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Autore: DemetriaTay    13/08/2013    3 recensioni
Il mio nome è Taylor Swift, sono una normale ragazza americana, a parte il fatto che sono una delle cantanti più famose al mondo. Benvenute nel mio mondo .
Tratto dal secondo capitolo :
“Ma tu chi sei?”
“Beh, una ragazza normalmente mi avrebbe detto : Ciao, grazie per avermi aiutata, questo è il mio numero”
“Ah davvero?? Beh, ti svelo un segreto … io non ti darò il mio numero”
“ Ma io infatti ho detto normalmente , questo non vale di certo per te”
“ Certo, perché io sono Taylor Swift e allor…”
“ Frena, frena. Chi saresti tu?”
“Tu… non mi conosci?”
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Fan-Fic dedicata a Taylor Swift, leggete se vi ha incuriositi un pochino :)
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                                           I Love You

 
 
“Ora cosa si fa?” bisbigliava Liam ad Abigail, come se  non mi trovassi davanti a loro. 
“Non ne ho idea” ammise lei guardandomi tristemente.
Ormai era da un’ora che andavano avanti così, parlottando tra loro e guardandomi ogni tanto di sottecchi.
Erano passati appena tre giorni eppure la mia mente era ferma a quel giorno in cui avevo trovato Chris con Jessica, Abigail mi aveva trovato in lacrime quando era venuta a trovarmi e , spaventata, aveva chiamato Liam il quale sembrava pronto per affrontare la terza guerra mondiale.
Mi avevano letteralmente costretto a parlare, tirandomi fuori le parole di bocca con la pinza. Quello era stato forse la parte più difficile perché avevo dovuto rivivere di nuovo tutte quelle forti emozioni , partendo dalla conversazione a… quello che c’era stato dopo.
Portai tutta la mia attenzione sulla vaschetta di gelato che avevo tra le mani, cercando di ricavarne chissà quale immagine con un cucchiaino.
“Taylor, tesoro” iniziò Abigail  “sei sicura che iniziare un nuovo tour in queste condizioni sia una buona idea?”
Sospirai. Aveva ragione ,ma che avrei dovuto fare? Stare a casa e deprimermi per tutto il tempo?
“E’ l’unica soluzione, non voglio pensarci e ripensarci ancora, starei solo più male”
“Ti ha cercata in questi giorni?” chiese Liam delicatamente.
“Io…non lo so, ho spento il cellulare”
“Ok, ora lo scopriremo” e così dicendo si alzò e corse in camera.
Sprofondai tra i cuscini non volendo sapere se davvero mi avesse cercata.
Tornò dopo pochi secondi e mi porse il cellulare.
“No…” iniziai.
“Forza, premi questo fottuto pulsante e accendi il telefono Taylor! Non fare la codarda!” 
Feci come mi disse e aspettai silenziosamente.
5.
10.
20.
30.
“30  chiamate e messaggi” risposi apatica.
“E che aspetti?Su apri i messaggi!”
“Non ce la faccio!” Urlai scaraventando il cellulare per terra.
“Va bene, tranquilla” mi rassicurò Abigail pendendomi una mano tra le sue.
“Taylor, cosa vuoi fare? Insomma si vede che ci tieni tantissimo a lui … come hai intenzione di muoverti? Non so, ti servono cani, bastoni, coltelli, asce  … tutto quello che vuoi”
Liam riuscì a strapparmi un sorriso prima che il campanello suonò all’improvviso.
“Pizza!” 
Qualcuno gridò dall’altra parte della porta.
 
“C-chris, che ci fai qui?” che domanda idiota, complimenti Taylor.
Chris mi guardò divertito, come se potesse leggermi nel pensiero e alzò la pizza con fare ovvio.
“Consegno le pizze … È il mio lavoro per il week-end” mi informò appoggiandosi allo stipite della porta.
 
