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Autore: Lady_Fujoshi    12/08/2013    4 recensioni
premettendo che faccio pena con le introduzioni, vi dico subito, per convincervi a leggere, che questa fic è un HiroMido (con accenni GouFubu)... detto questo credo di avere detto tutto XD
vi faccio solo una domanda: vi siete mai chieste/i che ne sarebbe dei nostri inazumiani se Haruna (o una altra delle tre ragazze) fosse una fujoshi? io si! e questo è il risultato XD
spero che leggerete e che vi possa piacere :)
[coppie: HiroMido (accenni: Goufubu, EndoKaze)]
[genere: demenziale, romantico(?), shonen-ai]
Genere: Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Celia/Haruna, Jordan/Ryuuji, Un po' tutti, Xavier/Hiroto
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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‹‹COSA?! Perché proprio noi, scusa?›› chiesero con stupore in coro Fubuki, Kazemaru e Midorikawa.
‹‹andiamo andiamo, vi ho chiesto solo un piccolo favore›› disse Haruna, sorridente come sempre.
La ragazza, poco prima, aveva chiesto un permesso speciale al coach per i tre sopra elencati ragazzi, per fargli saltare gli allenamenti e averli così come sostituti di Aki e Fuyuka, impegnate come sempre a badare le urgenze della squadra. Come avesse fatto a convincere l’allenatore rimase un mistero. I tre giocatori si ritrovarono così a esaudire l’assurda richiesta della piccola ragazza, non senza proteste ovviamente. In fondo cosa ne sapevano, dei giocatori di calcio, di giornalismo?
Haruna si pulì le lenti degli occhiali, per poi sistemarli di nuovo sul proprio naso. ‹‹ve l’ho già spiegato ragazzi, non è difficile! Abbiamo scoperto che i membri delle altre squadre si sono lasciati intervistare dal club giornalistico della loro scuola; e per non essere da meno, anche l’inazuma japan deve fare altrettanto! Peccato che i membri del club della nostra scuola siano impegnati, ed è per questo che dobbiamo fare da sol-››.
‹‹ questo l’abbiamo capito! Quello che ti stiamo chiedendo di spiegarci, è perché, fra tutti, hai scelto proprio noi??? Il FFI non aspetta nessuno! Dovremmo trovarci anche noi, come gli altri, ad allenarci!! ››
‹‹ concordiamo con Kazemaru!! ››
‹‹ uno: smettetela di parlare in coro, siete inquietanti, ragazzi! Due: ho scelto voi perché tu, Kazemaru-san, e Midorikawa-san siete le persone che nella squadra sanno tutto di tutti, e se c’è qualcosa che non sapete questo sarà un buon modo per scoprirlo no? ››
Ichiruta e Ryuuji si guardarono sapendo di pensare la medesima cosa: “ci sta dando degli impiccioni?!”; ma è anche vero che sarebbe stata una buona opportunità per sapere i più oscuri segreti dei loro compagni.
‹‹ ok, ammettendo che questo spieghi la presenza di Kazekun e Midokun… io che ci faccio qui??? ›› chiese un po’ scocciato l’argenteo.
‹‹ mi sembra ovvio, Fubuki-san! ›› la ragazza si sistemò meglio sul naso la montatura rossa con l’indice di una mano e, mentre i vetri degli occhiali riflettevano la luce del sole, dando alla ragazza un’aura quasi sinistra, tirava fuori dalla tasca dei pantaloncini una piccola macchina digitale. ‹‹ se non ci sei tu, chi è che scatterà le foto? ›› detto questo la ragazza mise nelle mani del lupo la macchinetta e se ne andò saltellando tutta contenta, lasciando i tre a loro stessi e un po’ confusi.

