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Autore: Black Mariah    12/08/2013    4 recensioni
-Klaroline-
Riguardò di nuovo l’ibrido di fronte a lei. Il suo petto si alzava e si abbassava lentamente.
Klaus la stava guardando con uno sguardo strano, in attesa che lei dicesse qualcosa e fu in quel momento che lei capì, che vide una luce strana dentro gli occhi blu dell’ibrido. Come era potuto succedere?
-Sei umano…- disse a bassa voce, mentre sia i suoi occhi che quelli di Klaus si riempirono di lacrime.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Danno collaterale

 
-Sei sicura che funzionerà?- disse Elena accendendo l’ennesima candela attorno a Bonnie.
-Lo spero- commentò l’amica. Stava cercando la giusta concentrazione, ma le ragazze attorno a lei non glielo permettevano.
-Lo speri?!- sbottò Caroline poggiando a terra l’ultima candela. –Damon sa di questo tuo esperimento?-
Bonnie in tutta risposta lanciò un’occhiataccia alla vampira. Non la stava per nulla aiutando.
-Dai Caroline, non siamo di aiuto se continuiamo a fare domande- fece Elena. La strega le mandò un’occhiata di ringraziamento.
-Ok…- sbuffò la bionda mettendosi a sedere. –Quindi, ricapitoliamo, io ed Elena ti diamo un po’ della nostra forza, tu contatti gli Spiriti e loro?-
-E loro troveranno un modo per mettere fuorigioco Klaus temporaneamente- terminò Bonnie.
-Così Damon e Stefan potranno uccidere il cacciatore, Klaus non avrà la cura e niente più ibridi- aggiunse Elena, come se avesse detto quella frase una centinaia di volte.
-E come lo mettiamo fuori combattimento?- Domandò la vampira. –Ci abbiamo già provato e che ne abbiamo avuto? Niente. Dovete ammettere che per quanto sia fastidiosa e pericolosa la sua presenza attorno a noi, potrebbe rivelarsi utile ogni tanto…-
-Ed è a questo che servono gli Spiriti- rispose Bonnie a quella provocazione –Faranno tutto loro, noi dobbiamo solo stabilire un contatto…Non possiamo uccidere Klaus, quindi loro faranno quello che è meglio per la situazione-
Le ragazze si presero per mano e si inginocchiarono nel cerchio di candele che Caroline ed Elena avevano sistemato.
Non appena la strega sentì di essere pronta, chiuse gli occhi e iniziò a recitare la formula in latino che stava ripetendo da due giorni. Sperava con tutta se stessa che quell’incantesimo funzionasse.
Le forze delle sue due amiche vampire confluirono in lei ed improvvisamente si sentì potente come non mai. Strinse di più le mani attorno a quelle di Caroline ed Elena e poi fu un attimo. Tutte le finestre della stanza si aprirono, un forte vento iniziò a soffiare e le candele si spensero.
Bonnie aprì immediatamente gli occhi e davanti a lei trovò un disastro. C’erano i fogli del suo grimorio sparsi ovunque, uniti ai tanti appunti di scuola.
-Avrà funzionato?-  fece Elena guardandosi in giro.
-Non lo so…- sibilò la strega a voce bassa, spostando lo sguardo prima sulla vampira bionda e poi su quella castana.
 
 
Klaus si svegliò di scattò. Un raggio di sole lo colpì in pieno volto. Si alzò dal suo enorme letto e nudo sgattaiolò sotto la doccia.
Si guardò di sfuggita allo specchio e non notò nulla di strano se non uno strano candore. Subito dopo sarebbe andato a caccia. Non aveva un bel colore.
Rimase una decina di minuti sotto la doccia a sentire come le gocce d’acqua tiepida si schiantavano contro la sua schiena e il suo petto, poi si vestì e scese nel salone.
-Rebekah- esclamò stranito vedendo la sorella in giro per casa.
