Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |       
Autore: Martina3    11/08/2013    5 recensioni
Becky Greene è una sedicenne di Holmes Chapel. Da un po' di tempo ha una cotta folgorante per un ragazzo della classe affianco alla sua. Harold Styles. Peccato che, però, egli non la degni di uno sguardo, perché attratto solo da una ragazza, Rachel Smith.
Passano tre anni e Harold diventa solo un ricordo, nonostante sia diventato una star. Becky ha anche un ragazzo, Jake. Ma un giorno, nonostante i suoi sforzi, la ormai diciannovenne non può sfuggire al destino e si trova a un palmo di naso nientemeno che Harry, Harry Styles.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

PROLOGO

 

                                                                              Image and video hosting by TinyPic                                                                                                                            



Era un tiepido pomeriggio del giugno 2010. Me ne stavo rannicchiata sul divano leggendo L'ombra del Vento di Carlos Ruiz Zafòn. Nonostante fosse uno dei libri più belli che avessi mai letto, delle parole seguivo ben poco, in quanto da un po' di giorni a quella parte avevo realizzato di essermi presa nientemeno che una cotta per l'Harold Styles dell'aula affianco alla mia. Non sapevo proprio resistere al fascino dei suoi riccioli scuri e dei suoi occhi verdi e profondi, ma a quanto pareva non ero l'unica ad essermene innamorata. Si diceva, infatti, che da quando Harry - così era conosciuto da tutti - era stato assunto a lavorare part-time in una panetteria in un quartiere di Holmes Chapel, l'incasso mensile fosse addirittura raddoppiato per le file di ragazzine in coda per comprare il pane, o meglio, per vedere il ragazzo dal sorriso mozzafiato.

All'epoca vivevo, appunto, ad Holmes Chapel, nello Cheshire, in una casa di mattoni rossi dalle modeste dimensioni con i miei genitori e un pesce rosso di nome Edward (ogni riferimento era puramente casuale). Ero una ragazzina senza particolari pretese né grandi aspirazioni, con un'autostima piuttosto scarsa, in quanto i miei capelli rossicci e le mie lentiggini non sembravano attirare nessun ragazzo, pensavo, cosa che, nella mia ingenuità di adolescente costituiva uno dei grandi problemi della vita. L'unica cosa che apprezzavo di me stessa erano i grandi occhi verdi.

Mia madre si diresse verso la porta di casa: «Becky, vado a comprare il pane.»

Chiusi il librò di scatto e balzai in piedi: «Vado io.»

Mia madre mi guardò perplessa: «Come mai tutto questo entusiasmo?»

Feci spallucce: «Mi annoio.»

«Va bene... Ma potresti anche uscire con le tue amiche. Perché non chiami Daisy?»

Aprii la porta e uscii di casa. Mia madre faceva troppe domande. Inoltre, già non ero una che amava parlare, figuriamoci in balia di una cotta adolescenziale.

Dopo aver corso come una forsennata per due minuti buoni, arrivai davanti al panificio. Tirai un sospiro di auto-incoraggiamento ed entrai.

Fu allora che lo vidi, così bello, col grembiule bianco e un sorriso cordiale sulle labbra. Attesi nervosamente il mio turno e quando si rivolse a me avvampai: «Ciao!».

Avevo un sorriso ebete stampato in faccia: «Vorrei cinque pagnotte al latte, grazie.», riuscii a dire quasi trattenendo il respiro.

«Certo.», lo vedevo con i suoi movimenti decisi maneggiare il sacchetto di carta. «Serve altro?», mi chiese poi. A dire il vero la mia spesa si limitava a quello, ma il mio istinto mi spinse ad andare avanti: «Anche un paio di pastine alla crema, per favore.»

Così tornai a casa con cinque sacchetti in mano, tra pane, dolci e cracker vari.

E fu così che da quel giorno andai a fare visita al panificio ogni giorno che Dio mandava sulla terra, sborsando lo stipendio mensile dei miei genitori.

