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Autore: _MaddyMads_    09/08/2013    4 recensioni
“Senta prof, so che lei mi odia, ma vorrei recuperare l’insufficienza, non è che mi potrebbe dare un consiglio su come fare?” chiesi schietta e gelida. Lui scoppiò in una risata agghiacciante. [...] “Oppure ripetizioni!” disse Giorgia, la mia migliore amica, spuntando dal nulla. [...] Non appena ci fummo sedute ai nostri posti scoppiai e dissi sottovoce a Giorgia: “Come hai potuto? Sai che se mi devo far dare ripetizioni dovrò chiedere a Riccardo, vero?” lei annuì sorridente e io le schiaffeggiai la mano. “Andiamo! Quando mai ti ricapiterà l’occasione di vedere Ricky a torso nudo tutto sudato?”
* * *
Quando Vanessa deve chiedere a Riccardo di darle ripetizioni in Educazione Fisica (il professor Palazzo reclama i propri diritti: "La Ginnastica è una materia non meno importante delle altre!"), lui si trova costretto ad accettare, poichè le loro madri sono migliori amiche; ed essendo tali, desiderano che anche i propri figli vadano d'amore e d'accordo. Purtroppo non sono a conoscenza del fatto che i sopracitati figli abbiano un rapporto antitetico alle parole "amore" ed "accordo"...
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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    Capitolo 8: Bipolare? 

 

Costumi da mare, tanti costumi da mare. A righe, tinta unita, verdi, a fiori, gialli, a pois, rosa…
Una vasta distesa d’acqua. Azzurra, limpida e attraente.
Una sirena. Canta, ma il suono è assordante, fa venire il mal di testa…

Aprii un occhio, ma lo richiusi subito. Troppa luce filtrava dalle tendine azzurre della mia camera. Cercai di ricordare cosa stavo sognando, ma non ci riuscii. Eppure, ricordavo un suono terribilmente forte. Ma che cavolo stavo dicendo, era la sirena dell’ambulanza che era appena passata.
Ritentai, e aprii un occhio. Questa volta riuscii ad aprirli entrambi, e poi cercai di alzarmi. Niente di impossibile o tragico, comunque, mi misi in piedi tranquillamente, solo un capo giro da far paura e la vista oscurata completamente.
Quando ripresi a vedere andai in bagno, mi lavai la faccia, e mi guardai allo specchio. Avevo delle grandi macchie nere sotto gli occhi, colpa del trucco sbavato e… il costume al posto del pigiama.
Ok… forse la sera prima ero davvero TROPPO ubriaca. Però ricordavo quasi tutto. Insomma, fino al bacio con Tommaso.
Tolsi il nero del rimmel e mi diressi in camera per cambiarmi. All’improvviso mi venne un attacco di vertigini, mi sentii venire su per la gola un conato di vomito e il corpo sempre più pesante. Arrivai rantolando al letto e mi ci sdraiai sopra. Poi, il buio.
 


“Vane, svegliati.” sentii dire da mia madre.
“Mmmh mamma cosa vuoi? Stavo dormendo.”
“Scusa, ma c’è Rick in ingresso. Ha molta urgenza di vederti… sembra arrabbiato.”
“NON LO VOGLIO VEDERE.” Dissi, subito. Quell’energumeno era l’ultima cosa che desideravo vedere.
“Rick! Vieni pure!”
“MAMMA!” Dissi, ma aveva già chiuso la porta ed era già uscita dalla mia camera.