Mi alzai automaticamente. Una parte di me voleva correre e rinchiudersi in camera , l’altra parte era già all’opera e mi stava trascinando verso la porta.
Misuravo i passi quasi fossero stati gli ultimi e quasi li sentivo rimbombare nella mia testa, tanto ero nervosa.
Il campanello risuonò facendomi balzare e finalmente aprii quella porta.
Ma i miei occhi non incontrarono quelle iridi verdi che amavo tanto, ma solo un paio castane a me del tutto sconosciute.
Pagai in silenzio senza rivolgergli la parola notando che mi guardava quasi spaventato. Avrei dovuto avere un aspetto davvero traumatizzante.
Presi il cartone della pizza e feci per chiudere la porta, quando il ragazzo mise un piede avanti impedendomi di chiuderla completamente.
“Scusami, devo darti questo” e cacciò dalla tasca posteriore dei Jeans un foglietto spiegazzato.
“Che cos’è?” chiesi debolmente.
“Non ne ho idea, è da parte di un mio amico, Chris” 
Aprii la bocca per respirare più ossigeno possibile e afferrai il foglio chiudendo la porta di casa con un calcio.
“Whoah, il gelato di ha dato forza, vedo” rise Liam.
La verità era che il gelato era rimasto intatto, l’unica cosa che mi dava forza in quel momento era il contenuto di quella lettera.
“Dai superstar, non tenerci sulle spine : cos’è?”
“Un messaggio da Chris” sussurrai. 
Che fine aveva fatto la mia voce?
“Evvai!” saltò di gioia Abigail.
La guardai stranita storcendo la bocca, proprio come fece Liam.
Andai a sedermi sul divano poggiando la pizza sul tavolo vuoto.
Liam e Abigail fecero altrettanto , affiancandomi.
“Dai, apri! Non sei curiosa anche tu?”
Se ero curiosa? Certo che lo ero, ma più che curiosa ero spaventata, spaventata a morte.
 
Taylor… 
ti voglio rivedere, ti devo rivedere anche se so che sei arrabbiata, ferita … L’altro giorno, tu non… avresti dovuto vedere quello che hai visto. 
Mi dispiace così tanto. Ti prego dammi una possibilità per chiarire questa situazione , dammi modo di dire la mia e poi potrai decidere se vuoi che sparisca dalla tua vita per sempre , io giuro che rispetterò qualunque cosa tu deciderai.
Ti aspetterò questa sera alle 8 al nostro parco, ti prego vieni.
Chris.
 
Lessi tutto il contenuto della lettera con voce tremolante , soffermandomi ogni tanto su qualche parola per ingoiare il rospo che si formava ogni volta che pesavo le sue parole.
 
“Allora? Che fai , ci andrai?”
“Non lo so, Liam” affermai afflitta.
“Ma certo che ci andrai, ci devi andare! Così chiarirete una volta per tutte e non avrai più rimorsi una volta iniziato il tour… pensaci Taylor, questa è un’occasione unica. 
E inoltre, cos’hai da perdere?”
“Nulla, ho già perso tutto”
Aveva ragione Liam, in effetti non potevo stare più male di così ed in fondo morivo dalla voglia di vederlo.
“Vedi?” esclamò Liam felice della sua constatazione.
“Ma quanto sei insensibile!” lo rimproverò Abigail. 
Liam la liquidò con un gesto secco della mano e si avvicinò ancora più a me. 
“Ora, non ti resta che prepararti, sciacquarti questo bel visino imbrattato di mascara colato…” ecco spiegato lo sguardo spaventato del ragazzo delle consegne “ …metterti un bel vestitino e… affrettarti, perché sono già le otto meno dieci!” urlò Liam, forse più emozionato di me.
 
Chris’ POV.
 
“Ehi Chris ,fatto” mi informò Mark scendendo di corsa le scale.
In effetti non si era proprio offerto di farmi questo piccolo favore , aveva avuto bisogno di un bel discorso e di qualche piccola minaccia.
“Grazie Mark, ora puoi andare” gli risposi cacciando dalla tasca dalla giubbotto un’altra sigaretta, la quinta in cinque minuti.
“Ai suoi ordini” scherzò Mark dileguandosi tra la folla del centro.
Chissà se sarebbe venuta…
Cacciai da un’altra tasca un piccolo foglietto nel quale avevo scritto una specie di discorso, totalmente raccapricciante, tanto che lo stropicciai e lo gettai in un cespuglio dietro di me.
Se fosse venuta, le avrei parlato senza discorsi pre costruiti, avrei colto l’attimo e sperato per il meglio.
 
