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Autore: BabyLolita    12/08/2013    1 recensioni
Elisabeth ha 18 anni e da due vive a Parigi e frequenta il Dolce Amoris. Il suo primo amico, non che vicino di casa, è stato Lysandro, uno dei ragazzi più popolari della scuola. Tuttavia lui non sa che Elisabeth è da sempre innamorata di Castiel, il suo migliore amico, che però non sa nemmeno che Elisabeth esiste.
Commento dell'autore: Avviso che questa storia tratterà di argomenti abbastanza forti. Ovviamente non subito dai primi capitoli, ma la storia avrà uno svolgimento alquanto particolare che porterà i protagonisti a fare scelte difficili e talvolta molto forti a livello emotivo. In ogni caso spero che apprezzerete! Buona lettura =D
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Lysandro, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Non riesco a capire. Perché lo sta facendo? Perché mi sta baciando? Sento la sua lingua entrarmi con la forza in bocca. Lo lascio fare cercando di assecondarlo. Non ho mai baciato nessuno per cui me la sto vedendo parecchio brutta dato che lui sa bene quello che sta facendo, mentre io sono nel panico più totale. Mi stacco per riprendere fiato ma subito mi ritira a lui. Apro gli occhi e vedo che i suoi mi fissano insistentemente. In quell’esatto momento sento i suoi attuali sentimenti entrarmi dentro. Non è la prima volta che succede. È come se guardandolo negli occhi, le sue sensazioni e le sue emozioni entrassero dentro di me. Purtroppo però non sono quelle che mi aspetto. “Divertimento, inganno, sfruttamento”. Ecco quello che prova. Io sono solo un gioco. Sono appena diventata una delle tante. Prova divertimento per il fatto che ha scoperto che in realtà anche io sono innamorata di lui, e quindi può giocare con me come fa con le altre. Mi trasmette inganno perché può girarmi come preferisce, facendomi credere ciò che vuole ingannandomi. E sente che può sfruttarmi come più desidera, perché il mio cuore è nelle sue mani. Lo capisco. Capisco quello che prova ed è in quel momento che mi stacco improvvisamente, anche se i suoi baci mi fanno venire sempre più fame di lui. Lo desidero, ora più che mai. Mi allontano mentre i miei occhi non abbandonano i suoi. Non capisco cosa mi lega a lui, cosa mi permette di vedere dentro di lui in questo modo, non lo so davvero, so solo che succede ogni volta che prova qualcosa ed il mio sguardo incontra con il suo. Ora come prima lo fisso, ma sento che ciò che mi trasmette è diverso. È un misto di divertimento con una puntina di…tristezza? Lo osservo spaventata. Perché non capisco cosa mi sta succedendo. Lui ride divertito.
-   Meno male che non eri come le altre studentesse e non ti interessavo –
Lo fisso mentre con la sua aria da duro getta a terra l’asciugamano rimettendosi la maglietta. Lo seguo con lo sguardo mentre si infila la giacca di pelle e si avvia alla porta.
-   Perché? – riesco a farfugliare avvicinandomi a lui, prima che apra la porta.
-   Non c’è un motivo. Mi andava di farlo e l’ho fatto. E come immaginavo non sei diversa dalle altre. Fate tutte schifo –
-   No…perché hai provato…tristezza? – di colpo si gira e mi osserva. Io lo guardo.
-   E perché ora provi…paura? – d’improvviso mi viene in contro e mi sbatte al muro tenendomi le spalle. I miei occhi non abbandonano nemmeno per un’istante i suoi.
-   Come fai a capirlo? – mi ringhia contro.
-   Non lo so. Lo capisco e basta. –
-   Anche prima a scuola…sei riuscita a capire quello che provavo. Com’è possibile? –
-   Non lo so ti ripeto. È solo che è come se i tuoi occhi mi permettessero di entrarti dentro. Capisco quello che provi ogni volta che i tuoi occhi incrociano i miei –
-   Ma questo non è possibile! –
-   Ansia, paura, preoccupazione –
-   Smettila! –
-   Angoscia, rabbia –
-   Ti ho detto di piantarla! –
-   Va bene… -
così dicendo chiudo gli occhi. Non voglio farlo infuriare ulteriormente. È stato uno sbaglio rivelarglielo. Sento che la sua presa si fa più debole. Riapro gli occhi e lo guardo. Di colpo la sua tristezza mi pervade e lo abbraccio. Lui resta li fermo, senza fare niente. Pare sconvolto più di me. Poi mi allontana ed esce di casa allontanandosi di fretta. Ormai ha smesso di piovere.