-Nik…- commentò solo lei. Era ancora arrabbiata per quella storia della famiglia degli ibridi.
-Da quand’è che sei qui?- le domandò l’originale senza essere davvero interessato alla risposta.
-Da circa mezz’ora. Come vedi ti ho dato tutto il tempo di rilassarti senza che ti facessi arrabbiare- commentò acida la bionda.
A quelle parole Klaus si destò come da un profondo torpore. Come era possibile? Perché lui non l’aveva sentita?
In uno scatto d’ira  Klaus si avvicinò a lei e la prese per le braccia. Il suo sguardo era quasi iniettato di sangue.
-Non mentirmi- urlò quasi.
Rebekah, con una scrollata, se lo levò di dosso. Era stato più facile del previsto.
-Ma che diavolo vuoi?- urlò la vampira. –Hai seri problemi di relazione con le persone, Niklaus. Ti ho detto che sono qui da mezz’ora. Ho preso le mie cose per andare a scuola. Me ne sto andando!-
In men che non si dica Rebekah prese le sue cose e sparì da quell’enorme casa.
Klaus rimase immobile al centro della stanza a fissare la porta spalancata.
Improvvisamente sentì una fitta al cuore che lo fece barcollare. Che diavolo gli stava succedendo?
Aveva bisogno di nutrirsi. E aveva bisogno di bere.
 
 
-Dov’è Elena?- fece Damon quando Caroline apparve improvvisamente al suo fianco.
-E’ passata da casa vostra. Voleva stare un po’ con Stefan…- disse senza timore la bionda.
Damon la guardò con il suo sguardo di ghiaccio e buttò giù il suo primo bicchiere di Bourbon della giornata. –Quel posto è occupato. Togliti- disse acido il vampiro.
-Non è vero!- fece Caroline inarcando le sopracciglia.
-Bene, allora fai finta che ci qui ci sia qualcuno…- commentò Damon sarcastico e acido strabuzzando gli occhi come solo lui sapeva fare.
Caroline sbuffò e cambiò lato  sedendosi sullo sgabello alla destra dell’uomo.
-Tu e Stefan dovreste seppellire l’ascia di guerra…- commentò Caroline, prendendo anche lei un po’ di liquore.
Damon sorrise impercettibilmente.
-Da quando ti sei messa a bere?- fece lui ignorando la sua affermazione e guardandola mentre buttava giù il suo shots.
-Da quando ho deciso di seppellire la mia ascia di guerra con te- disse la vampira, portandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
-Mmm, ancora arrabbiata per la storia del sesso sotto compulsione?- domandò sorridendo beffardo Damon. –Saresti l’unica…- aggiunse fiero di sé.
Caroline emise quasi un ringhio.
-Continuo a non capire perché continuo a perdere tempo parlandoti- disse.
-Magari perché sono irresistibile- fece Damon abbozzando uno sorriso sghembo e riempiendosi nuovamente il bicchiere.
-O magari perché perdo tempo con gli idioti- commentò Caroline a bassa voce.
-Ah…ti sento- fece Damon. La vampira sorrise.
-Allora? La streghetta ha fatto il suo dovere?- aggiunse poi.
-Sì, o almeno crediamo. Non siamo molto certe del fatto che sia riuscito…- fece Caroline.
-Oh, non preoccuparti. Lo scopriremo presto…- fece Damon puntando lo sguardo fisso sulla porta.
Caroline si girò a guardare nella stessa direzione in cui Damon aveva rivolto lo sguardo.
-Fantastico…- commentò lei, guardando Klaus dirigersi verso il bancone.
-Tranquilli, non sono qui per voi…- commentò acido l’ibrido quando i due vampiri si misero sulla difensiva.
Klaus non badò molto nemmeno a Caroline. C’era qualcosa in quella situazione che lo infastidiva da morire, inoltre  sentiva che per qualche strano motivo non era al top delle sue forze.
