Non ero particolarmente
depressa quando ho scritto questa storia, vi avviso. Anzi, non ricordo nemmeno
precisamente come mai l’ho iniziata. Però è venuta un filino triste comunque…
Ma ormai siete abituati, no? xD Avendola scritta un
po’ a pezzi e non in un solo momento, mi scuso in anticipo se doveste notare
quasi uno stacco di stile o qualcosa del genere, ma credo di essere un po’
uscita dalla mia traccia principale. Ma giusto un po’… ^^” E mi scuso anche per
le metafore che mi son venute fuori… probabilmente possono sembrare un po’
pesanti. Ma per quello non ho potuto farci niente XP
Che altro dire?, se siete ancora
intenzionati a leggere, innanzitutto complimenti per la forza di volontà xD E poi buona lettura!
Dedicata a Simo,
perché volevo chiedergli di betarmela, ma ha perso un’occasione
xD E poi non mi andava di deprimerlo troppo xD
Paradosso di Vita e Morte
“...And my tears will
furrow my
cheeks and will rush in the
endless abony abyss of torment„
(“Sweet Endless Sleep” – Macbeth)
* * *
“Ti faccio un augurio, ti faccio soffrire,
così come me, cara vita.
Domani dirai: «Mercuzio
dov’è?»
Ti diranno: «Non c’è per te»„
(“Com’è leggera la vita” –
“Giulietta e Romeo”, Cocciante)
~†~
Se
anche sapeva già da tempo quello che lo aspettava, mentre cammina non può
evitarsi di tremare.
»L’ultima nera parata«
Il suo orgoglio gli urla di non darla
vinta così a loro, che così dà solo un’ulteriore prova di debolezza.
»Con i loro ghigno distorti ridono di
te«
Ma quel brivido non sembra voler
smettere di percorrere il suo corpo, che pare oppresso, quasi la forza di
gravità lo spinga verso il basso.
»La terra ti chiama a sé«
E lo stesso vale per gli occhi, che
volano freneticamente da un punto all’altro. L’unica cosa viva in tutto il corpo
è il terrore palese in essi.
»Guarda come si dibatte la tua anima,
come un pesce appena catturato«
E la bocca, socchiusa, che se davvero
essa indica l’urlo dell’orgoglio, altro non è che l’uggiolio spaventato di un
giovane ragazzo.
»Mai diventato uomo«
Le mani sono incatenate tra di loro da
un invisibile incantesimo, ma se anche fossero libere si limiterebbero a
penzolare ai lati del corpo, mentre i piedi incespicano sul freddo terreno.
»Tra poco ti accoglierà«
Cosa rimane del famoso portamento Malfoy?
»Nemmeno la reputazione di un passato
glorioso, ma solo il velo di morte, impalpabile come quello di una giovane
sposa diretta all’altare, che sfiora appena la terra.«
«Non farti
prendere, Malfoy.»
«Perché mai
dovrei desiderare che mi prendano?»
«Non ho detto
che lo vuoi. Ma loro possono prenderti. Sei…»
Scatto
stizzito.
«Debole.
Grazie tante, Potter.»
Silenzio.
«Scusa, Malfoy. Ma è vero, da solo non ce la puoi fare.»
«Devo.»
«No. Hai
bisogno… che qualcuno ti protegga, ti dia una mano.»
«E quel
qualcuno dovresti essere tu?»
Ironia
nell’aria, sorriso scettico.
«Potrei.»
Tutto si
congela, e una semplice parola riesce a scacciare via il sarcasmo.
E la vera
fragilità del vetro di quegli occhi si manifesta.
E
ora gli occhi cercano tra la folla, con la stessa frenesia di prima, ma
accompagnata da un bisogno disperato.
»Cosa
cerchi, forse la risposta alle tue domande?«
Lo
sguardo sembra incontrare finalmente ciò che gli interessa, ma ciò che vede non
sembra rallegrarlo comunque. Per un attimo il tremolio del suo corpo sembra
bloccarsi, la bocca che rimane socchiusa, ora silenziosamente, come per dire
qualcosa. Ma ne esce solo un suono strozzato, prima che la stessa litania di
prima riprenda, l’espressione più rabbuiata di prima, come una vaga rabbia che
ricolora pallidamente la vita in lui. Ma ben presto anche quella sembra
scemare, tornando a farlo assomigliare ad un pupazzo inerte.
»E
hai trovato quello che cercavi?«
La
paura torna a prevalere su tutto quando il ministro parla, con voce inorgoglita,
quasi fosse stato lui a incarcerare quell’importante Mangiamorte,
e non gli Auror.