Sono le sette e mezza quando esco di casa e mi ritrovo Lysandro che mi aspetta davanti al cancello. Lo raggiungo prendendolo a braccetto. Non me la sento di raccontagli cos’è successo ieri con Castiel, anche perché tanto glielo racconterà lui prima o poi. Ci fermiamo al bar a fare colazione ma questa volta Castiel non arriva. Finiamo di mangiare e ci dirigiamo a scuola parlando del più e del meno. Ci diamo appuntamento a fine scuola davanti all’ingresso. Le ore passano veloci dato che non faccio altro che pensare a Castiel. Ora che ho scoperto che posso leggergli dentro, mi rendo conto di avere ancora più bisogno di lui, di vedere e sentire quello che prova, di capirlo e di aiutarlo quando soffre. È come una droga, che lentamente mi rende sempre più dipendente. Suona l’ultima campanella e mi lancio di slancio verso l’uscita. Aspetto Lysandro mentre i miei occhi cercano quelli di Castiel. Ad un tratto Lysandro mi afferra il braccio e mi fa cenno di andare. Camminiamo un po’ in silenzio quando inizia a parlare.
-   Sono preoccupato per Castiel –
-   Perché? –
-   Non è venuto a scuola oggi –
-   Ti ricordo che stiamo parlando di Castiel, è normale che non venga a scuola –
-   Questo lo so, ma non è normale che non venga senza avvisarmi –
Abbasso lo sguardo. Penso e ripenso se sia il caso di confessargli tutto o no. Se sia giusto raccontargli che ieri sera è venuto da me e mi ha baciata e tutto il resto.
Prendo un bel respiro e trascino Lysandro verso una panchina e gli spiego tutto. Lo vedo incredulo ed anche spaventato.
-   Tu…riesci a vedere dentro di lui? –
-   Si…non so come spiegartelo. È come se guardandolo, ciò che prova entrasse dentro di me –
-   Ma non è possibile! –
-   Ti prego…non ripetere le sue stessa frasi – dico appoggiando testa sulle ginocchia per la disperazione.
-   In ogni caso…ieri sera non ti ha detto dove sarebbe andato? –
-   Ma che…so solo che è andato via di pessimo umore –
-   Dai vieni, torniamo a casa –
Mi prende per mano e mi porta con se. Mi accompagna a casa e mi chiede di restare con lui, ma la mia testa è troppo occupata a scervellarsi per accettare di pensare ad altro, quindi rifiuto cortesemente l’invito e mi rintano in camera mia. Mi getto sul letto mentre il mio pensiero fisso è Castiel, il ragazzo che da sempre so di amare, ma che ora scopro che riesco a capire dal profondo. Solo ora mi rendo conto del legame che mi unisce a lui. Il cellulare suona, lo afferro ed il messaggio è di Lysandro, mi ha inviato il numero di Castiel. Lo ringrazio e salvo il numero. Passano circa due ore prima che mi decida a mandargli un messaggio.
-   Dobbiamo parlare di quello che è successo ieri. Beth –
Invio. Non mi aspetto di ottenere risposte, ed invece alcuni minuti dopo Castiel mi risponde. Nel messaggio è contenuto un indirizzo ed un orario. Controllo l’ora. Ok ho mezz’ora di tempo per raggiungere il posto. Mi cambio ed esco di corsa. In meno di mezz’ora raggiungo il luogo dell’appuntamento. È una piccolo parco di cui non conosco l’esistenza, entro ed inizio a girarlo. Ad un tratto un cane mi salta sulle gambe facendomi cadere a terra. Cerco di rialzarmi ma lui non ha intenzione di muoversi da sopra di me. Vedo arrivare Castiel che lo toglie di peso e mi porge la mano. Lo guardo. “paura, preoccupazione”.
-   Tranquillo sto bene – dico afferrando la mano ed alzandomi.
