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Autore: Sherly Liddell    19/02/2008    1 recensioni
Ero sola in casa, ed ispirata... Ho creato una donna adulta, senza nome, fatta solo di immagini e ricordi...
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Mi era tutto così facile una volta... e adesso sembro imprigionata nel mio stesso corpo, condannata a far compagnia alla mia povera anima che di sicuro non meritava di starsene assieme a me.
Se pur la stagione fredda non era ancora alle porte, alla finestra sentivo picchiettare, come una triste melodia, le goccie di pioggia che cadevano fitte sui vetri della finestra. E' notte. Non so ancora perchè mi sono alzata dal letto, attraversato dieci metri di corridoio scalza per accendere questa scatola grigia assordante, e mettermi a scrivere. Perchè non te ne sei rimasta a letto? Forse ti sentivi sola? Volevi parlare con qualcuno? oppure semplicemente scaldarti le ossute dita? Non c'è più nulla da riscaldare temo.
Potresti fingere di fare la nonna Katrine... lei ci raccontava le storie tanto tempo fa, ricordi? Eravamo sempre distese per terra con una coperta vecchia a quadrettoni rossi e gialli che ci copriva. E lei sulla poltrona, così rotondetta, che quasi sprofondava quando cominciava a dormire. Il fuoco era sempre accesso davanti a noi e lei non prendeva nemmeno un minuti di fiato quando toccava il punto. E' ancora lì il mio caminetto. Lo chiamavamo Caminetto dalle 18 fiamme, perchè la nonna ci raccontava sempre 18 fiabe prima di andare a letto, ogni sera, col freddo o col gelo... Noi quasi lo sentivamo, tanto eravamo prese dalle sue parole... ogni tanto perdevo il filo, però ero sempre attratta dalla sua voce, così dolce... Sophie diceva sempre che se la voce della nonna potesse assumere una forma lei si sarebbe trasformata in miele. Cosa impossibile, lo so, però Sophie, la mia sorellina, era ancora così piccola... La sua vita era un gioco, sorrideva invece di respirare, mi portava sempre allegria. E faceva tanto ridere anche la nonna.
Non so perchè mi vengono in mente tanti ricordi, solo ora... Scene tagliate e ricucite senza un filo logico nella mia mente. Mi piace pensare. Si davvero tanto, non potrei mai diventare un'eremita... proprio non ce la farei ad isolarmi da tutto e da tutti...
Forse penso questo anche per la scelta di mia nonna. Ci ero così affezionata, sembrava la madre perfetta che non c'era. E ora è via... via da tanto tempo, chissà se la rivedrò più... Sophie mi disse che la nonna un giorno tornerà nella piccola casa di legno su Bekky Street, dove sta venendo giù un bel temporare adesso, e che è partita per il viaggio dell'acqua, era caduta in un fiume e le nuvole l'avevano raccolta e un giorno proprio mentre pioverà ricadrà dal cielo e tornerà a casa, dalle sue nipotine.
Sophie resterà sempre piccola per me, naturalmente non ne discussi però sapevo che nonna non sarebbe più tornata.

Sophie abita in un piccolo quartiere di Los Angeles, molto carino, ben curato e circondata da quella che definerei "la reggia perfetta", vicini a modo, vicini con figli ubbidienti, vicini con cani ubbidienti... un piccolo paradiso in un'enorme città piena di pericoli.
La mia sorellina aveva deciso di non sposarsi, non so per quale motivo, ma di sicuro non ci sarei stata nelle foto ricordo di quell'avvenimento, che considero sacro. Non mi avrebbe invitata. Litigammo, cinque o sei anni fa, e da allora non ci eravamo più telefonate, non un messaggio, non un'email, niente cartoline, niente insomma. Sophie era rimasta davvero troppo piccola per me, ma in fondo sapevo di volerle un gran bene, e anche lei ne è al corrente. Probabilmente fu un brutto periodo, specialmente per me, mi ero appena lasciata con il mio ragazzo, una gran bella storia di dieci anni e otto messi ma con un finale che avrebbe fatto rivoltare nella tomba l'autore di Cenerentola, Biancaneve e la Bella Addormentata nel bosco.
Non posso lamentarmi però, ho un bel lavoro, una bella casa e un bellissimo pappagallo del canada. Si chiama Sprint. Non mi ricordo quanti colori ha, ma di sicuro non riuscirei a ricordarmene. Sophie direbbe che Sprint ha un profilo Egiziano... Come fa se è del canada?
Non lo so, ma sono sicura che avrebbe detto così. Sophie infatti adora L'egitto e tutti i misteri che lo avvolgono. Si era diplomata in archeologia e in meno di quattro anni aveva visitato praticamente tutto il mondo. Daccordo, non avevo sue notizia da molto tempo... però non posso dire di sapere com'è diventata bella: il suo sorriso sulla copertina di "The lost Land" è più brillante che mai. Nonna Katrine ci raccontava tante storie dell'antico Egitto, o dell'India, di paesi lontani, lontanissimi che nemmeno nei sogni potevamo concepire. Sophie era la più fantasiosa di tutta la famiglia, adorava imparare e scoprire.
Io invece adoravo pormi più su un livello serio, disciplinato e ordinato. Anche se le altre persone non ci conoscevano ma ci ritenevano così rassomiglianti da sembrare gemelle, nonostante la differenza di età, potevano facilmente riconoscere dall'ordine.
Ci divertivamo spesso insieme, ma tutto sembra essere destinato, scritto, e così ci siamo separate.

Il pc segna le 5 e 15 di mattina, di un sabato di Settembre. La pioggia è terminata e ora si possono intravedere tra la tende panna di lino le numerose stelle. Che bei ricordi che avevo quando c'erano il cielo scoperto.
- Guarda guarda! Ho visto una stella cadente! -
- ma andamo sophie.. le stelle non cadono così, quando ti pare...-
- L'ho vista! Non mi credi? -
- Non per darti torto, ma... -
Sophie era capace di prendersela per qualunque cosa, ma al contrario di tante bambine, non piangeva mai.
- Allora esprimo un desiderio, il più grande desiderio dell'umanità, così quando si realizza vedrai che avevi torto! -
La mia piccola... Così orgogliosa e così creativa, non smetteva mai di stupirmi...
Mi ricordo di un bellissimo giorno nei pressi di Halloween, con i rimasugli della zucca aveva costruito un castello di zucca... si, esatto, ed era particolareggiatissimo, non pensiate. Aveva sono sette anni e 4 mesi, però era straordinariamente brava con gli utensili del dass. Modellare la zucca inoltre non era affatto facile. Mi chiedevo sempre compe poteva riuscirci era così magra.
Una volta avevamo litigato, forse proprio quella sera, e avevo avuto un'incubo. Sognavo che si arrampicava su quel bellissimo castello di zucca. - Sophie! Scendi!!! - Poi mise un piede male e cadde per terra. Non si rialzava più e io restavo bloccata come se un telo trasparente ci dividesse...
E fu così infatti... Mia sorella ed io non ci sentimmo più, ma questo successo molto dopo, fortunatamente.
  
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