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Autore: hermioner    12/08/2013    1 recensioni
[SOSPESA]
C'era una volta, in un regno incantato, un re ed una regina, che avevano appena dato alla luce la loro prima figlia femmina.
Essi guardavano la loro figlia con un sorriso raggiante, cullandola fra le braccia e baciandole la piccola fronte.
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Una leggera brezza le accarezzò i lunghi capelli ribelli, facendoli svolazzare.
'Alzati figlia di Caldrash' disse il felino.
La ragazza fece ciò che esso aveva chiesto e si mise retta.
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'Peter, ti presento mia cugina, Selene, Regina delle terre di Calmer' esclamò il ragazzo.
'Piacere Sua maestà' sussurrò Selene facendo un leggero inchino.
'Regina' disse baciandole la mano Peter senza distogliere gli occhi da quelli di quella bellissima ragazza.
'Che cosa succede?' chiese di nuovo.
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[PETERx nuovo personaggio]
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Caspian, Peter Pevensie, Susan Pevensie, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO TRE

 

Gli spettatori si allontanarono lasciando lo spazio ai combattenti e, con poche mosse, Selene disarmò Edmund e vi si mise sopra con la spada sulla gola del ragazzo.
'Waaho!' esclamò quest'ultimo prima di tirarsi su.
'Il prossimo!' esclamò la ragazza.
Toccò al minotauro questa volta che, nonostante era molto più alto di lei, fu abbattuto dopo pochi minuti dalla velocità e la scaltrezza della giovane.
Toccò anche a due centauri e ad uno gnomo ma la ragazza continuò a disarmarli e a far si che non si muovessero.
Ora era il turno di Caspian.
Si posizionarono uno di fronte all'altro e la ragazza fece un sorrisetto di sfida al cugino.
Il moro si abbassò l'elmo mentre la ragazza si legava i lunghi capelli mori in una coda alta.
'Pronta?' chiese il ragazzo a Selene.
Lei annuì e il ragazzo attaccò. Prontamente la principessa schivò la spada e passando alla schiena del ragazzo, vi tirò un calcio facendolo cadere.
Il moro scosse la testa e si rialzò, prima di riattaccare. Fece sbilanciare la ragazza che cascò. Subito le fu sopra ma lei recuperò la spada e con un calcio nella pancia lo fece spostare, per poi mettersi a cavalcioni si di lui con la spada alla gola.
'Sei stato appena battuto cugino! Ahahahaha' esultò la ragazza, prima di alzarsi e dar una mano al moro.
'Non cantarla vinta troppo in fretta, manca ancora Peter' disse indicando quest'ultimo con la testa.
'Come, Susan non combatte?'
'Stai scherzando? Io non so tirare di spada. Sono un arciere' le disse la ragazza.
'Ok, vediamo un po' il famoso re di Narnia che sa fare' disse sorridendo.
Il ragazzo dagli occhi azzurri le sorrise e si posizionò al centro del campo.

Le lame si scontrarono la prima volta facendo echeggiare il rumore del ferro in tutta la valle. Al contrario delle altre volte, nessuno proferì una parola di incitazione e se anche lo avessero fatto, i due sfidanti non se ne sarebbero resi conto per via dell'atmosfera che si era creata fra di loro. Sembrava quasi che facessero una danza e perfino Lucy, che fino ad allora si era seduta a terra giocando con l'erba, guardava la scena interessata e rivolgendo di tanto in tanto lo sguardo alla sorella.
Selene dovette ammettere che quel ragazzo era davvero bravo oltre che bello.
Si scontrarono ancora una volta finendo a qualche centimetro di distanza con le spade incrociate tra i loro petti.
La ragazza guardò prima gli occhi azzurri di Peter e subito dopo le labbra.
Si staccò da lui velocemente ma non tanto da sfuggire al braccio di lui che la mise con la schiena contro il suo petto e la spada alla gola.
Si continuarono a guardare negli occhi da quella posizione e, quando si rese conto che aveva perso, uno sbuffo uscì dalle carnose e ben delineate labbra della fanciulla, facendo ridere il ragazzo.
'Me la cavo abbastanza?' chiese ironico il ragazzo ad un centimetro dalle sue labbra.
'Si, sei bravo' rispose sorridendo la ragazza liberandosi da quella presa.
'Quuuuuuuuuindi?' chiese Caspian trottorellando verso di lei.
'Verrete con me' esclamò affranta la ragazza, rinfilando la spada nella fodera.