-   E chi te lo ha chiesto? – non rispondo, ma capisco che si è risposto da solo.
Camminiamo un po’ e poi ci sediamo su una panchina.
-   Scusalo, Demon di solito non si comporta così. Normalmente fa le feste solo a me –
-   Beh si vede che gli sto simpatica –
-   Oppure voleva sbranarti, ma poi gli hai fatto pena e ha lasciato perdere –
-   Ah ah molto divertente…come stai? – lo vedo incupirsi.
-   Perché non ti rispondi da sola? –
così dicendo lo guardo negli occhi. “tristezza, dubbio, curiosità” gli elenco le sue emozioni, poi si gira nuovamente.
-   Allora non me lo sono sognato, riesci a farlo davvero –
-   A quando pare si –
-   Come mai tu ci riesci con me, ma io non ci riesco con te? –
-   Perché non tenti di farmi una domanda più semplice? A cui magari so rispondere? –
-   Ok…era il tuo primo bacio quello di ieri vero? –
Improvvisamente divento violacea in faccia.
-   C-come ti permetti?! Anche se fosse non sono cose che ti riguardano! –
-   Si invece. Tu riesci a leggermi dentro ma io no, quindi esigo che tu mi spieghi quello che provi. È una questione di lealtà –
-   Detto da te suona davvero falso! –
-   Guarda che io sono una persona leale! –
-   E baciare a tradimento ti sembra una cosa leale?! –
-   Si, se viene apprezzato –
-   Non ho mai detto di averlo apprezzato! Anzi! –
Il dialogo si interrompe. Vedo che sfugge al mio sguardo. Cosa mi nasconde? Gli prendo il viso tra le mani e lo giro verso di me per poterlo scrutare. All’inizio oppone resistenza, allora mi metto davanti ai suoi occhi ed osservo. “Tristezza”. È triste per quello che ho detto? Davvero sperava che lo apprezzassi? Continuo ad osservarlo mentre le sue emozioni cambiano. “Desiderio”. Desiderio? Cerco di capire e solo in quel momento mi rendo conto che le mie labbra sono a pochi centimetri dalle sue. Subito mi allontano. Non voglio un bacio così. Non ora. Prima dobbiamo risolvere questa situazione. Mi siedo composta ed aspetto che dica qualcosa, ma non lo fa. Passiamo il resto del tempo a guardare Demon che corre da una parte all’altra del parco, inseguendo uccellini ed insetti. Ad un certo punto Castiel si alza e dice di volermi accompagnare a casa. Mentre camminiamo fianco a fianco sento il desiderio di baciarlo. È come se una crisi di astinenza mi avesse colpito improvvisamente. Sento la necessità di avere le sue labbra sulle mie e la sua lingua che accarezza la mia. Stringo i pugni mentre inizio a mordermi il labbro. Arriviamo sotto casa e lo saluto guardandolo negli occhi. “Imbarazzo”…ma cosa? Che senso ha?
-   Perché provi imbarazzo? –
-   Ma la vuoi finire cristo santo?! Tienitele per te queste cose! Non è divertente sai?! –
-   Hai ragione scusami…ma perché? –
-   Dio mio sei irrecuperabile… -
Così dicendo tira fuori un CD e me lo porge, lo osservo meglio e mi accorgo che è quello del mio gruppo preferito che guardavo l’ultima volta! Appena me ne rendo conto faccio per saltargli al collo ma è già lontano. Gli urlo un grazie e lui mi fa un cenno di saluto. Passo tutta la notte ad ascoltarlo e mi addormento su quel dolce sottofondo musicale.
Come ogni mattina da qualche giorno esco di casa ed aspetto Lysandro. Non appena mi raggiunge ci dirigiamo verso il nostro solito bar. Sorprendentemente Castiel è li che ci aspetta. Ci sediamo tutti assieme ed iniziamo a comportarci come sempre. Decido di non parlare più a Castiel dei suoi stessi sentimenti. Deve essere davvero frustrante per lui trovare qualcuno a cui non poter nascondere nulla. Per cui, per cercare di arrivare al suo cuore, decido di mettere da parte il mio “dono”, evitando di parlargliene.
