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Autore: The_Deaths_Nymphs    10/08/2013    2 recensioni
Lily Luna Potter aveva ventiquattro anni ed era un emerita sfigata; essendo mezza Potter e mezza Weasley - e il destino un infame bastardo - l'unico di cui fosse veramente innamorata oltre ad essere fidanzato e innamorato perso di sua cugina, la considerava una dolce e piccola sorella.
Orrore, tragedia, disgusto!
E proprio perché aveva osato essere una Potter, e il destino continuava ad avercela con lei, aveva deciso di tenderle un tiro bastardo...
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"« Tra una settimana, per le vacanze di natale, abbiamo pensato di andare tutti in montagna. Mia zia Gabrielle ha una villetta molto graziosa e hanno accettato tutti... mi chiedevo se avevi voglia di venire anche tu! A noi piacerebbe tantissimo la tua presenza, nonostante, beh, nonostante tu sia sola »
« Oh, ma io non verrò sola »
Santissimo Godric! E dove lo avrebbe trovato un fidanzato?"
[ ... ]
Perché, per conquistare Ted Lupin sotto lo stesso tetto della sua fidanzata, si ritroverà un certo biondino alle calcagna - una terribile reazione a catena - e una caterva di guai a non finire.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy, Teddy Lupin
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Un fidanzato in affitto

    



Lily Luna Potter aveva ventiquattro anni, una E in tutti i M.A.G.O, i capelli rossi degli Evans - la propensione alla varietà di sentimenti di un cucchiaino - ed era una sfigata di prima categoria.
E certo, Lady e Gentleman, nonostante i geni Potter fossero ampiamente intaccati da quelli Weasley, la sua situazione vagava tra l'autocommiserazione al disastro più totale; molti avevano la strana credenza che, proprio perché suo padre aveva una cicatrice spiaccicata sulla fronte e sua madre era una delle giocatrici di Quidditch più brave e famose al mondo, la sua vita fosse praticamente perfetta - con tanto di rose e cuori ad ogni angolo. -
    Ma no, Monsieur e Madame, il gene Potter non mentiva mai e nemmeno quello Weasley, che quando si trattava d'amore faceva un accoppiata vincente. O di merda, decidete voi.
Lily Luna Potter a ventiquattro anni suonati - come amava ricordare zia Fleur - era "zitella" e pure acida, aggiungeva zio George, quando si permetteva di ricordare a tutti loro che potevano farsi pure gli affaracci loro.
    Naturalmente tutto questo era volutamente voluto da lei: non aveva di che farsene di un uomo che a malapena l'accontentava a letto e che non cambiava colore di capelli in base al suo umore; erano tutti così... noiosi, uguali, dalle stesse prospettive di vita e dalle stesse pretese di essere serviti e riveriti, come principi e mariti padroni.
    Puah!
Piuttosto l'inferno, scandiva a lettere cubitali a sua zia, esasperata.
    Per i primi tempi aveva davvero cercato di trovare l'uomo giusto per lei: qualcuno che la amasse a modo suo, senza etichette, stupide costrizioni o tant'altro, ma si era immediatamente arresa dopo che - tra una riflessione e l'altra - la consapevolezza di amare già qualcuno si era insidiata nel suo cervello... e da allora, addio "provarci" e "cercare", nessuno equivaleva a lui e nessuno aveva le caratteristiche giuste per farle dimenticare lui.
    E giustamente, proprio perché era mezza Potter e mezza Weasley - e il destino un infame bastardo - quel lui mica poteva ricambiarla... ma no, sarebbe stato troppo facile con una dal sangue maledetto! Il suo lui, oltre ad essere fidanzato e innamorato perso di sua cugina, la considerava una dolce e piccola sorella.
Orrore, tragedia, disgusto!
    Ted Lupin era un eretico immorale e non sapeva quante volte aveva rischiato di farsi una doccia con dell'acqua santa quando aveva pronunciato quella blasfemia dinnanzi a lei.
E poi... parliamoci chiaro, gli sarebbe piaciuto avere una sorella con un culo come il suo!
    Comunque, non poteva né dire di essere innamorata già di qualcuno - o l'avrebbero pressata finché il nome non sarebbe spuntato fuori e la famiglia l'avrebbe accoppata per tradimento - né poteva starsene in disparte, per fatti suoi, a crogiolarsi nel buono e vecchio sesso con amici sporadici e poco lagnoni, quindi la situazione stava diventando insostenibile.
Nonna Molly oramai si chiedeva se non pendesse nella sponda opposta, zia Fleur sghignazzava perché la sua adorata bambina era prossima al matrimonio, suo padre lodava Godric Grifondoro - sperando di morire nel vedere sua figlia sempre una mocciosa - e suo fratello Albus, l'unico a sapere di chi era veramente innamorata, accavallava giorni di botte per la sconsideratezza e altri a consolazioni per l'impossibilità di quella relazione che avrebbe potuto farla veramente felice.
