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Autore: _idolssaveme    10/08/2013    5 recensioni
Erano due ragazzi di diciottenni appena, non sapevano ancora molto bene cosa era il mondo. Dovevano soltanto vivere e scoprire, imparare di più, ma il destino non ne ha dato la possibilità.
***
Due famiglie differenti, due mondi completamente differenti. Nessuno, nessuno capiva il loro amore. Erano due innamorati che dovevano capire la gente, così stupida da portar scalpore in una semplice coppia di ragazzi.
***
La fine era ignara a tutti fin a quel momento, quel brutto momento. Hanno provato tutto pur di non farla finita.
***
“Se dovessi morire, vorrei morire tra le tue braccia.”
“Se tu dovessi morire, allora ti raggiungerei senza paura, vorrà dire un lieto fine, in fin dei conti.”
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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LOVERDOSE.

Erano due ragazzi di diciottenni appena, non sapevano ancora molto bene cosa era il mondo. Dovevano soltanto vivere e scoprire, imparare di più, ma il destino non ne ha dato la possibilità.

Al telegiornale: “Due ragazzi trovati morti nel loro nascondiglio, la causa sarebbe overdose.”

Due famiglie differenti, due mondi completamente differenti. Nessuno, nessuno capiva il loro amore. Erano due innamorati che dovevano capire la gente, così stupida da portar scalpore in una semplice coppia di ragazzi.

-C-cosa ti hanno fatto? -Zayn si alzò di scatto andando verso lei, spaventato, spaventati.
-Tranquillo è solo... qualche livido. -La sua voce si affievolì, si sforzò di sorridere ma iniziò un pianto silenzioso. A quel punto il ragazzo l'abbracciò e le disse che sarebbe andata tutta bene, le accarezzava i capelli biondo cenere, le asciugò le lacrime sulle sue guance arrossate. -S-scusa.
-Chi ti ha fatto questo? -La sua voce sussurrava a malapena quelle parole, guardando tutti quei lividi che le avevano procurato.
-Non lo so, hanno cominciato a dire cose del tipo che io non ero fatta per te, che non ti meritavo, sarebbe fuori dal mondo che noi stiamo insieme e...
-E? -Cominciava a perdere la pazienza, se non lo avrebbero fermato sarebbe subito scappato per un'amara vendetta.
-E... hanno detto che continueranno anc-cora se ci vedranno in-sieme. -Silenzio, ragionamento a pensare cosa avevano fatto di male. -F-forse hanno... ragione, io non ti m-merito, sei t-troppo per me. -E si asciugò il viso bagnato con la manica della maglia, e si tirò su il naso, abbassando lo sguardo sulle sue mani un po' doloranti.-Cosa? Non dire cazzate anche tu Alyce. Solo perché siamo l'opposto per la società, solo perché siamo di religione diversa, paesi diversi, famiglie diverse e tutto il resto, non vuol dire che non mi meriti. Io ti amo Alyce.-Gli alzò il viso e le lasciò un bacio a fior di labbra, chiudendo gli occhi, assaporando il momento.
-Anche io... anch'io ti amo, Zayn. -E un'ultima lacrima scese ad entrambi, lasciandosi abbracciare.

Avrebbero sopportato ancora tutto questo male ignaro del loro amore?
Sarebbero rimasti a combattere ancora con un'armatura sempre più forte? Avrebbero sconfitto la gente che spettegolava maleficamente sul loro amore?
Saremmo cambiati per il gusto della gente? Avrebbero smesso di piangere tutte le notti?
La fine era ignara a tutti fin a quel momento, quel brutto momento. Hanno provato tutto pur di non farla finita.