Sono passati due mesi ormai ed io, Lysandro e Castiel siamo diventati migliori amici. Piano piano mi sono avvicinata a Castiel, rendendolo sempre più importante nella mia vita. Tuttavia non mi ha più baciata e ancora oggi non capisco il senso di quel suo gesto. Che volesse usarmi e poi gettarmi via? Probabilmente si, ma il fatto che io riesca a fare quello che faccio…beh…deve averlo spinto a decidere di approfondire la nostra amicizia. Peccato per me che si tratta SOLO di amicizia. È Martedì pomeriggio e sto aspettando Castiel davanti a scuola. Lysandro ha un impegno con Leigh, suo fratello, per cui è uscito prima. Mentre lo aspetto osservo il roseto dove mi nascondevo per spiarlo di nascosto. Non mi sarei mai immaginata di conoscerlo davvero. In quel momento arriva e mi passa davanti.
-   Muoviti che ho da fare –
-   La gentilezza non fa proprio parte del tuo carattere?? –
-   Direi di no –
-   Nemmeno un pochino? –
-   Solo quando è strettamente necessario –
-   Eh va bene…ma dove stiamo andando? – gli chiedo quando noto che non mi sta accompagnando a casa.
-   Devo passare in un posto. Vattene pure a casa se non vuoi –
-   Oh insomma! Perché sei così acido quest’oggi?! –
-   Per nessun motivo in particolare –
-   Non costringermi a farlo, e sai a cosa mi riferisco –Subito rallenta il passo e si guarda intorno con aria seccata.
-   Mi si è rotta una corda della chitarra ieri mentre suonavo e rompendosi mi ha sbattuto sul dito che ora mi impedisce di suonare come voglio io. Sto andando a comprare delle corde nuove. Sei contenta adesso? –
-   Si, fammi vedere la mano –
Mi porge la mano sinistra e vedo che ha un dito coperto di cerotti.
-   Ma questa non è una medicazione! –
-   Non sapevo far altro, hai qualcosa da ridire? –
-   Direi di si! Adesso andiamo a comprare le tue corde e poi vieni da me, non posso farti andare in giro con un dito conciato in questo modo! –
Dopo venti minuti siamo a casa mia. Prendo delle garze e, dopo avergli tolto quei cerotti messi in modo disordinato sul dito, glielo medico. Non posso fare a meno di incrociare il suo sguardo. “Gioia”. Sorrido e vado in bagno a posare le garze. Preparo qualcosa da mangiare mentre lui si accende la tele. Fa come se fosse a casa sua, ma mi piace. Preparo una pasta veloce e porto tutto in salotto. Mi siedo vicino a lui ed iniziamo a mangiare. Non appena abbiamo finito riporto i piatti in cucina e torno a sedermi accanto a lui. Mi rendo conto che siamo soli in casa. Il nostro legame si è fatto davvero profondo in questi ultimi mesi. Ma cosa sono io per lui adesso? Nei suoi occhi non ho mai visto quel sentimento che invece da sempre io provo per lui. Lo guardo mentre cerco di passargli almeno in parte un po’ dei miei sentimenti. Improvvisamente si gira verso di me, ma non distolgo lo sguardo perché rimango rapita dal suo. “Incertezza, dubbio, desiderio”. Vedo che si avvicina a me. Lo osservo ancora, ma continuo a non vedere amore. Mi appoggia una mano sulla guancia e me la accarezza. Sta per baciarmi e ormai ciò che vedo dentro di lui è solo più il suo irrefrenabile desiderio. Mi lascio baciare capendo che non riuscirò mai a farlo innamorare di me. Se dopo due mesi non sono ancora riuscita a vedere l’amore trasparire dai suoi occhi, vuol dire che non ho speranze. Io lo amo dal profondo del mio cuore, ma lui non ama me. Questo bacio è solo uno sfogo momentaneo. Ma a questo punto non mi importa più. Mi basta averlo accanto anche se mi usa. Passiamo il pomeriggio così, baciandoci e stringendoci. Poi improvvisamente se ne va. Senza dire una parola, con un ghigno divertito sulla faccia.