*Un nauseante odore di carne bruciata le investì le narici facendole venire un conato di vomito. Si trovava nel villaggio che si trovava poco prima delle mura della sua città. Si sentì toccare una spalla e velocemente estrasse la spada per poi mettersi in posizione di attacco girandosi.
Dietro di lei però non c'era nessuno e ciò fece irrigidire la ragazza.

Di nuovo qualcuno le tocco le spalle e con un balzo si girò vedendo poco più in la un bagliore accecante. Si avvicinò cautamente, pronta per attaccare, ma non appena arrivò lì il bagliore la invase. Quando la luce tornò tale da poter vedere notò che intorno a lei tutto era bianco. Si guardò intorno e, quando si rigirò nel punto in cui quello strano l'aveva risucchiata, un uomo le si presentò davanti.
Aveva una lunga tonaca che copriva le spalle muscolose. Gli occhi erano verdi e i capelli marroni come i suoi. Lo guardò meglio e si mise una mano sulla bocca.

Era suo padre!
'Padre!' esclamò la ragazza gettando le braccia al collo del parente.
'Tesoro' la riabbracciò l'uomo.
'Che, che ci fate qua?!' le chiese stranita la figlia.
'Dovevo dirti una cosa, figlia mia.
La tua spada non può essere distrutta. Non puoi nasconderla o liberartene, lei tornerà sempre dal suo proprietario, te! Va dal professore e chiedi di raccontarti la vera storia della tua spada, e non di come sbarazzartene' enunciò il padre.
'E non me la puoi raccontare te a voce?' le chiese la ragazza.
'Purtroppo il mio tempo sulla terra è scaduto, ricorda che io sarò sempre con te e ti proteggerò ma non dimenticarti bambina mia, che io sarò sempre con te pronto a guidarti. Guarda il cielo, guarda la luna e ricordati delle mie parole, tu sei parte di essa, non puoi essere distrutta, oscurata si, ma non distrutta' disse prima di scomparire lentamente sotto una luce accecante
'Padre, padre noooooooooo!'*
'No!' urlò la ragazza alzandosi di scatto dal cuscino. Notò che le sue guance erano ricoperte di lacrime e si rese conto che suo padre era morto e che lei non aveva fatto nulla per impedire ciò.

La mattina come detto, i 6 ragazzi partirono, scortati da due centauri.
Attraversarono le rigogliose foreste del sud, per poi inoltrarsi nelle secche e aride pianure del centro di Narnia.
Quel posto era molto diverso dal luogo da cui invece veniva lei. Un tempo si poteva vagare per i boschi tranquillamente, senza paura che un essere meschino ti potesse pugnalare alle spalle. Ciò infatti la spingeva a girare sempre armata. In questo momento infatti la paura che un mutante apparisse da dietro un albero, oppure da sotto un cespuglio e le facesse fare la stessa fine che aveva fatto suo padre, le faceva venire una strana sensazione allo stomaco ma soprattutto al cuore. Per tutto la durata del viaggio non parlò e il suoi occhi trattenevano a stento le lacrime. Quando si fermarono per accamparsi per la notte, Selene si rifugiò sopra un albero a guardare la luna. In questo momento immaginò che suo padre fosse accanto a lei e che le stesse indicando le varie stelle, come quando era piccola. Una domanda le fece breccia nella mente. Se suo padre era morto, sua madre che fine aveva fatto? In quel momento non volle pensarci e cercò di non far sentire i suoi singhiozzi in quel silenzio limpido e privo di imperfezioni.

