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Autore: everyday35    10/08/2013    1 recensioni
"Dobbiamo andarci per forza mamma?" Dico subito dopo che la macchina si ferma a un semaforo.
"Si Liz. Papà ha dato una buona parola alla professoressa Katrin a proposito dell'inglese su di te. Quest'inverno sembravi così felice di partire in Inghilterra e per di più da sola! In una città come Manchester vedrai che ti divertirai molto." Prese a dire mia madre "tuo padre ha anche detto che andrai in un college di irlandesi, si dice che siano molto socievoli, magari trovi qualche ragazzo carino." Aggiunse con un sorriso.
"Forse ti sei scordata che sto con Nate, mamma. Da cinque mesi, ricordi? Te l'ho anche presentato."
"Giusto ma questo non toglie il fatto che potresti fare conoscenza con qualcuno del posto."
"Questo magari si."
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Dopo qualche mese..


"Liz, svegliati. Forza! È notte fonda e dobbiamo partire."
Sorrido alle ultime due parole di mia madre, non vedo l'ora di lasciarmi alle spalle la mia ordinaria vita. Forse l'unica cosa per cui non partirei è Meg.
In quest'ultimo periodo mi è stata molto vicina. Sono stata malissimo per aver rotto con Nate. Ma l'ho dovuto fare, non potevo mica accettare il fatto che avesse un'altra, che in più è (anzi era) anche una mia amica.
La mia testa continua a vagare in infiniti pensieri mentre mio padre carica la mia valigia nel portabagagli e ci mettiamo in macchina diretti in aeroporto.
Arrivati, io e i miei genitori salutiamo la professoressa Katrin abbronzatissima. D'altronde cosa ci si poteva aspettare da una patita del mare come lei?
Noto quasi tutti i ragazzi che avevo conosciuto alla riunione di qualche mese fa, saluto Charlotte con cui mi ero anche vista la settimana scorsa a colazione.
Check-in, imbarco di bagagli e poi tutti in aereo.
Molte persone ci salgono, addirittura troppe, si inizia a creare il solito caos pre-decollo. Dei signori mi spingono per farsi spazio tra la folla e qualcosa mi fa inciampare. Cado su qualcuno che mi afferra fortemente e mi rialza tenendomi per i fianchi.
Mi giro per vedere di chi si trattasse e degli occhi azzurri mi fermano per qualche secondo.
Capelli biondi scuri non troppo corti. Una maglietta poco aderente traccia i lineamenti del suo petto. Un paio di jeans fino al ginocchio con risvolto e delle Ishikawa.
"Stai bene?" Mi dice guardandomi dritto negli occhi.
"Si, certo. Mi hai salvato." Dico con un pizzico di ironia.
Mi sorride prima di girarsi e andare verso la direzione opposta.
Smetto di incantarmi e controllo ancora una volta il posto.
18b.
La fila è ancora vuota così ne approfitto per sedermi accanto al finestrino.
Mando un messaggio a mia madre tranquillizzandola e rimetto il telefono nella tasca della borsa.
Dopo pochi minuti sento qualcuno sedersi accanto a me.
Mi giro e ancora una volta un paio di smeraldi mi fanno incantare.
"Ciao. Io sono Peter, ma mi puoi chiamare Pete" sorride. Continua a incantarmi col suo meraviglioso sorriso.
"Piacere, Liz." Accenno un sorriso anche io.
Il pilota da il benvenuto e le hostess mostrano le uscite di emergenza e il modo per attivare giubbotti, mascherine ecc.
Prendo dalla borsa il cellulare e lo spengo.
Noto che Peter fa lo stesso però con un iPhone.
L'aereo accende i motori e inizia a decollare.
Adoro quando lo fa. Si vede tutto dall'alto. Le macchine sembrano modellini così come le case e i palazzi.
"Liz, vuoi una gomma?"
"Si grazie." Sorrido mentre Peter mi porge il pacchetto.
La prendo e la metto in bocca e masticandola le orecchie si stappano.
Si spegne il segnale della cintura e così sfilo dal bagaglio a mano il mio iPod e le cuffie.
Le metto nelle orecchie e scorro la playlist in cerca di qualche bella canzone.

'Wake me up - Avicii'

Non ascolto un preciso genere di musica. Apprezzo quella di Mika ma ascolto un po' di tutto, soprattutto musica commerciale.
Parte il ritornello e, conoscendolo a memoria, inizio a canticchiarlo dentro di me. I miei occhi vanno improvvisamente su Peter e anche lui ha le cuffie alle orecchie e gli occhi chiusi.

'Rhianna feat. Eminem - Love the way you lie'

Il rap di Eminem è uno dei pochi che apprezzo perché pur avendo qualche parolaccia, il testo ha senso e racconta qualcosa al contrario delle canzoni rap italiane che sembra esprimono i loro pensieri tramite le parolacce.
Qualcuno parla tramite il microfono dell'aereo. Mi tolgo le cuffie tre e si riaccende il segnale della cintura così capisco che sta succedendo qualcosa all'aereo.
'Oh no, odio quando l'aereo balla' penso dentro di me.
Inizia a girare e a tremare chiudo gli occhi cercando di non sentire ma non ce la faccio. Respiro a pieni polmoni ma la situazione non migliora anzi.
Vedo alla mia destra Peter che con aria tranquilla guarda fuori dal finestrino.
"Vorrei avere io il tuo coraggio." Gli dico continuando a respirare forte.
Sorride e mi prende la mano stringendola un po'.
"Devi stare tranquilla. Evidentemente qualcosa ha intralciato il percorso.
Succede sempre anzi ti dico una cosa, se non succede non si potrebbe definire aereo."
Sorride ancora una volta e anche io. Mi aveva tranquillizzato.
Improvvisamente non avevo più bisogno di chiudere gli occhi oppure di respirare a pieni polmoni per stare calma.
Lo ringrazio ancora una volta e non appena finisce di ballare l'aereo, cerco di addormentarmi.
  
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