 
Taylor 
 
“Taylor! Ma che diavolo fai? Sono gia le 8 e 20! Non ti stai preparando per i Teen Choice Awards! Su sbrigati o il bel principe scapperà via” Urlò da dietro la porta della mia camera Liam.
“Sì ,un secondo e esco” gridai a mia volta.
In realtà ero pronta da ben 10 minuti, ma ero rimasta immobile davanti allo specchio cercando di pensare a qualcosa di sensato di dirli. 
A come l’avrei salutato, l’avrei dovuto salutare in qualche modo, giusto? Ma come? 
Ciao Chris, che piacere vederti!! non mi sembrava il più appropriato e neanche Brutto bastando che vuoi ancora da me!?!  poteva andare bene.
Sospirai ed uscì dalla mia camera, dove Abigail e Liam stavano parlando e scherzando tra di loro.
Quanto li adoravo, erano davvero gli unici di cui mi potessi fidare ciecamente e in qual momento erano il mio unico punto di riferimento.
“Ok, sono pronta, andiamo” dissi incamminandomi verso l’uscita.
“Ehm, andiamo? No bella, tu ci andrai da sola. Non ti aspetterai davvero di trovarci vicino a voi due facendo i reggi-candela, vero?”
“Ma…”
“Niente ma, vai e fagli vedere chi comanda a quel camionista! Noi ti aspetteremo tutta la notte qui”
Provai a dire un lui non è un camionista! ma ci rinunciai nel momento in cui mi buttarono letteralmente fuori dalla casa.
Diedi un’occhiata all’orologio e mi resi conto di essere in ritardo di ben mezzora.
Corsi più veloce che potevo e finalmente raggiunsi il famoso parco dove Chris pochi mesi prima mi aveva chiesto di essere la sua ragazza. 
Camminai cercando di non mettere i piedi nelle pozzanghere che si trovavano sulla stradina e lì lo vidi.
Mi nascosi velocemente dietro un albero e lo spiai silenziosamente,forse per vigliaccheria o forse perché volevo ammirarlo con calma.
Il mio cuore fece un triplo salto mortale mentre lo vedevo illuminato solo dalla poca luce che emanava un lampione lì vicino.
Era bellissimo.
I miei occhi si riempirono di nuovo di lacrime ripensando a quanto mi era mancato ed a quanto mi aveva fatto soffrire.
Lo vidi aspirare avidamente sempre una sigaretta, era nervoso, si vedeva benissimo.
La finì e diede  un’occhiata veloce al suo polso, dove con molta probabilità c’era un orologio e imprecando girò la schiena e fece per andarsene.
Ora o mai più, mi dissi.
“Chris!” lo chiamai ad alta voce. Lui per tutta risposta si girò immediatamente con sguardo perso.
“Taylor… sei venuta.” disse avvicinandosi.
 Riuscivo a vedere lo splendore nei suoi occhi non appena questi si posarono su di me e poi qualcosa successe.
Fu come una scossa che mi percosse tutta la schiena , da capo a piedi che mi fece avvicinare a Chris al punto da essere pochissimi centimetri l’uno dall’altra.
“Pensavo che non saresti venuta” mi disse accarezzandomi una guancia.
“Anche io” risposi prima di baciarlo lievemente sulle labbra.
Era evidente che non si aspettasse una reazione del genere, ed a dirla tutta neanche io, fatto sta che non perse tempo e mi circondò in un abbraccio di ferro , baciandomi con più trasporto. 
Se mi erano mancate le sue labbra? 
Sì, tantissimo. Come ad un malato mancano le sue medicine , come ad un drogato manca la sua droga, forse anche di più.
 Questo era decisamente l’ultimo dei modi a cui avevo pensato per salutarlo, immagino che un Ciao Chris sarebbe andato bene lo stesso.
Ma un piccolo flash mi fece staccare da Chris e rendermi più lucida. 
Quello flash portava l’immagine di Chris e Jessica insieme, probabilmente anche lei aveva assaggiato queste stesse labbra e con altrettanto probabilità anche lui l’aveva stretta tra le sue braccia, proprio come aveva fatto con me pochi secondi prima.
“Chris, io non posso..” gli dissi spingendolo leggermente sul petto.
Lui annuì, facendomi capire di aver compreso il motivo del mio distacco.
“Ti va di fare una passeggiata?”
“Ok…”
Così iniziammo a camminare , l’uno affianco l’altro , niente contatti fisici se non per il suo braccio che ogni tanto sfiorava il mio.
“Come stai , Taylor?”
“Ti devo proprio rispondere?” Incredibile.
