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Autore: Spregias    12/08/2013    1 recensioni
Corte di Yorkshire, Inghilterra.
Anche l'Inghilterra si sta avviando verso un nuovo regno, il Medioevo.
Alla morte di William d'Yorkshire, il potere passa inaspettatamente nelle mani di Julie Catherine of Yorkshire, la primogenita della famiglia, che non permette a nessuno di metterle i piedi in testa.
Ma Julie non è una regina normale: innanzitutto è bellissima, com'era la madre Joanna prima di lei, è spietata e accusa il fratellastro di aver tramato contro di lei accusandolo di aver ucciso il padre.Inoltre è determinata, saggia, amata da tutti, tranne che da loro.
La famiglia rivale, i Cavendish.
Annette, la sgualdrina infilata per caso nel letto del padre e ora potente moglie di Nathan Cavendish, poi c'è lui. Alexander Cavendish, bello quanto stronzo e assetato di potere. I contrasti saranno amari, perché Julie nasconde un segreto. Chi è il vero erede al trono?
* STORIA AMBIENTATA IN UN MONDO ISPIRATO ALL’INGHILTERRA DEL MEDIOEVO MA NON STORICAMENTE ACCURATA, MA RIPENSATA LIBERAMENTE*
Genere: Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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Capitolo 3- Do we have a deal?

-Mamma stai scherzando spero- sbottó Julie, mentre un sordo panico si impossessava di lei. Sentiva brividi di freddo, per l'immediato matrimonio di cui lei non voleva saperne, e per il fatto che una parte di lei aveva la risposta alla madre. Risposta che ignorò deliberatamente.

-No, cara. Ti pare un argomento di scherzo?- chiese assumendo un'espressione quasi offesa. Joanna evidentemente non concepiva come la figlia si scandalizzasse tanto, dato che lei era stata estremamente fortunata ad incontrare William.

-Mi sembra una cosa assurda.- disse Julie seccamente, mantenendo intatta la sua dignità, persino in un momento in cui avrebbe voluto solo disperarsi. Era stata una cretina, come aveva potuto credere che suo padre le avesse lasciato il regno così, senza nessuna clausola?

-Eppure avresti dovuto sapere che le donne non regnano da sole- disse sua madre, scatenando la sua rabbia.

-Mamma, io sono la regina. Posso cambiare le regole- disse gongolando, certa che avrebbe sistemato tutto. Era dopotutto la persona più potente del regno.

-Non puoi- disse stancamente Joanna, sedendosi sulla poltrona accanto al letto della figlia. -Julie mi dispiace, avresti dovuto informarti meglio-

-Sì mamma, se tu mi avessi insegnato che non tutto va come voglio- disse però senza risentimento, abbandonandosi sul letto apparentemente senza forze.

-Mi dispiace Julie, è tutto quello che so dire- replicò la madre, prima di carezzarle la guancia in segno di affetto.

-Lo so..- iniziò la giovane regina, poi come colpita da un pensiero improvviso, balzó in piedi. -Domani andremo nelle tenute dei Cavendish, devo parlare con Lord Alexander-

Detto questo, la regina uscì, dirigendosi a grandi passi verso la stanza che era stata di suo padre, dove era stata convocata per discutere di un problema che apparentemente preoccupava molto gli aristocratici di Yorkshire.

****


-Ti proibisco di accettare il matrimonio con Lord Alexander, Julie-

Joanna inseguiva la figlia con uno sguardo disperato, al pensiero di ritrovarsi in casa il figlio dell'odiata donna, che ormai vedeva solo in sporadiche occasioni.

Julie si voltó con sguardo compassionevole.

-Non mi interessa del tuo passato, madre. Voglio solo tenere il potere- disse glaciale la figlia, ormai completamente entrata nel ruolo di regina.

-Ti porteranno via tutto- tentò infine la donna, mentre l'antica rivalità, che credeva ormai di aver assopito, si ripresentava.

-Madre, pensi che permetterei ad Annette e Nathan Cavendish di prendersi la cosa che più ho voluto e voglio?- disse verso la madre, lasciando intendere che lei sapeva prendersi ciò che voleva.

Joanna, offesa, lasciò la mano alla figlia.

