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Autore: blaiseandastoriafan    12/08/2013    0 recensioni
Song-fic Astoria/Blaise ispirata alla canzone di Cesare Cremonini "La nuova stella di Broadway"
" Penso di essermi innamorato subito di te. [...] Ho visto una dea, sono morto. Sono in paradiso. "
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Blaise Zabini
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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"La mia stella"

"[...]lassù,nel cielo blu,
il loro nome: argento fra le stelle[...]"

 

 

Ora è tutto così calmo ad Hogwarts, fino ad un attimo fa regnava il caos. Colui che ha rovinato la tua vita è morto, ora non dobbiamo più temere amore.
Nella Sala Grande sono stati esposti i cadaveri, nell'aria si sentono i pianti di coloro che hanno perso i loro cari. Ho visto Draco, Pansy, tua sorella e gli altri: mi sono sentito sollevato. Però non ho visto te amore, sapevo che non eri morta così sono venuto a cercarti e ti ho trovata sotto il nostro albero: i capelli scompigliati, il viso sporco e i vestiti strappati. Eri la più bella. Guardavi il lago, piangevi. Mi sono avvicinato con calma e ti ho abbracciata, non sono mai servite molte parole tra noi.
Temevo mi avresti mandato via e invece sei rimasta lì, inerme come una bambina.
Lì, sotto quell'albero, ho ripensato a noi: la prima volta che ti ho vista era al Ballo delle debuttanti, quell'evento che odi tanto e a cui hai dovuto partecipare, facendo scandalo.
Quella sera era tutto di tulle, pizzo, champagne, buon cibo e sorrisi falsi. Nessuno di noi ti aveva mai vista, vivevi in Francia con tua nonna, ti conoscevamo solo attraverso i racconti di Daphne: diceva che eri una ribelle dai capelli biondi. Non riuscivo a capire cosa intendesse, quella sera lo capii: la madre di Pansy aveva chiamato il tuo nome,tu non c'eri. I tuoi erano viola per la rabbia, tua sorella ghignava. Ad un tratto le porte del salone si aprirono e tu entrasti: indossavi un abitino aderente bianco senza spalline che non lasciava molto spazio al'immaginazionel, una cintura nera borchiata ti stringeva la vita, i capelli biondi erano raccolti in uno chignon disordinato e la borsa e le scarpe erano rosso fuoco.
Penso di essermi innamorato subito di te.
Sei passata con calma tra le persone, ti sei fermata accanto al tuo accompagnatore e, dopo un inchino sarcastico e un' occhiata di sfida rivolta ai tuoi, ti sei dileguata sotto gli sguardi esterrefatti degli invitati. Eri molto più elegante tu che non le altre ragazze, più simi a bomboniere che altro.
Prima di uscire mi hai rivolto uno sguardo: mi sono innamorato di quegli occhi blu come il mare. Ho visto una dea, sono morto. Sono in paradiso.
"Lei non lo saprà mai" pensai.
La seconda volta che ti ho vista è stato a casa tua, era mattina, avevo una tazza di caffè in mano e mi ero perso cercando il bagno. Sono capitato nella tua stanza delle prove: eri lì, stavi ballando. Ti ho spiata per un po', prima di uscire allo scoperto: non sapevo fossi una ballerina di jazz, eri bravissima. Eri una stella, brillavi da sola. Ora ho capito perché ti hanno chiamata "Astoria" , stella.
Ho preso coraggio e sono entrato in quella stanza, ti ho guardato e, alla fine, abbiamo parlato. Mi hai detto che odiavi i tuoi, loro non ti volevano perché desideravano un maschio e ti rinfacciavano di non esserlo,volevi andare a New York per ballare a Broadway in qualche musical babbano, amavi tua sorella e tua nonna, avevi paura di innamorarti.
In quella sala piena di specchi abbiamo iniziato la nostra storia fatta di parole non dette, paure, gelosie, litigi, tradimenti, sguardi fugaci, giochi di potere. Nessuno ha mai saputo di noi, avevamo paura che si sapesse perché non volevamo essere vulnerabili davanti a Lui. Siamo così per natura, pensiamo che l'amore uccida, renda schiavi ce l'hanno insegnato da piccoli.
Abbiamo fatto fulmini e saette, io e te, nel nostro piccolo.
Ora è tutto diverso, possiamo ricominciare e cambiare amore mio. Possiamo dirlo a tutti.
Lasciami scrivere i nostri nomi uno accanto all'altro nel cielo, con l'argento perché tutti possano vederlo: lascia che io brilli con te, non scappare e non aver paura.
Lascia che io ti porti lontano da una famiglia che non ti ha mai voluta davvero, andremo a New York e sarai tu la stella.
Portami lontano da una madre che mi usa.
L'amore esiste, non fa male te lo giuro.
Ti guardo un secondo, poi dico in un sussurro appena percettibile "Astoria Greengrass ti amo, vuoi sposarmi? Ti giuro che ti tratterò come una stella, ce ne andremo".
Cala il silenzio per qualche minuto e poi tu rispondi "Si".
Ora sono in paradiso.

8 anni dopo.
Sono già passati 8 anni da quando ti ho chiesto di sposarmi e quel giorno non sapevo che avremmo viaggiato,saremmo andati a New York, non saresti diventata una ballerina di Broadway e avremmo avuto un matrimonio da favola, i nostri genitori nin c'erano ma c'erano tutti i nostri amici.
Non sapevo nemmeno che avremmo avuto tre figli, una femmina e due maschi, che tu avresti aperto una delle scuole di danza più importanti del Mondo Magico e che io sarei diventato medimago.
Ora ti guardo tenere in braccio la nostra piccola Julia: ti somiglia, stella mia. Diventerà bella come te e una ballerina eccezionale.
Ti guardo sorridere.
Ti amo, stella: grazie per avermi lasciato brillare con te.

  
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