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Autore: Congliocchipienidite    11/08/2013    4 recensioni
«Ti amo»  mormorò, con lo sguardo rivolto verso il basso.
E ,questa volta, mi hai ucciso.
Perché le tue parole fanno più paura di un colpo di pistola dritto al cuore.
Perché le tue parole fanno più male di un coltello che mi oltrepassa il petto.
Fai male, Angel.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Creai una nuvola di fumo con la bocca, fissando la persona che era seduta di fronte a me.
«Allora?»
 la incitai a parlare, ma lei si toccò i capelli, nervosa per la tensione che si stava creando tra di noi.  Angel  aprì bocca, richiudendola subito.
«Sono pronto ad ascoltarti»
Ed era anche stupido che io mi trovassi lì, seduto davanti a lei, a fingere che non sapessi cosa volesse dirmi.
Chiunque avrebbe capito che Angel era cotta di me, tutti a Londra lo sapevano. Tra cui i miei stessi amici.
«Senti, non ho molto tempo»  fumai ancora un altro po’, guardandola  negli occhi. «Quindi, se ti sbrighi, mi faresti un gran favore»
Angel graffiò il tavolo, facendomi cadere nei suoi occhi verdi. «Non dovrei nemmeno essere qui.»   fece una piccola pausa, ricominciando. «Perché so che parlare con te è la cosa più difficile che esista»
«Non girarci intorno, Angel»
Lei si affrettò a continuare il discorso.  «Scusa, hai ragione»  si mozzicò le unghie, chiudendo più di una volta gli occhi. «Ma…»
Ma, cosa?
Parlami.
«In questo momento vorrei alzarmi da qui e correre il più lontano possibile da te. Ma non riesco ad andarmene, e forse so il perché»
L’ascoltai, guardando  le sue mani muoversi nervosamente.
«Non ce la faccio a stare senza di te»  qualcosa mi scoppiò dentro all’improvviso, «Siamo “amici” da molto tempo, ma io non riesco a starti lontano, a non pensarti. Ogni volta che ti vedo, mi gira la testa, ho le mani che sudano, il cuore che mi prega di calmarmi. E penserai che sono una pazza, che non è normale tutto questo.»
Un lieve sorriso si formò sulle mie labbra.
«E muoio nel guardarti, nel vedere il tuo sorriso. Muoio e rinasco tutte le volte che sei tu, a guardarmi. Perché potrebbe farlo chiunque, ma nessuno è come te»
Nessuno è come te.
«Dio, sto gesticolando come una stupida»  si guardò le mani, e rise da sola. «Ma è l’unico modo che ho per sfogarmi»
Non parlai.
«Dov’ero rimasta?»
Eri rimasta che stavi per dirmi cosa provi per me, Angel.
«Dalla tua espressione deduco che devo ricordarmelo da sola, vero?»
La guardai e  basta.
«Vero»  si rispose.
Iniziai a muovere ripetutamente la gamba, innervosendomi come non mi era mai capitato.
«Sai, ho sempre sopportato tutto. Ho sopportato vederti con altre ragazze, scoparti altre ragazze. Ho sopportato anche quando ti sei baciata Kelly Mars davanti a me. Ho sopportato i tuoi sbalzi d’umore, i tuoi “Vaffanculo”, i tuoi continui “Lasciami in pace”»
Aveva sopportato davvero tutto questo?
«Ho sopportato anche l’idea di non avere nessuna speranza con te, Harry»
Non sono quello che tu credi che io sia, Angel.
Non sono quello che cerco di fare apparire.
«E…»
Lo sai cosa non sai, Angel? Che anche io ho fatto di tutto pur di allontanarti da me, sopportando il tuo sguardo costante sul mio viso, sopportando anche la più piccola cosa. Perché ti odio così tanto, ti odio quando sorridi senza un motivo, quando mi guardi e abbassi lo sguardo, quando, improvvisamente, cerchi di far finta che è tutto okay.
Ti odio anche quando sento la tua mancanza.
Quando in una stanza affollata, io cerco te. Tra tutti gli occhi della gente, cerco sempre e solo te.
Ma questo non lo sai.

