Anime & Manga > Inazuma Eleven
Ricorda la storia  |      
Autore: Zeeta_    11/08/2013    2 recensioni
Fanfiction scritta per il compleanno della mia carissima Juddy ♥
One-shot incentrata su Kidou, Haruna -come fratelli, ne- e le stelle cadenti.
[Dal testo]
«Nii-san, guarda là! Eccone un’altra. Su, questa volta esprimilo un desiderio!»
«Te l’ho già detto, nee-chan, ho già ciò che voglio.»
«Anch’io ho quel di cui ho bisogno, ora che mi hai chiamato sorellina…»

Buona lettura e grazie infinite a chi leggerà.
Allegra ♥
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Celia/Haruna, Jude/Yuuto
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Autore:  _Alle_ 
Titolo: 10/08 ~ Make a wish
Personaggi: Kidou Yuuto, Haruna Otonashi. 
N° parole: 830 secondo Microsoft Word 2007
Avvertimenti: //
Dedicata a: Juddy, che oggi compie gli anni~ Auguri carissima, spero che questa piccola FIC possa essere di tuo gradimento <3
Desclaimer!: I fatti e i personaggi descritti in questa Fanfiction sono frutto di pura fantasia e, perciò, ogni riferimento a fatti realmente esistiti/esistenti è puramente casuale; inoltre, i personaggi descritti in questa Fanfiction non sono di mia proprietà (ahimè!), ma appartengono ai relativi creatori. Questa Faniction non è stata scritta ad alcun scopo di lucro, ma per puro e semplice divertimento.
 
• ~ • ~
 
L’aria fresca rendeva ventilata quella serata, così diversa dalle altre, tanto torride da sembrar soffocanti. In cielo, milioni di stelle erano visibili grazie alla poca luce riflessa dalla luna, ridotta appena ad una falce. L’atmosfera che si respirava era più che tranquilla; per strada, era possibile vedere moltissime persone col volto verso l’alto, in cerca di qualche stella cadente a cui affidare un piccolo sogno. 
 
«Credi che dovrei prendere con me la giacca, nii-san?» domandò una voce allegra ad un ragazzo, poco lontano da lei.
«Sì, Haruna, credo sia il caso» rispose l’interpellato, in maniera abbastanza secca, alzando lievemente il capo.
«D’accordo, allora vado a prenderla, aspetta un attimo solo!» esclamò l’altra in risposta, correndo su per le scale verso la sua camera, in cerca di un giacchetto di jeans azzurastro. 
«Trovato!» si sentì dopo un po’.
Kidou si lasciò sfuggire un piccolo sorriso, poi, una volta che fu raggiunto dalla sorella sull’uscio, si avviarono silenziosamente.
Per molto tempo, durò quel silenzio di leggero imbarazzo e perplessità. Entrambi si limitavano a qualche commento appena biascicato o a qualche piccola osservazione appena sussurrata, per non rompere la quiete che s’era creata. Era un brutto periodo per Yuuto e Haruna; ogni volta che si incontravano e parlavano si accendeva la miccia di una lite, una volta perdeva le staffe lei, una volta lui. Sembravano alternarsi, quasi a schernirsi a vicenda. Ma quella sera, programmata tanto tempo prima, nulla doveva andare storto: nessuna discussione, nessun litigio, nessuna incomprensione. Per questo motivo, nessuno dei due si azzardava a dire una parola: il silenzio avrebbe mantenuto tutto stabile, in qualche modo. 