Damon e Caroline rimasero qualche secondo in silenzio. La  vampira studiò velocemente i lineamenti dell’ibrido, sembrava che non ci fosse nulla che non andasse in lui.
-Non è educato fissare le persone…- fece Klaus a bassa voce rivolto a Caroline. –Soprattutto quando a farlo è una bella signorina-
La vampira si sentì avvampare. Odiava quando faceva il cascamorto con lei.
-Non avevo ancora avuto la mia dose giornaliera di disgusto, ne stavo cercando un po’- replicò Caroline piccata.
Damon scoppiò a ridere sputacchiando tutto il Bourbon nel suo bicchiere.
Klaus non si voltò a guardare Caroline.  Incurvò solo le labbra lentamente, in un amaro sorriso.
Adorava quando lo insultava.
La bionda aspettava nervosa una risposta dell’ibrido. Perché non aveva ancora risposto con i suoi giochetti da seduttore?
Improvvisamente Klaus si sentì mancare, ma non lo diede a vedere. Che diavolo gli stava succedendo? Un’altra fitta al cuore lo colpì, ed era stata più forte di quella della mattina a casa sua. Si portò una mano sul petto, e nervoso iniziò a massaggiarselo.
Damon lo guardò stranito. Sia lui che Caroline percepirono che c’era qualcosa che non andava in lui quella mattina. Niente battutine idiote, niente spargimento di sangue, nessun ricatto…Forse l’incantesimo stava facendo effetto? E se sì, che cosa avrebbe esattamente comportato?
Senza rivolgere una parola ai due vampiri, l’originale si alzò dal balcone e si diresse fuori dal locale.  Aveva bisogno di aria fresca. Continuava a provare uno strano fastidio nel petto.
Caroline lo vide aggirarsi tra i tavoli del Mystic Grill. A stento riusciva a camminare in maniera corretta. La sua andatura aveva assunto una traiettoria a zig-zag.
-E’ l’incantesimo?- domandò Damon sotto voce. La bionda lo zittì, ricordandogli che Klaus avrebbe potuto sentirli, e senza sapere cosa stesse facendo, si alzò e seguì Klaus.
Damon le disse qualcosa alle spalle ma lei non ci badò molto.
Uscì fuori dal locale, di Klaus neanche l’ombra. Chiuse lentamente gli occhi e aguzzò i sensi. Sentì l’ibrido aggirarsi tra gli alberi, all’inizio della foresta dietro il locale.
Con i suoi poteri da vampiro in un attimo si catapultò da lui e l’immagine che si ritrovò davanti fu tutt’altro che bella.
Klaus era ansimante, aveva  una mano sul petto quasi a voler stringersi il cuore e l’altra appoggiata ad un albero per poter reggersi in piedi.
-Che diavolo ci fai qui?- ringhiò l’ibrido quando si accorse della presenza di Caroline.
-Che sta succedendo?- chiese la vampira avanzando di un passo verso di lui.
-Se lo sapessi forse non sarei qui, amore- rispose Klaus volgendo lo sguardo verso Caroline.
I suoi occhi celesti quasi lo intimidirono.  Sentiva il sangue scorrere nelle vene e il battito del suo cuore malsano accelerare.
-O forse tu lo sai, e sei venuta qui ad accertarti che qualunque cosa tu e le tue amichette mi abbiate fatto vada a buon fine…- sussurrò Klaus. Sapeva che Caroline avrebbe potuto sentirlo e lentamente cercò di studiare l’espressione che Caroline aveva assunto.
-Non è vero?- aggiunse a voce più alta.
Lasciò scorrere una mano sul viso liscio e fresco di Caroline. Era tremendamente frustante poter avere tutto tranne la cosa che voleva davvero.
-Non ci sei solo tu al centro del mio mondo- replicò Caroline stizzosa, cercando di depistarlo.
Klaus fece un sorriso. La fitta al cuore sembrava essere sparita.
