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Autore: Amy__    13/08/2013    3 recensioni
Il mio nome è Hayley Singer. Mi sono appena trasferita a Beacon Hills,dopo che avevo combinato un casino con un mio vecchio professore. Sono una ragazza ribelle,a cui piace causare disagi agli altri. Ma sento che c'è qualcosa di sbagliato dentro di me,che mi sta consumando,distruggendo. Ho bisogno che qualcuno mi aiuti,che veda a fondo dentro di me,e salvi quel poco di buono che è rimasto,prima che sia troppo tardi. Lo troverò? Questa è la mia storia.
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2

Quella mattina,mi svegliai con un mal di testa tremendo. Non avevo dormito quella notte,per colpa del pensiero che il mattino dopo avrei cominciato la scuola. So che è stupido essere ansiosi per una cosa del genere,soprattutto per me,ma nemmeno io riuscivo a capire perché fossi così agitata. Si trattava solo di frequentare un’altra scuola,che c’era di strano? Sarebbe stata la solita routine di compiti,studio,litigi tra compagni,passaggi di compiti,copiare,lo stress con i professori… E poi il giorno prima,avevo conosciuto due ragazzi che si erano offerti di starmi vicino per aiutarmi ad ambientarmi,quindi non ero del tutto sola. Nonostante ciò,non me la sentivo proprio di alzarmi dal letto. E questo mal di testa,non aiutava di certo. Ero tentata a convincere i miei a farmi stare a casa ancora per quel giorno,anche se sapevo di avere scarse probabilità di successo. Ma tentar non nuoce. Quindi mi alzai dal letto,e scesi in cucina,dove immaginai che mia mamma stesse preparando la colazione. Infatti fu così. E trovai anche mio padre che si stava leggendo il giornale,mentre sorseggiava tranquillamente una tazza di caffè. Grandioso! Lui era sicuramente il più comprensivo dei due,magari con il suo aiuto,avrei convinto anche mia madre. Mi trascinai in cucina,diretta alla sedia,e mormorai un lieve « Buongiorno » ai miei. Mia madre mi sorrise (strano dopo l’episodio di ieri),e mio padre mi guardò per rispondere al mio saluto,invece cambiò espressione,e disse « Tesoro,ti senti bene? Non hai un bell’aspetto » ,e guardò mia madre,che si voltò verso di me per lanciarmi un’occhiata accusatoria. Io la ignorai,e mi girai verso mio padre,dicendo « Ho un gran mal di testa,e mi sento molto molto stanca » ,dissi,con voce bassa e affaticata. Mia madre,che intanto si era preparata la sua tazza di caffè,si sedette e mi rispose « Bambina mia,so che è difficile cambiare così da un giorno all’altro,e capisco che tu abbia paura,ma devi andare comunque a scuola. Se tu oggi rimanessi a casa,rimanderesti soltanto il problema,e non ho intenzione di spendere soldi per un insegnante privato » . Avrei voluto replicare in malo modo solo per il semplice fatto che aveva insinuato che avessi paura di affrontare la scuola,ma quella mattina,proprio non mi andava di discutere. E comunque,in un certo senso,aveva ragione. Avevo davvero paura. Come se nel profondo,sapessi che c’era qualcosa ad attendermi lì,qualcosa che non riuscivo a definire. Non riuscivo a capire se dovessi veramente averne paura,o se volevo averne paura. Ma l’avrei capito molto più avanti. Mi limitai a sbuffare e ad osservare il caffè latte nella tazza che mia madre mi aveva passato prima di sedersi. Mio padre posò il giornale sul tavolo,e si tolse i suoi occhiali da lettura,per poi rivolgersi a mia madre « Phoebe,magari per oggi,potrebbe anche saltare scuola. Un giorno,non fa alcuna differenza,così potrà riposarsi,e domani sarà più tranquilla e rilassata per incominciare » . Lei che,fino a poco fa,stava sorseggiando il suo caffè,sbattè la tazza sul tavolo e puntò mio padre con lo sguardo. Poi disse « Come ho già detto,rimandare il problema,non servirà a nulla. E visto che hai detto che un giorno non cambia,può benissimo andarci oggi a scuola. Per quello che riguarda il poco riposo,si prenderà una pastiglia per il mal di testa,e si riposerà oggi pomeriggio se proprio le serve » ,e riprese a sorseggiare il suo caffè. Devo dire che mia madre,non è una che ammette repliche. Quando decide qualcosa,è difficile farle cambiare idea. Forse non avrei dovuto riporre tutte quelle speranze in mio padre. Infatti lui si limitò a guardarla per un istante,per poi abbassare lo sguardo,e rispondere « Si,credo che tu abbia ragione in effetti » ,e poi mi guardò con aria di scuse. A quel punto,risposi solo « Come volete. Ma se vi dovesse chiamare la scuola,per dirvi che vostra figlia si è sentita male durante le lezioni,non provate a scusarvi » . Con quelle parole mi alzai,e uscii dalla cucina,senza aspettare repliche da parte dei miei.