Tipica dimostrazione di affetto materno.
Quando sentii i passi di Rick, molto pesanti e spaventosi, chiusi gli occhi e feci finta di dormire. Sentii aprire la porta della mia camera e con essa si aprì anche la bocca di Rick:

“Mi vuoi spiegare perché cazzo ti stavi facendo con…” la sua voce irritante e soprattutto IRRITATA si bloccò. Lo sentii avvicinarsi al mio letto, ma questa volta con passi più leggeri. Poi, una carezza sulla guancia, e le sue dita che spostavano i miei capelli dalla faccia. Sussultai al suo contatto, così dolce… come non era mai stato con me.
“Ti ho svegliata? Scusa…” disse Rick.
Aprii gli occhi, facendo finta di essere assonnata. Stavo cercando di trattenere il sorriso, sia perché non si era accorto che stavo fingendo, sia per la sua improvvisa dolcezza.
“Ehi…” dissi.
“Vuoi qualcosa? Un bicchiere d’acqua, la tachipirina?” disse.

Oh… si stava preoccupando per me?

“No, grazie.” Dissi. Ero meravigliata. Non solo dalla sua bellezza disarmante, ma anche dalla sua gentilezza.
“Perché sei qui?” chiesi, per interrompere il silenzio imbarazzante che stava aleggiando fra di noi.
Avevo sentito le sue parole prima di entrare nella mia stanza, ed ora ero curiosa di sentir finire la frase.
“… così” disse, incerto.
Scoppiai a ridere, un po’ perché sapevo della sua bugia, un po’ perché Riccardo Canepa non sarebbe MAI, e dico MAI, venuto a trovarmi “così”.
“Dimmi la verità” dissi, quasi ancora ridendo.
Mi fissò negli occhi, uno sguardo profondo, un verde profondo, che mi guardava.
“Beh.. io… volevo chiederti una cosa.” Disse, infine.
“Cosa?” Oh, forse si era deciso a parlare.
“Cosa stavi… ehm… facendo… tipo… sera”.
Lo guardai, sbigottita, prima di esordire con un: “EH?”

CHUPA, VANE.

“Mi stavo chiedendo… cosa stessi facendo col tipo ieri sera” disse, per poi prendere un bel respiro.
OMMIODDIO. Perché quella domanda? Insomma, cosa gliene importava a lui di me e Tommaso? Che non fosse geloso mica? No, niente conclusioni affrettate. Niente illusioni.
“A parte il fatto che non sono fatti tuoi… come mai sta domanda?”
“Beh, un giorno ti baci con me, un altro con lui… ti sembra un comportamento corretto?!”
Scattò in piedi, col viso tutto rosso, al sentire il mio telefono vibrare. Lo prese dalla scrivania, per darmelo… non prima di guardare chi fosse e cosa mi scrivesse.
Si bloccò improvvisamente, come se gli avessi fatto un petrificus totalus, prima di alzare per un istante gli occhi verso di me.
Cosa vidi? Non saprei dirlo. Gelosia? Rabbia? Delusione? Tristezza? Non lo saprò mai.
Ma di sicuro non era qualcosa di bello, almeno non per lui, poiché lanciò il mio telefono sul mio letto per poi dire: “Devo andare” e camminare velocemente verso la porta di casa mia.
“Rick…?” chiesi, ma era troppo tardi. Non appena sentii la porta di casa chiudersi presi il mio telefono e guardai il messaggio:
 

Ehi piccola mia, dovremmo parlare di quello che è successo ieri, che dici? Magari potremmo vederci eh? Fammi sapere quando puoi, TUO Tom <3


Piccola… il suo modo di chiamarmi ogni volta che mi vedeva nel corridoio della scuola… ma come mai quel “mia”? e quel “TUO Tom”?
Gli risposi, dimenticandomi per un po’ della reazione esagerata di Rick:


Ehi :) Eh si… io sono a casa con la febbre, non posso uscire, mi dispiace <3


Massì, facciamocelo un cuore no?
Brutta cogliona, tu devi pensare a Rick, capito? A RICK.

Angioletto bravo: Perché a lui? Insomma, mica sei innamorata di lui, Vane! Ti ha sempre trattata male (a parte oggi, ma è un caso, eri malata e si è intenerito), vi odiate da sempre… Tommaso potrebbe essere un buon punto di partenza per una storia seria e duratura!