-E se scappiamo?! -Urla entusiasta il ragazzo.
-Come nei romanzi, “Io, tu e la mia macchina”. -Ride lei, guardando lui tutto contento con un sorriso a trentadue denti in viso.
Eppure scoccata la mezzanotte, la madre non trovò sua figlia in camera: “Sarà uscita, dopo la litigata che avete fatto.” giustificò il fratello. Anche loro non capivano l'amore che provano loro. Dopo una mezz'ora si cominciarono a preoccupare da una chiamata della signora Malik.
-Mio figlio è con … sua figlia? -Disse un po' schifata, ma la sua preoccupazione era maggiore.
-N-non lo so. Mia figlia non... la trovo.-La chiamata si interruppe e la madre cominciò a piangere “Devo trovarla, devo trovarla.” ripeteva. Il figlio prese coraggio e chiamò la polizia denunciando la scomparsa di sua sorella.
-Ci troveranno? -Chiese preoccupata.
-N-no, almeno spero. -Le accarezzò la mano, mentre la macchina si fermò al semaforo.-Andiamo al nascondiglio. -Lei annui e si preparò psicologicamente per l'arrivo.

Dopo un paio d'ore due ragazzi vennero trovati dalla polizia e dalle madri arrabbiate e preoccupate. In quella casetta nel bosco, due ragazzi che dormivano abbracciati stretti tra loro con un sorriso sulle labbra.
-Mi hai fatto preoccupare! -Urlarono, piombando in quella casetta di legno dove tre secondi fa regnava la pace.
-Mia figlia non ti deve più vedere, hai capito bene?! -Niente, nemmeno questo gesto funzionò, tornarono a casa con questa sfida sconfitta ma continuavano a combattere la guerra.

Un giorno qualcuno si mise a ragionare, cercava di capire cosa ci trovavano in loro di così brutto, era soltanto amore, giusto?

-Perché lo ami così tanto? -Chiese il fratello maggiore.
-Non c'è mai un perché... succede e basta, quando Cupido colpisce, sei spacciato.-Niente, non capì, però lei sorrise alla frase, presa da uno dei suoi tanti romanzi di genere romantico, si metteva sempre nei panni della protagonista, anche lei stava vivendo il suo amore.
-Forse ha colpito le persone sbagliate. -Sussurrò lui, sperava tanto che fosse soltanto una cotta passeggera, perché sua sorella avrebbe passato tanti guai per lui, la ragazza rise mentre lo guardò negli occhi, quei occhi color ghiaccio.
-Niall, ti sei mai innamorato in vita tua? Sai l'amore che provi quando ti sta accanto, quando vorresti baciarla, quando rischieresti tutto per lei? -Domandò Alyce, sperando di non essere la sola intrappolata dentro senza che nessuno la capisse. Rimase in silenzio, ragionò ma non riuscì a dire una parola. -Lo sapevo... fa niente. -Sbuffò e se ne andò in camera sua. -Buonanotte...

30/07/2000

Caro diario,
E' così brutto non poter confidarsi nemmeno con il mio fratello o chiedere consigli in amore verso mia madre. Loro dicono che lui è l'opposto di me, che lui è troppo ricco e
che è presuntuoso come sua madre. Quel ragazzo è il ragazzo più dolce che io abbia mai conosciuto. L'unico che ho amato in vita mia. Spero che un giorno, io e lui potessimo passeggiare mano per la mano tra la gente che sorride al solo vederci. Io lo amo troppo , ormai è iniziata e non può finire adesso.

-Alyce

Il diario è una delle poche testimonianze del loro amore, lei scriveva e questa passione ce l'aveva nel sangue. Sarebbe potuto diventare una grande scrittrice un giorno... ma il destino non le diede il tempo.

-Che fai? -Domandò Zayn vedendola scrivere, le diede un bacio sulla guancia e si sedette accanto a lei.
-Scrivo... su di noi. -Ammiccò un sorriso e chiuse il quadernetto.
-Sai un uomo disse “L'inferno è la sofferenza di non poter più amare.” credo che siamo già all'inferno dobbiamo solo aspettare il paradiso. -Il ragazzo la guardò confuso, però sorrise.
-Sai, nessuno sa tutto quello che sai tu, sai scrivere e insomma quello che dici sono frasi uniche. Credimi. -La baciò sul naso e risero. -Magari avessi io il tuo cervello. -Solo gli amori irrealizzati sono eterni. -Con quella frase fece sfrecciare la passione su di loro e si distesero lentamente sul letto cominciando a vivere la notte.

