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Autore: pinkjude    10/08/2013    2 recensioni
Si svegliò di soprassalto. Erano circa due mesi che non sognava più quel casino; due interi mesi dopo cinque anni che era successo, era quasi un record! E adesso dopo neanche ventiquattro ore dalla telefonata di quel cretino si trovava ansimante e in un lago di sudore.
E l'ispirazione che viene quando dovresti fare altro..welcome!
rating arancione solo per il linguaggio..per ora ;D
Genere: Azione, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami, Roronoa Zoro, Sanji
Note: AU | Avvertimenti: Violenza
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Non capiva dove si trovava, aveva le palpebre pesanti.
 Non riusciva ad aprirle neanche sforzandosi, eppure intravedeva una luce insistente. Provò ad alzare la testa ma una mano e una voce sconosciuta lo rimise disteso “Non azzardarti a muoverti..non ho pazienza..”
Decise di dargli retta sarebbe stato difficile fare altrimenti comunque, iniziava a non sentire più le dita.
Doveva aver perso troppo sangue.
Nello stato di semi coscienza in cui era riuscì a capire che non era da solo e che qualcuno che conosceva era li con lui, e a dal timbro di voce sembrava preoccupato “Hey chirurgo vedi di non farmelo morire..”
Sentì silenzio poi una minaccia e qualcosa di metallico conficcarsi da qualche parte, forse nel legno
“La prossima volta ti prendo nella giugulare se non la smetti di importunarmi..”

Incominciava a chiedersi se non fosse meglio lasciarsi andare all’oblio che sentiva chiamarlo a gran voce o se provare a resistere per capire cosa il chirurgo stesse facendo.
L’ultima cosa che si ricordava era che era stato aperto a meta da uno spadaccino molto più bravo di lui e lasciato a terra a sanguinare.
L’aveva fatto per proteggere lei. Ma oramai era sicuro che fosse stato un gesto completamente inutile; già il fatto che l’unica voce che aveva riconosciuto non fosse quella del suo compagno lo faceva propendere a credere che non ce l’avevano fatta.
Non si poteva certo dire che fosse particolarmente ottimista.
 
“Hey testa rossa, ho finito..”
“Che cavolo gli stai buttando nella ferita accidenti!” lo sentì sbottare.
Udii nuovamente un tintinnio di metallo “Stai zitto, fallo lavorare..” soffiò con il poco fiato che aveva nei polmoni.
“Ok tenente..”
“Esiste qualcuno in grado di farti tacere senza minacce..ne sono vivamente sorpreso..”
Non sentì più niente, tutto divenne confuso, riprese conoscenza solo quando si sentì sballottato come un sacco di patate sulla schiena di qualcuno.
Dovette aver fatto rumore perché la voce che aveva udito poco prima ricominciò a parlare “tenente è ancora vivo..sono contento..”
“Fermati..” riuscì ad ordinare.
“Non posso ho altri ordini..”
“Chi te li ha dati?”
“Il tuo amico, quello biondo..”
“Rimettimi giù, tu non prendi ordini da lui!” ruggì.
Lo fece scendere lentamente aiutandolo ad addossarsi al muro.
Ansimò tenendosi il fianco “Il dottore ti ha cucito come poteva..adesso dobbiamo andarcene!”
“Dove sono gli altri?”
“L’ultima volta che lo ho visti stavano uscendo, hanno detto di portarti fuori che poi sarebbero arrivati anche loro..”
“E da quanto tempo è che sono incosciente?” chiese.
“Tanto..” rispose dispiaciuto, era ovvio che non erano riusciti ad andarsene.
Si rizzò in piedi meno acciaccato di quanto credeva probabilmente era l’effetto degli antidolorifici, si passò la mano dove di solito teneva la spada ma non vi trovò niente.
“Hai un’arma anche per me?” chiese.
“Certo..” rispose sogghignando in modo inquietante “Ho preso tutto quello che potevo mettermi in tasca..”
“Bene..” prese l’M5 che gli veniva allungato e lo caricò “Adesso andiamo dentro e ce li riprendiamo..”
“Agli ordini tenente!” rispose lesto mettendosi sull’attenti.
Fece un ghigno pure lui a vederlo così effervescente per una più che probabile battaglia nonostante ,non stesse tanto meglio di lui; probabilmente non deve essere stato particolarmente felice di dover ubbidire agli ordini dell’australiano.
 