Dopo aver fatto una bella doccia fredda per svegliarmi,e essermi lavata i denti,mi infilai un paio di leggings in pelle neri,una maglia dei My Chemical Romance,uno dei miei gruppi preferiti,un paio di converse nere e alte,e mi truccai. Poi presi la mia borsa nera a tracolla,nella quale avevo infilato un astuccio e un quaderno,le uniche cose che avevo,scesi e uscii di casa,dove trovai mio padre che mi aspettava in macchina. Non ero stata molto a favore dell’idea di mio padre di accompagnarmi a scuola,ma mia madre aveva insistito,evidentemente preoccupata che potessi fare qualche deviazione,e cacciarmi nei guai,invece di essere a scuola. Quindi avevo dovuto assecondarli,ma sperai vivamente che non mi accompagnasse fin dentro al parcheggio. Per tutto il tragitto,mi fece mille raccomandazioni sul fatto di presentarmi a tutti i miei professori,di essere carina e rispettosa,e soprattutto,di fare tante nuove e sane amicizie. Io mi limitai ad annuire ad ogni sua parola. Quando fummo vicini alla scuola,mi girai,e gli dissi « Papà,non ti offendere,ma mi puoi lasciare qui,non serve che mi accompagni dentro al parcheggio » ,con tono dolce. Lui si girò a guardarmi,con un’espressione evidentemente dispiaciuta,e mi rispose « Sei sicura? E’ il tuo primo giorno,magari per oggi potrei farlo,giusto per farti compagnia » . Io gli sorrisi,e replicai « Pà,non ho 5 anni. Ti ringrazio,ma non serve,davvero,puoi stare tranquillo » ,e appoggai la mia mano sulla sua. In realtà,con lui ero sempre andata d’accordo. Mi voleva bene,e anch’io glie ne volevo. Mi sorrise a sua volta,e prima di schioccarmi un bacio sulla guancia,mi disse « Lo so che non sei più una bambina,e voglio che tu sappia anche un’altra cosa. Io mi fido di te,e ti voglio bene,e sarà così per sempre » . Sentii le lacrime che iniziavano a salire e a bruciarmi gli occhi,al suono di quelle parole. Ma non volevo farmi vedere piangere da mio padre,quindi mi affrettai a dirgli « Adesso devo andare o farò tardi. Ti chiamo quando ho finito,così puoi venirmi a prendere. A dopo » ,e scesi dalla macchina. Mentre mi dirigevo verso l’entrata della scuola,ripensai a quello che mi aveva appena detto. Quelle parole mi avevano smosso qualcosa dentro. Dovrebbe essere normale sentirsi dire certe cose da un genitore,penserete voi. Invece non era il mio caso. I miei erano sempre stati troppo occupati con i loro affari,e non avevano mai avuto tempo di dimostrarmi troppo affetto. Ma se mia madre non era per niente fatta per essere tale,sapevo che per mio padre,era diverso. E ne avevo appena avuto la prova. Cercai nuovamente di scacciare le lacrime che continuavano a bruciare,ma questa volta non ci riuscii,e una mi scivolò lungo la guancia. Vidi Stiles e Scott che mi aspettavano davanti ai gradini dell’entrata. Quando mi videro,mi affrettai ad asciugarmi le lacrime,ma loro si accorsero ugualmente del fatto che stavo piangendo. « Hey hey,è tutto apposto? Perché stai piangendo? » ,mi chiese Stiles,preoccupato. Io tirai su con il naso e mi affrettai a dire « Stai tranquillo,è tutto apposto,mi è solo andato qualcosa nell’occhio » ,e inscenai una risatina,anche se sembrava più una risata isterica. I due mi guardarono perplessi e evidentemente a disagio per la situazione,quindi