Ci sono momenti in cui penso che il sorriso di Natsu sia solo un falso.
Credo che dietro quella sua scorza da duro e coraggioso guerriero si celi un animo fragile, una piccola parte di lui che non vuole mostrare a nessuno, tantomeno ai suoi compagni di Gilda, per non macchiare la sua fama di impavido Dragon Slayer.
Eppure, nonostante lo conosca da meno tempo rispetto ad Erza e Gray, sembro essere l’unica che riesce a notare quel barlume di tristezza e malinconia nascosto dietro i suoi vivaci occhi neri.
Sembra una vera sciocchezza, lo so. Insomma, il ragazzo più casinista e allegro del intera Gilda nasconde dentro di sé un lato insicuro e molto facile da spezzare? Chiunque riderebbe se glielo dicessi.
E’ una mia certezza, il nostro, anzi, il mio tanto amato Dragon Slayer del fuoco non è imbattile come cerca sempre di dimostrare.
Anche lui può essere travolto dalla tristezza.
 
Oggi è il 7 luglio, un giorno pieno di ricordi amari per i Dragon Slayer, eppure non vedo tristezza sui volti di Wendy e Gajeel.
La piccola Dragon Slayer del cielo sorride accanto a Romeo, è ormai ovvio che trai due ci sia del tenero mentre il Dragon Slayer di ferro si diverte a punzecchiare un ormai esasperata Levy che, anche se cerca di non dimostrarlo, adora stargli accanto.
E Natsu?
E’ seduto lontano da tutti, lo sguardo perso ad osservare la pioggia che scende incessantemente e il viso contratto in una smorfia pensierosa.
L’arrivo di Happy però fa trasformare la sua espressione, ecco che di nuovo mostra un sorriso. Un falso sorriso.
“Lucy, consumerai Natsu se continui a guardarlo.”
Il commento malizioso e improvviso di Mirajane mi fa arrossire e iniziare a far aumentare il mio battito cardiaco.
“S-sei esagerata come al solito, Mira-San.”
“Davvero? Forse non ti sei accorta che è da quando sei arrivata in Gilda stamattina che non fai altro che osservarlo.”
Non posso controbattere, uno a zero per lei.
“Sono solo preoccupata per lui. Nessuno sembra essersi accorto della sua tristezza…”
Lo sguardo dell’albina si fa per un attimo confuso ma subito recupera il suo sorrisetto furbo.
“Natsu non è il tipo che si fa buttar giù dalla tristezza, è un ragazzo troppo allegro. Sarà solo la tua impressione, Lucy.”
No, non è una mia impressione. Ne sono assolutamente certa.
Vedo il Dragon Slayer del fuoco alzarsi e uscire dalla Gilda, niente gattaccio volante al suo seguito, è la mia occasione per stargli accanto.
Prendo un ombrello e lo inseguo. Resto distante così da poter osservare dove vuole andare, la pioggia dovrebbe impedirgli di sentire il mio odore quindi posso seguirlo senza problemi.
La sua figura che prosegue non curandosi delle gocce che spietate si scontrano con il suo corpo mi mette a disagio, ho paura di avvicinarmi e vedere il suo viso straziato dalle lacrime. Non credo lo sopporterei.
Natsu si ferma in mezzo ad una vasta radura, davanti a lui un enorme quercia estesa quasi fino al cielo.
Resta immobile ed in silenzio, non posso far altro che pensare di non averlo mai visto in questo stato e il mio cuore si riempie di dolore.
“Natsu…”
La mia voce è un sussurro ma lui se ne accorge; non fa nemmeno in tempo a girarsi verso di me che già gli sono addosso, le braccia intorno alla sua vita e il viso nascosto nell’incavo del suo collo.
Cos’altro posso fare se non abbracciarlo?
“Hey, Lucy….ma che succede?”
La sua voce trema, la sento.
Si sta spezzando, ne sono sicura.
Da solo non può resistere e, in qualsiasi modo e a qualsiasi costo, io lo devo aiutare.
Alzo il viso verso il suo, i nostri occhi s’incatenano.
Può essere pioggia quella che gli bagna il viso ma, no! Capisco che sono lacrime.
Certo, anche l’implacabile Dragon Slayer del fuoco può piangere, soprattutto in un giorno come questo.
“Ti manca Igneel, vero? Non c’è un solo giorno in cui non pensi a lui, vero? Natsu, tu nascondi la tua tristezza, vero?”
S’irrigidisce, chiaro segno che le mie supposizioni sono esatte.
“Puoi piangere, Natsu. Sei libero di farlo, esattamente come sei libero di sorridere davvero.”
“Lucy, che stai dicendo…? Io non….sono un Dragon Slayer non…non mi metto a piangere. Sono forte, lo sai.”
Le sue labbra si piegano in un debole ghigno, sta cedendo e le sue parole non sembrano più vere nemmeno a lui.
“Non ti giudicherò se piangerai, nessuno lo farà! Prima di essere un Dragon Slayer sei un essere umano, è normale piangere per l’assenza del proprio padre, è normale mostrare la propria fragilità, Natsu.”
Lentamente le sue difese si spezzano, la maschera che porta sul cuore si scioglie e finalmente i suoi veri sentimenti si mostrano.
Il ragazzo piange, mi stringe forte a sé come mai in vita sua.
Gli accarezzo i capelli, lo stringo per consolarlo come se fosse un bambino.
Smette di piovere e il cielo mostra finalmente il suo sorriso, fa la sua comparsa uno splendido arcobaleno.
 
 
La mia mano è stretta nella sua, le nostre dita intrecciate insieme.
Natsu si è calmato e tra noi c’è un aria di completo imbarazzo, nessuno dei due osa dire una sola parola.
E’ lui però a prendere l’iniziativa.
“Lu, grazie….”
Arrossisco leggermente e gli sorrido mentre la presa sulla sua mano si fa più forte.
“Di niente, Natsu.”
Mi avvicino e poso le mie labbra sulle sue in un piccolo e casto bacio, il primo della mia vita.
Sembra confuso, adoro questa sua espressione così ingenua.
“Ti amo, Natsu.”
Arrossisce violentemente e sorride, il primo sorriso vero e sincero della giornata.
Voglio che lui sorrida in questo modo per sempre, è questo che mi piace di lui.
Voglio solo che sorrida dal più profondo del cuore.