, ma col passare del tempo, la nostra vita si è unita in modo indissolubile e questa cosa non potrà mai cambiare.
Gli anni passati con i miei compagni d'avventura, sono stati ricchi di gioie e dolori, tutto ciò ci ha uniti e divisi, ma anche adesso, loro sono la mia famiglia. Arrivati sul set, mi sentii alquanto agitato. I miei sentimenti, non riuscivo più a controllarli, mi sfuggivano dalle mani, per quel motivo ero così instabile da farmi sembrare una bomba ad orologeria.
Farsi fotografare era come diventare un animale da circo, l'unica differenza era che le sbarre, per noi, erano dentro il cuore. Vedere quei flash che si susseguono, se dal principio ti danno un senso di euforia, con gli anni diventano solo una danza di luci demoniache.
Scatto dopo scatto, luci dopo luci, le nostre anime venivano risucchiate via, pezzo dopo pezzo, fino a lasciare dentro i nostri corpi vuoti, solo il mero ricordo di ciò che eravamo.
- Xiah, concentrati! - La voce del manager, seppur fosse lontana, mi sembrava così vicina. Ero splendente, luccicante come una stella cometa, eppure dentro ero il totale oppposto di quella visione angelica. Quando la mattinata finì, sentii un senso di sollievo nel rintanarmi nel buio della macchina, diretti allo studio di registrazione.
- Il fotografo ci ha fatto davvero tanti complimenti. E' davvero molto competente, sapete mi ha dato tanti consigli e.... - La voce di Yoochun non smetteva di risuonare in quel piccolo abitacolo. La prima impressione che ebbi di lui, fu estremamente negativa. Era troppo euforico, pieno di sè e sorrideva troppo. Io mi sentivo quasi offuscato dalla sua elettricità magnetica, ma col tempo imparai ad apprezzare quel suo comportamento bizzarro. Era così volubile a volte, ma raramente lo vedevo preoccupato. Mangiammo un boccone in macchina, qualcosa di leggero prima di continuare quella giornata che sembrava non aver mai fine. Arrivammo in breve alla maestosa costruzione dell S.M., una casa per me che ci avevo passato metà della mia vita.
Entrando nell'ascensore, mi guardai intorno, la stanza d'ingresso era piuttosto affollata, per essere orario di pranzo. Le parete dell'ascensore, rispecchiavano la mia immagine stanca e senza vita. Sembravo uno zombie! L'ascensore si fermò d'un tratto, troppo presto per essere la nostra fermata. Proprio mentre le porte si aprivano, sentii delle voci squillanti sorridenti e scherzose, tra cui, la sua voce.
- Hyung devi assolutamente liberarti stasera, verranno delle ragazze da urlo, non puoi mancare! - La voce di Hyuk-jae era inconfondibile. Eunhyuk, seppure erano passati tanti anni, non era mai cambiato. Lo ricordavo da bambino e vedendolo da adulto, aveva ancora le stesse caratterestiche pure e infantili che lo caratterizzavano. Al suo fianco c'era lui! Il silenzio penetrante si diffuse in un solo istante, ma probabilmente ero solo io che non riuscivo a sentire nulla, ero totalmente perso tra i suoi occhi.
Sentii dei saluti, qualche parola di scherzo, ma era tutto troppo confuso. Eun diceva qualcosa, forse si riferiva a me, non riuscivo a guardarlo nè a distanzare i miei occhi totalmente concentrati sui suoi.
Leeteuk ricambiava con ardore il mio sguardo, furono pochi minuti, lo so bene, ma a me sembravano molti ma molti di più. Non dissi nulla, neanche a quello che era il mio amico di infanzia. Le porte si aprirono, con un rumore sordo e forte.
Sentii una mano forte afferrare il mio braccio mentre i miei occhi erano ancora paralizzati. Venni trascinato via senza riuscire a fare nulla, la mia mente aveva perso ogni funzione normale.
Mi accorsi solo dopo che la mano che circondava il mio polso, era quella di Jaejoong. Un piccolo sorriso spento circondò il mio viso sebbene ciò che sentissi dentro era troppo forte per poterlo esprimere chiaramente.
- Perchè? - La voce del mio compagno, seppure molto flebile, sembrava carica di rabbia.
- Per quale motivo sei solo tu a soffrire? Non è giusto! - Lui si fermò, sentivo la sua voce spezzata dal pianto. Mi avvicinai a lui e lo abbracciai, sentivo il suo corpo gracile accanto al mio, una dolce sensazione fraterna si diffuse in me.
- Jun...- Mi paralizzai, al solo suono della sua voce. Mi voltai lentamente e tutto il mio intero corpo iniziò a stare male. Teuk era proprio di fronte a me!
- Junsu!!!- 
  
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