Scott replicò « Stai piangendo un po’ troppo perché ti sia andato qualcosa nell’occhio. Puoi dircelo se c’è qualcosa che non va » . Mi limitai a scuotere la testa e a sorridere. Quindi dissi « Vi ringrazio,ma è tutto ok. Allora,mi portate a fare il mio giro turistico per la scuola? » « Così ti voglio,decisa! Non temere,gli studenti del liceo,non mordono e non graffiano! O almeno,non tutti… » ,disse Stiles,e vidi che Scott che lo fissò per quell’affermazione. Non volevo sapere il perché. Avevo ancora quella terribile sensazione allo stomaco,e si era intensificata. Scott e Stiles,mi stavano facendo fare un giro per la scuola,spiegandomi dov’erano le aule,quali corsi proponeva la scuola,e quali erano i professori che si potevano trattare come amici,e quali quelli con cui era meglio non farlo. Cercai di tenermelo a mente,per evitare altri casini che avrebbero potuto mettere a rischio le nuove amicizie che stavo facendo. Ad un certo punto,l’infinito chiacchierare di Stiles,si interruppe di colpo,e capii all’istante perché. Vicino agli armadietti,c’erano due ragazze che stavano parlando tra loro. Una aveva dei capelli scuri fino alle spalle più o meno,un po’ pallida,ma sembrava dolce. L’altra,un po’ più bassina,aveva dei lunghi capelli rossicci,e sembrava la classica ragazza da “reginetta del ballo” . Era lei quella che Stiles stava fissando. Quando si accorsero di noi,la ragazza con i capelli scuri,sfoggiò un ampio sorriso e salutò,poi si diresse verso di noi con la sua amica. « Buongiorno ragazzi! » ,disse lei. Scott replicò con un “ciao” piuttosto imbarazzato,mentre Stiles,sembrava avesse perso completamente il cervello,infatti rispose « Ciao Alison. Ciao Lydia. Sei bellissima oggi. Come sempre ovviamente » con un sorriso abbastanza ebete stampato in faccia. Almeno,capii come si chiamavano le ragazze. La ragazza con i capelli rossi,che si chiamava Lydia,si stava aggiustando i capelli,e rispose con un « Grazie,lo so » . Poi intervenne Scott,che prendendomi sotto braccio,disse « Ragazze,lei è Hayley Singer. E’ appena arrivata in città,e sarà la nostra nuova compagna di scuola » . Io,imbarazzata,dissi soltanto « Heilà,piacere » ,e sorrisi. Alison mi tese la mano,e sorridendo,disse « Piacere di conoscerti Hayley,io sono Alison,e questa è la mia amica Lydia » ,che mi tese a sua volta la mano,e mi sorrise. Decisi che avrebbero potuto starmi simpatiche. Poi Alison riprese,e disse « Vedo che hai conosciuto il fantastico duo Scott-Stiles » . Io mi misi a ridere per quell’affermazione,e risposi « Si,a dire il vero,li ho conosciuti ieri mentre facevo una passeggiata per vedere la città. Si sono offerti di accompagnarmi in giro per la scuola visto che è il mio primo giorno. Si sono comportati davvero da cavalieri » ,e notai che Stiles aveva assunto un’espressione soddisfatta per quella mia affermazione. « Beh si,sappiamo che sono una buona compagnia,non c’è dubbio » ,disse Alison,ma fu subito interrota da Lydia,che disse « Si certo,un’ottima compagnia se vuoi accalappiarti subito il titolo di “nuova arrivata sfigata” » . Stiles si mise una mano nei capelli,guardando per terra,mentre Alison mi fece un gesto come per dire “non fa sul serio,tranquilla” . A quel punto,suonò la campanella che ci liberò da