“No, hai ragione” disse forse divertito dal mio tono alterato.
“Mi dispiace, ok? Mi dispiace da morire, non avrei dovuto farti quello che ti ho fatto. Sono stato un coglione…”
“Idiota…” aggiunsi
“Bastardo..”
“Stronzo” conclusi io con un sorriso.
“Sì, stronzo mi mancava “ rise lui, diventando subito dopo serio.
“Io non so davvero cosa dirti, come atteggiarmi, so che il mio comportamento non ha scusanti, ma ero davvero ferito e mi dovevo sfogarmi in qualche modo…”
“Ah, e quindi hai pensato di andare a letto con un’altra poche ore dopo che sei scappato in quel modo da casa mia? Molto maturo, Chris.” commentai acida.
Poi aggiunsi “Sono stata davvero male a causa tua, tu non  puoi neanche immaginare cosa ho provato quando ho visto quella con addosso la tua camicia, tutto il mondo mi è crollato addosso Chris, io ora ho quasi paura a fidarmi di nuovo di te…”
“Lo so, sono stato infantile ma mi sono pentito subito di quello che ho fatto, di quello che ti ho fatto. Ti prego, devi credermi e farò in modo di riconquistare la tua fiducia, anche se ci vorranno mesi e mesi.  Se solo ripenso al tuo sguardo ferita, Dio mi viene voglia di prendermi a schiaffi da solo”
“Se vuoi ti do una mano..” gli proposi .
“Se questo servirebbe a farmi perdonare? Prendi pure i guantoni da box”
“Non ho bisogno di quelli” mi vantai.
“Oh,oh, qualcuno qui vuole fare la dura” rispose divertito Chris spingendomi leggermente.
“Taylor, dimmi che mi perdoni” disse guardandomi negli occhi, aggiungendo. “E la prima e ultima volta che succede, anche perché non ero proprio sobrio..” ammise.
“Chi è lei?” chiesi ricordando la ragazza.
“Si chiama … Jessica, mi sembra. L’ho incontrata in un pub, e prima che tu me lo chieda … no, non provo assolutamente nulla per lei.”
“Mi è sembrata una ragazza piuttosto carina” ammisi imbronciata.
“Mai quanto te”  rispose prendendomi per mano.
Sorrisi involontariamente.
“Quindi, ricominciamo tutto da capo? Senza bugie, tradimenti o cose del genere superstar?”
“Quindi anche tu mi hai perdonata?” chiesi speranzosa.
Ok, lui mi aveva tradita, ma io gli avevo mentito per mesi sulla mia identità.
 Sotto questo punto di vista eravamo pari.
“Sì, e per la cronaca ora amo la musica country”
“Ma davvero?”
“Sì, soprattutto la cantante che la produce” 
“Mi fa piacere” risi “ ma … questo non cambia nulla Chris” dissi triste.
“Che vuoi dire?” mi chiese improvvisamente serio.
“Io… tra pochissimi giorni devo partire, per un tour…mondiale”
Lasciai in questo modo la sua mano e mi allontanai un pochino.
“Non è possibile…” scosse la testa Chris.
“Mi dispiace Chris” e mi girai intenta ad andarmene prima che le lacrime scendessero di nuovo.
“Te ne vai così?” Chiese afflitto.
Non risposi, mi limitai a proseguire la camminata.
“E se ti dicessi che mi dispiace?”gridò Chris .
Nell’oscurità le sue parole rimbombavano in tutto il parco .
 Mi fermai , ma ripresi a camminare più velocemente.
“E se ti dicessi che farei qualunque cosa per te?” urlò più forte Chris.
Mi ribloccai, ma continuai la mia corsa.
“Taylor!” “E se ti dicessi che ti amo?”
Gridò con fare disperato Chris, quasi quelle parole li costassero un dolore fisico.
Questa volta mi bloccai ma invece di continuare a camminare mi voltai a bocca spalancata verso di lui.


 
 
Hola  :)
Siamo arrivate ad un punto cruciale della storia, lui finalmente ha capito gli errori che ha commesso e le ha detto che la ama **
Non ve la prendete troppo con Chris, se pensate al suo passato, per lui fare queste cose è quasi normale, ma ora sta iniziando a capire ( e poi su, dopotutto è sempre un maschio, ci mette un po di più per capire u.u)
Cosa ne pensate? Il prossimo capitolo è quasi pronto, perché sono brava e ho deciso di non farvi aspettare troppo, anche se questo significa scrivere a tutte le ore del giorno ahahah :)
Ok, ora vado, aspetto con impazienza le vostre recensioni
Un bacione,
D.T
 
TWITTER : @Taylanevy
   
 
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