-Bene, spero solo che tu non te ne penta-

***


-Sua Altezza Reale, la regina Julie Catherine of Wichester, regina d'Yorkshire-

Ad aspettarla fuori dalla villa al centro delle tenute Cavendish, nella contea di York, c'era la servitù, parte del paese più vicino, di cui lei non ricordava il nome, e i Cavendish al completo.

Lord Cavendish la aspettava con espressione indecifrabile sul volto rugoso e preoccupato. Sì, era decisamente preoccupato. La moglie la scrutava con la stessa espressione di profonda tristezza e dolorosa consapevolezza.

-Sua Altezza- disse George prendendole la mano e cimentandosi in un banale inchino, mixato con un pizzico di ironia che a lei non sfuggì.

-Sir George, o dovrei dire fratello?- esclamò lei, in un sussurro, ripagando il ragazzo con la moneta del sarcasmo.

-Alexander ti aspetta- le disse brusco, lasciando perdere i convenevoli.

Julie avanzó tra i sudditi con estrema eleganza, per poi essere scortata al cospetto di Alexander.
Era girato di spalle e si accorse immediatamente di lei.
Voltandosi, lei si perse nei suoi occhi azzurri, che sembrava scavassero nella corazza che si era costruita.

-Lasciateci soli- ordinó Julie, al che qualcuno oppose resistenza, cosa che duró il tempo di notare il suo sguardo.

-A cosa devo questa visita più che gradita, cara cugina?- disse Alexander, avvicinandosi a lei.
Julie sobbalzó.

-Sono una regina e come tale esigo..- iniziò lei risentita, ma fu bloccata da un gesto della mano di lui.

-Vieni al punto, Julie. Ti conosco abbastanza bene da potermi permettere molte confidenze- disse lui sussurrando, come se stesse parlando di cose che non andavano pronunciate.

-Come hai fatto a scoprire del matrimonio, eh?- lo aggredì lei, fronteggiandolo senza un minimo di paura.

-Ho le mie conoscenze- disse vago lui, mantenendo un'aria annoiata.

-Tu.. mi vuoi sposare?- disse lei, e dirlo ad alta voce le sembrava così assurdo..

-Ne ho il diritto-

Si riferiva al fatto che era strettamente imparentato con la famiglia reale.

-Ne avrebbe più diritto George- lo contraddisse lei, alzando un sopracciglio.

-Sposa lui, allora. Non dovrò avere a che fare con te-

-Sai che non posso. È mio fratello- disse lei, evidentemente disprezzando e odiando l'ultima parola.

-Allora resto io- disse soddisfatto il ragazzo.

-Lo so. Sono qui per questo- esordì lei, sorprendo Alexander, che la guardó ad occhi sgranati.

-Come scusa?- chiese educatamente.

-Alexander, sei un ragazzo che in poco tempo ha raggiunto il più elevato grado nell'esercito, sei potente, non per meriti personali o guadagnati, ma lo sei. Più potente di mio zio, il re di York. E questo conta per me- disse lei, mantenendo un'espressione così professionale da risultare quasi spaventosa. Sembrava una macchina da guerra.

-Io ho bisogno di un marito, di un principe che mi guardi le spalle. Ho scelto te.-

-Qual è la condizione Julie, la condizione che mi farà rifiutare?- chiese Alex scettico.

-Non avrai alcun potere decisionale nel mio regno e potrai vedere la tua famiglia solo nelle tue terre, qui a York.-

-Cosa?- ripetè lui, mentre intanto cercava di pensare all'offerta.

-Non mi ripeteró- disse secca lei.

-Ti farò sapere la risposta al più presto, cara cugina-

**

Julie aspettava impaziente che Alexander le desse la risposta, prima di affrontare la furia della madre. Era comunque fiera della sua decisione e non l'avrebbe rimpianta per niente al mondo. Per prima cosa aveva giurato che avrebbe protetto il suo regno e lo stava facendo: sposare Sir Alexander Cavendish sarebbe stata la sua rovina personale, ma la salvezza del suo regno. Lo sapeva bene.

Si aggirava tra la biblioteca personale del sovrano, quando la sua attenzione fu catturata da un librino nascosto dietro la scrivania.
'Diario di William III'
Lo prese con una mano tremante, come se sentisse di stare per leggere qualcosa che le avrebbe fatto molto male.

Ciaoo! Ho aggiornato presto! Allora che ne pensate dei personaggi? Di Julie e Alexander?
Fatemi sapere con una piccola recensione! Ciao!
  
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