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Autore: nande no ai    13/08/2013    3 recensioni
Un'amore senza inizio ne fine; due anime destinate dal tempo a stare insieme. Questa è la storia di due ragazzi, che condividono un sentimento che in pochi avranno la fortuna di provare nella vita, anche se, le emozioni più intense sono quelle più letali.
Una storia a cui non sono ancora riuscita a dare una fine, ma spero comunque che grazie al vostro aiuto, tramite commenti (sia positivi che meno) possano portarmi ad essa.
Spero di riuscire a suscitare in voi tutte le emozioni più disparate, come succede a me ogni volta che mi perdo in questo sito !!! Buona lettura
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: Lemon | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo, Violenza | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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                                                                                                 XVII


POV HITOMI
Caldo.Quasi ustionante. Ma stranamente famigliare e rilassante.
Il corpo galleggia come in una piscina di acqua tiepida.
Piccole bolle mi escono dalla bocca. La luce del sole si riflette sulla superficie dell’acqua disegnando ragnatele luminose sul fondo color vaniglia.
- Hitomi
Alle mie spalle mi chiama. Mi volto ma non vedo nulla.
La piscina diventa più profonda e vado verso il fondo. La pressione mi spinge finché mi ritrovo quasi seduto sul suolo rigido e guardo verso l’alto dove rivedo la mia figura. E solo li mi accorgo di essere nudo.
- Hitomi .. svegliati
La voce calda di prima continua a chiamarmi ma attorno a me ce solo acqua, acqua e ancora acqua. Un’infinita distesa di cui non vedo la fine. Da dietro un paio di mani leggere mi abbracciano, facendomi sfiorare la pelle morbida del suo petto.
Stringo uno dei suoi polsi sottili con estrema delicatezza. Facendo attenzione, come se fosse fatto del cristallo più fragile e prezioso.
Mi fa chiudere gli occhi con le mani delicate.
Ora il solo contatto che ho con quello che suppongo sia un corpo umano è appena un accenno. Non posso vedere, ma lo spostamento d’acqua mi fa capire che si sta muovendo.
Davanti a me. Poggia la sua fronte alla mia portandomi le mani al collo rivolgendolo verso l’alto dove dischiudo gli occhi allo specchio d’acqua. La sua figura è resa più sinuosa e slanciata dall’acqua. La sua pelle abbronzata sembra oro. I capelli arancio elettrico galleggiano come stoffa, dandogli un’aria sovrannaturale. L’acqua dona anche a i suoi occhi, verdissimi come due pietre di giada, un colore ancora più intenso e profondo.
Fa combaciare il suo petto con il mio mettendomi le mani ai lati delle guance. Abbasso lo sguardo e ringrazio dio di non aver bisogno di respirare, perché sarei soffocato all’istante. La sua bellezza mi mozza il fiato.
La pelle è perfetta, la forma a mandorla leggermente più grande del normale fa notare bene la purezza del suo cuore tramite gli occhi che ti parlano. Il piccolo naso. Le labbra leggermente piene color bronzo acquarello.
Lo stringo continuando ad ammirarlo e lui mi sorride. Ma non ha il suo solito sguardo che esplode di allegria. Sembrano tristi.
- Per favore. Devi svegliarti
Vengo risucchiato in un improvviso vortice che mi sputa contro un muro bianco. Sono completamente sudato. Crampi addominali fortissimi ed emicrania mi fanno annaspare.
Sposto velocemente lo sguardo attorno, infastidito dalla luce troppo forte mi copro velocemente gli occhi.
- Hitomi.. Hitomi guardami..
Mi volto subito. Kaito.
Come nel mio sogno è qui al mio fianco, con quello sguardo. Seduto sul letto, mi tiene stretto a lui accarezzandomi frenetico i capelli, studiandomi minuziosamente. I suoi occhi diventano liquidi. Ho quasi la sensazione che le lacrime che ne usciranno saranno di un verde menta.
- Hitomi. – sussurra prima di stringermi fortissimo.  Inizialmente sono inquieto e non so come reagire, ma il desiderio è troppo forte e lo stringo a mia volta.
- Baka baka baka. Cosa pensavi di fare Baaka – singhiozza dandomi deboli pugni sulla schiena. Lo stringo più forte. Non avrei mai voluto che mi vedesse in questo stato. L’ho deluso. Gli avevo promesso che non lo avrei mai più fatto.
- Scusa
Mi allontana tenendo lo sguardo basso. Torturandosi le mani nervosamente come cercando di trovare il coraggio. Gli porto una mano a un braccio cercando di attirare le sua attenzione, ma si alza e mi da le spalle. Resto a guardare la sua schiena leggermente curva. Non ho idea di cosa voglia dirmi. Abbiamo parlato solo ieri. Mi trovo a sperare che qualsiasi cosa sia non tocchi quel discorso. Non ne voglio sentire parlare.
