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Autore: S h i n d a    12/08/2013    1 recensioni
[Questa fic partecipa al contest ‘Between Heaven and Hell’ indetto da FaGammaVoloso e Saw Yozora.]
«Vedo che non hai perso tempo a derubare qualche bambino» commentò sprezzante Sein «lo avrai fatto piangere.»
«E allora?» Quella voce, impastata di dolci, risultava ancor più fastidiosa del solito.
«Sei un mostro.»
«Lo prendo come un complimento.»
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Destra/Desuta, Sael/Sein
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Autore/i: Shindou_Takuto
Titolo: Sweet like a Candy.
Pairing: Desuta/Sein 
Parole: 1.168
Prompt: //
Note: In fondo alla pagina. ↓
 


 


Sein si trovava nel Giardino dell’Eden, ad osservare il tramonto che incombeva sul mondo degli umani.
Teneva gli occhi chiusi, come se tutto ciò potesse ampliare quella sensazione di tranquillità che –oramai- si era impossessata del suo corpo, e le labbra erano dischiuse in un sorriso beato.
I suoi capelli castani, invece, ricadevano lungo la schiena legati in una treccia, a ridosso delle piccole ali d’angelo.
 
Inspirò lentamente l’aria, gonfiando il petto, nel mentre una fresca brezza gli si schiaffava in faccia; sulla Terra doveva essere Ottobre o Novembre.
«Sein» un ragazzo (anch’esso angelo, date le ali) con dei capelli biondi e occhi color ametista attirò la sua attenzione «abbiamo un problema.»
Winel era sempre stato molto legato a lui e sapeva perfettamente che se non era una questione di massima importanza, doveva essere pregato di non disturbarlo.  
«Parla Winel, quale sarebbe questo problema?» chiese con tono sconfortato, scrutandolo con i suoi occhi di una tonalità tra l’azzurro e il verde, anche se aveva già una vaga idea su ciò che disturbava la sua quiete.
«Desuta…» quel nome era stato sussurrato, come se potesse portare sciagure alla sola pronuncia.
«Immaginavo…» borbottò «cos’altro ha combinato questa volta?»
«È salito nel mondo degli umani, e…» egli non volle più continuare, quasi spaventato da ciò che le sue labbra stavano per dire.
«E…?» Lo incitò l’altro.
«Ha interagito con delle persone, con dei bambini… li ha fatti pur piangere.»
La mano, prima adagiata accanto al fianco, ora era stretta in un pugno «quel demone! Prometto sulle mie ali che rimpiangerà di esser salito in superficie!»
 
