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Autore: Dalhia_Gwen    11/08/2013    8 recensioni
Questa è la storia di una diciassettenne di nome Gwen che, nonostante tutte le ingiustizie e il passato che ha vissuto, riesce finalmente a trovare la felicità che aveva perso, grazie ad uno dei suoi più grandi hobby, la quale sarà in grado di scalfire il suo ormai cuore di diamante, immune fino a quel momento...
Tratto dal capitolo 28:
“....Cominciò a ticchettare il piede destro sul tappeto color del deserto, rendendosi conto di non riuscire a sopportare tutta quell’ansia che la stava letteralmente mangiando, ma fu proprio in quel momento che avvertì la carica giusta per poter affrontare la competizione nel migliore dei modi. Una mano calda e tremante quanto la sua intrecciò le dita con quelle della mano della gotica, esattamente qualche minuto prima del fischio. Scattò a quel tocco così intimo e che desiderò da fin troppo tempo, per poi girarsi velocemente verso la sua sinistra. Ad attenderla vi erano gli occhi decisamente più luminosi del solito del punk, che nel frattempo era arrossito quanto lei per quel gesto nato spontaneamente..."
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan, Geoff, Gwen | Coppie: Bridgette/Geoff, Duncan/Gwen
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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“Oh ragazzi siete stati bravissimi!! Tu Gwen sei stata eccezionale!! Sono così fiero di voi!”
Erano queste le parole pronunciate da un Luigi commosso che stavano rimbombando nella mente dei vincitori che decisero di tornare a casa e festeggiare un’altra volta, dato che sentivano la stanchezza invadergli tutto il corpo.
Erano tutti e tre nell’auto di Duncan con addosso la medaglia ottenuta durante la premiazione, mentre canticchiavano un brano che stavano udendo alla radio: le note di “It’s a beautiful day” cantata da Michael Bublè erano perfette in quel momento di gioia, mentre spensierati si dondolavano a destra e a sinistra con tutti i finestrini aperti. Geoff sventolava il suo inseparabile cappello alla cowboy che portava ovunque andasse, convinto che quell’oggetto a lui tanto caro gli portasse anche fortuna; davanti a lui vi era una Gwen con tutti i capelli spettinati intenta a cantare con passione mentre portava le braccia in alto muovendole a ritmo; a ridere come un pazzo era Duncan al volante che, anziché guardare principalmente la strada,lanciava occhiatine insistenti alla sua ragazza, incantato dalla sensualità creata dai movimenti del suo bacino e dai capelli che le coprivano il volto. A rendere tutto più invitante era la gonna che Gwen decise di indossare quel giorno, spinta dal fatto che sarebbe dovuta essere comoda e pratica quando si sarebbe dovuta rivestire a gara conclusa. Non era tanto il fatto che le arrivasse sopra le ginocchia, ma soprattutto la posizione delle sue gambe: ella infatti le aveva accidentalmente accavallate, facendo in modo che la gonna si accorciasse non di poco e creando fantasie per nulla rassicuranti nella mente diabolica del punk. Erano diretti verso la casa del biondo e mancavano pochi metri, quando la l’auto si fermò bruscamente davanti ad un semaforo che segnalava un bel rosso acceso.
“Ehi amico, un po’ di grazia quando porti l’auto!” lo punzecchiò Geoff che cadde come un peso morto sulla parte libera della macchina, sdraiandosi. Ma il punk non gli diede retta, e tornò a scrutare la ragazza che nel frattempo si affacciò nello spazio libero tra il suo sedile e quello del conducente, ridendo di gusto.
“Dolcezza qualche volta dovresti regalarmi un ballo come questo.. magari con qualche vestito in meno addosso..”  ammise il punk con tono malizioso, alzando il capo della ragazza con l’indice sotto il mento, mentre col pollice le accarezzava le labbra. A quel contatto Gwen arrossì violentemente, mentre le parole del punk la spaesarono parecchio. Non fece neanche in tempo a rispondere che con uno scatto veloce venne presa per un braccio ritrovandosi faccia a faccia col ragazzo, mentre questi ne approfittò per darle un bacio passionale, il tutto accompagnato dai clacson sempre più insistenti delle auto che si trovavano dietro di loro. Gwen si staccò bruscamente, rendendosi conto del momento poco adatto per scambiarsi coccole e, dopo essersi ricomposta sul suo sedile, gli diede uno spintone.