Si volta, mi fissa con sguardo criptico e resto spiazzato dalla voglia di soffocare l’angoscia nel suo corpo. Tiene le labbra leggermente socchiuse. Le braccia lasciate a peso morto sui fianchi, in un segno arrendevole.
I battiti aumentano. Come un vortice di dolore e desiderio esplodono ad ogni linea e curva del suo corpo su cui poso lo sguardo.
Indossa una canotta bianca leggermente attillata e un paio di bermuda a fantasia scozzese, che gli fasciano le cosce, lasciando scoperti i polpacci tonici.
Avvicinatomi gli carezzo una guancia. Con la paura che si allontani dal mio tocco. Mi prende la mano e ondeggia la testa su di essa. Quasi fa le fusa.
Incentivato gli cingo i fianchi e mi si appoggia al petto, mantenendo la testa bassa. Esploro il suo corpo non spingendomi troppo oltre. Solo carezza superficiali. Appena cenni di presenza. Risponde positivamente ad ogni mio gesto. Come se quello che era stato distrutto, ora potesse essere sanato, o almeno così sembra. Continua a mantenere il suo cuore lontano da me. Non mostrandomi i suoi occhi posso solo immaginare cosa stia accadendo al suo interno. Ma non basta. Se solo un minuscolo pezzo verrà posizionato in maniera errata, potrebbe sgretolarsi tutto. Ancora una volta.
Gli do un leggero bacio sulla guancia.
- Scusa. Mi dispiace davvero..
Mi zittisce con una mano, passando i polpastrelli sui bordi delle labbra. Lo avvicino ancora di più a me. le nostre fronti combaciano. Mi liscia i capelli. Posa una mano su un braccio, sale sulla spalle e si sofferma sul collo.
- Non ti ho detto la verità – sussurra a pochi millimetri dalle mie labbra. Cerco i suoi occhi e rimango spiazzato. Sono fatti di fuoco. E’ deciso e sicuro di se. Ha lo stesso sguardo di qualche mese fa. Non ce dolore, nessuna accusa, nessun disagio. I suo occhi mi mettono coraggio.
Accenno un sorriso incerto. Studio ogni espressione che prende il suo viso, cercando qualche cenno di non so bene cosa. Mi sorride di rimando, raggiante luminoso.
Sento il cuore riempirsi, come se mi stesse per esplodere nel petto. Mi viene da piangere e anche da vomitare allo stesso tempo.
Sono in ansia. Non basta. L’ultima certezza tené prego.
- Anche io ti amo. Ti amo cosi tanto che non saprei come spiegarlo al mondo.. sei tutto. Sei veramente la prima cosa che penso la mattina. Sei l’unico che sia mai riuscito a farmi stare talmente male da pensare che la vita facesse davvero schifo e sei anche quello che mi porta via il sonno e i pensieri. Sei il bastardo che solo con una carezza e capace di farmi sciogliere. Io.. io ti amo cazzo ti amo !!!
Inciampando nelle parole, gesticolando, non staccando gli occhi da me si confessa. Mi urla in faccia i suoi sentimenti. Non so se piangere o baciarlo fino a morire per mancanza d’aria, ma e lui a decidere per me e stringendomi imprigiona la mia bocca alla sua.
Il bacio parte subito passionale, al limite della ferocia.
Affonda la mano nei capelli, li tira, mi si spinge contro come a volermi penetrare dentro, e se fosse possibile lo ingloberei. Lo stringo talmente forte che ho paura di poterlo soffocare. Gli divoro le labbra. Penetro con la lingua nell’antro caldo della sua bocca. Prendendolo per le cosce lo tiro su e lo faccio sdraiare sul letto, mettendomi tra le sue gambe.
Cerco di baciarlo il più possibile, mi sembra di morire al solo pensiero di staccarmi da lui, ma il fiato si spezza e sento di soffocare. Come quando si strappa un cerotto mi stacco in cerca d’aria. Gli accarezzo le guance, i capelli. Non riesco a smettere di sorride e annegare nei suoi occhi.
- Dio quanto ti adoro !!! -
Lui ride. Una risata cristallina e bellissima. Mi toglie la maglietta. Mi da un bacio troppo veloce e ribalta le posizioni. Mi squadra, lambendomi con gli occhi e le mani. Ma poi anche la bocca vuole la su parte.
- Fai l’amore con me
Non me lo faccio ripetere due volte e comincio a spogliarlo e mangiarlo. Se prima il buio dominava la mia mente e anima, adesso ce solo lui. Restiamo in quelle stanza per non so bene quanto tempo, ricordo solo che quando ne siamo usciti per fare un bagno veloce era notte fonda. Ci siamo amati come mai prima d’ora. Una volta più fantastica dell’altra.
Non gli ho chiesto perché mi avesse mentito perché il motivo già lo sapevo. Mio padre. Gli ho sempre detto che lo avrei protetto, ma davanti a lui non sono mai riuscito nemmeno a proferire parola. Ma lui ha deciso di rischiare tutto per me e glielo devo.
Mi sono reso conto di quanto faccia male perderlo, e adesso sono pronto a lottare per lui.