Anche lui aveva una passione, cantare e disegnare, viveva per questo, anche con la musica, infatti una delle poche volte che ebbe l'opportunità di far imparare ad Alyce a suonare il pianoforte.

-Canti per me? -Chiese lei, distesa sul prato con le gambe di Zayn come cuscino. Erano sotto un albero, di notte. Iniziò ad accarezzarle i capelli, e con i polpastrelli delle dita accarezzava le sue guance.

-Give me love, like her
Cos lately I’ve been waking up alone
The pain splatter tear drops on my shirt I told you I’d let them go and that
I find my corner Maybe tonight I’ll call you
After my blood, turns into alcohol
No, I just wanna hold you
Give a little time to me
We’ll burn this out
We’ll play hide and seek
To turn this around
And all I want is the taste
That your lips allow My my my my give me love... -

 

-Give me love like never before
Cos lately I’ve been craving more
And It’s been a while but I still feel the same
Maybe I should let you go. -Finirono insieme la canzone, era come fatta apposta per loro. Piena di significato, voglia di amare, voglia di essere amato.

-L'hai fatto tu? -Guardò quel foglio che aveva in mano, mentre frugava nella scrivania del suo amato, diceva sempre che guardando nella sua camera avrebbe saputo di più su di lui.
-Si... è solo uno scarabocchio Aly.- Lo prese dalle mani e sorrise beffardo mentre lei rideva di gusto.
-Oh Zayn questa si che è bella! -Poi lo copiò ironicamente- “E' solo uno scarabocchio Aly”. -Risero insieme, però lui aveva altri piani oltre a ridere. Le accarezzò delicatamente la guancia. -E' il disegno più bello che abbia visto.-Sussurrò sulle sue labbra e sorrise perché di solito era lui a fare questo, con i brividi che percuotevano la sua schiena, un effetto collaterale.
-Davvero? -La guardò curioso e felice, non aveva mostrato a nessuno la sua arte, e non lo avrebbe fatto mai.
-Davvero.-Lo baciò, intrecciando le dite sui suoi capelli corvini, mentre lui le cinse i fianchi.

La casa Malik era libera, i genitori sarebbero tornati tardi dopo una festa di gala. Lui la prese per mano e le sussurrò “vieni” e camminarono sotto la luce fioca della luna che si rispecchiava sulle grandi finestre affacciate ad un folto boschetto.
-Non mi hai mai portata qui. -La sue labbra si schiusero quando poi vide un'ampia stanza con un pianoforte enorme blu notte splendente per la dolce luce che emanava la luna dalla grande vetrata di fronte. Lui le prese la mano e si misero a sedere davanti al pianoforte, lei premette delicatamente un tasto e sussultò, aveva paura di maneggiare qualcosa di nuovo e così bello per essere vero. Lui divertito mise una mano sopra la sua e le fece fare la scaletta della note.
-Do, re, mi, fa, sol, la, si. -Le baciò le nocche della mano destra e lui cominciò a suonare per lei, una musica soave si diffuse per la stanza, che le fece chiudere gli occhi per assorbire quelle note, rianimando emozioni nuove e provate, e vecchi e recenti ricordi che le fece stringere il cuore al solo pensiero. Quando finì di suonare, i loro occhi luccicavano, le guance si colorarono di un rosso intenso.
-Mi sorprendi sempre. -Gli accarezzò la guancia, e lui si fece toccare andandole incontro al palmo delicato della sua mano, gli accarezzò la labbra inferiore, poi la baciò delicatamente, come se fosse un elemento prezioso come l'oro e raro come vedere le stelle cadenti.

Le madri di loro continuavano a diffidare al loro amore, pensavano che fosse solo un giochetto, solo passione, solo sesso. E si schifavano giorno dopo giorno.