quella situazione imbarazzante,e Scott disse « Forse dovremmo andare,o faremo tardi » ,e poi,rivolto a me « Come prima ora,abbiamo francese » . Credo di aver assunto un’espressione piuttosto terrorizzata,perché Stiles si affrettò a chiedermi « Oh mio dio,ti senti male? Non starai mica svenendo per il terrore della prima lezione spero! » . Cercai di fare un bel respiro,e dissi « N-no,sto bene,è che..io non ho mai fatto francese,non so niente! » . L’ultima parola,mi uscii di bocca come uno squittio. « Beh,questo è un bel problema » ,rispose Scott,e a quel punto Alison,con fare comprensivo,mi disse « Stai tranquilla,puoi parlarne con la professoressa,e sono sicura che capirà. Troverà il modo di farti recuperare il programma » ,e mi fece un sorriso caloroso. Tirai un altro respiro profondo,e cercai di sorridere e sembrare tranquilla. Poi,prima di trascinare via l’amica,Lydia disse « Hayley,ti va di pranzare con noi? Così stiamo insieme e ci racconti un po’ di te » . Io sorrisi e,puntando i pollici dietro di me,dove Scott e Stiles erano in piedi,uno per parte,risposi « A patto che vengano anche loro » . Alison rise,Lydia sbuffò,e mi rispose « Come vuoi,possono venire anche quelle tue copie mal riuscite di due guardie del corpo » ,e se ne andò con l’amica. «Quella ragazza ti dà del filo da torcere,eh? » ,dissi,girandomi,e rivolgendomi a Stiles. Vidi che arrosì,e rispose « C-cosa vorresti insinuare? Che mi piace? Perché se stai insinuando… » ,ma fu interrotto da Scott,che disse « No genio,sta insinuando che se non ci muoviamo,faremmo tardi a lezione,e non vogliamo certo che Hayley,si becchi una nota per il ritardo,il suo primo giorno di scuola » ,e ci prese sotto braccio entrambi,in modo amichevole. « A proposito di ritardi,dov’è Isaac? » ,chiese Stiles a Scott,il quale rispose « Quando mi sono svegliato stamattina,non c’era,pensai fosse uscito prima,ma mi chiedo anch’io dove sia finito » . Io alzai lo sguardo verso di lui,e gli chiesi « Chi è Isaac? Tuo fratello? » . Lui mi guardò di rimando,e rise piano. Poi rispose « No,è un mio amico. Ma,dato che credo di sapere a quale parte del discorso ti riferisci,ti rispondo dicendoti che abita a casa mia da un po’ » . « Un amico che abita a casa tua? Wow,dev’essere una figata » ,gli risposi io. « Si,se si tralascia il fatto che tu e il tuo amico,ogni volta che c’è la luna pien…AHI! » ,disse Stiles,massaggiandosi il braccio. Scott gli aveva tirato un pugno per quell’affermazione,ma non gli diedi troppo peso. Arrivammo davanti all’aula e,per nostra fortuna,la professoressa,non era ancora arrivata. Prendemmo posto nelle ultime file,e io mi sedetti in un banco tra Scott e Stiles,che loro mi avevano gentilmente offerto. Alison,era seduta di fronte a Scott,mentre Lydia,stava di fronte a me. Stiles sembrava pensare che fosse una posizione ideale per parlarle,oppure,che avrebbe potuto usare me come tramite di bigliettini. Nonostante quello che diceva,quel ragazzo,aveva una cotta enorme per Lydia. Finalmente (o forse no),la nostra professoressa di francese,entrò in classe. Ci fu un coro di “buongiorno”,poi lei,con un sorriso,disse,rivolta a tutti « Da oggi,abbiamo una nuova compagna ragazzi. Date tutti il benvenuto a Hayley Singer » ,e tutti si voltarono a