Si svegliò di soprassalto. Erano circa due mesi che non sognava più quel casino; due interi mesi dopo cinque anni che era successo, era quasi un record! E adesso dopo neanche ventiquattro ore dalla telefonata di quel cretino si trovava ansimante e in un lago di sudore.
Si stropicciò la faccia. Prima di partire c’erano ancora delle cose che doveva fare.
Scese dal letto con attenzione, non aveva voglia di svegliare la tipa senza nome che aveva rimorchiato senza troppi sforzi nel bar sotto casa.
Aprì l’acqua e non aspettò che diventasse di una temperatura accettabile, l’acqua gelata gli rimbalzò sul petto, sferzando la lunga cicatrice che dalla spalla  gli attraversava diagonalmente il torace arrivando all’inguine.
Ancora gli bruciava, probabilmente era solo la sua immaginazione, per essere stato rattoppato in una tenda in mezzo al nulla da uno dei medici senza frontiere e spolverato da polvere antisettica si doveva ritenere fortunato, molto fortunato.
Appoggiò la fronte alle piastrelle fredde e chiuse gli occhi.
 
“Sei sicuro che sia di qua?”
“Si, è l’unica zona che era interdetta anche alle guardie..deve essere qua..” disse convinto dando l’ennesima spallata alla porta chiusa.
Zoro lo spostò, caricò il fucile sulla serratura e fece fuoco lasciando che la porta cigolasse malamente sui cardini aprendosi.
Alla muta domanda rispose pragmaticamente “Ti è rimasto solo un braccio non c’è bisogno che te lo sfrantumi contro la porta Eustass, muoviti ora!”

Come erano riusciti ad arrivare malconci feriti e con quasi una dozzina di uomini alle calcagna dagli altri non se lo ricordava neanche più.
Erano ricordi sfocati.
Erano arrivati dal biondo, lo aveva liberato e una volta che si era accertato che non stesse male gli aveva tirato un calcio negli stinchi che lo aveva piegato dal dolore.

“Coglione. Non osare mai più prendere un tipo di decisione del genere..”
“Eri mezzo dissanguato, non sapevamo cosa fare..” si giustificò cercando di rimettersi in piedi.
Gli tese la mano “Lo so, ma io non lascio indietro nessuno..” rispose facendo segno ad Eustass di dargli un po’ di ferraglia “E gli altri?”
“Non lo so, spero solo che siano vivi..”
“Lo spero anche io..” sospirò uscendo dalla cella.
 
Era sceso mollemente dall’auto ed era entrato direttamente nel primo drugstore aperto, aveva comprato una bottiglia di rum, quella più costosa che aveva e si era diretto a grandi falcate verso il cimitero dei caduti.
Non ci andava da parecchio oramai. Odiava andare in quei posti faceva sembrare tutto tremendamente vivido, a volte preferiva pensarlo in missione segreta e per questo non rintracciabile. Vedere la tomba lo faceva tornare alla realtà.
Aprì la bottiglia, ne prese un sorso e il resto lo rovesciò sull’erba, vicino a due mozziconi di sigaretta consumati. Doveva esser passato da li anche lui prima di andare sul luogo dell’incontro.
“Zoro..” sussurrò una voce dietro di lui.
Si volto lentamente lasciandole tutto il tempo di avvicinarsi “Nojiko..”rispose passandole un braccio attorno alle spalle.
“Come stai?” gli chiese.
“No come stai tu piuttosto..”
“Sono terrorizzata..da quando ha incontrato quel ragazzo mia sorella si è immersa in questa storia senza guardarsi indietro..e io non posso andarla a riprendere..” rispose trattenendosi dal piangere.
“E’ tua sorella quindi la ragazza che hanno avvistato con lui in Bolivia..”
Annuì appoggiandosi alla sua spalla.
La strinse più forte “Te la riporteremo a casa..e porteremo a casa anche quell’altra testa calda..non preoccuparti.”
 