“Ma sei impazzito?! Pensa a guidare piuttosto, il semaforo è verde!” lo rimproverò lei con notevole imbarazzo, incrociando le braccia e girando veloce il capo verso il suo finestrino, per poi mordersi il labbro inferiore ripensando all’accaduto. In tutta risposta il punk scoppiò a ridere, portandosi lo spettinato ciuffo verde all’indietro, che stava man mano perdendo la sua forma.
“Non è colpa mia se mi fai questo effetto..” rispose lui con tutta la naturalezza di questo mondo.
“Ma sarà sicuramente colpa tua se ci succederà qualcosa! Guida deficiente!” disse Geoff che si rialzò con fatica rimettendosi a sedere.


Una volta arrivati, Duncan accostò l’auto davanti alla casa dell’amico per farlo scendere, quando all’improvviso il suo cellulare si mise a squillare. Il ragazzo lo estrasse da una tasca del suo giubbino di pelle e lesse sul display il nome della persona che lo stava cercando.
“E’ Scott..” disse ad un tratto il moro incitando Geoff a non andarsene.
Dopo una breve chiacchierata con il rosso, Duncan chiuse entusiasta la chiamata, per poi dare la lieta notizia all’amico.
“Ehi Geoff! Hanno accettato la nostra domanda! Possiamo dare il via libera alla festa!” esultò il ragazzo rimettendo apposto il cellulare.
“Ma è fantastico! Dammi il cinque amico!” disse l’altro rientrando in macchina. Nel frattempo la gotica rimase in silenzio alquanto dubbiosa, non capendo il discorso dei due ragazzi.
“Allora ci vediamo domani a scuola con tutta l’attrezzatura?” chiese Geoff poco prima di chiudere lo sportello.
“Sìsì, mi raccomando avvisa tutti!” esclamò il moro, e così dicendo salutò con la mano il biondo che si diresse verso il portone. Successivamente tornò a guardare in avanti, non prima però di notare lo sguardo confuso della sua ragazza.
“Cos’è questa storia della festa?” chiese lei alzando un sopracciglio.
Il ragazzo si grattò la nuca nervosamente, per poi parlare.
“Beh, doveva essere una sorpresa ma te lo dico lo stesso: abbiamo chiesto alla preside di poter organizzare una festa per l’ennesima volta all’interno della scuola, precisamente in palestra, giusto per festeggiare la vittoria della partita. L’anno scorso abbiamo fatto la stessa cosa, ma a causa del tempo e per il fatto che la palestra avesse bisogno di alcuni lavori di manutenzione, la preside non ha valutato per niente la nostra richiesta, così pensammo di organizzare qualcosa per conto nostro. Ma come ben sai nessun locale sarebbe stato grande abbastanza per contenere l’intera folla che popola il nostro istituto, così fummo costretti a festeggiare tra noi amici più stretti. Oggi pomeriggio però Scott, che si era preso l’incarico di pressare la preside con questa richiesta, è stato proprio chiamato da lei e informato che avremmo avuto la possibilità di fare questa festa sabato!” il punk ormai non stava più nella pelle, mentre gli occhi di Gwen si illuminarono accompagnati da un sorriso radioso.
“Una festa? Dici sul serio? Wow ci sarà da divertirsi!!” esclamò la gotica intrecciando le mani tra loro.
Il ragazzo incrociò le braccia divertito.
“Ovvio, soprattutto se ad animarla è Geoff!! Lui è il mago delle feste..se ne inventa una più del diavolo! Mi ricordo l’ultima festa che ha organizzato, era per festeggiare i diciotto anni di Bridgette: fu la festa più bella che ebbe mai organizzato in vita sua. C’era di tutto: musica ad alto volume, luci ad intermittenza, drink e balli da fare dentro la piscina..è stata una festa da urlo, e vedrai…. questa non sarà da meno!” .
Ad un tratto gli occhi di Gwen smisero di brillare, mentre un velo di malinconia scese sul suo candido volto.
“Duncan non credo che verrò alla festa..” ammise la ragazza abbassando il capo.