La mattina dopo torno a scuola con Lysandro e come sempre ci incontriamo al bar con Castiel, lui finge che non sia successo nulla, mentre a Lysandro ho già raccontato tutto. È l’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze estive. La giornata passa davvero troppo lentamente e fingo di star male per uscire un po’ prima. Avviso Lysandro per messaggio e torno a casa. Non mi va di rivedere Castiel di nuovo, sento che avrei un impulso irrefrenabile di baciarlo. Vado a casa e mi stendo sul letto. Decido che è ora di dedicarmi un po’ a me. Fa caldo e decido di preparare la borsa per il mare. L’indomani sarei andata a farmi una bella vacanza di un giorno.
Mi alzo alle sette e mezza e mi preparo. In meno di dieci minuti sono già fuori che aspetto l’autobus. Salgo e attendo di arrivare al mare. Dopo circa quindici minuti sono arrivata. Sono quasi le dieci e la spiaggia è abbastanza piena. Mi ritaglio un angolino e ci stendo l’asciugamano. Mi spalmo la crema ed inizio a prendere il sole quando un enorme cane mi salta addosso. Subito scatto sedendomi.
-   Demon! Mi sei mancato! Come stai? –
Il cane di Castiel mi fa le feste, solo dopo realizzo che se c’è lui, anche Castiel deve essere nei dintorni. Detto fatto, eccolo venirmi in contro.
-   Guarda guarda chi si vede –
-   Già…vedo che abbiamo avuto la stessa idea Cas –
-   Così pare. Sei sola? –
-   No non vedi? C’è Demon a farmi compagnia! –
-   Ok sei sola –
-   Ci sei tu con me ora no? Ti va di andarci a fare un bagno? O hai paura dell’acqua? –
Dico alzandomi. Vedo che Castiel mi guarda dalla testa ai piedi. La cosa mi diverte e, sapendo che non mi dirà di sua spontanea volontà cosa ne pensa decido di divertirmi un po’. Incroci subito il suo sguardo. “compiacimento, desiderio, eccitazione”.
-   Allora vieni? –
lo incito a seguirmi, fingendo di non aver letto dentro di lui.Sento che mi segue e mentre lo fa so che mi sta guardando. Mi sento soddisfatta della cosa e camino a testa alta. Entriamo in acqua e giochiamo con Demon, che sembra felicissimo di essere li con noi. Dopo un’oretta usciamo e ci sediamo sul mio asciugamano. Ho un certo languorino e decido di andarmi a prendere qualcosa da mangiare, un gelato magari. Lo propongo a Castiel e lui miracolosamente decide di offrirmelo. Ci avviamo al bar sulla spiaggia ed ordiniamo due coni: io cioccolato e lui menta. Torniamo all’asciugamano e ci sediamo, in tempo zero Castiel finisce subito il suo gelato.
-   Si ma non c’è gusto a mangiare un gelato così velocemente! Non te lo gusti nemmeno! –
-   E che ne sai tu di come mi piace mangiare il gelato? –
-   Ok scusa scusa…era buono almeno? –
-   Si molto. Ed il tuo? –
-   Si, vuoi assaggiarlo? –
-   Ci sto –
Gli porgo il gelato e lui mi guarda con aria maliziosa. “Divertimento, seduzione, desiderio”. Che cosa ha in mente?
-   Che ne dici invece di farmelo assaggiare tu? –
-   E come faccio? Non ho un cucchiaino! –
-   Tu non ti preoccupare, ci sono sempre altri modi per farmelo assaggiare –
Lo guardo con aria interrogativa e lui mi fa cenno di leccare il gelato. Io lo faccio ma prima di riuscire a fare qualsiasi altra cosa prende e mi bacia. Il gelato freddo al cioccolato accarezza le lingue che giocano tra di loro. Quando si stacca sono sorpresa ed ansimante. Non mi aspettavo una cosa del genere.
