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Autore: Stray cat Eyes     17/02/2008    8 recensioni
"Che cos'è la felicità?"
"E' un qualcosa di soggettivo, che varia da persona a persona."
"E cos'è, per te, la felicità?"
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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The Pursuit of Happiness


Il fuoco scoppiettava allegro, nella sua casina di mattoni anneriti e coperti di legna e cenere.
Era una di quelle tipiche sere fredde di Gennaio, fatte apposta per essere trascorse al caldo, in casa, con la famiglia, della cioccolata calda e..
"Remus, devo chiederti una cosa."
.. e delle domande a cui rispondere.
"Ed è importante per te, questa cosa?"
Tonks sorrise di sbieco, armeggiando con un cucchiaino nella sua tazza rosa.
"Sì, lo è. Quindi posso chiedertela?" Riprovò, fissandolo ben bene con i suoi occhioni da cerbiatta.
Lupin si appoggiò al bracciolo della poltrona, sorseggiando.
"Ormai."
Il suo tono era piuttosto fiacco - non certo seccato - ed era visibilmente stanco, ma lei preferì ignorare questi sottilissimi particolari.

"Che cos'è la felicità?"

Sarebbe bastato ancora un po' perché Remus si strozzasse con la cioccolata, ma tossì come se stesse per rigettare l'anima.
Dora l'osservò, appena allarmata, mentre le guance dell'uomo si arrossavano lievemente e lui tentava di tornare a respirare.
"Ti sembrano domande da fare?" La rimproverò, facendosi aria con la mano.
"Beh, perchè?" Ribatté lei, accavallando le gambe. "Non ho detto niente di scandaloso o.. sconvolgente, mi pare." Continuò, ridacchiando. "A sentire te, sembra che ti abbia chiesto con quante donne sei.."
"Stop! Non voglio sentire altro, ti prego. Mi è bastata la domanda del secolo, grazie."

Trascorse solo qualche attimo di quiete, in cui le fiamme tornarono a sovrastare, con il loro sfrigolare, il silenzio, assieme ad un breve ticchettio.
Dora sorrise all'indirizzo del tappeto, borbottando qualcosa fra sé e sé.

"Non mi hai ancora risposto." Gli ricordò ad un tratto, tornando poi a tracannare cioccolata calda.

"E' che.." Remus sospirò, in cerca di parole. Scrutò anche lui il tappeto con aria persa, cercando nel frattempo le parole giuste da dire.
"Non c'è una definizione ben precisa per la felicità, suppongo. O se c'è, non credo d'averla mai sentita." Esordì.
"Come dire.. 'Non c'ero, e se c'ero dormivo'?" Lo schernì lei, nascondendo labbra e mento dietro la tazza color confetto.
Lui la fissò per un istante, alzando poi gli occhi al soffitto, esasperato. "Pressappoco." Si limitò a dire.
"Ma..?" Esortò Tonks, in attesa d'altro.
"Ma" Riprese Remus, un tantino irritato. "Posso dire con certezza che la felicità, pur essendo sentimento comune, non è mai uguale per due persone diverse."
"Cioè?" Interruppe la ragazza, invertendo la posizione delle gambe.
"Cioè, la felicità è un qualcosa di soggettivo. E varia da persona a persona." Spiegò, paziente.

"Quindi non c'eri lo stesso, ma se c'eri non dormivi." Concluse Tonks.
Poggiò la tazza sul tavolino basso lì accanto, stropicciando i bordi del maglione di un abbagliante fucsia che indossava.
"E cos'è per te, la felicità?"

Colpo a tradimento, si disse Remus.

"Ti dirò" Cominciò, abbandonando anche lui il cioccolato sul tavolino, "a volte quella di uno può coincidere con quella di un altro, o vi è affine."
"E?"
"E" L'imitò, per la terza volta nella serata. "partiamo dalla tua, Dora. Tempo fa, si sarebbe detto dai tuoi capelli che la tua felicità - e vorrei tanto essere più modesto - fossi io."
Lei arrossì leggermente, colta alla sprovvista tanto quanto lui un minuto prima.
"Mi stai dicendo che tu rappresenti la tua stessa gioia?" Inquisì, giocherellando distrattamente con le dita.
"No, no, niente di simile." La rassicurò lui, con un sorriso. "Ti sto dicendo che, allo stesso modo, la mia felicità è rappresentata da una persona." Indicò l'ombra stagliata sul tappeto, davanti al fuoco.
"Una persona che, a sua volta, ne rappresenta un'altra."
La guardò negli occhi, per la prima volta in tutta la serata, ed entrambi seppero che era vero, che non poteva essere altrimenti.

"Ma, visto che il discorso si sta facendo monotono, io suggerirei di andare a dormire." Bisbigliò, annuendo con solennità.
"Anche perché qualcuno, qui, ha un sonno non indifferente." Sorrise, ammirando il fagottino che, pian piano, si era inavvertitamente appisolato sui suoi giocattoli.

Remus si chinò a sollevare il bambino tra le braccia, passandolo poi a lei con dolcezza.

"In realtà, era un'altra la domanda che volevo farti, sai." Mormorò Dora, nell'accogliere il piccolo Teddy, placidamente addormentato.
"Un'altra 'domanda del secolo'?" Indagò, sorridendo.
La giovane sorrise di rimando, accennando a suo figlio.
"Mi stavo giusto chiedendo se sopporteresti un'altra felicità, oltre noi due."
Istantaneamente, il sorriso gentile del mago si trasfigurò in un'espressione sorpresa, eppure felice.
"Significa che..?"
Tonks lo zittì, stampandogli un bacio sulle labbra.

"Significa che c'eri, e sicuramente non dormivi."




***

Salve a tutti/e! Sono felicissima d'informarvi che finalmente sono riuscita scrivere qualcosa che da tanto bramavo, e che mi ha resa felice, addirittura completa!
Ma come, di cosa sto parlando? Della fanfiction che vedete qui sopra, no?..
Evvabbè, siate scettici quanto volete, ma io mi sono divertita un mondo a scriverla.

Sarà perché trovo Tonks esilarante in ogni cosa che fa, sarà perché amo il mio Remus, sarà perché adoro vederli insieme..
In ogni caso, mentre la buttavo giù il tempo è volato via, magicamente! XDDD

Ma mi chiedo quale effetto sortirà su di voi..
No, non l'ho scritta perché vi facesse ridere, questo è quanto, ma se vi divertisse in qualche modo ne sarei sicuramente entusiasta! *__*
E mi raccomando, ditemi cosa ne pensate, se ne avete voglia! -_^

Arrivederci!

  
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