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Autore: Sherly Liddell    17/02/2008    1 recensioni
Questa storia l'ho scritta il 30 Settembre del 2004. L'ho scritta in un momento un pò triste, come quella che pubblicherò dopo questa.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Voldemort
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Quel sordo tocco si ripetè per sette volte, rimbombando in un'area indefinita...
Si potevano ancora sentire in lontananza le urla... Erano urla di terrore?...Urla di rabbia?... Non riusciva a spiegarselo, ma avrebbe potuto dire con certezza da quale corpo fossero state lanciate, così acute...
Furono fatti dei nomi, ancora risate... agghiaccianti. Solo una figura crudele, un'anima annata poteva ridere di gusto nell'assistere a scene violente... il sangue era straboccato come un fiume in piena... e lui lì... lui rideva... gioiva... il suo cuore batteva per l'emozione... come quello di Harry...
Anche lui era lì... ma era felice? Harry stava ridendo? Questa era la domanda che si fece ogni istante... sentiva il sangue scorrere su di lui... Gli piaceva?
Delle ferite profonde dividevano la pelle, come se una lama fosse affondata nel suo corpo, a fondo... Perchè rideva, se tutto questo lo inorridiva? Ma non sentiva dolore, non urlava... sentiva solo delle labbra sorridenti sul suo viso sudato... e rideva anche lui, costretto... Era lì, perchè il Mago Oscuro l'aveva chiamato, voleva che Harry assistesse ad altre torture... Voleva forse convincerlo che fosse un gesto dolce o divertente...
Voleva attirarlo dalla sua parte?
Aveva chiamato quel ragazzo di sedici anni, parte di se ma il suo peggior nemico, per condividere le risa delle più orrende torture che mai potessero essere inflitte ad un'essere umano... duravano ore... e quei corpi non facevano altro che danzare tra fili spinati, girarsi su se stessi e infine dissolversi come un mucchio di sabbia al vento...
Ora non sentiva più nulla... sfondo nero, non c'era più traccia di sangue, colpi sinistri o risate... Solo ombra. Dov'era adesso, chi lo aspettava?
Harry volle provare ad aprire gli occhi... strinse le mani e sentì delle lenzuola...
Era tornato in forze, la testa non girava e la cicatrice era tiepida... in quel momento era solo una ferita chiusa, come tutte le altre...
Quando Harry aprì gli occhi, capì che era ancora mattina presto e che il sole era spuntato solo qualche minuto prima. Le candele fluettanti, riempivano ancora quella stanza - che Harry riconobbe come una sala dell'infermeria del San Mungo - di una debole luce. Harry inforcò gli occhiali: la stanza era molto piccola, c'erano solo altri due letti vuoti.
Forse era questione di tempo, ma quando Harry riaprì gli occhi, il sole era già alto...
Possibile che non fosse passato ancora nessuno a visitarlo? L'ultima cosa che ricordava era Ron che chiudeva le tende del suo letto... Perchè ci mettevano così tanto? E perchè era stato portato al San Mungo? Cos'era successo in tutto quel tempo in cui Harry aveva dormito?
Ora sentiva un dolore alla fronte. Spazientito, Harry si alzò e si avviò all'uscita, ma quando prese in mano la maniglia, si accorse che la porta era chiusa a chiave.
Perchè mai avrebbero dovuto isolarlo?... Poi a Harry venne in mente una cosa...
Aveva sognato Voldemort... Possibile che avesse fatto quanche gesto folle?... Non era più a scuola... possibile che abbia ferito qualcuno... o addirittura...
Un'altro colpo violento trafisse la sua cicatrice. Harry si premette il palmo della mano sulla fronte. Un dolore fortissimo, che non lo fece trattenere dall'urlare... Sbattè le spalle contro la porta, ma questa non si scosse, anzi... cominciò a scomparire... e al suo posto, dei fili spinati avvolsero, strinsero al muro il suo corpo, graffiandolo agl'arti e facendogli cadere gli occhiali. Harry vide le candele sciogliersi, mentre la fiamma rimaneva sospesa in aria... il fuoco divampò improvvisamente, cominciando a incendiare ogni cosa attorno... bruciava... la cicatrice ormai lo avrebbe piegato dal dolore se solo Harry non fosse stato immobilizzato da quei fili...
Dun tratto si bloccò... cosa stava succedendo in quella stanza? Harry, con gli occhi in lacrime, riusciva ancora a mettere a fuoco i letti... ma stranamente il fuoco non li aveva ancora raggiunti... anche quei due letti cominciavano a cambiare... diventarono delle bare di pietra... Con orrore, Harry notò che in quelle bare c'erano due persone...    Del fumo cominciava a salire e se Harry non fosse riuscito a liberarsi sarebbe soffocato... non riusciva più a vedere nitido... riuscì solamente a distinguere quei due corpi immobili: un uomo e una donna... Lei aveva dei capelli rosso scuro, la pelle pallida...
Lui aveva i capelli neri, come gli occhiali... Il cuore cominciò a scoppiargli in petto... Cominciò a tossire, nel tentativo di divincolarsi... Le sue forse ormai stavano svanendo... sentì ancora in lontananza una risata perfida, stridula... Era la fine, non riusciva più a muoversi, la cicatrice lo stava distruggendo... silenzio... e poi...

Avada Kedavra...
  
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