    Le rimaneva solamente il corso intensivo d'Auror, l'unico che la mantenesse con la mente occupata per tutto il giorno, ma anche lì aveva le sue grane; la cosa che più la faceva incazzare era che non poteva ignorare lui, perché, maledizione a tutte le teste decapitate di tutti gli elfi domestici della Gran Bretagna, lui era un Auror e ogni maledettissimo giorno, della sua maledettissima vita, ce l'aveva davanti alle palle.
Lo odiava, ma più di tutti odiava se stessa, che si era imperlata in quella situazione di merda.
    « Passami il sale » sbuffò, con il mento appoggiato sul palmo aperto e una smorfia sulla bella bocca di more.
James alzò lo sguardo su di lei, ignorando il chiacchiericcio della mensa al Ministero, quella costruita pochi anni dopo la guerra magica, al secondo piano e alzò lentamente un sopracciglio, fissandola di sbieco prima di ritornare a leggere il suo giornale.
« Parola magica, Lils » cinguettò, leggendo le ultime notizie su un attacco a Hestvealle e arricciando il naso nel contastare le quattro morti avvenute.
    Lily sbuffò, fulminandolo con un occhiata e aspirando l'aria tra i denti, facendo risuonare quel sibilo simile ad una minaccia.
James, naturalmente, la ignorò.
« Ammazzati » disse carezzevole, con la voce simile al miele con un retrogusto velenoso tutto per lui e prendendosi il sale da sola, visto che suo fratello - stronzo dispotico pure lui - le lanciò un occhiata ammonitrice.
« Non ti smentisci mai, vero? » sibilò James, piegando il giornale con fare stizzito.
« Continua cosi e rimarrai sola a vita » finì con tono acre e Lily finse di non ascoltare quelle solite parole che ormai non facevano altro che rincorrerla come una maledizione, limitandosi a spargere il sale sulle uova, forse troppo, ma per orgoglio non proferì parola e le mangiò con un certo dusgusto, lo stesso che le aveva ribaltato lo stomaco alle parole del fratello.
    Tutti uguali, ma che volevano da lei? Che magari si sposasse con il primo che le capitava a tiro giusto per sfornare due o tre marmocchi?
« Ehi, ragazzi! »
    Ed ecco che la fame se ne andava allegramente a fare in culo.
Ted Lupin si sedette - con la sua solita flemme - accanto a Lily e le baciò con dolcezza una guancia, ignorando il fatto che fosse appena diventata cianotica a quel contatto; fece scivolare il vassoio ricolmo di cibo sul tavolo d'acciaio e rifilò un occhiataccia a Daniel Baston, che lo seguì a ruota.
« Ciao, dolcezze » rispose Lily, ignorando la gomitata che Ted menò a Daniel, per cercare di impedirgli - almeno - di sbavare sul suo pranzo.
    Dan tossì e la fissò con gli occhi verde-castano, simili alle foglie in autunno, intrisi di malizia e doppi sensi, come ogni volta che si trovava a pochi metri da lei.
Lily sorrise, riavviandosi una ciocca di capelli rosso carminio dietro l'orecchio e addentando l'ennesimo pezzo di frittata.
    Certe volte si sorprendeva lei stessa di essere single: faceva uno strano effetto sugli uomini, cosa alquanto inspiegabile, ma comunque piacevole; adorava sentirli balbettare e arrossire in sua presenza oppure fissarla da lontano come qualcosa di irraggiungibile... quando non lo era affatto.
« Tutto bene con i corsi, Lily? » le chiese Dan, lasciando perdere il cibo e guardandola interessato attraverso le ciglia scure.
    I capelli di Ted divennero rosso scuro e - con una smorfia - fissò il suo migliore amico, chiedendosi perché diavolo dovesse comportarsi come un assatanato nel deserto ogni volta che era in presenza di Lily.
« Una meraviglia. Il capitano King è un osso duro, ma è davvero un mito » disse, davvero eccitata al fatto che i corsi si stessero svolgendo nei migliori dei modi.
    Le tecniche di attacco erano il suo forte e questo, il capitano, non mancava di farglielo notare. Ma era anche vero che presentava alcune lacune con quelli di difesa e anche nel corpo a corpo; era troppo magra e tenere la spada l'affaticava parecchio.
« Non vedo l'ora che formino le squadre! Magari ti mettono in coppia con me » rise, facendole l'occhiolino e strappandole un sogghigno.
« Magari » ripeté Lily, storcendo la bocca e lasciando che lui le guardasse le labbra con bramosia prima di scendere lungo il collo sinuoso e nudo, accarezzando la catenina d'oro e il ciondolo che le si incastrava nella valle dei seni, strizzati i una maglia dalla generosa scollatura a barca di un tenute blu notte.