 
Si stupì nel vederlo vestito in quel modo, meno di vederlo importunare una liceale con commenti che non sentiva ma sicuramente risultavano come un miscuglio tra il melenso e l’osceno.
Non ne aveva voglia ma decise di andarlo a salvare comunque, abbassò il finestrino e rabbrividì, sentirlo era anche peggio che immaginarlo.
“Stupenda..e dimmi fai la modella?” cinguettò facendo delle sgradevoli spirali di fumo
“No..te l’ho già detto sono una studentessa..e ora dovrei andare..” gli rispose cercando di svicolare dal molesto pressing.
Prima che partisse un ceffone Zoro urlò a pieni polmoni: “Torciglio muovi un po’ il culo..”
Sanji saltò nel mezzo e riuscì a chiudere lo sportello appena due secondi prima che partisse a tutto gas “ Hai rovinato il mio corteggiamento..” gli inveii contro.
“Diciamo che ti ho salvato da un’imbarazzante conversazione con la polizia..hai tentato di circuire una liceale..”
Sgranò gli occhi incredulo “Quella una liceale? Con quelle gambe?”
“Aveva la divisa di un istituto privato..” spiegò imboccando una stradina laterale.
“Pensavo fosse tornato di moda il tartan!” spiegò accendendosi un’altra sigaretta.
“Dimmi in questi anni sei stato in missione sulla luna?”
“Taci marimo di merda..la luna sarebbe stata meglio..” disse con ira accendendosi una sigaretta e squadrandolo con l’unico occhio rimasto: jeans blu scuri a sigaretta maglietta grigia e chiodo di pelle “Hey stai attraversando la crisi di mezza età?” gli chiese tirando una boccata di fumo.
Alzò un sopracciglio perplesso “Perché?”
“Sei conciato come un’adolescente problematico..dovresti vestirti come me invece..” si pavoneggiò.
“ Vantati pure ma se non l’hai notato la gente quando ti passa vicino si tocca le palle perché sembri un cazzo di becchino..” gli rispose prendendo a tutta velocità la curva che li immetteva in autostrada.
“Cambiando discorso..” disse sospirando “..quello che ti ho detto per telefono è confermato..quell’idiota è andato a cercarlo..”
“Lo so..e con lui c’è anche la sorella di Nojiko..”
 “Come sua sorella?” sbiascicò confuso.
“Me lo ha detto prima..mi sono fermato a salutarlo e me la sono ritrovata alle spalle..”
“Cosa centra sua sorella?” chiese agitandosi.
“E’ una giornalista..da quello che ho capito stava scrivendo un articolo sull’esplosione di quella raffineria in Venezuela e ha trovato il colpevole scemo, quello gli ha raccontato la storia e adesso vuole scrivere un mega articolo di denuncia..per questo lo sta seguendo per tutto il sud America..”
“E’ pazza!” sbottò.
“Lo so..sarà una missione di recupero più complicata del previsto..” ruggì arpionando il volante con decisione e sorpassando l’ennesima auto.
“La macchina è tua?” chiese per cambiare discorso.
“Mi hai preso per scemo?” lo incenerì con lo sguardo, quando l’altro gli fece un’occhiata accondiscendente “C’ha pensato Franky” rispose “Hai i soldi piuttosto?”
“Certo che li ho che domande..non sono io lo sbadato dei due..basteranno piuttosto?”
“Lo sai che non è caro..” gli rispose con un ghigno.
“No non lui..” disse appena collegato i pezzi: gli servivano armi non registrate a basso costo. Da chi potevano andare se non dal –re del metallo-?
“O si..Eustass Kidd..è il migliore per queste cose..e poi lo conosciamo..”
“E’ pazzo..”
“Conosci qualcuno che non sia diventato pazzo laggiù?” disse amaro.
“No..” sospirò sistemandosi il ciuffo “abita ancora in mezzo al deserto?”
“Yes..deserto del Nevada..” sorrise “Aveva detto che gli mancava il caldo secco..”
“Solo lui dopo tutto quello che è successo poteva desiderare di tornare in un posto simile..”
Si zittì concentrandosi sulla strada mentre Sanji si tolse la giacca e la mise sul sedile posteriore vicino al suo borsone “Il viaggio è lungo..se vuoi dopo possiamo fare cambio..”
“Solo se mi sparano ad entrambi gli arti e non riesco a tenere il volante nemmeno con i denti, allora e solo allora tu potrai guidare..” gli rispose accelerando.
“Rancoroso..” lo prese in giro mettendosi in bocca un bastoncino di liquirizia.
 