Haruna fu la prima ad azzardarsi a parlare, una volta che furono arrivati nel luogo scelto qualche tempo prima. 
«Pensi che ne vedremo qualcuna, Kidou?» chiese sorridente, socchiudendo gli occhi.
«Stando a ciò che hanno detto i telegiornali, questo è un orario favorevole. Senza contare che siamo in un luogo alto e privo di particolari illuminazioni, quindi… perché no?» rispose in maniera distaccata, alzando le spalle.
Quello era uno degli atteggiamenti che più detestava in suo fratello. Il suo essere freddo, superiore a tutto, pronto a qualsiasi cosa, consapevole di ogni segreto e disinnamorato di tutto mandava l’Otonashi in uno stato di totale nervosismo, soprattutto negli utlimi tempi.
Odiava che Yuuto si mostrasse così, pur non essendolo. Sicuramente, suo fratello era un ragazzo forte, ma atteggiandosi a quel modo risultava soltanto un ragazzo menefreghista.
 Ed ogni menefreghista era, per Haruna, un essere fastidioso.
In situazioni normali, avrebbe dato certamente contro a Kidou, infamandolo e gridandogli contro, ma quella sera evitò. Non voleva certo essere lei, a rompere la magia.
«Ah, beh, allora magari riusciremo ad incrociare la scia di qualche stella cadente!» aveva risposto dopo lunghi attimi di riflessione, falsamente entusiasta.
«Sì; ci sarà forse possibile, nell’arco della serata, vedere qualcuno di quei corpi celesti entrare nell’atmosfera terrestre» ribatté, utilizzando lo stesso tono di prima.
«Già» biascicò Haruna, con voce un pizzico scocciata «Hai già in mente qualche desiderio da esprimere, nii-san?» domandò, per evitare che tra loro piombasse nuovamente quel pesante, insopportabile silenzio.
Kidou scosse la testa.
«Sai che non credo a queste cose» si limitò a dire.

Passarono così più di un’ora con gli occhi puntati al cielo, nella speranza di vedere qualche scia luminosa perdersi nella volta celeste, tra una costellazione e un’altra.
In un primo momento, erano stati separati: Haruna si era stesa sull’erbetta verde con le braccia incrociate sotto la testa, Kidou era rimasto in piedi, con le mani in tasca, sbuffando di tanto in tanto. In seguito, si erano pian piano avvicinati l’uno all’altra, sino a ritrovarsi seduti vicini su una panchina di legno scadente.
Ancora, però, nessuna stella cadente era entrata nella loro visuale; vedevano soltanto le stesse stelle fisse, lucenti più che mai, intente a mostrarsi in tutta la loro bellezza.

Ad un tratto, quando ormai stavano preparandosi per tornare a casa, Haruna balzò in piedi radiosa, gridando: «Nii-san! Guarda là, una stella cadente! Esprimi un desiderio!»
Kidou si girò appena in tempo per intravedere una coda dorata scomparire repentinamente, senza lasciare traccia del suo passaggio. Contemporaneamente, udì la sorella che, ad occhi chiusi, sussurrava un desiderio tra sé, sorridendo speranzosa.
Kidou non riuscì a cogliere tutte le parole, ma fu certo di aver sentito le parole “mamma e papà”. Non poté far a meno di sorridere, davanti alla dolce infantilità della sorellina.
«Allora, nii-san? L’hai espresso un desiderio?» chiese dopo un po’, notando l’espressione serena del fratello.
«No» rispose secco, come sempre.
Haruna, a quel punto, si demoralizzò un poco, aspettandosi che concludesse con un frase simile a “Sai che non credo a questo genere di cose”, ma queste –grazie al cielo-non furono le parole che sentì.
Kidou, infatti, proseguì dicendo semplicemente «Non ne ho bisogno: ho già quel che desidero.»
 
«Nii-san, guarda là! Eccone un’altra. Su, questa volta esprimilo un desiderio!»
«Te l’ho già detto, nee-chan, ho già ciò che voglio.»
«Anch’io ho quel di cui ho bisogno, ora che mi hai chiamato sorellina…»
 


Magnifico angolo di una piccola Allegra  ~
 
Bonjuor/Bonsoir mes chèries. (?)
Eccomi qui con una piccola shot, scritta per il compleanno della mia cara Juddy. Auguri di cuore <3 
Spero che abbiate avuto la possibilità di vedere qualche stella cadente ieri e che abbiate affidato loro i vostri desideri. Io ho avuto fortuna e ne ho viste due, spero che i miei desideri si avverino.
Beh, per quanto riguarda la Shot, non mi pare un granché. Mi sembra molto semplice, leggermente ripetitiva e, perché no, anche troppo-poco-ricca (?) di descrizioni. Mi aspettavo uscisse meglio, sì. Mi spiace un po’, perché questo sarebbe un regalo per Juddy, quindi se è brutta--- Mh .u.
Che cosa depressa (?), non riesco a scrivere cose belle. O, almeno, che mi soddisfino.
Ehhh, va beh. Io il mio meglio ho provato a darlo. Lascio il giudizio a voi lettori –in particolare a Juddy, chiaramente-. 
Au revoir ~
Allegra la Magnifica <3
P.S. Il titolo, questa volta, è stato partorito dalla mia testolina (?), quindi fatemi un applauso: potrebbe non ricapitare. (?) 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: Zeeta_