___________           
                                                                                                                    
Erano già passate una trentina di minuti, e ancora non avevano idea di cosa dovevano fare esattamente. In quel periodo di tempo, Fubuki era andato di nuovo da Haruna a lamentarsi, dicendo che la sua presenza era irrilevante, ma passati nemmeno 5 minuti, era già di ritorno, convinto fino al midollo a portare a termine la missione affidatagli. Kazemaru e Ryuuji inizialmente si chiesero cosa fosse successo per fargli cambiare idea, ma vedendo lo strano comportamento dell’argenteo e del movimento continuo della sua mano che cercava di nascondere qualcosa nelle tasche della tuta, pensarono subito ad un ricatto e fecero il favore al numero 9 di non chiedere nulla; ovviamente Fubuki ringraziò mentalmente gli amici per questo. Non avrebbe mai voluto che qualcuno vedesse le foto compromettenti che poco prima gli aveva dato Haruna; passino le foto di lui e Gouenji che si sbaciucchiano, ma quelle dove lui finisce l’amata nutella del proprio ragazzo… quelle dovevano rimanere un segreto, se no per lui (e il suo sedere) la vita si sarebbe fatta difficile; e se per avere i negativi doveva semplicemente scattare foto, gli andava anche bene sprecare un po’ del suo tempo.
Alla fine decisero di andare dai compagni di squadra e fare domande generali, come “qual è il tuo colore preferito?” e altre domande (stupide) del genere, anche se scontate per i tre aspiranti giornalisti erano già un enorme passo avanti. Per cominciare, iniziarono proprio a intervistarsi a vicenda, vedendo che alla fine poteva anche funzionare… peccato che non avessero tenuto conto del fattore “intervistato”. Infatti non tutti i compagni gli diedero vita facile.
Fudou, per esempio, continuava a rispondere alle domande con un grugnito, e altri versi che facevano ben capire che non aveva voglia di continuare quella sorta d’intervista; e l’unica foto che l’albino riuscì a scattargli mostrava anche la sua mano, con le dita chiuse a formare un pugno, fuorché per il medio, alzato a mostrare un gesto non esattamente educato. Alla fine per sapere qualcosa sul conto di Akio, finirono per chiedere a Kidou; almeno lui non era stato maleducato e rispose ad ogni domanda con assoluta serietà.  Poi toccò al loro capitano, al quale non riuscirono a chiedere niente, perché ogni due secondi si fiondava addosso a Kazemaru o al suo adorato pallone (chissà, poi da dove uscivano tutti quei palloni?); alla fine se ne andarono con nemmeno una delle domande risposte, e finirono per inventarle. Per lo meno la foto era venuta decente.
Gli altri dei loro compagni, non erano da meno. Kabeyama continuava a sputacchiare il cibo, che stava mangiando, mentre rispondeva; Kogure inventava storie o raccontava di precedenti figuracce dei tre reporter (mettendoli in imbarazzo e facendoli finire poco a poco la calma), intanto che architettava futuri scherzi per i suoi compagni. Gouenji era troppo indaffarato a cercare il criminale che gli aveva finito la nutella per solo accorgersi della loro presenza; almeno per Shirou non era tempo perso, poiché sprecò metà della memoria della macchinetta per fotografare il suo ragazzo con assurde facce arrabbiate. Se mai Shuuya avesse capito che il lupo era il ricercato “criminale”, almeno Fubuki avrebbe potuto difendersi dicendo di mandare quelle foto imbarazzanti al suo fanclub, così da distruggere la sua immagine.
‹‹ almeno una decente fagliela, Fubukisan›› richiese Kazemaru, con goccioline stile manga che gli scendevano dalla testa.
‹‹ per quelle… posso darvene delle mie›› disse Shirou  mentre continuava a scattare foto
‹‹ possibilmente una in cui abbia tutti i vestiti›› scherzò Ryuuji, mentre l’argenteo finì il set fotografico.
‹‹ uhm…una forse dovrei averla…››.
Per fortuna c’erano compagni come Tachimukai che rispondevano senza creare tanti problemi; e poi altri che non ascoltavano nemmeno le domande e rispondevano ad esse sempre allo stesso modo, come Tsunami, il quale sembrava sapesse dire solo “cosa vuoi che sia in confronto alla vastità dell’oceano, amico?”, anche se molte delle volte non aveva senso come risposta.