“Hey marimo fammi guidare..” cercò di spintonarlo di lato per farsi passare il volante.
“Guarda che servono tutti e due gli occhi per guidare torciglio! Io non metto la mia vita nelle tue mani..”
“Ma..”
“Non mi interessa se piloti gli elicotteri..quando viaggeremo in elicottero guiderai tu..adesso che siamo su un fottuto blindato guido io..non ci provare neanche a richiederlo!” ruggì scartando un masso sospetto da in mezzo la strada.
“Hey pugno di fuoco..” gridò al tipo dietro di lui.
“Eh?” chiese l’interpellato sistemando alcune micce.
“Di a questo Rambo dei poveri di far giocare anche gli altri con il super mezzo corazzato..”
“Giuro che se non fosse che riesci a cucinare cose deliziose con solo due radici e dell’acqua ti avrei già sepolto nel deserto “ rispose l’interpellato.
“Melodrammatico..” fece Ace sorridendo “..dai tenente..devi riposare un po’ sono quasi otto ore che guidi a questo ritmo folle..”
Zoro si irrigidì “Se devo morire in modo assolutamente cretino voglio che sia tra le cosce di una donna con un pugnale nella schiena e non perché un demente biondo ha fatto rovesciare questa prigione di ferro perché ha preso la patente nella terra dei canguri!” sbraitò.
“Tenente è un ordine!” disse sorridendo costringendolo di fatto a fermarsi e a scambiarsi di posto con un troppo felice australiano.
“Ricordati che si guida a destra..” non potè fare a meno di ricordargli sospirando e buttandosi nel retro a dormire.

Si era risvegliato in una barella di fortuna trasportato da due allegre comari che discutevano del più e del meno con una bellissima ragazza.
“Hey tenente..ti sei svegliato finalmente..siamo esplosi!” sorrise disteso pugno di fuoco.
“Il mio mezzo?” chiese preoccupato.
“E’ andato marimo..”
“Tu..lurido maledetto..”inveì cercando di alzarsi dal letto di fortuna, venendo però rimesso giù da due mani delicate.
“Non è stata colpa sua..ho messo troppa polvere da sparo..e abbiamo fatto puf!” rise non staccando gli occhi di dosso alla bella ragazza che gli camminava a fianco.
“Qualcuno vuole dirmi cosa faremo adesso?” disse con più calma di quella che provava l’unico ferito dell’esplosione.
“Nojiko ci ha offerto un posto per la notte, e ti ha anche curato..abbiamo già chiamato i rinforzi, domani ci vengono a recuperare..hanno bisogno del loro uomo migliore nei combattimenti all’arma bianca..” lo rincuorò.
“..o l’unico che è reperibile in questo posto dimenticato da dio..” bofonchiò Sanji masticando tabacco.
“Zitto idiota..so che sei stato tu..” sibilò Zoro prima di scivolare in un sonno profondo.
 