Demone cattivo: Già… ma, rifletti: Tommaso non è tipo da storie serie e durature. E’ esattamente come Rick! Anzi, vuole parlarti perché ti vuole dire che dovete fare finta che non sia successo niente.

Angioletto bravo: Proprio come aveva fatto Rick…

Demone cattivo: Ma taci tu! Insomma, è vero che tu e Rick vi odiate, ma hai visto come ti ha trattata oggi? E’ stato tenero… e hai visto com’è geloso? Esci pure con Tommaso, ma non per chiarire: fai ingelosire Rick ancora di più. Vedrai come verrà da te, poi. A PRENDERTI, PERCHE’ TI VUOLE PER SE’. TI VUOLE SUA.

Angioletto bravo: Vane, lo sai che non è così… lui vuole solo, ehm… che Dio mi perdoni per questa parola sconsacrata… SESSO!

BASTA! USCITE DALLA MIA TESTA PORCA MUCCA IN CALORE. Ero confusa… non sapevo che fare.
Rick sembrava un bipolare del pirolino, e Tom… forse voleva davvero sistemare le cose.
 

Ah non c’è problema! Vengo io da te piccola ;) Dammi solo il tuo indirizzo <3


Ottimo. Che fare?

Angioletto bravo: DAGLIELO! Sistemerete tutto!

Demone cattivo: DAGLIELO! Farai ingelosire Rick! Di sicuro Dani lo verrà a sapere che Tommaso è da te e glielo dirà.

Glielo diedi, d’altronde, eravamo tutti dalla parte del “daglielo”, no?
 

Perfetto, grazie :) Posso venire domani? <3
 

Domani era lunedì, a causa della febbre non sarei andata a scuola, quindi era ok.
 
Si, però al pomeriggio, al mattino voglio dormire ahahah <3
 
Continuammo a messaggiare, facendoci cuori… non sembrava che volesse dirmi di dimenticare il bacio del sabato sera. Ma io? Lo volevo dimenticare o no? Insomma, lui mi aveva detto che dovevamo parlarne, ma magari si aspettava che parlassi io, che decidessi io. E? Cosa avrei dovuto dire? Non sapevo cosa fare, cosa pensare. Tommaso mi piaceva? Beh, i capelli rossi non erano mai stati quello che cercavo in un ragazzo (preferivo i biondi, come Rick…), però caspita, gli occhi blu di Tommaso erano qualcosa di spettacolare!
Un grandioso Harlem Shake si era avviato nella mia testa.
Che fare?
                                                                                        



                                                                                                  *      *      *
 


Stavo un po’ meglio, la febbre era calata e il mal di testa se ne era andato. Era rimasta però la confusione su Tommaso e Riccardo.
Tom e Rick…

Il mio bellissimo ex di una notte, della quale non ricordavo niente, che negli ultimi tempi era tato gentile con me o il playboy della situazione, attraente e arrogante, che negli ultimi tempi non aveva fatto altro che trattarmi male?
Entrambi belli, ma così diversi. Cosa potevo fare? Ero irrimediabilmente attratta da entrambi.

DRIIIN.
Il campanello. Ricordai che i miei erano al lavoro e così feci uno sforzo enorme per alzarmi ed andare ad aprire. Appena mi alzai, troppo velocemente, mi girò fortissimo la testa e vidi tutto nero, ma appena mi ripresi riuscii ad andare ad aprire la porta.

Era Tom ed era… sconvolgente.
Il suo profumo, dolce e aromatico mi avvolse, esattamente come le sue braccia. Un bacio sulla fronte.
“Ciao Vane.” La dolcezza racchiusa in quel gesto e in quelle parole mi fece sorridere automaticamente. Da quanto un ragazzo non mi trattava così? Questa dolcezza non era minimamente vicina a quella di Giulio, e nemmeno a quella di Rick l’altro giorno. E io che mi ero sorpresa per così poco.
“Ciao Tom.”
Lo guardai negli occhi, in quegli occhi blu da mozzare il fiato.
“Entra pure” dissi, distogliendomi con tristezza da quel abbraccio.
         