Peter non riusciva a prendere sonno. Gli occhi di quella ragazza, così puri e così limpidi, gli riempivano i pensieri non riuscendo a fare altro che pensare a quella giovane principessa che, con una grazia e una forza mai vista, aveva steso Caspian e tre dei soldati più forti che aveva.
Non capiva come aveva fatto a vincere, forse il pensiero che avrebbe passato un po' più di tempo con lei, o semplicemente il fatto di volerla stringere a se per qualche secondo, fatto sta che ora non riusciva a chiudere gli occhi senza avere la sua faccia davanti.
'A cosa pensi Peter?' chiese Susan.
A quanto pare lui non era l'unico che non riusciva a prendere sonno.
'A niente Suz' le rispose guardandola.
'Io credo di saperlo invece' sussurrò la giovane Pevensie guardando il fratello maggiore con uno sguardo malizioso per poi guardare le stelle.
'Non penso a ciò che tu credi che io stia pensando'
'Io invece dico di si, ma sei testardo perciò continuare sarebbe una partita persa, quindi notte.' disse rigirandosi di un fianco e dandogli le spalle.
'Notte...' sussurrò flebilmente sicuro che anche se piano, l'avesse sentito.
Chiuse gli occhi e la sognò, sognò quel viso angelico che però racchiudeva tanta sofferenza.

Selene sentì uno scricchiolio sotto di lei e subito agguantò arco e frecce puntando nel punto in cui aveva sentito quel rumore.
Vide che però, al contrario di ciò che pensava lei, c'era Peter che la guardava con le braccia in alto.
'Vengo in pace' urlò ridendo, per far si che la ragazza lo sentisse.
'Posso salire?' continuò abbassando le mani.
La principessa fece cenno di si e, dopo poco, il ragazzo era seduto accanto a lei, sul ramo di quel faggio.
'Come fate a dormire quassù?' chiese allibito.
'Dopo anni non faccio più caso a quanto sia scomodo' rispose sorridendo, e facendo vedere quei denti bianchi come le perle.
Stettero un po' in silenzio ad osservare l'alba davanti ai loro occhi nascere e con il vento che accarezzava lentamente i loro capelli.
'Siete brava a combattere, non come me ma ci andate vicino' disse il ragazzo pavoneggiandosi e ridendo, ricevendo una spinta dalla ragazza che rideva anch'essa.
' Mi sono distratta, tutto qua. Non sareste riusciti a prendermi se fossi stata lucida' esclamò la fanciulla guardandolo.
'A si? E da cosa, se posso sapere eh?'

'Bheee, se proprio lo volete sapere da... da voi.' disse la ragazza incatenando il suo sguardo con quello del re.
'Da.. da me?' chiese sbalordito e, anche se non lo avrebbe mai ammesso, felice.
'Già... Dai vostri occhi' disse continuando a reggere il suo sguardo.
Peter non aveva parole, non sapeva che dire. Avrebbe voluto dirgli che anche lui era rimasto incantato dal suo sguardo, ma non ne trovò il coraggio. Continuavano a guardarsi, col vento che soffiavo su di loro. Era una sensazione che mai avevano provato prima. Le farfalle volavano in entrambi i loro stomachi e quell'atmosferica era romantica, un film francese era niente in confronto.
Naturalmente tutte le cose belle hanno una fine,e quel guastafeste di Caspian interruppe quel momento così magico, avvertendoli che stavano partendo.
Al contrario della prima giornata, ora la ragazza parlava e rideva con il Re di Narnia che però ai suoi occhi, sembrava un semplice ragazzo.
Senti il rumore dell'aria tagliata da una freccia e si abbassò appena in tempo per non essere presa nel centro del capo.
'Ci stanno attaccando!' urlò Caspian.
'Susan, Porta via Lucy da qui!' urlò Peter, scendendo da cavallo e prendendo la spada per poi infilzare una massa nera.
'I MUTANTI!' urlò Selene, prima di scoccare una freccia ad uno che si stava dirigendo verso Edmund.
Scese da cavallo e prese la spada, per poi uccidere due esseri.
Uno di loro gli tirò uno schiaffo che la prese in pieno viso, rompendole un labbro e facendole sputare del sangue.
Subito l'immagine di suo padre, si fece spazio prepotentemente nella sua mente, e un'ondata di rabbia la investì.
Sferrò un calcio nello stomaco a colui che le aveva tirato uno schiaffo e infilzò il suo cuore col pugnale che aveva nella scarpa.