L’angelo dai lunghi capelli, ora, si trovava in una piccola cittadina umana.
Ormai la notte era calata, ma c’era ancora parecchio movimento: le molte luci illuminavano totalmente le vie, bambini acconciati in modo buffo correvano qua e là, strane decorazioni addobbavano le case; cosa diamine stava succedendo?
D’un tratto un forte colpo alla schiena lo fece barcollare in avanti ma senza perdere l’equilibrio riuscì a voltarsi.
Ai suoi piedi giaceva un bambino con una strana maschera e un mantello –eccessivamente- lungo color pece «m-mi scusi, signore» mormorò massaggiandosi la testa.
«Come…?» non poteva averlo visto, era impossibile.
«Mi scusi!» ripeté, quasi urlando, il bimbo rialzandosi.
Continuò a fissarlo incredulo, poi, si piegò sulle ginocchia «ti… ti sei fatto male?»
«No, signore.»
«Tu… cosa saresti?»
«Io?» domandò con ovvietà il più piccolo «io sono Batman! Invece, signore, lei da cosa è vestito? Wow, quelle ali sembrano vere!»
«Io…» Sein fu interrotto dalla voce di una donna.
«John! John, dove ti sei cacciato?» 
«Sono qui mamma, arrivo!» rispose il piccolo Batman «arrivederci, signore. Buon Halloween!» e corse via.
«Halloween…» dove già aveva sentito questo nome?
Ah, sì.
Era la festa durante la quale gli umani si vestivano in modi assurdi e andavano per la città a chiedere “Dolcetto o Scherzetto?”
Per tutta la durata della festa, la legge che permetteva ad angeli e demoni di non esser visti e/o toccati veniva annullata; quindi, volenti o nolenti, potevano interagire con la gente.
«Desuta è un pericolo in una nottata come questa, devo trovarlo il prima possibile…» rifletteva Sein, passeggiando con fare distratto.
«Oh, non è cosa da tutti giorni vedere un angioletto camminare solo soletto senza la sua scorta di farfalline volargli attorno» non c’era dubbio a chi appartenesse quell’odiosa voce.
«Non sono affari tuoi» ribadì freddamente Sein, senza voltarsi.
«Invece io credo di sì, suppongo tu mi stia dando la caccia… vero, pennuto con l’aureola?»
«Quante volte ti avrò ripetuto di non chiamarmi in questo modo?!»
«Suvvia, le tue ridicole ali fatte di piume» si azzardò a sfiorarle «sono paragonabili a quelle di un uccello.»
«Non toccarmi!» aveva urlato in modo isterico, e, smettendo di dargli le spalle, aveva puntato i suoi occhi sul sorriso beffardo e le iridi verde scuro (indugiando su di essi) del demone.   
«Nervosetto?» lo prese in giro l’altro, infilandosi una caramella in bocca.
«Vedo che non hai perso tempo a derubare qualche bambino» commentò sprezzante Sein «lo avrai fatto piangere.»
«E allora?» quella voce, impastata di dolci, risultava ancor più fastidiosa del solito.
«Sei un mostro.»
«Lo prendo come un complimento.»
«Tornatene da dove sei venuto.»
«Perché dovrei? Non sto infrangendo alcuna regola» ecco che s’inghiottiva un’altra caramella.
«La mia non è una proposta, è un ordine» i nervi dell’angelo stavano iniziando a cedere.
«Sai dove te li metto i tuoi ordini?» domandò sarcasticamente, addentando un pezzo di cioccolata.
«Sei volgare» sibilò indignato Sein.
«Hai appena scoperto l’Inferno» Desuta ora aveva iniziato ad incamminarsi, lasciando dietro il castano.
«A-Aspetta!»
«Qual è il problema? Mi ami talmente tanto da non poterti separare da me?» ridacchiava con quella risata simile ad un latrato, continuando a divorare i dolci rubati a quei poveri bambini.
Per un attimo Sein era arrossito, ma aveva scacciato subito via quel calore che s’era impossessato delle sue gote «devo assicurarmi che tu non combini guai.»
«Così mi fai sentire un carcerato» si lamentava il demone.
«Mi chiedo perché ti diverti tanto a paragonarti agli umani.»
«Un carcerato con un poliziotto sexy» aveva continuato a parlare, fregandosene dei commenti dell’altro, con l’intento di provocarlo.
«Desuta!»
«Ah, vero, dimentico che in Paradiso la parola ‘sexy’ è definita impura» come si divertiva a prenderlo in giro, doveva ammettere che Sein era il suo giocattolo preferito.
L’angelo in questione, invece, combatteva tra la voglia di prenderlo a cazzotti e quella di piantarlo in asso ma non poteva; c’era qualcosa che lo tratteneva, qualcosa a lui sconosciuto.
«Mi stai ascoltando, pennuto?»
«Mh?»
Desuta si fermò ad osservarlo, lo aveva preso in giro per tutto quel tempo e lui non lo degnava d’attenzione «l’angioletto sta pensando a qualcosa?»
«Nulla d’importante.»
«Se non fosse stato importante, avresti risposto alle mie provocazioni» ribatteva dubbioso il demone, avvicinandosi.
Il cuore dell’angelo iniziò a battere velocemente, doveva trovare una scusa ed in fretta «pensavo che dovresti smetterla di abbuffarti di dolciumi!»
Il demone fissò prima il pacco di caramelle che teneva in mano, poi Sein.
Un sorriso alquanto inquietante gli illuminò il volto.
«Il nostro angelo vuole un po’ di caramelle?»
«Ma cosa vai pensando, io-» troppo tardi, Desuta aveva afferrato saldamente il fianco dell’altro e lo aveva attirato a sé.
«Desuta, cosa vuoi fare?» il suo cuore aveva, come minimo, perso un battito.
«Farti assaggiare una di queste» e dal pacco aveva estratto una pallina colorata, probabilmente un confetto.
«Potresti farlo anche lasciandomi!» aveva provato a liberarsi tirandogli una gomitata ma, tanto per fare un esempio, in una rissa tra una bambina di dieci anni e Sein… avrebbe vinto la bambina.
«Io voglio farlo a modo mio~» s’infilò la pallina in bocca e decise di annullare la distanza tra le sue labbra e quelle dell’angelo.
Quest’ultimo, all’inizio, era risultato contrario alla cosa e aveva tirato dei pugni –inutilmente- al petto del suo ‘nemico’, poi aveva ceduto.
Desuta, contento di aver vinto, gli aveva passato ora il confetto.
 
 
 
 
 

«Sei un dannato.»
«Ammettilo che ti è piaciuto~ »
«Affatto.»
«A proposito… sei bravo a baciare quanto a mentire, pennuto.»
«Ma io t’ammazzo!»




 





♦♣Angolo Autrice♥♠ 

Salve♫
Mi sento emozionata, è il mio primo contest. X'
Okay, io amo questi due insieme ma non sono capace di muoverli, è la prima volta che scrivo su Sein e Desuta e penso di esser caduta nell'OOC. ;_;" 
Premetto che la cosa della legge che durante Halloween gli angeli e i demoni possono interagire con le persone me la sono inventata di sana pianta. 
Non so nemmeno io da dove mi è uscita, ma sorvoliamo forse è meglio
Ah, un'ultima cosa. 
Per i generi ho inserito il "fluff" perché questa non era una storia romantica ma qualcosa di dolce c'era lo stesso a parte le caramelle

Ringrazio FaGammaVoloso e Saw Yozora per avermi fatto partecipare~ 

P.S. Il titolo l'ho sparato in un momento di sclero con un'amica, non avevo altre idee.


Shindou_Takuto

   
 
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