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Autore: Julia of Elaja    10/08/2013    1 recensioni
Nola Degrees è un'avvenente ragazza di ventuno anni: ha tanti sogni nella testa e anche tante paure, prima fra tutte la morte.
E quando una sera si ritrova a dieci metri da Cell, l'essere perfetto, teme davvero che sia giunto il suo momento.
Non sa però che lei è la chiave di tutto per Cell: il dottor Gelo, infatti, aveva previsto anche qualcos'altro, oltre al raggiungimento della forma perfetta, per il suo androide preferito...
"Ricorda, Cell: una soltanto. La riconoscerai tra mille. Una donna come quella non la si trova facilmente su questo pianeta!".
Genere: Avventura, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cell, Dr. Gelo, Nuovo personaggio
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Bene, ricapitoliamo.

Mi trovo con il cosiddetto “essere perfetto” che mi ha appena violentata, o qualcosa del genere… ancora non ho ben capito cosa mi ha fatto quando mi ha gettata a terra poco fa, posso solo dire con sicurezza che ho avuto un orgasmo. O forse no?
E ora mi ha anche detto “Ti riporto a casa”! Quindi oltre ad avermi risparmiata, vuole anche accompagnarmi a casa? Ma che gentile!
Sì, un vero gentiluomo… peccato che io non abiti sulle montagne; eppure è lì che mi sta portando.
E poi ha detto una cosa strana, solo che io non ho capito granché, ancora presa dallo pseudo-orgasmo appena passato; qualcosa tipo “Numero qualche cosa”. Ma non ho avuto il coraggio di chiedergli cosa avesse detto, a dire il vero mi è bastato capire il “ti riporto a casa”. Ma a casa di certo non mi sta portando.
Io abito nella Città Centrale, al venticinquesimo piano di un grattacielo.
I miei genitori sono i Degrees, magnati delle telecomunicazioni e genitori adorabili, che nonostante i mille impegni mi hanno cresciuta con amore e dedizione. Ah, mi sarebbe piaciuto se loro fossero stati i miei veri genitori! Ma non è andata così.
Ventuno anni fa, al sorgere del sole del gelido ventuno gennaio, sono stata ritrovata sulla soglia dell’orfanotrofio della Città Centrale, e i Degrees mi avrebbero adottata pochi giorni dopo, quando durante la loro annuale visita per le donazioni all’orfanotrofio mi avevano notata in braccio alla direttrice. Era stato amore a prima vista. A quanto mi hanno detto, avevo appena dieci giorni di vita. O, almeno, così recitava il foglietto che avevano lasciato accanto a me, sulle scale, quando mi avevano abbandonata.
Quel foglio ora ce l’ha in custodia mia madre, nella cassaforte in camera da letto: una volta sola sono riuscita a sbirciarlo e ricordo bene che una grafia sottile e scorrevole aveva scritto su quel pezzo di carta bianca millimetrata:


“Questa bambina è nata il giorno ventuno Gennaio; necessita di cure ed attenzioni, vogliatele bene ed amatela come una figlia vostra. Io non posso tenerla con me, non ne sarei capace.
Fatela crescere bene, in salute; e un giorno sarà la donna che da sempre avevo immaginato.
P.S. : Il suo numero è ventuno.”

 
 “Il suo numero è il ventuno”: non ho mai capito cosa volesse dire quella frase, so solo che da quando sono nata il numero ventuno mi ha perseguitata!
Dovunque andassi, c’era sempre qualche riferimento a quella cifra!
E ora eccomi mentre volo nella notte gelida, il vento che mi sferza il volto e il naso completamente gelato; in braccio a quel tremendo mostro di nome Cell.
Chissà se i notiziari parleranno della figlia dei Degrees, rapita, e probabilmente creduta morta, da un mostro ignobile, una cavalletta gigante. O forse no, si accorgeranno del mio rapimento solo domani, o tra qualche giorno… chissà.
“Ci siamo”.
La voce calda e profonda di Cell mi risveglia: mi stringo più forte a lui mentre mi giro per vedere davanti a cosa ci siamo fermati.
L’Egremit.
Il monte Egremit.
Ok, questo qui è completamente folle.
“Questa non è casa mia!” commento con tono piatto, cercando di controllarmi onde evitare cadute libere da chissà quanti metri di altezza.
“Questa è casa tua eccome” sogghigna il mostro. Lui, a quanto pare, sembra non sentire il freddo: sfido, con quella corazza che ha!
“Te lo ripeto: io abito nella Città Centrale e questa non è assolutamente casa mia! Lo sarebbe se fossi lo yeti, ma sono una semplice ragazza!”.
Sbuffo e intanto batto i denti: sto tremando come una foglia, fa freddissimo! Il che è più che giusto, visto che ci troviamo davanti al monte più alto dell’intero pianeta!
“Scendiamo” mi risponde Cell e inizia a scendere rapidamente di quota. Il mio stomaco sobbalza, e la bocca mi si fa asciutta: che questa cosa finisca subito, per favore!
Dopo pochi minuti arriviamo a terra, sopra ad un manto innevato e candido, uno spiazzo bianco senza alberi né nulla attorno. Siamo semplicemente ai piedi del monte.
Cell mi fa scendere dalle sue braccia e io pianto i miei piedi nel terreno: il mio abbigliamento è decisamente inadeguato, ho un pantaloncino e una maglia leggera e lì ci saranno almeno dieci gradi sotto lo zero!
L’unica cosa positiva è che qui non c’è vento, a differenza di quando eravamo in quota: tanto meglio!
Cell è alla mia destra: alza un braccio e lo punta verso la base della montagna; ma cosa vuole fare?
"Tieniti forte" mi dice "Se vuoi, puoi anche avvinghiarti a me".
Mi stringo al suo corpo, anche perchè è abbastanza caldo e riscalda anche me, e quello che vedo è qualcosa di folle a dir poco.
Ha lanciato un'abbagliante luce dorata contro la montagna!
Mi stringo a lui più forte che mai, mentre data la potenza del colpo veniamo gettati all'indietro: ma Cell ha i piedi piantati nel terreno, e non si sposta di granché.
E poi, quando riapro gli occhi che avevo chiuso per un istante, mi trovo davanti ad un'apertuta nel fianco della montagna: ma era troppo regolare per essere stata creata dal colpo del mostro...
Era anche illuminata, al suo interno!
Ma cosa significa tutto questo?
"Bentornata a casa, numero ventuno".
Questa volta l'ho sentito.
Numero ventuno.
Cosa c'entra ora quel numero?



Note dell'autrice:
Salve gente! Ecco il terzo capitolo!
Beve ma intenso, no?
Cosa sta per scoprire Nola? E perchè "Numero ventuno"?
Lo scopriremo nel prossimo capitolo ;)
Spero che la storia vi stia interessando, sarà una trama un po' particolare, non aspettatevi la classica sdolcinata storia d'amore. Nossignore! Qui si parla di Cell: e ne vedremo delle belle con lui! ;)
Al prossimo capitolo amici e amiche!!
Julia of Elaja

   
 
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