Subito lo ritolse e lo lanciò ad uno che si stava dirigendo verso Peter, di spalle.
Lo centrò in pieno e subito dopo prese una freccia che lanciò verso un ennesimo essere. Sentì un urlo che le ghiacciò il sangue e, rendendosi conto che quella voce era di Lucy, montò a cavallo e corse nella sua direzione lanciando frecce all'esercito che gli stava attaccando. La trovò accasciata al suolo, con il terrore negli occhi, che stava sfuggendo da uno di loro. Prese una freccia e la scoccò nella sua direzione, centrandolo dritto al cuore. Cadde in avanti sotto lo sguardo impaurito di Lucy.. Nello stesso momento Susan riuscì a liberarsi da quelli che avevano attaccato lei.
Le raggiunsero anche i tre ragazzi e subito Peter corse ad abbracciare le sue sorelle.
Selene si toccò il viso e notò che un liquido scarlatto le aveva impiastricciato la mano, subito dopo si accorse che il suo labbro era spaccato e che aveva un piccolo ma profondo taglio sulla guancia sinistra.
Si voltò verso i quattro fratelli rendendosi conto che Lucy stava per morire per colpa sua e i sensi di colpa le stavano divorando l'anima. Guardò il suo arco e, lentamente, lo ripose nella faretra.
Sentì le lacrime spingere prepotentemente fuori ma lei con una calma inspiegabile le tenne dentro. Si avvicinò lentamente a Lucy e notò che aveva un graffio, meno pericoloso del suo, sotto il mento.
La bambina le si avvicinò e l'abbraccio lasciando che tutta la frustazione che la ragazza aveva dentro, scomparisse piano piano.

'Mi dispiace Lucy, mi dispiace tanto, è colpa mia' le sussurrò tra i lisci capelli.
La piccola si staccò lentamente e, con un tono dolce e tranquillo, esclamò 'Tu mi hai salvato la vita! Non devi essere dispiaciuta e si è colpa tua se ora quell'essere è morto!'. Selene sorrise debolmente e montò a cavallo porgendo la mano alla piccola regina che accettò entusiasta.
'L'ultimo che arriva a Cair Paravel è uno gnomo!' urlò la piccola rivolta ai suoi fratelli e reggendosi alla vita della principessa che intanto aveva iniziato a galoppare.
'Ehi ma così non vale!' urlò Edmund montando anch'esso cavallo seguito dagli altri tre.
Oltrepassarono l'intera foresta, superando un ruscello, saltando qualche ramo caduto e galoppando tra gli alberi che dolcemente ballavano una danza che solo loro potevano sentire.
Leggiadri come il vento, i cavalli arrivarono a cavalcare in un enorme prato pieno di profumatissimi fiori. Selene si sentì finalmente libera, libera da ogni pensiero.

Rideva come non rideva da tempo, tanto tempo, e tutto questo grazie a quei quattro fratelli.











 

SPAZIO ME:


 

*si va a nascondere dietro un albero per evitare una vanga*
So che sono in un enorme ritardo e scusate scusate SCUSATE!
Giuro che il prossimo lo pubblicherò con meno ritardo la prossima settimana.

GRAZIE PER LE 2 PERSONE CHE HANNO MESSO LA MIA STORIA TRA LE PREFERITE, QUELLA FANTASTICA RAGAZZA CHE L'HA MESSA NELLE RICORDATE E QUELLE 6 BUONE ANIME CHE L'HANNO MESSA NELLE SEGUITE!
GRAZIE GRAZIE GRAZIEEE!!

BACI, ERICA C:


 

   
 
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