 
 
Non avevamo parlato subito del bacio. Anzi, non appena era entrato in casa aveva esordito con un: “Ho fame. Tu non hai fame?”, facendomi sorridere.
“Uuuuh potremmo fare le crepes!” avevo detto, tutta contenta, come una bambina di due anni pronta a mangiare il suo zucchero filato. Lui mi aveva detto di stare seduta e non affaticarmi, ma ero così gasata che non mi sentivo nemmeno girare la testa. Così ci eravamo messi a mescolare uova, burro, farina e tutti gli altri ingredienti. Ovviamente non era successo niente di quello che accade nei film: io non mi sporcai per sbaglio la bocca e lui non mi disse: “Oh vieni che ti pulisco io” per poi baciarmi. Assolutamente, anzi, mi sembrava che Tom evitasse l’argomento “bacio”.
E così mi ritrovavo seduta a tavola di fronte a lui. Che aspettasse che ne parlassi io? In ogni caso, io ero imbarazzata quasi più di lui, così non ne feci parola. Ci gustammo le nostre meravigliose e deliziose crepes alla nutella guardandoci SEMPRE e solo negli occhi, senza distogliere mai lo sguardo l’uno dall’altra.
Poi, improvvisamente si alzò in piedi e disse:

“Io non voglio dimenticare.”
 
                                               *                      *                      *
 
“Pronto Gio?”
“Ehi Vane, dimmi.”
“Puoi parlare?”
“Certo.”
“Ecco… penso di essere nei casini.”
“Tom e Rick?”. Beh, lei sapeva ovviamente tutto. Ogni volta che succedeva qualcosa le mandavo messaggi lunghi infinte pagine con scritto tutto quello che era successo, così lei mi chiamava e io le raccontavo di nuovo tutto.
“Più Tom che Rick…”
“Dimmi.”
“Beh ecco…” le raccontai velocemente tutto quello che era successo fino a quando lui non mi aveva detto di non voler dimenticare il bacio.
“E tu?” Disse, con voce decisamente ansiosa. Beh, d’altronde era questa la parte bella, la mia risposta.
“Io niente.”
“Come niente?!” disse lei, leggermente alterata. Ottimo le facevo venire i nervi grazie alla mia scemenza.
“Sono stata zitta…”
“TU.SEI. SCEMA. Ma forte eh”
“Lo so…”
“E lui che ha detto?”
“Testuali parole: ‘Promettimi che ci penserai…’”
“Cosa pensi di fare?”
“Dimmelo tu, ti prego…”
“Secondo me dovresti andare da lui, non dirgli niente, nemmeno una parola e baciarlo, semplicemente.”
“Tu dici?”
“Dico, sexy Vane.” Eccola che se ne parte con un altro dei tanti nomignoli che mi assegna ogni giorno.
“Grazie Gio, davvero.”
“Sei la mia migliore amica o no?”
“OVVIO!”
“E allora io sono sempre qui. Only for youuu” canticchiò. Risi, poi ci salutammo e buttammo giù.

NEW MISSION IMPOSSIBLE: baciare Tommaso nuovamente e senza pensare a Rick.








Spazio autrice:
 

Salve ragazze! Ovviamente in ritardo col capitolo, ovviamente una merda questo capitolo.
Beh, almeno per me... spero invece che a voi piaccia! Non ho molto tempo, domani vado al mare ALL DAAAY e svegliarmi in tempo è la cosa migliore :D

Fatemi sapere, tramite recensioni, sapete che per me è una gioia riceverle :3

Un bacione grande grande e tanti free hugs,
_MaddyMads_

 

  
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