“Benvenuta nella classe di lettere Grace,date il benvenuto a Grace ragazzi”
Dire che odiavo queste presentazioni era poco,tutti mi guardavano e giudicavano,cosa che io odiavo e come se non bastasse nessuno stava ascoltando la professoressa Price.
“puoi andarti a sedere li infondo” disse indicandomi l’ultimo banco vicino alla finestra. Perfetto direi,ero nascosta da cinque file di alunni,nessuno poteva vedermi quindi sarei stata da sola. Proprio come piaceva a me. Non mi piaceva stare molto con le persone,mia mamma diceva sempre che ero troppo timida ma la verità è che odio le persone,sono false,non dicono mai la verità,ti giudicano,non ti lasciano vivere. Ecco perché mi definivo”allergica alla persone”.Sono dell’idea che se siamo soli stiamo meglio.
“allora ragazzi,qualcuno vuole leggere una poesia?” nessuno rispose,ovviamente.
“Lake?” disse indicando una ragazza dai capelli rossi
“Mh..mh..va bene” la ragazza si alzò e iniziò a leggere la sua poesia,parlava del lago proprio perché lei si chiamava Lake,una buona idea insomma.
Passarono quindici minuti di lettura,poesie poesie poesie. Non mi erano mai piaciute,forse perché non ero capace di scriverne o forse perché odiavo l’italiano.
Nessuno ascoltava le poesie,erano tutti troppo presi dai loro cellulari,ragazze troppo prese dai loro capelli,dal loro lucidalabbra sbavato.Erano tutti uguali,tutti seguivano la massa.Tutti lo stesso taglio di capelli,stessi vestiti solo per essere alla moda,stesse idee. Erano tutti uguali.
Tranne uno.
Un ragazzo,le maniche della sua camicia  azzurra erano  perfettamente arrotolate fino ai gomiti,i suoi capelli tendevano al biondo scuro,alcune ciocche ribelli ricadevano sulla sua fronte.Aveva qualche tatuaggio sul braccio destro e continuava a scrivere qualcosa sul suo quaderno,qualche volta si fermava e mangiucchiava il tappo della sua penna,poi ricominciava.
Aveva un profilo perfetto,sembrava davvero un angelo.
“Justin,vuoi venire a leggere la tua poesia?” disse la professoressa Price indicando proprio quel ragazzo dai capelli color grano.
Allora si chiamava Justin,bel nome.
Justin alzò la testa,potevo vedere paura nel suo sguardo,iniziò a mordicchiarsi il labbro velocemente,era come agitato.
“Io..ecco..ehm..io..”
“avanti Justin non essere timido,vieni qui”
“No professoressa..io non riesco..”
“Te lo avevo detto che è uno sfigato” disse la ragazza avanti a me “dicono che sia pazzo” rispose la ragazza seduta accanto a lei “lo so..tu sai cosa è successo quella sera no?” la sua amica annuii semplicemente.
“Avanti Justin,provaci” la professoressa Price attirò la mia attenzione,spostai lo sguardo su Justin,aveva iniziato continuato a mordere il suo labbro talmente forte da far uscire piccole gocce di sangue.
Justin annuii semplicemente e si alzò “la..la mia poesia si chiama..io..ecco..io”il suo sguardo si posò su di me,aveva gli occhi color ambra ed erano lucidi come se stesse per piangere,sorrisi dolcemente per rassicurarlo,aveva paura si vedeva. Ma di che cosa aveva paura?
“Non ce la faccio professoressa,mi scusi” disse uscendo dalla classe correndo.
Iniziarono tutti a ridere,”è pazzo” “che sfigato” “senza palle” pronunciavano solo queste frasi.
L’avevo capito fin dall’inizio che quel ragazzo non era come loro.
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 GIVE ME A THERAPY I'M A WALKING TRAVESTY 


Certe volte mi chiedo perché faccio queste cose,sul serio.
Si cioè insomma non ho idea di come continuare questa storia,o forse si una mezza idea si. Ma non pensavo che qualcuno potesse “cagare” questa storia.
Bene…ora dovrò continuare..o forse no. Beh dipende da voi :)
Comunque sia,non credo che in questo capitolo abbiate capito molto della vita di Grace,ma spero abbiate capito che Justin è davvero diverso.Timido,fin troppo direi. Ha paura.
E devo dire che adoro questa parte di Justin,mi sembra ancora più tenero.
Comunque sia se continuerò questa storia i capitoli saranno un pò più lunghi tranquille. :)
Ora scappo,domani sarà una giornata molto intensa,spero che boh..il capitolo vi piaccia (?)
Quindi perché non lasciare una recensione?