guardarmi. Io mi limitai a sorridere. A quel punto,la professoressa,riprese «Hayley,perché non ci racconti qualcosa di te? Da dove vieni per esempio » . Volevo sprofondare sotto il banco. Incontrai gli sguardi dei miei nuovi amici che mi sorrisero per incoraggiarmi a dire qualcosa. Allora mi alzai (cosa che mi mise ancora di più in imbarazzo),e dissi « Come già detto,mi chiamo Hayley Singer,e sono arrivata qui ieri da Brooklyn. Non c’è molto da dire su di me,in realtà. Mi piace la musica,amo leggere…e suono il violino » . Vedendo che nessuno disse nulla,mi sedetti di nuovo,con un gran tonfo,sulla sedia. « Bene allora,di nuovo benvenuta,e spero che ti troverai bene qui. Io sono la tua nuova professoressa di francese,come avrai capito. Dimmi,nella tua vecchia scuola,dove eravate arrivati con il programma? » ,mi chiese lei. Quello che temevo. « Ehm…vede,io,in realtà…non ho mai fatto francese nella mia vecchia scuola,è la prima volta per me… » . E fui interrotta dalla porta dell’aula che si era spalancata. Vidi entrare un ragazzo alto,i capelli di quel colore tra il biondo e il castano che non riesco mai a definire,bel fisico. Si affrettò a mormorare delle scuse alla professoressa,che in tutta risposta,disse « Isaac,vedi che non succeda più. Adesso prendi posto su un banco vuoto,e cerca di seguire la lezione » . Quindi,era lui Isaac. Si girò verso la classe,in cerca di un banco vuoto,quando incrociò il mio sguardo. Aveva due occhi azzurrissimi,e mi stavano fissando. Io rimasi lì,inebetita,e rendendomi ancora più ridicola di quanto non avessi già fatto. Poi venne verso di me,e mi salì il panico. Mi stavo già facendo film mentali degni di un oscar,quando mi resi conto che,si stava dirigendo verso il banco dietro al mio. L’unico che era rimasto libero. Mi rilassai un’istante. Ma solo uno,perché la professoressa,riprese a parlarmi « Allora Hayley,mi stavi dicendo che non hai mai fatto francese. Beh,questo vorrà dire che dovrai recuperare il programma. Potrei affiancarti uno dei tuoi nuovi compagni per darti una mano » . Istintivamente,mi girai prima verso Scott,poi verso Stiles,che mi guardarono entrambi scuotendo la testa,come per dire “non sono la persona giusta per questo tipo di cose” . Fantastico. Sperai vivamente che la professoressa,facesse il nome di Alison,o di Lydia,ma non fu così. Si sporse nella mia direzione,ma stava guardando oltre me. Poi disse « Isaac? Sei uno dei miei studenti migliori,pensi che potresti dare una mano alla nuova arrivata? Sarebbe anche un modo per rimediare a tutti i ritardi delle mie lezioni » . Sentii una voce dietro di me che rispondeva « Si,va bene. Credo di poterlo fare » . Non mi girai a guardarlo,e non guardai neanche la professoressa. Non stavo guardando nessuno,se non il banco vuoto al quale ero seduta. « Fantastico. Hayley,vedrai che in poco tempo,riuscirai a metterti al passo con gli altri,e allora sono sicura che otterrai ottimi risultati » ,rispose la mia professoressa,con un sorriso. Poi si alzò,andò alla lavagna,e iniziò la lezione. Io continuavo a prendere distrattamente appunti,ma senza capire quello che stavo scrivendo. Quella sensazione allo stomaco,tornò a torturarmi. Ancora non riuscivo a capire a cosa fosse legata. Si,si manifestava quando