Non mi sembrava che mi fossi allontanata così tanto dall’albergo e invece ora sembrava che il tragitto per tornare fosse lunghissimo.
Dopotutto forse non avevo fatto male ad uscire ed avventurarmi da sola, mentre mamma aveva preferito andare in giro per negozi.
Non sapevo se ringraziare la ruota del suo furgone o il sentiero a sinistra che avevo scelto, perchè sembrava migliore di quello a destra.
“L’avevo rivisto e mi aveva parlato” me lo ripetevo continuamente, perché ancora non riuscivo a capire se fosse successo davvero.
Ricordavo solo di averlo visto, di aver trovato quello strano coraggio di rivolgergli la parola e per qualche strano motivo dovevo essergli sembrata addirittura sicura di me.
Avevamo chiacchierato un bel po’, sembrava simpatico, o almeno credevo, io ridevo e mi sentivo in qualche modo felice.
“Chissà se era riuscito a tornare a casa” pensavo.
Poi di colpo mi sentii stupida per essere rimasta lì con lui, forse non ne aveva la minima voglia e non avrei dovuto chiederglielo. E poi mi dissi che forse lui si era già dimenticato di me e di sicuro non avrebbe sprecato neanche un minuto del suo tempo per pensare a me.
Arrivai davanti all’albergo scesi dal camion ed entrai.
Mamma non era ancora arrivata, mi buttai sul letto e la sua voce cominciò a rimbombarmi nella testa, il fatto che non riuscivo a pensare ad altro mi preoccupava.
Non sapevo nemmeno dove abitava, non mi aveva detto quando potevamo rivederci…chiari segni che mi facevano capire che a lui non sarei mai piaciuta.
Non avevo intenzione di crogiolarmi lì sdraiata per il resto del tempo, quindi decisi di riuscire, così magari avrei incontrato mamma.
Entrai in qualche negozio anche se in realtà non ero interessata a nessuno di quelli.
Da lontano scorsi mia madre che stava venendo verso di me, anche se non sembrava avermi visto, così le andai incontro, pensai che avesse comprato tutta Aosta guardando la quantità di sacchetti che aveva in mano.
“Hey Mandy!” mi urlò appena mi vide “Ciao mamma” le risposi.
“Ho comprato un paio di cose che mi piacevano” disse cominciando a rovistare tra i sacchetti “Non sembrerebbero proprio un paio” dissi ridendo, ma senza curarsene continuò.
“Hai fame? Possiamo cercare un posto per mangiare qualcosa” mi chiese dopo avermi mostrato i suoi acquisti, “certo, va bene” risposi.
“Avresti dovuto invitare anche quel ragazzo…come si chiama?…Rudy giusto?” ancora una volta era riuscita a stupirmi “Chi ti ha detto il suo nome?” dissi velocemente “Lui!” rispose “Come?” continuai sempre più sbalordita “Mi ha visto e mi ha chiesto di salutarti dicendomi che il suo nome era Rudy” “Dove l’hai visto?” in realtà non mi importava, non ascoltai neanche la risposta, stavo solo mascherando il fatto che la mia mente era ritornata in azione, pensai che quindi non mi aveva già dimenticato, anzi…o forse no, forse era solo un modo per essere gentile, niente di più.