“Alza il finestrino coglione.” Disse dandogli una gomitata tra le costole
Ubbidì ancora assonnato appuntandosi mentalmente di assestargli un calcio come si doveva appena scesi dal mezzo “siamo arrivati?” chiese poi scorgendo tra la nube di sabbia che si era sollevata al loro passaggio un’immensa struttura di metallo sorta chissà come.
Zoro parcheggiò alla bell’e meglio la mustang rossa e tolse dal baule il borsone, attese silenziosamente che il  biondo individuo a suo fianco smettesse di lamentarsi della polvere sui pantaloni neri e si incamminarono verso l’entrata.
Dire che non erano preparati allo spettacolo che gli si parò davanti era un eufemismo. Un fottutissimo eufemismo.
“ Hey fighette siamo arrivate è?” vennero salutati da una voce canzonatoria “E’ già una settimana che preparo il tutto..”
No, certo si aspettavano un posto ben fornito ma quello era peggio di un’armeria; era più che sicuro di aver individuato un paio di bidoni con il simbolo della morte..se trafficava anche con l’uranio forse si spiegava il colore dei capelli particolarmente acceso.
“Come facevi a saperlo?” chiese Sanji pentendosene immediatamente.
“Oh cielo il becchino dell’FBI si sorprende che qualcuno a parte lui abbia notizie sulle fabbriche fatte saltare in aria..non è stato difficile fare due più due! ”disse srotolando un set di pugnali “Sono ancora i tuoi preferiti tenente?”
Zoro si illuminò “Certo sergente..”
“E per il..” fissò il biondo per un attimo per poi passare all’estimatore di coltelli “Com’è che lo chiamavi tenente?”
“Torciglio..” sorrise prendendone uno e lanciandolo con precisione chirurgica al centro del bersaglio posto dall’altra parte dell’angar.
“Vedo che non sei arrugginito..” gli disse reprimendo un po’ d’invidia “Ah si per te torciglio ci sono delle pistole con il silenziatore..se non sbagli preferivi quelle con poco rinculo..” disse con un misto di disgusto.
“Perché sono più precise..non vado a cacciare cinghiali..lo sai che sono un tuo superiore anche io e non solo lo scemo dei coltelli vero?” gli disse astioso.
“Marina australiana..” sputò “io sono un marine..Eustass Kidd non prende ordini da un marinaio..una volta è bastata!” disse orgoglioso.
Prima che la situazione degenerasse Zoro buttò il borsone sul tavolo delle riparazioni “E’ sufficiente?” chiese.
“Non frego gli amici..sono troppi..” disse dopo aver valutato il contenuto.
Insistette trattenendo la borsa sul tavolo “Ci serve uno dei tuoi servizi..”
“Eh?” chiese perplesso.
“Ci serve supporto aereo Eustass..” chiarì guardandolo fisso negli occhi ambrati.
Si tolse la schifezza pelosa dalle spalle lasciandola cadere a terra “Non ho più il braccio tenente..” gli ricordò girandosi per armeggiare con qualcosa sul bancone.
“Me lo ricordo Eustass ma..” iniziò prima di venir fermato da un rumore metallico e da uno schiocco inquietante
Quando si girò oltre ad un ghigno da psicopatico sul volto vide un perfetto braccio bionico “Se ti fidi lo stesso..verrò molto volentieri a fare il culo a quel bastardo.. ha dato l’ordine di segarmi un braccio con una sega da legno dopotutto..deve morire” ringhiò.
“Certo che mi fido..l’alternativa è che lo guidi lui..” rispose ridendo indicando il biondo soggetto che stava montando alla velocità della luce un mitra.
“Non hai creduto neanche per mezzo secondo che la colpa fosse di Ace vero?” chiese curioso.
“No..era il numero uno con gli esplosivi..e tu sei un coglione australiano che non ha ancora imparato a guidare!” rise ricordando il momento in cui tutta la storia ebbe inizio.
Un sorriso amaro gli percorse il volto “Già..”.
“Hey voi due..momento confidenze finito, vedete di sloggiare che devo sistemare il mio aereo in modo che non sia rintracciabile..vi chiamo io quando sono pronto!” tuonò imperioso spingendoli verso la porta e sbarrandola velocemente appena furono fuori sotto il solo cocente.
 