pensavo alla scuola,o alla gente che avrei conosciuto,ma giuro che non era ansia. No,era qualcos’altro,una paura,si,ma di cosa? Fui distratta da una voce che proveniva da dietro di me. « Allora,a che ora ci troviamo per i recuperi? » . Non ebbi bisogno di voltarmi,per capire chi aveva parlato. Era stato Isaac a chiedermelo. Per qualche motivo,sperai che tirasse fuori qualche balla dozzinale per non dovermi più fare da professore,invece,sembrava molto serio. Mi voltai,e risposi « Cosa? » ,ma dovevo aver strillato,perché la professoressa si voltò a guardarmi,e io bofonchiai un timidissimo « Mi scusi » ,poi,riprese a spiegare. Mi voltai di nuovo,lentamente,e dissi « Ehm,non saprei…dopo scuola,ti andrebbe bene? Però,dovremmo iniziare domani,perché dobbiamo ancora disfare alcuni bagagli,sai,il trasferimento… » ,dissi io,con una risata isterica a dir poco. Ovviamente,la mia,era una balla. Che fossi diventata davvero così fifona,da rimandare un incontro con un compagno di classe,che doveva aiutarmi a recuperare una materia? Lui si limitò a fissarmi,poi sorrise. Io lo fissai a mia volta,quindi lui disse « Come vuoi. Domani,dopo scuola allora » ,e tornò ai suoi appunti. Io mi rigirai verso il mio banco. Per i restanti 35 minuti di lezione,cercai di ascoltare,ma non ci riuscivo. Avevo la sensazione di aver fatto un’enorme figura,e non chiedetemi perché. Sapevo solo,che volevo tornare a casa il prima possibile.

Il resto della giornata,trascorse abbastanza in fretta,per mia fortuna. Io,Scott,e Stiles,pranzammo con Alison e Lydia,come promesso,e gli raccontai un po’ della mia vita,di Brooklyn,e della mia vecchia scuola (tralasciando i dettagli “criminali”). In tutta risposta,ebbi dei complimenti da Lydia,a cui apparentemente,piacevano i miei capelli,ma poi aggiunse che un giorno,lei e Alison,mi avrebbero portato a fare shopping per rivedere il mio vestiario. Non che fossi molto entusiasta all’idea,ma era un buon modo per distrarmi dagli ultimi avvenimenti. E da Issaac. Quel pensiero,mi arrivò come uno schiaffo in faccia. Perché l’avevo pensato? Lo conoscevo da qualche ora appena,e già dovevo distrarmi? Avevamo scambiato due parole in tutto! Ricacciai indietro quel pensiero,e cercai di godermi quello che restava della pausa pranzo,tra le battute di Stiles,i suoi apprezzamenti verso Lydia,e le risposte pungenti di lei. Il tutto contornato dalle risate di Scott e Alison. E le mie. Non erano il tipo di persone con cui avrei fatto amicizia normalmente,ma in realtà,mi stavo divertendo. Mi sentivo bene quando ero con loro. Mi facevano sentire parte di qualcosa,e per niente strana,o diversa. Forse stavo cambiando più in fretta di quanto volessi ammettere.

SPAZIO AUTRICE
Bentornati! Ecco qui il secondo capitolo della mia ff. Hayley ha finalmente incominciato a frequentare il liceo di Beacon Hills,trovando così,due nuove amiche,Alison e Lydia. Ma non solo. C’è ancora questa inspiegabile strana sensazione che prova dentro di se,e nel frattempo,è arrivato anche Isaac,il quale,certo non la sta aiutando a stare tranquilla,nonostante lo conosca da poco. Vedremo nei prossimi capitoli cosa succederà. Fino ad allora,spero che la storia vi piaccia. Un saluto -Amy
  
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