“C-come…p-perché?!” chiese sbigottito lui.
“Beh io non sopporto le feste e loro non sopportano me..Non ne sono mai andata ad una..” continuò, facendo spallucce.
“Ehi…” sussurrò lui prima di prenderle il volto tra le mani “cos’è quel faccino triste? Perché dici questo? Le feste sono belle perché ci si diverte..” cercò di consolarla lui sorridendo, ma lei mosse lentamente il capo in segno negativo.
“Non se ci sono io..non mi va di essere criticata anche nelle feste. Tutte quelle occhiate, i bisbigli..grazie ma mi bastano quelli quotidiani..” disse Gwen avvertendo gli occhi inumidirsi.
Il ragazzo sorrise dolcemente, chiedendosi il motivo di tanta insicurezza e disagio. Lei poteva solo essere orgogliosa di sé stessa: era bellissima, intelligente e in gamba, eppure il giudizio, per lui insignificante, degli altri la rendeva così insicura e fragile impedendole di godersi la vita come meglio poteva. Sospirò, portando una mano sulla fronte bianca di lei accarezzandola premurosamente.
“Ma a te cosa importa di cosa pensano gli altri di te? La gente parla sempre e comunque, secondo te non parlerebbero male di te se sanno che tu non ti presenti alla festa? Ogni pretesto è buono per criticare, ma tu non devi dare peso a ciò. Ma per quanto ti riguarda non hanno nulla da dire, se no che sono gelose per quanto sei speciale..” e all’ultima frase lei alzò lo sguardo incrociando quello di lui.
“E poi io ho bisogno della mia reginetta per poter fare un figurone sul palco!” esclamò lui facendole l’occhiolino.
“Quale palco?” chiese lei dubbiosa.
“Il palco su cui mi esibirò! Mia cara hai di fronte a te un chitarrista coi fiocchi!” si pavoneggiò lui portando il ciuffo all’indietro.
In tutta risposta Gwen gli saltò al collo ridendo.
“Non ci posso credere! E tu non mi hai detto nulla?! Da quando suoni?” chiese lei curiosa.
“Beh è da cinque anni che ho formato una band con alcuni ragazzi della scuola, e suoniamo solo pura musica rock e punk rock! Ne siamo in 4: io sono solista e chitarrista principale, Geoff è il secondario, talvolta mi accompagna anche come voce addizionale, poi c’è Al che suona il basso mentre Scott è il batterista. Sono però quasi cinque mesi che non suoniamo insieme, per via dei vari impegni di ognuno di noi, e questa festa sarebbe stata un’opportunità per ritornare in pista. Ecco perché ci tenevamo tanto..”  spiegò il punk tenendo stretto a sé la ragazza.
“Quindi..” cominciò a dire lei mentre con l’indice percorreva sensualmente il viso del punk in maniera perpendicolare, iniziando dalla fronte per poi arrivare al pizzetto “ ti esibirai su un palco come una vera star? E come star sarai circondato da milioni di fan che ti accerchieranno e ti sottrarranno da me, e rimarrò sola come una povera disperata…” disse con voce innocente lei che man mano si avvicinò al viso di lui provocandogli una strana ma piacevole sensazione.
“Non temere bellezza, non permetterò che mi rubino del tempo da poter passare con te. Di solito le star si chiudono nelle loro stanze private ed ingaggiano qualcuno che è davanti alla porta per sorvegliare. Non ci disturberanno…” sussurrò lui portando la bocca davanti al lobo dell’orecchio sinistro della ragazza, facendole avvertire un brivido di piacere. Passò poi le mani sui fianchi della gotica accarezzandoli lentamente, mentre con la bocca ricercò quella della compagna, trovandola. Cominciarono a scambiarsi baci prima lievi e delicati, poi con più sentimento e sempre più passionali. Erano caduti improvvisamente in un vortice di passione mai provato prima, ed entrambi non avevano intenzione di uscirne. Gwen cominciò a passare una mano tra i suoi capelli, spettinandoli, mentre con l’altra percorreva il petto dei ragazzo scolpito dagli addominali. Duncan invece insinuò con molta delicatezza le mani sotto il top della ragazza, desiderandola più che mai. La gotica non oppose resistenza, così il punk decise di allungare il sedile dell’auto per permettere maggior movimento, ritrovandosi uno sull’altra. Ad un tratto i due si guardarono, anche per prendere un po’ di fiato, e si sorrisero dolcemente dopodiché lui le accarezzò il volto invitandola a continuare, così la baciò di nuovo. Passò a baciarle il collo che profumava di lavanda e che da tanto tempo avrebbe voluto assaporare, quando all’improvviso sentirono una vibrazione proveniente da una tasca della gonna di Gwen.