Era un vecchio edificio abbandonato, probabilmente un ex laboratorio costruito velocemente da qualche casa farmaceutica e altrettanto velocemente abbandonato, appena compreso che i vantaggi fiscali derivanti dalla dislocazione non erano altrettanto tali se si faceva riferimento alla pericolosità del territorio.
Quella ragazza aveva passato la giornata con lui al suo capezzale, anche se le aveva detto più volte che non si era fatto niente. Aveva problemi di equilibrio dovuti all’esplosione, niente che in due giorni non sarebbe passato. Era testarda e probabilmente aveva attirato l’attenzione di Ace, se no non si spiegava le sue continue visite per sapere come stava, con quell’aria da finto preoccupato nascosta sotto un lacero capello nero da cowboy.
Dovevano  rimanere li più del previsto. Si era alzata una tempesta di sabbia e rendeva impraticabile qualsiasi via per riprenderli.
Cosa che non aveva preoccupato ne i due piccioncini, ne lo pseudo cuoco che in mezzo alla turbinosa sabbia aveva fatto alcune scoperte importanti su tuberi e radici.
“Non la vuoi provare?” chiese sbandierandogliela sotto il naso.
Gliela strappò di mano annusandola “Sembra che sia stata nel culo di qualcuno da gran che puzza..”
“Fai schifo..” è usata per insaporire i piatti, ed è un antisettico naturale..” spiegò addentandone un pezzo.
Zoro si trattenne dal vomitare; puntò il piede a terra per far dondolare l’amaca e richiuse gli occhi, l’udito era tornato proprio nel momento in cui aveva incominciato ad ululare il vento, non si poteva di certo dire fortunato.
 
Si rizzò di scatto, spaventando Sanji che stava pulendo l’arma “Che hai?” chiese guardandolo.
Prese la spada e la sguainò dicendogli di stare zitto.
Ubbidì poco convinto caricando la pistola e seguendolo verso il dedalo di corridoi.
Sentì un altro rumore e questa volta si convinse, c’era indubbiamente qualcuno.
Avanzarono con cautela addossandosi alle pareti tenendosi pronti a qualsiasi evenienza, girarono l’ultimo corridoio e Zoro si ritrovò faccia a faccia con un coyote, con un unico movimento lo uccise tagliandogli la testa e lasciandola rotolare lungo le piastrelle bianche.
“Non deve essermi tornato del tutto l’udito se faccio di questi errori..” sorrise girandosi verso il suo amico mentre con il fazzoletto puliva la lama.
Quando alzò gli occhi si trovò con una pistola davanti  e prima che potesse parlare fece fuoco.
“E’ tornato perfettamente marimo..” rispose passandogli accanto per vedere chi aveva colpito con precisione chirurgica.
 
Ritornò al tavolo con più soldi di quando si era alzato ed indubbiamente più nemici, glieli sventolò sotto il naso soddisfatto mentre Zoro continuò a bere rum direttamente dalla bottiglia.
“Non hai niente di meglio da fare se non uccidere lentamente il tuo povero fegato?” scherzò prendendo la bottiglia e versandosene un po’ nel bicchiere pulito.
“Finchè quella testa di cazzo non si muove non c’è molto da fare..” bofonchiò “ e poi al massimo me ne prendo un po’ del tuo..”
“Non credo..prima che ti dia un pezzo di me devo essere morto..”
“Non ti preoccupare..provvederò anche a quello..” ghignò.
“Quando bevi sei più divertente del solito te lo concedo..” disse ridandogli la bottiglia “Beh..dato che, sempre che non ci uccida prima Eustass volando con qualche trabiccolo di sua invenzione, potremmo morire nella giungla amazzonica..sta sera andiamo allo streeptease all’angolo..”
“Vuoi morire di sifilide allora..te la sei scampata fino adesso..” scherzò alzandosi comunque per seguirlo.
“Fottiti..te ne volevo pagare una con i soldi che ho vinto a poker..”
“Vinto?”
“Che mi sono capitati tra le mani..meglio?”
“Fai come ti pare..” grugnì deciso ad uscire dalla porta prima che i fumi dell’alcol annebbiassero del tutto la ragione a quei poveri malcapitati che aveva fregato.
 
