Mr. Reeves
«L'educazione è il pane dell'anima».
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- New York (NY), Settembre 2011 -
Se ne stava seduto tranquillamente su quel sedile, sul treno della metropolitana, con una grossa tracolla nera poggiata a terra, fra le gambe. Era curioso a vedersi; a tratti, pareva che non riuscisse a star fermo, ed avvertisse il bisogno di muovere ora i piedi, ora le spalle. Nessuno pareva però essersi accorto di lui, e lui non faceva nulla per farsi notare, in effetti. Anzi, schivava gli sguardi degli altri passeggeri abbassando il proprio, come se non volesse essere in alcun modo riconosciuto. Gli piaceva attraversare la città in quella maniera. Niente clacson, niente traffico, niente code ai semafori, niente nervosismo. Niente macchine costose, né guardie del corpo al seguito. Solo un biglietto acquistato in un’edicola, come facevano tutti, e via.
Gli piaceva riflettere, in metropolitana. Pensare, qualsiasi cosa gli venisse in mente. Il ronzio sottile del treno che sfrecciava lo rilassava e lo spingeva a far pace con sé stesso. Non poteva fare a meno di ricordarsi della memorabile scena della metropolitana di ‘Speed’[1], ogni santa volta che viaggiava; ed ogni volta la sua mente andava a Sandra[2], facendolo sorridere. Pensare a lei gli riempiva il cuore di contentezza.
Era immerso in questi ed in altri ricordi, più o meno dolci e più o meno piacevoli, quando alzò gli occhi alla propria destra.
«Signora, si sieda pure al mio posto» disse, improvvisamente, accompagnando quelle parole con un gesto della mano e un sorriso appena accennato.
Si alzò, lasciando il posto ad una donna che stringeva fra le mani una borsa dall’aria assai pesante e che era in piedi accanto a lui. Le dita della sua mano destra abbracciarono il metallo freddo di uno dei sostegni del treno, mentre si sistemava in piedi. Si mise in spalla la sua tracolla, aggiustandosi poi la giacca nera ed infilando la mano sinistra nella tasca dei jeans. Guardò i muri di cemento, pieni di graffiti, sfrecciare dai vetri delle porte scorrevoli, e tornò ad immergersi nei propri pensieri.
«Ma non è quello di Matrix, quel tizio lì?»
Keanu neanche sentì che la gente iniziava a sussurrare, preso com’era dai suoi ricordi.
Scese alla fermata successiva, scomparendo nella densa folla. Uno fra tanti.
Uno come tutti.
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Note:
[1] Nel film ‘Speed’, del 1994, c’è una scena nel finale ambientata nella metropolitana di Los Angeles.
[2] Sandra Bullock. È una delle migliori amiche di Keanu Reeves, e nonostante quel che le cronache hanno riportato per un certo periodo, entrambi assicurano che non ci sia mai stato di più. Si conobbero proprio sul set di ‘Speed’.
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Questo è un episodio successo davvero nel 2011 (cercando su Internet è facile imbattersi nel video che ne è testimonianza). Keanu Reeves viaggia spesso in metropolitana e ha sempre dichiarato di preferirla sopra tutti i mezzi di trasporto cittadino possibili.
Ho voluto includere questo episodio, romanzato per quello che il video mi ha trasmesso, in questa mia piccola raccolta di storie, perché Keanu è la dimostrazione che la notorietà non dà alla testa a tutti, e men che mai ha dato alla testa a lui. La gentilezza e l’educazione fanno parte di lui da prima ancora che fosse famoso e sono rimaste intatte, come è possibile vedere.
Grazie a chiunque passerà di qua. ❤
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