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Autore: Nembayo    11/08/2013    4 recensioni
"Ziah sospirò, passandosi una mano tra i capelli neri.
-Ehi.-
A meno che i coccodrilli albini non parlassero, qualcuno le aveva appena detto “ehi”.
Si voltò di scatto, vedendo Carter che camminava verso di lei, i riccioli castani, la pelle scura, gli occhi bruni, quell'aria timida e spavalda insieme."
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Carter Kane, Ziah Rashid
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IT'S A VIOLET


Ziah si avvicinò al parapetto della veranda, ascoltando il suono di Filippo di Macedonia, che sguazzava nella sua piscina.

Erano successe così tante cose che temeva di impazzire.
Iskandar era morto, lei era stata ospite di una dea (Nefti, per la precisione), Desjardins era morto, la Casa della Vita non era più quella di una volta, il mondo stava per finire per mano di Apophis, e durante quei mesi di tensioni lei che aveva fatto? Aveva dormito al sicuro in una tomba sotto al Nilo, ovvio.
Certo, Iskandar l'aveva fatto per proteggerla, lasciando che un suo shabti vivesse la vita che meritava, ma non era giusto.
Quando si era risvegliata un ragazzo la stava baciando, Desjardins la stava attaccando e un nano era intrappolato nel fango. Cose ordinarie, no? No.
Anche perché lei non si ricordava niente di quel ragazzo, Carter, che era stato innamorato del suo shabti.
E ora invece era lì, proprio a casa di Carter e della sorella Sadie, che addestravano un gruppo di maghi sulla via degli dei, che lei aveva disprezzato per anni. Lo zio dei due Kane, Amos, era il nuovo Sommo Lettore della Casa della Vita, e nove maghi su dieci in tutto il mondo lo odiavano.
Una situazione tranquilla.
Ziah sospirò, passandosi una mano tra i capelli neri.

-Ehi.-

A meno che i coccodrilli albini non parlassero, qualcuno le aveva appena detto “ehi”.
Si voltò di scatto, vedendo Carter che camminava verso di lei, i riccioli castani, la pelle scura, gli occhi bruni, quell'aria timida e spavalda insieme.

Non aveva idea di che cosa provava per quel ragazzo, ma non poteva negare che fosse bello.

-Ciao.- ricambiò, puntando i suoi occhi d'ambra in quelli di Carter.

-Come.. ehm, come stai?- chiese lui, infilandosi le mani nelle tasche dei jeans.

Come stava?
Si era addormentata e il mondo andava benissimo, e si era risvegliata in una catastrofe di pianeta, senza Iskandar, senza la Casa della Vita dove tornare, con due ragazzini che affermavano di conoscerla e che lei era dalla loro parte.

-Bene.- mentì, scrollando le spalle.

-Sicura?- continuò Carter, appoggiandosi al parapetto accanto a lei.

No.

-Sì, stai tranquillo.-
Carter sorrise.

-Menomale. E quindi.. ehm.. come hanno accolto Amos, al Primo Nomo?-
Ziah aveva accompagnato il nuovo Sommo Lettore in Egitto, perché naturalmente non sarebbe stato accettato, dato che era un Kane.

E infatti c'era stata una mini rivolta alla Per Ankh, che Amos era riuscito a sistemare.

Ancora lo odiavano praticamente tutti, ma almeno rispettavano il suo posto, per lo meno al Primo Nomo e al venticinquesimo (dove erano loro, a Brooklin).

-Lo hanno accolto male, ma ora va tutto bene, per il momento.- spiegò la ragazza.

-Bene.- Carter si guardò le scarpe.

Era tremendamente triste. Aveva sperato di risvegliare una Ziah che si ricordasse di lui, dell'amore tra il suo shabti e lui, ma niente. Ziah non si era ricordata niente, e il cuore di Carter si era spezzato.
Le serviva tempo per riflettere, lo sapeva, e non voleva metterle fretta. Ma lui soffriva, e nemmeno poco.
Fra le scarpe notò una violetta, con i petali delicati e i pallini di polline del colore degli occhi di Ziah.
La raccolse, beccandosi un'occhiataccia dalla ragazza al suo fianco.

-Che cos'è?- chiese Ziah.
Si era già resa conto che quel ragazzo era strano, ma ora raccoglieva i fiori sotto le sue scarpe come se niente fosse?

-É una violetta.- rispose Carter.

-E perché l'hai raccolta?-

-Per dartela.- gli occhi scuri del ragazzo si incrociarono con quelli ambrati di lei, mentre la mano di Carter intrecciava il fiore tra i capelli scuri di Ziah.

Le stava a pennello.

Ziah arrossì, sentendosi stupida a comportarsi come una dodicenne innamorata.

-Ehm, grazie.- disse.

Carter era proprio davanti a lei, con le labbra sottili, gli occhi penetranti e i ricci morbidi.

Ziah si sarebbe maledetta per quello che stava per fare.
Si sporse in avanti e gli lasciò un bacio sulla guancia, per poi allontanarsi a corsa.

Carter rimase imbambolato dov'era a guardarla sparire con i capelli neri ornati dalla sua piccola viola, con le dita tremanti a toccarsi il punto dove lei lo aveva baciato.



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Buongiorno, ecco il mio sclero di mezzanotte di ieri sera
Volevo scrivere qualcosa su loro due, perché sono dolcissimi. IO AMO CARTER E ZIAH, quasi quanto amo sadie a anubi ksdhgks
Come avrete ormai capito, mi sono flashata con the kane chronicles, quindi non vi libererete presto di me, lalala (faccia malvagia)
va bene, vi lascio a lanciarmi i pomodori che mi merito, intanto mi dileguo
Bacioni, One

  
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