»Non
hanno capito che sei solo un Mangiamorte che reclama
la vita? Che non hai richiamato a te la Morte? Ma ora lei è arrivata beffarda,
senza invito, e sta sfiorando te.«
Non
ascolta minimamente le parole pronunciate da quello spocchioso individuo irto
d’ipocrisia. Gli occhi sono fissi in un punto che pare imprecisato. Ma quando
il silenzio accoglie quel luogo, il ragazzo sembra annaspare, soffocare
all’aria aperta. Il vuoto s’allarga attorno a lui, mentre le tristezza
s’avvicina sotto forma di neri ladri di felicità, che aleggiano attorno a lui, affamati
di vita.
»Forse
anche la fredda terra vuole respingerti, ennesima amante traditrice«
Sembra
nascere un certo movimento tra la folla, e gli occhi del Mangiamorte
corrono alla causa di quel caos, ma paiono quasi sfocati, forse a causa del
tremito che è nuovamente padrone di quell’esile corpo. Annaspa ancora, questa
volta come ne andasse della sua vita – ed è proprio così –, forse cercando di serrare
le labbra, ma non riuscendoci per via del respiro affannoso che prende a far
muovere violentemente il suo petto su e giù. Sibilanti, i Dissennatori
s’avvicinano, scivolando viscidamente sulla terra.
»Le
vedi, abbracciate, quelle splendide ragazze? La Morte e la Vita, a braccetto
davanti a te, entrambe con l’indice alzato in segno di diniego. Esiste davvero
una terza possibilità?«
Qualcuno
tra la folla si dibatte, comincia ad urlare, ma alle sue orecchie tutto questo
arriva solo soffocato, perché la loro bocca è sempre più vicina, per nulla
tentatrice. Alza le mani, come un bambino che vuole scacciare gli incubi, ma a
nulla serve quell’ultima voglia di combattere.
»Non
ti è rimasto più niente in corpo. Le due giovani ti danno le spalle, e si
allontanano parlando del tempo.«
«Avada Kedavra.»
E
infine le membra s’afflosciano su se stesse, lo sguardo vacuo. Sussurri
cominciano a serpeggiare nell’aria, mentre la folla si apre attorno ad un
giovane.
»Hai
avuto il tempo di scorgere la Morte girarsi di scatto e sorridere sorpresa? Ha
calciato via violentemente la Vita. Qualcuno ha scelto per te di tradire una vita
di nulla per una morte come ultima salvezza. Ti piace l’idea?«
«Non so se
posso fidarmi di te.»
«Dovresti,
perché sono l’unico che sarà dalla tua parte.»
«…Infatti
ancora non capisco perché. Che cosa ci guadagni?»
«Perché pensi
che la gente faccia sempre qualcosa solo per avere qualcosa in cambio?»
«E tu perché
rispondi alla mia domanda con un’altra domanda?»
Risa leggere,
ma che rasserenano l’aria.
«Voglio
aiutarti. È così strano?»
«Beh, Potter
che aiuta Malfoy… direi che potrebbe essere un titolo
da prima pagina.»
«D’accordo,
non hai tutti i torti. Ma, semplicemente non voglio vederti morire.»
«Perché?»
Sospiro.
«Ho visto
troppi innocenti morire.»
Silenzio.
Il capo si
china.
«…Cosa c’è?»
«Ripetilo.»
Un pigolio
strozzato.
«Che cosa?»
«Ripeti quello
che hai appena detto!»
«Non voglio
vederti morire?»
«No, non
quello.»
«Cosa?»
Labbra che si
scontrano.
Sorpresa e
disperato ringraziamento a confronto.
«Hai detto
innocente.»
Un segno
d’assenso.
E le labbra si
incontrano e si conoscono.
Il
braccio di quel ribelle è ancora teso, la mano a stringere spasmodicamente la
bacchetta. Gli occhi verdi sono fissi nel punto in cui si trova il corpo senza
vita, sgranati, vacui.
»Hai
visto, Draco? Hanno barattato la tua salvezza per la
propria. Chi mai sceglierebbe una vita di rimorsi? Harry l’ha fatto, e neanche
la Vita che ora lo sta abbracciando può farlo sentire meglio, perché in
quell’abbraccio amorevole si nasconde il gelo.«
«Hai bisogno…
che qualcuno ti protegga, ti dia una mano.»
«E quel qualcuno
dovresti essere tu?»
E
infine le membra s’afflosciano su se stesse, lo sguardo vacuo. Solo che ora non
è più grigio, ma verde. Ora non appartiene più ad un cadavere, bensì ad un uomo
vivo, ma con la morte nel cuore.
»Il
gelo della vita ti stringe tra le sue braccia, Harry, e ti dà un lieve bacio. È
per quello che c’è una goccia a percorrere la tua guancia?
«Lo
sono stato. Vero, Draco?»
FINE
Visto che siete arrivati fino a
qui, che ne direste di fare il piccolo sforzo di dirmi cosa ne pensate? Ci terrei
davvero tanto tanto *.*