-Quindi lo ammetti, dolcezza- iniziò a dire con il suo solito fare spavaldo –Io ne faccio comunque parte…-
-Solo perché sei un maniaco psicopatico che non perde mai l’occasione per ucciderci tutti- sputò quasi Caroline. La sua presenza la innervosiva ai limiti dell’impossibile.
A quelle parole l’originale sembrò scattare. Improvvisamente, con un movimento repentino, Klaus prese Caroline per le braccia e se l’avvicinò a sé. I loro visi erano a pochi centimetri di distanza.
Caroline sentì un brivido dietro la schiena e l’adrenalina pompare nel sangue.  Il viso di Klaus era troppo vicino al suo e lei potè guardare nei suoi occhi blu scuro, come il fondo del mare.
-Non ho mai voluto farti del male- sibilò lui arrabbiato, guardando Caroline negli occhi.
-Ma ne hai fatto alle persone che mi stavano accanto, e di conseguenza ne hai fatto anche a me…- sussurrò quasi lei.
Sentì Klaus deglutire e improvvisamente accadde qualcosa di strano. Sentì un battito, un leggero tonfo provenire dal suo petto, sentì il sangue iniziare a circolare con più vitalità nelle sue vene.
Caroline sgranò gli occhi. La fitta al cuore di Klaus era stata così forte da far cedere le sue stesse ginocchia.
L’ibrido si inginocchiò su sé stesso.
-Che diavolo mi sta succedendo- urlò di dolore. –Che cosa mi avete fatto?- urlò ancora rivolto a Caroline.
-Oddio!- gridò lei davanti a quella vista. –Io…io non lo so!- aggiunse.
La ragazza si inginocchiò e prese il viso di Klaus tra le mani. L’ibrido era sudato, ansimante e di un leggero pallore.
Stava soffrendo, per la prima volta da quando Caroline l’aveva incontrato stava soffrendo. E aveva paura. Glielo si leggeva negli occhi.
-Ok, Klaus guardami…risolveremo tutto. Capiremo cosa ti sta succedendo…Forse hai bisogno di nutrirti. Tieni!- esclamò la ragazza, trasformandosi immediatamente in vampiro e recidendosi un polso.
Klaus prese il polso di Caroline e se lo portò alla bocca. Non potevano quelli essere dei sintomi di fame. Si era nutrito poche ore prima, era impossibile che il suo corpo stesse reagendo in quel modo.
Il sapore del sangue della vampira quasi lo disgustò. I suoi sensi non erano all’erta, non erano tesi, non erano in estasi come ogni volta che si nutriva.  Non riusciva a sentire i canini allungarsi e succhiare la linfa vitale che Caroline gli stava offrendo.
Sputò tutto fuori, il sangue iniziò a colargli ai lati della bocca, avrebbe voluto togliersi quel sapore così ferroso dalla bocca. Che diavolo stava succedendo?
Caroline lo guardò spaventata. Quella scena era fin troppo persino per lei, anche se la vittima era proprio Klaus.
L’ibridò iniziò a tossire e a respirare a fatica. Sembrava quasi stesse soffocando.
-Non riesco a respirare- riuscì a dire l’uomo.
-Cerca di girarti- fece Caroline presa dall’ansia.  Cercò di far appoggiare Klaus ad un albero.
Una strana sensazione le era salita addosso. Perché si stava preoccupando poi? Era Klaus. Gli stava bene dopotutto.
Cercò di scacciare quei pensieri dalla sua testa e si chinò nuovamente sull’ibrido.
-Lo senti?- fece Klaus con voce roca.
-Sento cosa?- chiese Caroline guardandosi attorno. Non c’era nessuno.
Klaus assunse un'espressione tra il divertito e il sofferente, se mai queste due emozioni avessero potuto coesistere su uno stesso volto. Non era possibile. Non poteva essere vero…
-Sento cosa?!- ripetè Caroline isterica.