Alla fine inventarono e scrissero di loro pugno più della metà delle “interviste” fatte.
Dopo una lunga giornata passata a correre avanti e indietro per il campo da calcio, la cucina, e le stanze dei giocatori; era ovvio che i nostri tre eroi volessero concedersi un po’ di meritato riposo, peccato che…
‹‹ ah! ››
‹‹ che succede, kazemaru? ››
‹‹ uhm… ci siamo dimenticati di intervistare una persona… uffa! E io che non vedevo l’ora di andare a farmi un bagno›› rispose piagnucolando il velocista.
‹‹ eh! Sicuro? Chi? ›› chiese poco interessato Shirou, troppo impegnato a ridacchiare riguardando le foto scattate al bomber di fuoco.
‹‹ manca Hiroto›› rispose Midorikawa, sempre col sorriso sulle labbra.
‹‹ allora te ne eri accorto anche tu! ››
‹‹ già! Se voi non avete più forze, posso andare anche da solo, Hiroto non dovrebbe dare molte noie. Se volete potete anche rilassarvi››
‹‹ DAVVERO?!! altro che alieno, tu sei un angelo Midokun! ›› disse commosso Kazemaru con occhi sbrilluccicanti.
Shirou gli diede la macchina fotografica, con un dolce sorriso. Per poi dire seriamente: ‹‹ allora questa la lascio a te. Però ricorda di scaricare le immagini di Gouenji sul mio computer, e cancellarle sulla macchinetta, prima di andare da Haruna-san, ok? ››.
Midorikawa prese la digitale e ridacchiando un po’ disse all’argenteo di non preoccuparsi. Dopo pochi minuti, il pistacchietto era già davanti alla stanza del rosso. Bussò chiedendo il permesso di entrare. Sentendo la voce, ovattata dalla porta, di Hiroto che gli dava risposta affermativa, lui entrò.
Kiyama era girato di spalle, seduto per terra, mentre sfogliava quello che sembrava un album. Ryuuji gli scattò una foto. Al rumore dello scatto il rosso si volta un po’ curioso.
All’implicita domanda del compagno, il verde rispose sorridente: ‹‹ sono per il mio album segreto di te girato di spalle››
‹‹ eeh? Allora non sono l’unico stalker››
Alla prima Midorikawa si mise a ridere, ma poi Hiroto gli fece vedere l’album che aveva tra le mani, che mostrava una serie di foto del verde in pose diverse, anche se quasi sempre con un sorriso da potere illuminare una giornata di pioggia, oppure con teneri bronci, o divertenti smorfie. Ryuuji smise di ridere e sembrò anzi un poco in imbarazzo.
‹‹ le stavo riordinando mettendole in ordine cronologico e per intensità di sorriso›› disse Hiroto serio.
‹‹ sei inquietante! ›› fu l’unica cosa che si sentì di dire il piastacchietto prima di sedersi sul letto.
‹‹ lascia stare un attimo quell’album, e rispondi alle mie domande, per favore››
Hiroto continuò a trafficare coll’album, cambiando le posizioni delle foto una dopo l’altra; dando attenzione al ragazzo solamente dopo che quest’ultimo gli aveva intimato che se avrebbe continuato ad ignorarlo, il suo adorato album sarebbe finito in polvere nel camino.
‹‹ domande, eh! Un interrogatorio?? … ti dico subito che i tuoi budini non li ho mangiati›› disse alzando le mani, in segno della sua innocenza.
Ryuuji ridacchiò. ‹‹ nono, non preoccuparti, non è per quello! E poi se lo avresti fatto non credo saresti ancora tra noi… comunque più che un interrogatorio, la mia è…›› il verse fece il simbolo della pistola con le mani e le puntò contro Hiroto ‹‹un’intervista!! ››.
‹‹un’intervista? ››
‹‹yes sir! Haruna ha costretto me Fubu-san e Kaze-san a fare da reporter, quindi la prego di rispondere alle mie domande… e nessuno qui si farà male›› la traiettoria della “pistola” di Ryuuji cambiò, puntando ora contro una delle foto dell’album.