 “Sarà un messaggio, lascia stare…” le disse lui non smettendo di baciarle il collo. Ma la vibrazione continuava, facendo innervosire la gotica.
“Scusami, devo rispondere…” disse amaramente, così si staccò controvoglia dal ragazzo e prese il cellulare. Lesse chi la stava chiamando e quasi non urlò.
“M-Mamma?!” rispose la ragazza al telefono spalancando gli occhi e con voce affannata.
“Certo che sono io tesoro! Dove sei?” chiese Margaret accompagnando la domanda con una risata.
“S-sono..sono in macchina con Duncan.” Disse Gwen con un certo imbarazzo. Diede un’occhiata veloce al ragazzo che divertito le fece l’occhiolino.
“Scusa che state facendo? Hai un fiatone..”  osservò la mamma alquanto insospettita.
A quella domanda Gwen sgranò gli occhi, trovandosi improvvisamente priva di voce. Attese qualche secondo prima di riprendere la forza per parlare.
“Cosa stiamo facendo?” ripetè la domanda guardando di nuovo il ragazzo come se stesse cercando aiuto, ma come risposta ottenne una risata soffocata del punk e un “inventa qualcosa” pronunciato con il solo labiale.
“Abbiamo percorso di nuovo tutta la circonferenza esterna del campo perché ci siamo dimenticati il posto in cui avevamo lasciato la macchina..ed essendoci troppe auto è stata un’impresa…ecco perché abbiamo il fiatone..sì, è così..” si autoconvinse lei mentre doveva sopportare le risate che non trovavano sosta di Duncan, che dovette alzarsi per riprendere fiato.
“Oh..davvero? Che cavolo..eppure eravate in tre..” disse la madre poco convinta, ma si affrettò subito a continuare.
“Comunque torna subito a casa, io devo andare a fare quel servizio. Dai un bacio a Duncan, se ancora non gliel’avessi dato..Ciao!!” e così riattaccò. Gwen rimase per altri piccoli istanti con il cellulare vicino l’orecchio scioccata, ma a farla tornare con i piedi per terra furono le braccia del punk che l’avvolsero completamente.
“Bella storia amore..hai proprio tanta fantasia! Ma torniamo a noi..” ed avvicinò le labbra a quelle della ragazza, ma prontamente quest’ultima si allontanò sfilandosi velocemente dalla presa di Duncan.
“Ma fammi il piacere! Se non avessi raccontato quella balla a quest’ora mia madre avrebbe pensato chissà a cosa.” Disse la ragazza arrabbiata, aggiustandosi il top e i capelli.
“Avrebbe azzeccato, ti pare?” chiese lui facendo spallucce. Lei lo guardò male, non riuscendo però a nascondere il rossore sulle guance.
“Devi accompagnarmi a casa, mia madre vuole che torno perché deve andare a fare un servizio.” Si affrettò a dire, guardando la faccia delusa del moro, che roteò gli occhi.
“Proprio sul più bello! Che diamine! Aspetta..e se continuassimo in camera tua?” domandò lui speranzoso.
“MI ACCOMPAGNI? GRAZIE!”  e così dicendo il ragazzo si decise finalmente a partire.
 
 
Arrivarono sotto casa di Gwen cinque minuti dopo. I due si salutarono teneramente, dopodiché il punk lasciò finalmente salire la fidanzata, ripartendo non appena ci accertò che la ragazza fosse all’interno del palazzo.
“Oh Gwen! Finalmente sei a casa! Ascolta, ti ho lasciato la carne nel microonde, se la vuoi è lì che ti aspetta, io devo scappare per andare da Miriam..” disse la madre frettolosamente.
La figlia sorrise, notando che Margaret non fosse tornata sull’argomento imbarazzante.