Klaus allungò una mano e ne prese una di Caroline. Lentamente la portò sul petto e poi alzò lo sguardo per incontrare quello della vampira.
Gli occhi di Klaus erano quasi spenti ma trapelavano ira. L’ibrido aveva capito cosa gli stava succedendo e stentava a crederci. Avevano decisamente esagerato questa volta.
Caroline a sua volta poggiò la mano sul petto largo e tonico di Klaus e sgranò gli occhi.
Come diavolo era possibile?
Improvvisamente un istinto animalesco nacque dentro di lei. I suoi occhi si scontrarono con quelli dell’ibrido e per un attimo, durato quasi un’eternità, si perse nell’abisso.
Sentì i suoi canini da vampiro premere sulle gengive, sentì i suoi occhi iniettarsi di sangue e il viso riempirsi di vene pulsanti.
Klaus guardò il vampiro di fronte a lui e non ebbe paura. Ansimante accennò quasi un sorriso, poi quando sentì i canini di Caroline affondare nel suo collo, chiuse gli occhi.
Sentì la vampira succhiare il suo sangue con foga e con bramosia. Il battito del suo rinato cuore prese a rallentare sempre di più fino a quando perse le forze e si lasciò andare, in preda all’estasi e al dolore che il morso di Caroline gli stava provocando.
-Forse ne hai preso abbastanza, amore…- sussurrò quasi, portando una mano dietro la nuca di Caroline.
La ragazza si ridestò quasi da un sogno. Che diavolo stava facendo? Stava bevendo il sangue di Klaus? E perché lo aveva fatto? Ma soprattutto perché si sentiva stranamente stordita?
Caroline si staccò dal suo collo. Klaus era di fronte a lei, la ferita sanguinava e lui era quasi ridotto allo strenuo.
Con le dita si pulì le labbra e poi si guardò la mano. Si riportò il dito alle labbra e assaggiò nuovamente quel sangue. Aveva uno strano sapore, come se fosse stato allungato con qualche sostanza psicotropa.
Riguardò di nuovo l’ibrido di fronte a lei. Il suo petto si alzava e si abbassava lentamente.
Klaus la stava guardando con uno sguardo strano, in attesa che lei dicesse qualcosa e fu in quel momento che lei capì, che vide una luce strana dentro gli occhi blu dell’ibrido. Come era potuto succedere?
-Sei umano…- disse a bassa voce, mentre sia i suoi occhi che quelli di Klaus si riempirono di lacrime.


***
Ok, ok, non chiedetemi cosa ci faccio qui, su questa sezione. Questa è la mia prima ff su The vampire Diaries, e anche la mia prima Klaroline. In questi giorni mi sono drogata di questa coppia tra gli episodi del telefilm e le varie ff italiane e inglesi che ho letto su di loro, e anche se sto studiando per gli esami di settembre all'università, sentivo davvero il bisogno di ritornare a scrivere qualcosa. 
A dire il vero volevo scrivere più capitoli e tenerli pronti per i priossimi aggiornamenti, però come sempre mi faccio prendere dalla foga di pubblicare e quindi eccomi qui. 
Per chiunque abbia avuto il coraggio di arrivare fin qui, io sono arrivata alla 4x03, quindi ho scritto la storia basandomi sulle cose successe fino ad allora. Se quindi la realtà appare un po' strana e distorta da quella che voi conoscete non me ne vogliate D: è a causa del fatto che non so cosa succede nei prossimi episodi :P 
La strana condizione di Klaus sarà naturalmente approfondita nei capitoli successivi.
Detto ciò spero che questo primo capitoletto vi sia piaciuto, recensite e fatemi sapere cosa ne pensate! Scusate se ci sono errori grammaticali o di battitura, l'ho riletto dieci volte! 
Questo è il link alla mia pagina FB: 
https://www.facebook.com/pages/Black-Mariah-Efp/105133312907556 

xoxo 
Mariah


 
   
 
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