-Ma non lo capisci che ti hanno picchiata?! Vuoi rischiare la morte per uno stupido ragazzo che gli escono i soldi dal culo? -Urlò per l'ennesima volte, Alyce sbuffò e guardò male sua madre, che non si permetteva mai di dire quelle parole in casa. -Questo è il colmo. -Posò il piatto sulla tavola e se ne andò di sopra nella sua camera.
-Dove vai?! -Urlò, era davvero straziante, faceva salire i nervi, stava per salire per rimproverarla ma Niall la fermò.
-Mamma, tu mangia, ci penso io. -Le sorrise debolmente e l'accompagnò a tavola a sedersi. -Ora vengo.
Salì le scale molto lentamente e prima di bussare sospirò rumorosamente, manco fosse andato in guerra. Tre battiti sulla porta di legno, poi entrò senza nessuna risposta, la vide con il viso sul cuscino a pancia in giù, singhiozzante.
-Mamma non voleva dire quello... che ha detto, Alyce. -Si sedette sul bordo del letto, a guardare le sue mani intrecciarsi.
-D-davvero? -Lo guardò con aria di chi la sa lunga sulle bugie.
-Si ok, forse voleva, ma nemmeno io capisco, io... non ti capisco proprio Aly- La guardò dispiaciuto, e vedendo tutti quei lividi sul suo viso non ce la fece del tutto a trattenersi. -Ti fa male? -Le chiese, deglutendo.
-Cosa? I vostri pensieri volgari sul ragazzo che amo, o i lividi? Credimi anche le parole sono in grado di farti più male di un pugno allo stomaco, sopratutto se viene detto da delle persone che vuoi bene. -Disse, si alzò di scatto e si asciugò le lacrime, andò verso lui.
-Perché è così difficile accettare la realtà? -Si mise difronte a lui, con fare maggiore, lui era seduto goffamente sull'angolo del letto e lui in pieni davanti al biondiccio.
-Stai crescendo troppo in fretta... sono più grande ma sembra che tu abbia più esperienza di me. -Rise tristemente e si guardò di nuovo le mani

Anche sua madre cominciava a dargli una chance dopo che vide la buona azione fatta dal signorino Zayn Malik.

Tra poco tramontava il sole, e la madre di Alyce era seduta fuori a parlare, sulla terrazza di sua sorella. Stavano parlando del lavorare dalla mattina fino alla sera per portare cibo a casa e per arrivare alla fine del mese, di quanto si sentiva sola visto che suo marito, padre dei suoi due figli era andato in guerra, spettegolavano un po' e girava voce che il marito della signora Malik sia ormai un ex e se ne sia andato dalla cittadina, quando distogliendo lo sguardo vide in lontananza un ragazzo familiare, si era proprio “il delinquente che rovina mia figlia.” diceva a sua sorella. Eppure aveva visto con chiarezza che aiutava una donna anziana attraversare la strada, arrivata al marciapiede opposto, la portò in una casa a pochi passi, si fece abbracciare ed era così contento, sembravano nonna e nipote, poi di punto in bianco le mise un paio di dieci dollari sulla mano della donna, e le baciò la mano, si abbracciarono di nuovo, e senza voglia si allontanarono, lei a casa, lui dritto al marciapiede opposto. Era rimasta abbastanza sbalordita, non ci credeva.
Arrivata a casa salì in camera di sua figlia, che dormiva anche se delle lacrime ornavano il suo viso pallido e i suoi occhi gonfi, le venne da piangere al solo vederla così.
-Oh amore mio, quanto vorrei capirti, quanto vorrei vedere un sorriso sulle labbra, vorrei avere abbastanza soldi per te e tuo fratello, ma Dio ha voluto dare più fortuna a chi ne ha bisogno davvero... -E ripensò alla scena che aveva visto, chiuse la porta, sperando che nessuno avesse sentito la piccola rivelazione, e andò a dormire per un domani più faticoso.

Sfortunatamente non riuscirono a capire molto, non c'è da biasimarli, come si può capire l'amore? La loro storia era una specie di “Romeo e Giulietta” di William Shakespeare lui un Monthecchi lei una Capuleti.

