Ero fuori l'uscio del mio palazzo, appena sceso dalla lussuosa carrozza che mi aveva scortato fin lì. Scuotei con forza il mio completo così che potessi liberarmi della cenere incastratasi nelle sue fibre. Fatto ciò, bussai alla porta e aspettai che un servitore venisse ad aprirmi. Dopo due secondi un uomo vestito distintamente mi diede il bentornato e mi tolse l'ingombrante soprabito. In pochi istanti raggiunsi il grande salone in cui il fuoco già scoppiettava nel camino ed un bicchiere pieno di vino bianco era sul tavolino. Sylvette apparì alle mie spalle e si avvicinò a me per informarmi su ciò che era accaduto.

-L'ospite che aspettavi è arrivato...-

-Bene,falla passare.-

-L'operazione è stata portata a termine,Pierre?-

-Con successo! Questa però è solo la prima delle tante incursioni che desteranno paura nel popolo. Vedrai che in men che non si dica riceverò una dichiarazione di guerra-dissi, già immaginando sulla mia scrivania il foglio scritto con calligrafia elegante e firmato dalla Regina Candy.Mentre Sylvette stava salendo le scale per andare a chiamare l'ospite, si fermò di botto e disse che c'era dell'altro.

-Chocola ha chiesto di poter prendere parte alla cena.-

La notizia mi sbalordì: erano settimane che era rinchiusa nella sua stanza e mai aveva desiderato cenare con me nonostante le fosse concesso. -Si è decisa ad uscire finalmente!-esclamai-Le ci vorrà una ripulita però. Disponi che un gruppo di cameriere vada da lei per aiutarla a prepararsi.-

-Come fai a pensare ad una cosa del genere ora?? Non credi che dovresti interrogarti sul perchè abbia cambiato idea così repentinamente?-

-Vorrà qualcosa ed io vedrò di accontentarla...-dissi ridendo.

Bevvi un sorso di vino e sorrisi al pensiero che presto l'avrei rivista. Immaginai il suo broncio mentre un paio di cameriere la lavavano, le domavano la chioma rossa e la truccavano. 

La vidi fingere di odiare l'abito che le avevo donato e guardarlo invece con ammirazione di nascosto. Già sentivo il rumore dei tacchi sul pavimento di marmo mentre ruotava intorno a se stessa e si ammirava compiaciuta. 

-Pierre perchè mi hai fatto venire qui?-

La voce della mia ospite mi risvegliò dalle mie fantasie e mi riportò alla realtà.

-Presto scoppieranno nuovamente dei conflitti e desidero che tu sia al sicuro qui.-

-Ti avverto che non sarà di certo questa ragione a trattenermi in questo palazzo, ma il desiderio di stare un pò con te. Non mi importa chi sia tu adesso, ma siamo stati separati per troppo tempo!!-

Annuii e sorrisi cercando di scacciare le lacrime che premevano per uscire.

Un cameriere suonò una campanella annunciante l'inizio della cena e dunque afferrai la mano di mia madre e la condussi nella sala da pranzo. Ci sedemmo a tavola e aspettammo che Chocola arrivasse. Per fortuna la ragazza non ci mise molto: non che fossi determinato a mangiare presto, ma ero particolarmente ansioso di vederla. L'attesa non deluse le aspettative : nonostante fosse un pò pallida, non aveva perso il suo fascino, nè un grammo di bellezza. Il vestito che le avevo comprata la rendeva comparabile ad una vergine dark.Il corpetto era fatto interamente di merletto nero che cadeva delicatamente sulle braccia.Anche la gonna lunga fino al ginocchio era fatta dello stesso tessuto. Per fare in modo che il merletto non lasciasse trasparire nulla era cucito sopra ad un sottile strato di seta bianca. Appena entrò non mi degnò di uno sguardo ed io per ripicca feci lo stesso. La sua attenzione fu invece attirata dalla presenza di mia madre. La scrutò infatti più volte con una certa ostilità quasi come se la sentisse come una minaccia. Mia madre avvertiva la tensione che c'era in quella stanza e penso fosse doveroso fare le presentazioni, cosa che avrebbe permesso anche di rompere il ghiaccio. 

-Io sono Marie Claude, la madre di Pierre e tu devi essere Chocola-disse sorridendo.

Mia moglie rimase allibita e sussurrò qualche parola che non riuscii a comprendere. Un velo di serenitá si diffuse sul suo viso e prese a conversare amabilmente con lei. Alla fine della cena restammo finalmente da soli io e la mia prigioniera.

-Allora Chocola desideri bere qualcosa mentre mi dici quello che vuoi da me?-le chiesi in modo galante.

-Ho visto dalla mia finestra un incendio e ho il presentimento che tu centri qualcosa... è così?-

-Può darsi...-

-Che stai combinando Pierre?Esigo saperlo!-gridò sbattendo I pugni sul tavolo.

In un secondo apparii alle sue spalle e le parlai all'orecchio in modo Suadente.

-Che situazione singolare: tu hai bisogno di informazioni ed io di un favore. Potremo essere entrambi accontentati, no?-

-Che vuoi da me?-

-Domani sera si terrà un ricevimento qui. Nulla di più di uno stupido ballo a cui sono obbligato a partecipare essendo io il loro sovrano. Ebbene desidero che tu mi accompagni in qualità di mia consorte. Potrei di certo dire che un malore ti ha impedito di partecipare, ma non vorrei che qualcuno possa iniziare a nutrire sospetti. Inoltre ricorderai che il giorno del nostro matrimonio ne preannunciarono la fine imminente e non vorrei fargli capire che avevano ragione.-

Lei ci pensò per un attimo e poi disse: - E se ti accompagno tu risponderai a tutte le mie domande?-

-Sì a tutte!-

-E va bene-

-Perfetto! Domani sera alle 7 nell'atrio.Spero che tu riesca a liberarti dell'odio che provi per me perchè più amorevole sarai più risposte ti darò-.

Lei sbuffò e si congedò.

 

Sono riuscita a postarvi un capitolo!! Sìì!! Grazie wi-fi!! Scusate se c'è qualche errore ma l'ho scritto sul cellulare!!