Di fianco a me sonnecchia rilassato contro il mio petto. Gli passo una mano tra i ciuffi di capelli corti. Respiro il profumo delle sua pelle.
Da fuori si sentono ogni tanto motori passare nel silenzio della notte, mentre i fari attraversano le tende illuminandogli il viso dormiente. L’aria della notte mi asciuga il sudore sulla pelle rinfrescandomi alcun tempo.
- Non riesci a dormire ? – dice la voce roca sotto di me.
- Stavo solo pensando. Dormi.  – sussurro con tanta dolcezza che stupisce anche me.
- Senti Kacchan.. questa volta non ti deluderò. Ti giuro che riuscirò a proteggerti. –
Lui mi guarda con gli occhi sgranati, mentre gli stringo le mani.
- Questa volta non scapperò. Giuro.. ti giuro che non sarò più un vigliacco
Mi stringe. Nascondendo il viso nella mia spalla. Riempiendomi la faccia di baci.
- Non lo sei mai stato. -
- Non ti ho difeso -
Lo stringo vergognandomi di me stesso.
- Si invece lo hai SEMPRE fatto
- Non con lui..-
- E’ diverso
- No ! no non lo è
Interrompo i suoi tentativi di evitare la mia autocommiserazione.
- Da lui non sono mai riuscito a proteggerti, mai. Nemmeno quella volta – mi rendo conto di star piangendo solo quando mi asciuga le lacrime.
- Tu mi hai sempre difeso dal mondo intero Hitomi. Lui è tuo padre.. non ti rimprovero di niente. Io stesso non sono mai riuscito nemmeno a guardarlo negli occhi. Guardami
Mi stringe la faccia tra le mani obbligandomi a non staccare gli occhi da lui.
- Noi ce la faremo.. insieme. Capito ?  -
Resto a guardarlo. Sei sempre stato il più forte.
- Hai capito ? – mi ripete.
Annuisco.
Mi sorride e mi bacia. Mi stringe a se.
Restiamo nel letto ancora svegli per qualche minuto poi sospira.

- aaaa adesso mi hai fatto passare il sonno -
- Che ne dici se facciamo un altro round allora ?!
Cerco di corromperlo, strisciando verso il basso ventre. In un secondo però mi ritrovo a pancia all’aria con lui su a cavalcioni. Si abbassa. Dischiudo le labbra per ricevere il mio bacio, che non arriva. Lui ghigna.
- Non ci pensare nemmeno. Ho intenzione di camminare o almeno di riuscire a sedermi io domani.
Rido di guasto alla faccina da idiota che mette su ,e mi viene un lampo di genio. Mi avvicino al comodino e non facendomi vedere tiro fuori un pallina verde che gli mostro. I suoi occhi diventano enormi. Mi regala un sorriso a trentaquattro denti c azzannandomi la mano. Ma velocemente mi metto la caramella in bocca e lui si ghiaccia. Poi esplode.
- BASTARDOO lo hai fatto apposta. Ridammela ridammela ridammela . aaaaa a a a
Mi trattengo dallo scoppiare dal ridere altrimenti ingoierei la caramella intera ma visto i pugni e le sberle che mi sta dando probabilmente la ingoierò comunque. Lo lascio sfogarsi un po’. Godendomi le sue facce assurde, poi si arrende e mettendosi al borde del letto mi volta le spalle con le braccia incrociate.
- Non è giusto però. Me ne potevi dare almeno metà – borbotta.
- Scusami Kacchan, ma pensavo che piuttosto di questa caramellina.. preferissi queste
Si volta e intercetta subito il sacchettino pieno zeppo di caramelle che tengo in mano. Tiro fuori una grossa spacca mascella rossa e me lo ritrovo addosso, senza più il sacchetto in mano. Fa tutto da solo. Mi fa sedere, mi allarga le gambe, si siede tra di loro e divora una dopo l’altra le caramelle del sacchetto.
Lo stringo e gli bacio le guance gonfie.
- Thi ahmuo
- hahhaha anche io piccolo dipendente da zucchero. Adesso … - gli liscio una coscia. La alzo e provo a mettere la mano nei boxer ma mi da una gomitata.
- no no no .. –
- Ma ti ho dato le caramelle
- Doppiogiochista. Nooo fermo le mie caremelle.. sono mi- fermo
- Visto che mi lasci in bianco, ridammele
- Basthardo. Fermo.. aaaaaaa le hai fatte caderee. BAAAAAAAKA !!!



Ed eccoci finalmente alla fine !!! ci sono arrivata moolto lentamente ma ce l'ho fatta !!! Spero davvero di aver soddisfatto tutti e soprattutto di non aver dimenticatoi niente. Niente cose in sospeso vero. Vaaabene speriamo in bene !!! Grazie a tutti quelle che mi hanno seguita..
ADIOOS gente alla prossima !!!
  
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