‹‹okok! Ma non fare del male ai miei tesori›› Hiroto chiuse l’album e lo strinse a se.
‹‹bene! Allora iniziamo! ›› Midorikawa prese fuori carta e penna, pronto a scrivere. ‹‹qual è il suo colore preferito, sir? ››
‹‹il budino!!! ››
‹‹quello non è un colore! E poi lascia stare i miei budini! ›› il verde scese dal letto, per sedersi sul pavimento davanti al compagno, e si vide costretto a giocare la sua ultima carta per rendere partecipe l’altro. Con occhi luccicanti, si protese in avanti arrivando a pochi centimetri dal volto del rosso e con voce supplicante si mise a parlare, girandosi fra le dita una piccola ciocca di capelli. ‹‹te ne prego Hiro-chan, non rendermi più difficile il lavoro. Sii serio! Farlo per me! ››
‹‹così sei sleale›› dopo un sospiro di rassegnazione acconsentì alla richiesta.
‹‹ bene, allora ricominciamo! Qual è il colore che preferisci? ››
‹‹uhm… mi piacciono tutti, ma se devo scegliere, direi il nero››
‹‹il nero? Come il cielo di notte! Dovevo aspettarmelo›› disse Midorikawa sorridente, scribacchiando la risposta sul piccolo taccuino.
‹‹si come il cielo, oppure... ››
‹‹oppure? ››
Ryuuji s’incuriosì, chiedendo al rosso cos’altro di nero ci fosse che gli piacesse, finendo per ritrovarsi in visibile imbarazzo appena sentita la risposta.
‹‹…come i tuoi occhi›› aveva detto Hiroto sorridendo.
‹‹ l-la smetta di flirtare, sir›› il piastacchietto si schiarì la voce, vagando con lo sguardo nella stanza e comandando alla sua faccia di tornare al colore normale, ma dato che finiva sempre a guardare il sorriso del ragazzo davanti a se, decise di andare avanti coll’intervista.
‹‹altra domanda! Quale musica ti piace di più? ››
‹‹ascolto volentieri ogni tipo››
‹‹hai un piatto che ti piace più di altri? ››
Hiroto stava per rispondere che avrebbe volentieri mangiato ogni giorno “Ryuuji Midorikawa”, ma dato che era ancora in imbarazzo per prima, decise di rispondere semplicemente con la verità, così come per le domande che seguirono. ‹‹mangio volentieri tutto, anche se non sopporto i broccoli››.
Ryuuji continuò a domandare e scrivere le risposte dell’intervistato sul foglio, fino a quando non arrivarono all’ultima.
‹‹ultima domanda! qual è il tuo hobby? Ti avverto che lo stalkerismo non è accettato come risposta››
‹‹peccato, allora dico “giocare a calcio” ››
‹‹questa può andare››
Finito di scrivere la risposta, Midorikawa fece per alzarsi, ma un'altra domanda gli balenò nella mente e semplicemente, anche se completamente rosso in viso, chiese: ‹‹c’è una persona che ami e vorresti con te?››
Con un po’ di stupore iniziale, Hiroto rispose che una persona c’era.
‹‹a-ah davvero? ››
‹‹si, ma non so se la conosci. È una persona veramente speciale. È dannatamente carino in ogni singolo momento della giornata, 86400 secondi su 86400. Ha occhi profondi e brillanti quanto lo spazio. Odora sempre di dolce e di fresco, e… che io sappia, non esiste persona più dolce di lui, anche se è meglio non farlo arrabbiare, e soprattutto non toccare i suoi budini. È forte e orgoglioso, anche se gli manca un po’ di fiducia in se stesso. Non so bene il motivo, ma è fissato coi proverbi. ›› Kiyama si era avvicinato al verde mentre parlava, ora i loro visi distanziavano poco più di 10 centimetri. ‹‹ Sai? Poco tempo fa giocavamo insieme a fare gli alieni, ma mi è capitato più volte di chiedermi se lui non lo fosse davvero… perché è una cosa fuori dal mondo. Ah! l’ho già detto che mi piacerebbe baciarlo ogni singolo secondo del giorno? ››
Le loro labbra stavano per sfiorarsi, ma Hiroto si alzò dando poi una mano al compagno per fare altrettanto.