“Appena arriviamo alla base voglio farmi una scopata epocale..” progettò tenendo il cadavere per le gambe mentre Zoro si occupava di sorreggerlo per le braccia.
“Stai attento che non se la facciano loro la scopata epocale..” ghignò ricordandosi di commenti veramente poco lusinghieri indirizzati verso il biondo col codino.
“Bastardo..c’è l’hanno per il mio accento vero?”
“A  non lo so perché ce l’abbiano con te..probabilmente perché sei un rompi coglioni colossale..”
“Questo rompicoglioni colossale ti ha salvato il culo parecchie volte..una neanche trenta secondi fa..”
“Vorrà dire che la prossima volta toccherà a me salvare le tue secche chiappe..”
Sentirono riecheggiare dei passi e poi delle voci, certi che si trattassero dei due piccioncini si rasserenarono “Ace siamo qui..” urlò Zoro.
“Cazzo vuol dire siamo qui?”
“Eh?”
“Gira a sinistra dopo la porta rossa..” specificò “Cavolo se non ti seguivo cosa avresti fatto?” chiese “Avresti girato in tondo finchè qualcuno non fosse venuto a cercarti?”
“Noioso..ho un mio metodo..”
“Pisciare agli angoli?”
Fece per rispondere ma vide Ace arrivare seguito da Nojiko “Che è successo?”
“Sembra un mercenario, è equipaggiato bene nonostante sia coperto di stracci..”
“Non dovevi ucciderlo..”
“Legittima difesa..” rispose Zoro per lui guardando negli occhi il suo superiore.
Non gli piaceva la guerra, non che a lui piacesse ma quando si era arruolato sentiva che gli serviva la rigida disciplina del corpo dei marine, aveva bisogno di commilitoni, di compagni con cui instaurare rapporti di amicizia, e si anche migliorarsi con le armi da taglio..aveva unito l’utile al dilettevole..se non fosse entrato nei marine e poi nelle truppe d’assalto adesso sarebbe a marcire in qualche prigione a vita. Lo stesso si poteva dire per Ace; amava troppo gli esplosivi e dar fuoco alle cose per non cacciarsi nei guai..il nonno generale lo aveva spedito ad arruolarsi per salvarlo dalla strada e dai casini, però aveva un cuore troppo puro per uccidere. Anche se si trattava di persone che erano buone solo da concime per i vermi.
Annui, conscio che aveva sicuramente ragione “Cosa ne facciamo adesso?”
“Lo seppelliamo..”rispose Sanji spostando gli occhi su una pallida Nojiko “Non è uno spettacolo adatto ad una signora..ne convengo..” disse cercando di mettersi in mezzo alla visuale.
“No, non è quello..” disse con un filo di voce “E’ uno degli uomini di Doflamingo..mi ha trovata..”
 








Hola..esperimento..
esperimento dedicato a place..
se è orribile sapete con chi prendervela..
no scherzo..mi è venuta questa idea balzana.. guardando una fan art che non ci metto perchè sono impedita comunque c'è Sanji e Zoro che fumano dietro una colonna di cemento e stanno aspettando il momento buono per sparare..hanno in mano i mitra..farli diventare soldati è venuto poi da se..
non ho messo la coppia ma sapete già come la penso per cui..al massimo cambio dopo..
se c'è dell'occ conclamato ditemelo..
 bacetti
pink.
  
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