Primo di tre forse quattro capitoli. Prima fic che scrivo su Bella e Edward, sinceramente per paura di non rendere abbastanza questo bellissimo romanzo. È un OOC grande, visti gli avvenimenti e certe decisioni di Bella…comunque spero sia di vostro gradimento!

 

Respira respira respira. semplice pensarlo. È un’ora che me lo ripeto. Per non dimenticarlo. Se smetto di respirare, muoio…ma che discorso furbo. Ammettiamo che penso a respirare per non pensare a ciò che sto facendo. –ne sei sicura, allora?- la sua voce. Che bella voce. Dolce, rassicurante. E pure così amareggiata. Perché gli sto facendo questo? Rispondi di no, che non è ciò che vuoi. menti per salvarlo. –sì.- è quasi un soffio la mia voce, ma lui può sentire. Lui ha sentito. Oh no, perché chiudi gli occhi? Perché chini la testa così dispiaciuto? Tu non devi soffrire! Io ti sto facendo soffrire. Io sono un mostro. Io…io ho scelto per me, questa volta. –va bene. Partirò oggi stesso. Non ti disturberò mai più. Infondo, è ciò che ho sempre desiderato tu facessi. Lasciarmi.- trattengo bruscamente il respiro. Respira respira. ubbidisco alla mia mente. –mi dispiace. Io…non so come sia potuto succedere…- -cosa? Di smettere di amarmi?- sospira, dispiaciuto. Gli occhi sono chiusi. Come se dormisse. Come se sognasse. Ma lui non può sognare. E non ci sarà una fine a questo incubo in cui lo sto costringendo. Finalmente le sue iridi d’oro tornano a guardarmi. –vado.- secco, deciso. Io rimango paralizzata. Infine faccio un passetto avanti. Mi concederà l’ultimo abbraccio, no? No, infatti. Alza veloce una mano, per impedirmi di avanzare ancora. –mi spiace. Ma non credo sia il caso.- -perché?- sussurro. –bè, in primo luogo perché soffrirei troppo sapendo che è l’ultimo abbraccio..- semplice e coinciso. –e poi perché sta arrivando lui.- nessuna emozione nella sua voce. Così freddo. Torno un passo indietro, mortificata. Lui mi osserva un lungo istante. Mille emozioni percorrono l’aria che ci divide. Amore, tristezza, rabbia…odio? No, lui non è capace di provare odio. Lui è troppo buono. O, almeno, lo era. Ora odia me. Sicuramente. Con tutte le ragioni del mondo, penso, ma ciò non allieva il dolore che questo mi provoca. Un dolore che mi sale agli occhi in piccole gocce salate. È troppo anche per lui. Si volta velocemente e in un attimo è già alla porta. Le sue dita bianche stringono la maniglia. Dio, so che mi mancheranno da impazzire. –io non ti odio.- finalmente un’emozione diversa dal dolore dipinge il mio viso. Sorpresa. Ha imparato a leggermi nella mente? No, naturalmente no. Lui mi conosce, semplicemente. Mi conosce come conosce se stesso. Io sono parte di lui. Ero. Questo pensiero mi ferisce ancora di più. Apre la porta e sparisce in un soffio. Dietro di se lascia il suono melodioso della sua voce malinconica

–Addio.- sì, addio. Addio a noi, al nostro amore. Addio a te, Edward Cullen.