‹‹ non credo tu lo conosca, e per quanto potrei stare qui tutto il tempo a parlarti di lui, credo che finirei solo per annoiarti … ›› il rosso pose le mani sui fianchi di Midorikawa ‹‹ per quanto riguarda te invece? Hai una persona che ami e vorresti sempre al tuo fianco? ››
Il verde diede un pugno alla spalla di Hiroto, per poi appoggiare il viso nell’incavo del suo collo, cercando di coprire il rossore, e sussurrò “ti odio” alle orecchie dell’altro.
Kiyama sorrise. ‹‹ah! Dimenticavo di dire, che la persona che amo fa pena a mentire››.
Hiroto alzò il viso di Ryuuji e lo baciò.
Troppo impegnati a baciarsi, i due non si accorsero della porta della camera socchiudersi e dalla fessura apparire l’obiettivo di una macchina fotografica; e tanto meno si accorsero del rumore degli scatti e della persona che li fotografava. Quest’ultima si sistemò meglio la montatura rossa sul naso, mentre Aki, dietro di lei, sospirava rassegnata, pensando che inventarsi la storia dell’intervista solo per scattare foto “compromettenti” non era molto normale.
‹‹Haru-chan, non credi che a questo punto dovresti lasciargli un po’ di privacy?! ››
‹‹shhh! Sta per arrivare il bello›› disse Haruna continuando a scattare foto, quando Hiroto fece sdraiare Ryuuji sul letto.
A quel punto Aki prese per il colletto la maglia dell’azzurra, portandola lontana dai due amici.
‹‹questa è diventata proprio un’ossessione, Haruchan››
 

Extra*
Il giorno seguente, scesi in cucina, seduti ai tavoli, Ryuuji e Hiroto trovarono i loro compagni a mangiare la colazione e parlare del più e del meno, con l’euforia che caratterizzava da sempre l’inazuma. Però c’era qualcosa di strano…
Haruna continuava a fissare la sua macchina fotografica, con sguardo beato; ma non era quello che trovarono strano. La stranezza maggiore era il sorriso sulle labbra del bomber di fuoco, seduto affianco all’azzurra, che gustava del pane e nutella, al tavolo affianco al loro.  Di solito il numero 10 non mostrava così tanto la propria felicità, anche se si trattava di nutella. Poi Ryuuji notò un altro piccolo particolare.
‹‹ eih, ma… dov’è Shirou? ››
A quella domanda, Haruna staccò lo sguardo dalla digitale, per rivolgerlo al verde e, battendo il pugno a Gouenji, esordì con un gran sorriso:
‹‹Shuuya-san ha scoperto chi li aveva finito la nutella››.
 

 

*owari*

 



Angolo Fujoshi ****
Salve a tutti e buongiorno, o buonasera, o buonqualcosa!!!
Non ho idea di come mi sia venuta questa idea, ho semplicemente pensato “eih! Haruna sarebbe davvero una fantastica fujoshi!!!”, e questo è il risultato XD
Spero che a qualcuno possa essere piaciuta, e soprattutto spero di non avere annoiato nessuno! Devo ammettere che è più lunga di quanto mi aspettassi, ma mi sono divertita un casino a scriverla :D
Dedico questa mio piccolo parto mentale, a tutte le fujoshi e amanti dell’hiromido e coppie varie (sempre molto dettagliata u.u); alla mia sorellona che mi ha fatto notare che non postavo una storia da più di un anno ^^”; e anche a quella santa di Lisa-chan (che mi salva ogni volta da una figuraccia epocale, come farei senza te? X’D)
Un bacio e buone vacanze <3
La stramba passa e chiude!
  
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