-   Hai ragione, è buono anche il tuo –
Afferma ridendo, mentre nella mia testa risuona una sola parola “Ancora”. Lecco di nuovo il gelato e lo guardo con aria supplichevole sperando capisca, lui mi guarda e ride come se prendersi gioco di me fosse il suo passatempo preferito. Mi bacia ancora, questa volta con una passione travolgente. Come le nostre labbra si separano lecco nuovamente il gelato e lui mi bacia ancora una volta, sdraiandomi sull’asciugamano e mettendosi sopra di me. Quando si allontana sono senza fiato e desiderosa di lui. Cerco il gelato ma mi accorgo che nel momento in cui mi ha sdraiata la pallina è caduta sulla sabbia. Maledizione! Mi alzo scostandolo e gli dico di aspettarmi. So che ha capito che sto andando a prendere un altro gelato ma non mi importa. Mentre sto facendo la fila sento che mi afferra per una mano e mi porta dietro il bar, dove non passa nessuno. Mi mette contro il muro e riprende a baciarmi con così tanta passione che mi sembra di sciogliermi. Gli avvolgo le braccia intorno al collo mentre lui mi stringe con forza. Poi con le mani inizia a toccarmi il petto mentre con la lingua mi tortura l’orecchio. Mi slaccia il pezzo sopra del costume e gioca con il mio seno premendolo e facendomi provare così tanto piacere da sembrarmi irreale. Sento le sue labbra scendere fino a prendere il posto della sua mano. Emetto un gridolino di piacere mentre lo premo sul mio petto. Intanto con l’altra mano mi sfiora gli slip per poi passarci sotto e fare di me il suo giocattolo personale. Mi rendo conto che la sua bravura è frutto di una lunga esperienza. Probabilmente ogni ragazza della scuola ha vissuto momenti di questo genere con lui. Ma io ho qualcosa che loro non hanno, io posso vedere dentro di lui. E questo mi basta a farmi sentire diversa, anche se lui probabilmente non lo pensa. In quel momento il suo sguardo incrocia il mio e sento il disperato bisogno di capire cosa prova. Improvvisamente si ferma e mi guarda, come se anche lui di colpo riuscisse a vedermi dentro. Ci guardiamo per un istante ma mi sembrano passare ore. I suoi occhi mi immobilizzano e mi fanno diventare rigida come non mai. Che sta succedendo? È come se improvvisamente mi avesse ipnotizzata. Lo vedo sorridere cattivo mentre con l’ennesimo bacio mi serra le labbra. Ma questa volta è diverso. È dolce e amaro allo stesso tempo. Mentre mi bacia ci guardiamo negli occhi, ed è come se riuscissimo a parlarci, solo guardandoci:
-   Perché lo fai? –
-   Perché mi diverte –
-   Cosa ti diverte? –
-   Vedere che tu sei come tutte le altre –
-   E cosa ti fa credere che sia davvero così? –
-   Questa situazione. Sei corsa a comprare un altro gelato solo perché volevi che ti baciassi ancora. Sei patetica, proprio come tutte le ragazze del liceo. Mi fate schifo, tutte quante –
-   Però sei tu che mi hai seguita e mi hai portata qui. E anche tu stai continuando a baciarmi –
-   Perché non dovrei? Sei attraente in costume devo ricredermi. E poi è solo un passatempo come un altro. È fin troppo facile soggiogarvi –
-   Sei uno stronzo! –
-   Non ho mai detto di non esserlo –
-   Lysandro aveva ragione –
In quel momento si ferma e si allontana. Polverizzandomi con lo sguardo.
-   Cosa ti ha detto Lys su di me? –
-   Che sei uno stronzo con le ragazze. Ha detto anche che a parte questo eri di buon cuore, e pensavo davvero che fosse così! Pensavo davvero che sarei riuscita a far breccia nel tuo cuore in un modo o nell’altro – inizio a piangere – io riesco a vederti dentro, e questo mi fa sentire speciale e diversa da tutte le altre. Ma tu mi dici che faccio schifo proprio come tutte, mentre ho solo cercato di starti accanto. Sai cosa? Probabilmente hai ragione, sono come tutte quelle che ti sbavano dietro. Ma a differenza di loro, io ti amo da quando ti ho visto la prima volta. E da quel giorno non ho mai pensato a nessun altro. NESSUNO! Ho rifiutato tutti quelli che mi si avvicinavano perché sentivo che il mio cuore apparteneva a te! E invece tu mi tratti così…sai cosa? Restituiscimi il mio cuore e vattene da qualcun altro. Non preoccuparti per me da ora in poi non ho più intenzione di essere uno dei tuoi stupidi giocattolini. Ci vediamo quando torniamo a scuola, ti aspetterò come sempre al bar con Lys. Ma non aspettarti comportamenti diversi da quelli di un’amica da ora in poi. –
Così dicendo mi riallaccio il costume e mi allontano, ma non prima di riuscire nuovamente a leggergli dentro. “tristezza, rabbia, confusione”. Ben ti sta schifoso bastardo.