Lei aspettava impaziente, aspettava sotto la pioggia il suo amato “Romeo”, si mise un po' a piangere, lui non l'avrebbe fatta aspettare così a lungo in una stradina nella notte e per di più diluviava, pensando a questo cominciò a preoccuparsi, corse lontano sotto la pioggia, si uccideva dentro dalla paura, correva piangeva, entrò nel bosco e con le scarpe piene di fango corse, scivolò ma si rialzò e si tolse più velocemente che poteva il fango dal viso, respirò a fondo l'aria fresca che inebriava il bosco, alzò il viso e si fece bagnare ancora meglio la pelle, non le importava di una polmonite futura, si prese coraggio e
corse con il fiato spezzato, il suo cuore era come fermato, la sua testa era come un grande pezzo di piombo, le sue lacrime bruciavano il suo viso, la pioggia le stava d'intralcio. Appena fu di fronte al loro amato nascondiglio, non vide la macchina.
Entrò dentro e vide quello che non voleva vedere mai in vita sua.
-Zayn, Zayn! Oh merda! -Era accasciato a terra, respirava a malapena. -Cosa fai? Non puoi stare da solo che combini sempre guai. -Rise isterica, si mise a terra e le sue gambe gli fecero da cuscino.
-Alyce, ti ho sempre amata... -A malapena sussurrava, la fece piangere più forte.-Io ti aspetterò lassù per sempre. -Riuscì a dire solamene.
-No, no, combatti ancora, ti prego. -La sua voce si affievolì, le lacrime e il nodo alla gola le facevano da ostacolo.
-E' inutile, sono troppo poco per tutto questo. -Lei lo baciò, lui chiuse gli occhi.
-Respira, respira Zayn!! -Gli fece la respirazione a bocca a bocca, un massaggio cardiaco per quello che aveva imparato grazie alla madre infermiera. Niente il suo corpo era inerme e morente per terra, tra le sue braccia come aveva sempre voluto. Se dovessi morire, vorrei morire tra le tue braccia.”
Lei prese quella boccetta di pillole, sapeva quello che voleva fare, e senza paure e senza ragionare, come una specie di malattia psicologica appena arrivata ne prese in un pugno e se le mise in bocca, erano amare, e lei se li fece scivolare con difficoltà
sulla gola, le fece bruciare lo stomaco.

-Non sei solo, Zayn. -E si mise tra le sue braccia, e mosse le sue braccia per farsi abbracciare da quel corpo ormai freddo, senza anima.

Ricorda che gli rispose:

Se tu dovessi morire, allora ti raggiungerei senza paura, vorrà dire un lieto fine, in fin dei conti.”

La sua vista si annebbiò e prima del suo ultimo respiro disse:

-Ti amo anche io Zayn, la morte non ci ha separato, ci ha uniti di più. -Chiuse gli occhi per sempre, accanto a lui, insieme, per sempre.

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THE END.

 

 

SPAZIO AUTRICE:

Un'altra storia drammatica, si direte *minchia 'sta qua è sempre depressa oh!*
Se non si capisce il titolo della storia è di mia invenzione, in pratica LOVE+OVERDOSE=LOVERDOSE.
Simple but effective, almeno credo. E poi se trovate che la storia sia tipo “è impossibile che la gente fosse così crudele” allora... ricredetevi, nemmeno io ho trovato un motivo abbastanza valido a parte che loro fossero diversi per la società.
Se fa pena come sempre ditemelo in una recensione e io provvederò a eliminare il seguente orrore della letteratura.
Boh non so che dire, faccio pena nello spazio autrice lolz, se volete come sempre, potete ovviamente passare nelle mia altre fanfiction:

-Lettera ai miei idoli.
-Is a strange love but it's strong.
-Moments.
-Live in a supermarket.
-Love is a promise.

Ovviamente ringrazio chi segue le mie storie, sono contenta di ogni singola recensione o visita che ricevo, mi si stringe il cuore, davvero. Amo efp e i loro lettori e autori.
Scusate per eventuali errori di battitura.

-Scivy

  
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