    Ted strinse le labbra con disappunto, mollandogli un calcio nella tibia che - facendogli colorare i capelli di azzurro - causò un gridolino da parte di Dan.
Lily lo fissò sorpresa e Baston scosse il capo, dove i capelli bruni gli accarezzarono la nuca e la fronte.
« Bonjour! »
La voce di Victorie Weasley, quel giorno abbagliata in un delizioso tubino a fiori, gelò letteralmente Lily, che voltò il capo a centoottanta gradi alla sua destra; spalancò la bocca, la richiuse e annaspò, inspirando lentamente per non perdere le staffe « Dove ho lasciato il cianuro? » sibilò però sarcastica, facendo ridere Daniel.
    Con i capelli biondo grano legati in una crocchia si lasciò andare seduta sulle gambe di Ted, che sorrise debolmente; ignorò volutamente tutti e anche i fischi da parte degli altri impegati e lo baciò sulla bocca.
Cianuro, stricnina, lamette... pure di una corda bella doppia si sarebbe accontentata.
« Ragazzi, un motel costa dieci galeoni l'ora... perché non vi togliete dalle palle e vi affittate una stanza? » la voce di Lily, molto probabilmente, fu come una doccia fredda, perché Ted si staccò di slancio da Victorie e la guardò, sorpreso.
    Lily si limitò a sorridere più falsa delle unghia della sua fidanzata, aggrappandosi con le dita pallide al tavolo d'acciaio.
"Brutta stronza figlia di...." pensò, venendo interrotta dalla voce trillante di sua cugina « Oh, Lils! Proprio te cercavo » esclamò, facendole salire un traverso di bile per il tono stucchevole che usò nei suoi confronti.
    Come no, lo sapevano anche i muri che se avesse potuto l'avrebbe strozzata ogni qual volta che ne avrebbe avuto l'occasione.
"Cagna" pensò, prima di sfoderare un sorriso sfavillante « Dimmi, cherié » disse a denti stretti, usando volutamente l'accento assurdamente francese - e anche ridicolo - che Vic si ostentava ad avere, nonostante fosse inglese e basta.
« Tra una settimana, per le vacanze di natale, abbiamo pensato di andare tutti in montagna. Mia zia Gabrielle ha una villetta molto graziosa e hanno accettato tutti... mi chiedevo se avevi voglia di venire anche tu! A noi piacerebbe tantissimo la tua presenza, nonostante, beh, nonostante tu sia sola » cinguettò, mandandole letteralmente il cervello in pappa.
    In un millesimo di secondo vide rosso.
Come... come diavolo si permetteva? Lo faceva apposta per metterla in ridicolo e rinfacciarle che tra pochi mesi si sarebbe sposata. Con Ted. Il suo Ted!
« Oh, ma io non verrò sola » ridacchiò frivola, attirando l'attenzione di quei quattro gatti seduti alla sua tavola.
    Dan lasciò cadere la forchetta nel piatto di roast-beef, deluso, mentre James nemmeno alzò gli occhi dal suo giornale, limitandosi a guardarla di sottecchi; la faccia di Vic, però, fu inencomiabile. Divenne così verde - con Ted a seguito che sbiancò letteralmente - che Lily temette di vederla morire d'invidia.
« Ah, no? E con chi? » masticò tra i denti, facendola ingoiare a vuoto.
"Cazzo"
« Ci stiamo frequentando da poco, ma già lo adoro alla follia; è un... medimago d'urgenza, molto di successo, sì, e ancora devo presentarlo alla famiglia perché è da un mese che è in Africa. Alto, biondo, uno schianto, cugina, te lo dico! » si entusiasmò, cercando di reprimere il terrore alle parole che le scivolavano da bocca senza che riuscisse a fermarle.
    Santissimo Godric! E dove lo avrebbe trovato un fidanzato? Con quelle caratteristiche, poi!
Oh, Merlino, avrebbe fatto la scena della stupida e Vic l'avrebbe presa in giro per il resto della sua misera esistenza da donna infelice!
« Ah sì? E come si chiama? » sbottò, mentre Ted si agitava sulla sedia.
    Non ne sapeva nulla! Lily gli aveva tenuto nascosto che si era fidanzata. A lui, proprio a lui!
Ma perché?
« È una sorpresa, cugina » cinguettò la rossa, più pallida del solito, afferrando il suo vassoio e alzandosi saltellante.
    Con le gambe da urlo avvolte in un paio di jeans diede le spalle a tutti, lasciandoli con l'amaro in bocca.
Dan, perché - santo Merlino - aveva perso la possibilità di farla passare sotto le sue grinfie; Ted si limitava a crogiolarsi nel perché lei non gli avesse detto nulla e Vic si limitò a sbattere una posata sul tavolo, furiosa.
Era guerra.


  
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