Don't let me go.

 

 

Erano passati tre anni.

Tre anni di bugie. Tre anni di sentimenti. Tre anni di amore.

Ma, tutte le cose belle finiscono.

Era in piedi, davanti a me, con le lacrime agli occhi. Mi osservava , i ricci gli cadevano sulla fronte, come sempre.

Si accasciò a terra, sembrava un bambino. "Louis, non mi lasciare."

"Oh, lo vorrei tanto piccolo mio." gli sussurrai, cercando invano di tranquillizzarlo. "Ma non posso, Harry."            

"Non mi lasciare." urlò. Ormai le lacrime gli rigavano il viso. Le parole mi morirono in bocca.

Non poteva succedere. "Tornerò, farò di tutto, non ci divideranno un'altra volta."      

"Lo stanno già facendo, Louis." il mio cuore perse un battito.

"Finirà presto. Te lo giuro." "Hai giurato tante volte Boo!" mi urlò in faccia scattando in piedi. "Hai giurato che ci saresti sempre stato per me." singhiozzò. "Hai giurato che non mi avresti mai lasciato andare." si allontanò debolmente, per poi appoggiarsi al muro della sala. "Hai giurato persino quando hai incontrato lei."

"Haz, mi hanno obbligato, e tu lo sai.." 

"Ma non ti hanno obbligato a sposarla!" quelle parole erano come un pugnale. "Non ti hanno obbligato a vedermi soffrire, perchè è questo quello che sto facendo. Lo capisci che mi fai male? Lo capisci o no? Louis, ti prego, ti scongiuro, non lasciarmi andare. Senza di te non ce la farei e lo sai, non lasciarmi andare."Le sue parole sembravano una preghiera per me. Ma come facevo? Non avevo scelta. Non potevo scegliere, nessuno dei due poteva. Scusami Harry. "Sono stanco di dormire da solo." sussurrò per poi strisciare contro il muro fino a sedersi a terra. Non seppi resistere, mi buttai addosso a lui, scoppiando a piangere, e lo strinsi più forte che potevo. "Mi dispiace.." dissi tra un singhiozzo e l'altro. "Ma, devo andare Harry.." 

"Già, lei ti aspetta.." disse per poi mordersi il labbro inferiore fino a farlo diventare rosso. Mancavano poche ore, e avrei varcato quella porta, sarei entrato, e mi sarei sposato con la donna che, non mi avrebbe mai reso felice.

 

"Cazzo, cazzo, cazzo!" cominciai a camminare per la stanza senza una meta precisa, sotto gli sguardi di Zayn, Niall e Liam. "Che significa che non vuole venire?!" urlai. "Louis calmati.." provò Liam. "Come faccio a calmarmi?! Sto per sposare una donna che non amo, rovinare la mia vita, e l'unica persona che vorrei fosse vicina a me non c'è!" I ragazzi si guardarono in faccia. "Vado io." disse poi Zayn deciso. Aggrottai la fronte, avrebbe portato da me il ragazzo di cui ero innamorato?Passò un'ora, mancavano venti minuti e la cerimonia sarebbe iniziata.La porta del camerino in cui eravamo si aprì bruscamente, e per un attimo il mio cuore, alla vista di quegli occhi verde smeraldo, si fermò. 

"Lo faccio solo per te." disse senza guardarmi in faccia. Le sue perfette, labbra carnose erano ormai violacee per i tanti morsi che si era dato. Oh, quanto desideravo baciare quei lividi. Quei lividi, causati da me. Da me e dalla mia stupidaggine. Socchiusi gli occhi solo al pensiero che non avrei mai più potuto toccarlo, stringerlo a me, baciarlo, farlo mio. Mi leccai le labbra, esasperato. Perchè le cose non potevano andare nel verso giusto?

Vidimo il prete entrare nella stanza, dopo aver bussato. Era tutto pronto, ma io no.

 

 

Ero sugli scalini, davanti avevo il prete, di fianco Harry. Di certo, era il  testimone più bello del mondo.

La canzone partì, le porte si aprirono, e una Eleanor Calder vestita di bianco entrò. Era bellissima, certo, ma nulla a confronto al mio riccio.

Indossava un lungo abito, sembrava una principessa, i capelli erano ricci, raccolti in una coda, tranne due ciuffi davanti che le coprivano un pò il viso. 

Aveva il velo,ma, lo tolse subito dopo essersi messa accanto a me. Sentii Harry sospirare. El mi rivolse un sorriso triste. Ci misimo davanti al prete. 

"Oggi siamo qui riuniti per celebrare le nozze di questi due giovani: Eleanor Calder e Louis Tomlinson." 

Desideravo che al posto di quel nome ci fosse Harry Styles. Lo desideravo più di ogni altra cosa.

"Se qualcuno ha qualcosa in contrario a questa unione, parli ora o tacqua per sempre." Mi girai verso Harry, che strinse le labbra, mentre gli occhi cominciarono a pizzicare sia a lui, che a me. "Bene" concluse il prete. "Ora possiamo con-" vidi il prete bloccarsi, per poi girarsi verso il testimone. 

Guardai nella sua direzione, ma non vidi nulla, o meglio, nessuno. Mi guardai indietro. Harry correva via, stava per uscire dal portone. 

"No! Harry!" lo richiamai. Si girò verso di me. Stava piangendo. Mi corse incontro, si fermò a qualche centimetro da me, per poi afferrarmi il viso e baciarmi con più passione possibile. "Ti amo, Louis" disse. "Ma tu non sei mio.." continuò. Si allontanò, sotto gli sguardi di tutti. "Harry.." riuscii a dire. Si fermò. Nei suoi occhi c'era speranza. No. Non l'avrei lasciato andare un'altra volta. La chiesa era movimentata, le persone sussurravano qualcosa, increduli. Ma io non sentivo nulla, io vedevo solo Harry. Avevo ancora tanto amore da dare a quel ragazzo. "Ti amo anchio." dissi in modo che tutti i presenti sentissero. Perchè era quello che volevo, volevo urlare al mondo il mio amore per Harry. Volevo stringerlo a me ancora una volta. Volevo sentire il sapore delle sue labbra sulle mie. Volevo che non fossimo più un segreto. Volevo che la modest scomparisse una volta per tutte. Io volevo Harry. Volevo lui. 

Il riccio corse verso di me, e mi strinse. "Te lo prometto Harry.." cominciai. "Non ti lascerò più andare."