Ahimè, a poco servì, dato che si diceva che Harry avesse occhi soltanto per una ragazzina poco più grande di noi, tale Rachel Smith, facendo fallire ogni tentativo di attrarre le sue attenzioni.

 

 

Passarono tre anni, tre lunghi anni. Harry era ormai solo un futile ricordo. Era andato ai provini di X Factor ed aveva conquistato il cuore di milioni di altre giovani ragazze, assieme agli altri quattro membri degli One Direction - così si chiamava la sua band. Ogni tanto andavo a curiosare sul web; volevo sapere chi e com'era diventato, cosa si diceva sul suo conto. Sorridevo tra me e me, pensando a tale paradosso.

Quanto a me, avevo conosciuto un ragazzo, Jake. Lui era una persona squisita. Mi faceva ridere ed era onesto e disponibile. Lo amavo e questo bastava a rendermi felice. Per certi versi ci assomigliavamo davvero molto: condividevamo gli stessi gusti ed avevamo un carattere molto simile. Mia madre, poi, lo adorava. Insomma, era il fidanzato, il figlio e il genero che tutti vorrebbero avere.

 

Un giorno tra la primavera e l'estate del 2013, seppi che Harry sarebbe venuto a Holmes Chapel per un po' di tempo per passare qualche settimana con la sua famiglia dopo il tour. Le poche volte che tornava a casa evitavo sempre di incrociarlo, per timore che si ricordasse si me; sarebbe stato un vero imbarazzo, mi dicevo.

Pregai Dio che mi venisse un'influenza intestinale che mi avrebbe costretta a barricarmi in casa per almeno una settimana. Ma dal Cielo non arrivarono rinforzi e un pomeriggio non potei proprio sfuggire al dannato destino.

Buttate via le spazzature, mi voltai per tornare dentro casa e mi trovai di fronte nientemeno che a Harry Styles. Sobbalzai.

Lui mi scrutò, guardandomi dalla testa ai piedi: «Becky Greene?». Mi chiesi come fosse possibile che sapesse il mio nome.

«Sarebbe ridicolo se ti chiedessi se sei Harry Styles.», feci una risatina isterica.

Anche lui rise: «Sei piuttosto... cambiata.», si strinse nelle spalle. Non smetteva di fissarmi e la cosa mi metteva alquanto a disagio.

«Tu non molto.», ero confusa, molto, e cercai di proiettare le attenzioni su di lui, piuttosto che su di me.

«Sei carina.», sorrise di nuovo. Mi ero dimenticata di che cosa fosse davvero il suo sorriso, di quanto fosse meravigliosamente limpido.

Arrossii spudoratamente: «Chi, io?»

Imbarazzatissima, mi voltai per andarmene, ma lui mi fermò prendendomi per il braccio con la mano: «Ehi, aspetta.».

Mi bloccai di scatto. Se quella cosa fosse accaduta quando ero nel pieno della cotta folgorante, io dico che sarei stramazzata a terra con gli occhi al cielo e la lingua di fuori. Fortunatamente mi seppi regolare: «Scusa, ma devo proprio andare.»

«Se ti va una sera di queste potremmo rivederci.», propose.

«Sono impegnata.», tagliai corto per sfuggire a quella situazione di disagio.

«Peccato... Allora ciao!», mi sorrise e se ne andò.

Rimasi di sasso e realizzai che con le ragazze ci sapeva proprio fare, come si pensava. A quanto pareva non era affatto un tipo invadente ed era stato al mio stupido gioco, sapendo che in realtà non avevo proprio nessun impegno.

Tornai a casa, ancora sconvolta per l'accaduto e sempre più convinta di essere in un sogno iniziato tre anni prima.



Spazio autore: Ciao a tutti. Premetto dicendo che tengo tantissimo a questa FanFiction. E' stata scritta tutta sul cartaceo e poi ricopiata. Ce la sto mettendo tutta per renderla più coinvolgente possibile, perciò spero che qualche recensione ci sarà! Grazie per aver letto!


Pubblicità: hopedjx_ 

  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Martina3