Vado in spiaggia, raccolgo le mie cose e torno a casa. Busso alla porta di Lysandro che mi apre sorpreso. Mi butto sul suo petto e scoppio a piangere. Lui mi avvolge tra le sue forti braccia e mi lascia entrare. Gli racconto tutto e lui mi ascolta senza lasciarmi andare.
-   Mi dispiace che Castiel si sia comportato così –
-   E a me dispiace di essermi innamorata di lui…Oh Lys voglio dimenticarlo, ti prego aiutami –
In quel momento prende il mio volto tra le mani e mi asciuga le lacrime. Poi mi fa uno di quei suoi sorrisi dolci che avrebbero fatto sciogliere anche il ghiacciaio più ghiacciato del mondo.
-   Mettiti con me Beth. Anche solo per farlo ingelosire. Magari ti innamorerai davvero di me un giorno o l’altro – lo guado sorpresa.
-   Ma Lys… -
-   Tu mi piaci Beth, molto, e so che è egoistico chiedertelo dato che sembro fare solo i miei interessi, ma non è così. Potrebbe essere un buon piano per farlo ingelosire, o per farti innamorare di me –
Guardo i suoi splendidi occhi e mi lascio trasportare dalle sue parole. Non sono in grado di vedere dentro di lui come faccio con Castiel, ma mi piace comunque la sensazione di dolcezza e sicurezza che Lysandro mi trasmette.
-   Lui lo sa? –
-   Che cosa? –
-   Beh che io…ti piaccio –
-   No…non lo sa. Ho imparato a nascondere molto bene i miei sentimenti –Rifletto sulla sua proposta, ed infine prendo una decisione.
-   Va bene – affermo appoggiando la mia mano sulla sua – accetto di diventare la tua ragazza –
Vedo il suo volto risplendere e non ho bisogno di vedergli dentro per capire che trabocca di gioia. Mi stringe a se ed io contraccambio. Sono sicura che con Lysandro sarò felice.
L’estate passa in fretta. Davvero troppo in fretta. Io frequento Lysandro durante tutto questo periodo. La sua dolcezza è travolgente e comincio a sentirmi veramente attratta da lui. Spesso ci siamo ritrovati a pochi centimetri dal baciarci, ma per qualche strano motivo lui si è sempre fermato, come se avesse paura di sbagliare. Sono tre mesi che usciamo insieme e domani ricomincerà la scuola, ed entrambi rivedremo Castiel, che per qualche strano motivo non si è più fatto sentire nemmeno con Lysandro. Lui mi ha detto di non preoccuparmi dato che spesso Castiel si comporta così, chiudendosi nel suo mondo. In quel momento la solitudine di Castiel mi ha avvolto, ma Lysandro me l’ha fatta dimenticare con un tenero abbraccio. Ora siamo qui, seduti al nostro solito bar, aspettando Castiel. Dopo qualche minuto sento la porta alle mie spalle spalancarsi. Non ho bisogno di voltarmi per capire che è lui, conosco fin troppo bene la sua camminata. Viene e si siede accanto a me, come sempre. Incrocio il suo sguardo e faccio per salutarlo, quando qualcosa mi rapisce. I suoi occhi…sono diversi. Dentro di lui qualcosa è cambiato, lo sento, ma non capisco di cosa si tratta. Lui contraccambia lo sguardo, passano diversi minuti prima che sento Lysandro posare dolcemente la sua mano sulla mia, che è appoggiata sul tavolo. Castiel se ne rende conto e distoglie lo sguardo per guardare quel gesto.
-   Stiamo assieme – Così Lysandro interrompe la scia dei miei pensieri.
Castiel non fa una piega e si alza per ordinare un cappuccino. Lysandro mi guarda e mi stringe la mano.