“Mamma i tuoi consigli sono diventati indispensabili, eh?” chiese Gwen entrando in casa.
La donna alzò gli occhi al cielo sospirando.
“Ah! Non vedo l’ora che si sposi! Mannaggia a lei e i suoi dubbi sul vestito!” e così dicendo le diede un bacio per poi uscire.
Gwen tirò un sospiro di sollievo, per poi avvicinarsi verso il microonde. Guardò meglio la carne, e una smorfia si dipinse sul suo volto.
“mmmh..non mi va, meglio una bella vasca di gelato..” si ritrovò a pensare, ma venne interrotta dalla voce del fratello che le si parò davanti.
“Ehi Gwen! Hai vinto, brava! E’ quella la medaglia?” disse tutto in un fiato Mark, eccitatissimo.
La sorella guardò il medaglione, e lentamente se lo sfilò dal collo.
“Sì! Bello eh? Ma è solo il primo..chissà se riuscirò nella prossima gara..” disse lei sorridendo.
“Certo che di riuscirai! Devi riuscirci!” esclamò il fratello prendendosi l’oggetto in oro.
Gwen fece spallucce sorridendo, per poi guardare di nuovo il microonde e il suo contenuto.
“Mark..ti andrebbe altra carne? Non ne ho voglia..” chiese lei con una smorfia.
“Sicura che non la vuoi? Mamma ha preparato dell’ottima salsa da mettere sopra..” la invogliò lui.
“Sì, sono sicura, goditela.” E così dicendo andò verso il frigorifero, prese il vassoio contenente gelato al limone e alla fragola, e se lo portò con sé in camera.
Una volta dentro, accese la TV, si mise il pigiama e cominciò a vedere un po’ di  televisione gustandosi il suo vassoio.
Stava mandando giù un altro cucchiaio quando all’improvviso sentì il cellulare emettere una vibrazione.
Curiosa posò il cucchiaio nel vassoio, e velocemente aprì il messaggio:
Ciao Dolcezza, se ti senti sola basta che me lo dici, sarò lì in un attimo!”
                                               Duncan

A quelle parole Gwen rise di gusto, spostando una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
Non preoccuparti, il gelato ti sostituisce perfettamente..
Si affrettò a scrivere la risposta, immaginando la faccia che avrebbe potuto fare il punk.
Infatti la risposta arrivò immediatamente.
C-cosa?!  E’ così che mi ripaghi? Tradendomi con un gelato?! No…non me lo aspettavo..Almeno dimmi se è buono!
Gwen non ce la faceva più a ridere, si lasciò cadere sul letto, guardando il soffitto disperata.
Sì, è al limone e alla fragola. Se vuoi te ne lascio un po’ ..mi sono scocciata..
Dopo aver premuto Invio chiuse il gelato e la TV, rimboccandosi le coperte.
La risposta arrivò in due minuti.
Visto? Sapevo che saresti tornata con me..comunque sì, lo assaggerò, voglio proprio vedere! Adesso dormi però, ci vediamo domani, buonanotte Bellezza mia
Sorrise al messaggio e dopo aver contraccambiato chiuse anche la luce, addormentandosi felice.






°°°°--------Angolino dell'autrice smielata--------°°°°

Salveeeeeeeeeee!!! :D
Eccomi qui, sono tornata e con me vi è un capitolo decisamente più romantico del solito...sto peggiorando, eh? *-* :3
Bene, detto questo sono molto felice che abbiate letto l'aggiornamento!
Visto che colpo di scena? Duncan che canta e suona! Aww non vedevo l'ora di dirlo! *-*
Chi è Miriam? Beh è solo un'amica di Margaret che tra poco si sposa e ha serie crisi sulla scelta dell'abito ed accessori! Eh le solite paure pre-matrimoniali xD
La canzone credo che rispecchi molto il loro stato d'animo, e se la volete ascoltare, eccola qui ----> http://www.youtube.com/watch?v=5QYxuGQMCuU *-* Spero tanto che vi piaccia il capitolo!
Ringrazio immensamente tutti coloro che lo leggeranno solamente e quelli che recensiranno pure! I loro pareri sono preziosi per me! <3
Un bacione!

Dalhia_Gwen

  
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