Dimmi che io sono l’unico che ameresti.
«Harry…»
Sono uno stronzo, un bastardo.
Sono fottutamente annegato nei tuoi occhi.
Ti evito per non farti del male, Angel.
Siamo gli opposti, siamo incompatibili.
Tu sei quello che io non sono.
La dolcezza.
E se adesso dico di amarti, penseresti che le mie parole sono solo una bellissima bugia.
«Ti amo»  mormorò, con lo sguardo rivolto verso il basso.
E ,questa volta, mi hai ucciso.
Perché le tue parole fanno più paura di un colpo di pistola dritto al cuore.
Perché le tue parole fanno più male di un coltello che mi oltrepassa il petto.
Fai male, Angel.
«Smettila con queste stronzate, okay? Smettila con le tue sdolcinatezze da ragazza innamorata»
Angel non parlò. Gli occhi iniziarono a luccicargli.
«Come devo dirtelo, Angel? Siamo diversi, completamente diversi! E non voglio stare con te, né adesso né mai»
Sto uccidendo te, adesso.
«Se tu hai bisogno di me, se tu hai bisogno di amarmi, non è un mio problema. Io non ti amo»
Io non ti amo.
«Non sono innamorato di te
»  aggiunsi ancora, peggiorando la situazione. «Ed è inutile che ti crei nella mente cose che non accadranno mai.»
I nostri sguardi non si incrociarono più.  Si alzò di scatto, facendo un gran rumore per spostare la sedia.
«Va bene così»  disse solamente, afferrando la borsa e correre via da quel ristorante. I presenti i guardarono strani, ma io evitai lo sguardo di ognuno di loro.
Codardo.
Vigliacco.
Stupido.
Ero tutto questo, se non di più.
La vidi salire nella sua macchina, pronta per sfrecciare via.
«
Vuole qualcos’altro da ordinare?» domandò il cameriere, aspettando una mia risposta.
Devo tornare da lei.
Devo dirglielo.
Devo dirgli che tutto quello che ho detto non era vero.
Devo dirgli che mi piacciono da morire i suoi occhi
Devo dirgli che le sue labbra sono ancora più belle quando si incurvano in un sorriso.
Devo dirgli che amo da morire quando si tocca i capelli.
Devo dirgli che ho paura di lei, e di quello che provo.
«Signore?»  domandò ancora la persona accanto a me.  Lo fissai, prendendo finalmente parola.
«Lei ha mai avuto paura di amare qualcuno?»
Il cameriere non capì.
«Paura di amare qualcuno?»
«Sì, esattamente.»  bevvi un sorso di vino, cominciando a ridere. «La paura di avere accanto tutto ciò che aspettavi da una vita. Lei ha mai provato tutto questo?»
Continuò a non rispondere. Era confuso, si vedeva.
«Beh, a me è successo»  mi alzai, lasciandogli i  soldi sul tavolo. «E adesso sa dove sto andando?»
Provò a dire qualcosa, ma lo fermai.
«Vado ad affrontare questa paura»
Tutto intorno a me iniziò a non esserci più. Tutto ciò che vedevo era la porta d’uscita, la mia macchina e l’immagine di lei nella mia mente.
Salii in auto con fretta, facendo partire il motore e correre via da lì.
Ti amo.
Corsi di più, facendo una rotatoria.
Ti amo.
Mi massaggiai la fronte.
Nessuno è come te.
Mi mozzicai il labbro.
E muoio nel guardarti, nel vederti sorridere.
Angel era diversa da me, eravamo diversi in tutto. E l’avevo fatta soffrire, pensando solo a me stesso.
Delle luci accecanti mi fecero rallentare.
Non ce la faccio a stare senza di te.
Un signore scoppiò in lacrime, mettendo il viso fra le mani.
Va bene così.
Fissai tutte le persone, non capendo cosa stesse succedendo.
Scesi dalla macchina, lasciando lo sportello aperto. Mi diressi verso tutte quelle persone, sbiancando appena vidi un'auto capovolta  a terra.
Persi un battito.
Forse due.
Forse tre.
«Andava...andava così v-v-v-eloce»  disse singhiozzando il signore di prima.  «Ha sbandato e...»
No.
Svegliatemi.
Io non ce la faccio a stare senza di te.
L’ambulanza, tutte quelle persone che erano intorno a lei.
Mi buttai a terra, con il suo minuscolo corpo accanto.
Sono venuto per te. Sono venuto per dirti che tutto quello che ti avevo detto era solo una bugia.
Ma non lo saprai mai.
Gli toccai la mano, e le lacrime iniziarono a scendere lungo il mio viso.
E’ troppo tardi ormai.
E’ troppo tardi per tutto.
E solo adesso mi accorsi che portava una collana con la mia iniziale.
Ho perso troppo tempo a pensare, invece che agire.
Mi sdraiai, lasciando che le lacrime continuassero a scendere.
Ci sono parole che non ti ho mai detto, Angel.
Singhiozzai, anche se un vuoto mi stava letteralmente distruggendo.
“Ti amerò fino all’ultimo mio respiro” pensavo ogni giorno.
Ma l’ultimo respiro fu  il suo.


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Salvee! 
In questo periodo non faccio altro che scrivere OS, molto molto strano. Questa è la terza OS triste che scrivo, penso che mi odierete ahahahah
però ce l'avevo in testa, e l'ho scritta.  A volte aspettiamo troppo tempo per dire alcune cose...un ti voglio bene, un mi manchi, un qualsiasi cosa. Ed è meglio dirlo, piuttosto che avere un rimpianto che ti divora.  
Ho perso tante persone, davvero tante. E tutto quello che desidero, adesso,  sarebbe dirgli quanto bene gli volevo. 


un bacio a tutte voi!

  
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