-   Tutto bene? –
-   S-si… -
Mento. Odio farlo ma è necessario. Non so nemmeno io cosa provo in questo momento. Castiel torna e si siede accanto a me e facendolo appoggia la sua mano sulla mia gamba, senza che Lysandro se ne renda conto. Ho un piccolo sussulto che cerco di nascondere. D’istinto appoggio l’altra mia mano, che tengo sotto il tavolo, sulla sua, ma come me ne rendo conto cerco di toglierla ma lui l’afferra e non lascia la presa. Ora mi trovo in questa situazione incasinata, con il mio ragazzo che mi stringe la mano sinistra, ed il ragazzo che amo dal primo giorno di scuola che stringe l’altra. Sento che sto per avere un attacco di panico.
-   V-vado al bagno! –
Dico scattando in piedi e sgattaiolando in bagno. Mi sciacquo la faccia con l’acqua gelida e me l’asciugo. Vivere quel momento è stato l’equivalente di una doccia fredda in pieno inverno con -30°. Quando esco sia Castiel che Lysandro mi stanno aspettando. Castiel è appoggiato al muro con le braccia incrociate. La testa bassa e gli occhi chiusi, mentre Lysandro mi viene incontro e mi bacia dolcemente la guancia. Usciamo tutti assieme e mi afferra la mano. Contraccambio il suo gesto e ci incamminiamo verso scuola. Mi accompagnano fino davanti alla mia classe, poi con un bacio sulla fronte mi saluta. Li vedo allontanarsi e li osservo fino a quando non girano l’angolo. Mi siedo al mio banco e blocco Iris prima che mi tormenti con mille domande con un secco “non chiedermi niente per favore”.
Finita la mattinata aspetto Lysandro all’uscita. Dopo poco tempo arriva, insieme a Castiel. Allungo la mia mano e Lysandro l’afferra, andiamo a mangiare un boccone e stranamente riusciamo a parlare tranquillamente. Questo mi rilassa, mi sembra di essere davvero tornati amici come un tempo. Usciamo e Castiel ci accompagna fino a casa, Lysandro mi saluta con un bacio sulla fronte e rientra in casa. Rimango sola con Castiel. L’aria è satura di tensione. Lo saluto e lui mi afferra la mano mentre cerco di allontanarmi. Improvvisamente mi ritrovo appoggiata al muro con Castiel che mi blocca ogni via di fuga.
-   C-che stai facendo? –
-   Perché non ti ha baciata…in bocca? – dice passandomi un dito sulle labbra.
-   Beh perché…perché lui non è un maniaco come te! – cerco di sottrarmi a lui ma mi blocca per le spalle.
-   E non ti dispiace avere così poca considerazione da parte sua? –
-   Lasciami subito! –Lo guardo negli occhi. “Tristezza, desiderio, ira”.
-   Ora smettila Castiel! Ormai sei solo un amico per me, io sto con Lysandro! –
-   E sei innamorata di lui? – abbasso lo sguardo. Poi prendo fiato.
-   Si! – rispondo. Vedo che mi guarda. I suoi occhi penetrano dentro di me.
-   Stai mentendo –
-   Non è vero! –
-   Si che è vero! Posso percepirlo! –
-   Cosa intendi? –
-   Non lo so…ma è successo qualcosa quel giorno al mare. –
-   Smettila. Mi stai spaventando –
-   Scommetto che gli hai chiesto di fingere di stare con te solo per farmi ingelosire non è vero? –
-   Ma ti ha per caso dato di volta il cervello?! -
-   Sta zitta ed ascoltami, io… -
-   Che diavolo sta succedendo qui?! –
-   Lys! –
Improvvisamente Lysandro compare accanto a me e mi tira a lui. Fulmina Castiel con lo sguardo che se ne va. Inizio a piangere. Lysandro mi abbraccia, poi mi prende il viso tra le mani e mi bacia, ma questa volta sulle labbra. Chiudo gli occhi e mi lascio baciare. È così dolce ed intenso che non riesco quasi a crederci. Lo stringo forte a me mentre la mia lingua gioca con la sua. Quando ci stacchiamo sento come se qualcuno mi avesse appena pugnalato a cuore. Che cosa sta succedendo?


Commento dell'autore: Ehehehe ecco un altro mistero che giunge nuovo in questa avvincente (spero xD) storia xD Se vi va di lasciare una recensione mi fa piacere xD
   
 
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