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Autore: TheAruttulaS2    10/08/2013    0 recensioni
Fanfiction basata sulla nostra unica coppia yaoi preferita, la Cafémochashipping!
Un insieme di racconti esilaranti e nonsense sulla vita di Ash e Spighetto :°D
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Ash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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Prima di cominciare a leggere questo nuovo capitolo vi informiamo che in realtà ci sono due finali: la Bad Ending e la Good Ending. Potete scegliere voi quale delle due leggere ( e che poi vi porterà al finale completo della storia) o anche entrambe, se volete.
Buona lettura e ci teniamo a ringraziare tutti coloro che hanno letto questo nostro ‘sclero’!
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A VERY BAD ENDING – Chapter 10;


Mi sa che era scaduto.

Ash, ancora in stato confusionario, si alzò dalla panchina.
Grazie a quel biglietto aveva ritrovato la forza, la speranza e la volontà per riconciliarsi definitivamente con Spighetto.
Sì alzò prontamente dalla panchina, correndo e guardando un punto fisso, andando a sbattere con noncuranza contro i passanti.
Pikachu lo seguiva senza capire. Si fidava dell’allenatore.
Arrivato al Ponte Meraviglie fece una sosta, per poi avanzare più lentamente per prendere fiato. Era affaticato, ma non desiderava altro che ricongiungersi con il suo amato.

Intento a contemplare l’acqua cristallina del fiume che si rispecchiava nei suoi occhi mori, si perdeva nei suoi pensieri e nelle sue preoccupazioni. Attorno a lui il fruscio delle foglie al vento e lo scroscio dell’acqua sottostante si mescolavano al suono delle parole nella sua testa, una combinazione di atmosfere che venne improvvisamente rotta da una voce esterna che pronunciò il suo nome.

“Ash…”

Quella melodiosa voce mascolina, così seducente e invitante… non poteva essere altri se non il suo amato Spighetto.
Nessuna parola.
Nessun gesto.
Bastò solamente un intenso gioco di sguardi a far intendere ciò che entrambi le parti volevano: solo ricongiungersi in un unico essere fatto d’amore. Una sempiterna creatura in grado di affrontare ogni cosa che la vita gli avrebbe messo davanti, con la forza dell’unione e del sentimento reciproco che avrebbero vinto sopra ogni difficoltà.
Si presero per mano e in silenzio si incamminarono nella via del ritorno.
Insieme, felici come una volta.

Appena aperta la porta della dimora, Spighetto non esitò a fiondarsi sulle labbra dell’amato, il quale ricambiò il bacio passionalmente, facendo danzare le loro lingue come i Bellossom nella stagione della fioritura.
Spighetto prese tra le braccia il minuto corpo di Ash e lo posò sul divano di pelle di Liepard comprato ad uno squallido mercatino delle pulci qualche mese prima. Ash gemette sotto il rude contatto del verde, rimanendo interdetto a causa della sua timidezza.

“S-spighetto, io n-non sono sicuro di voler affrontare questo passo…”
“… Ash… tu mi ami?”
“S-sì Spighetto, io ti amo!”
“E allora di cosa hai paura?”

“I-io no-non lo so…”
“Stai tranquillo, lascia fare a me.”
“S-spighetto senpai… b-be gentle... “

E in un attimo fu dentro di lui. La loro passione si spense solamente alle prime luci del mattino.

Verso le tre del pomeriggio, il più piccolo si svegliò tra la verde peluria del suo fidanzato. Si alzò silenziosamente dal divano, osservando sorridente il viso narcotico del ragazzo che stava su di esso accasciato.
Sorrise quando trovò il piccolo Pansage che si era preoccupato di preparare il caffè, che non tardò a bere.

Poco dopo Spighetto si destò, ancora visibilmente addormentato: del resto, si era assopito solo poche ore prima.
Si girò dall’altro lato per accarezzare il viso dell’amato, quando si accorse della schiuma che sgorgava dalla sua bocca.
Il verde, in uno stato di panico, si alzò di scatto e chiamò immediatamente un’ambulanza.
Capì la situazione quando trovò Pansage con delle tazze di caffè tra le zampe. Lo sapeva perfettamente: quel caffè era letale. Probabilmente quella bestia aveva mischiato per sbaglio qualche rimedio amaro per Pokémon, altamente velenoso per gli  umani.
 
Poco dopo Ash fu portato in ospedale e venne ricoverato d’urgenza.

Molte ore più tardi, l’infermiera Joy si presentò da Spighetto con la cartella clinica del giovane allenatore tra le mani.
“Allora infermiera, come sta Ash?!” chiese Spighetto  con evidente preoccupazione sul volto.
La donna esitò un attimo, per poi svelargli la cruda verità.
“Te lo dirò senza troppi giri di parole: Ash è entrato in coma. Non sappiamo quando e se si risveglierà.”

Quelle parole furono come una doccia fredda per lui.
Copiose furono le lacrime che sgorgarono dai suoi occhi smeraldini.

Proprio ora che avevano creato la ricetta d’amore perfetta, che avevano raggiunto la felicità, il destino aveva deciso di dividerli ancora una volta. E forse, per sempre.
  
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