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Autore: Angelo disteso al sole    13/08/2013    4 recensioni
Un'amicizia destinata a bruciare dentro.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Voglio precisare una cosa, prima di lasciarvi alla lettura, questa piccola OS mi è particolarmente cara. Spero di non ricevere insulti :)

Per sempre, io e te!


- Saremo amiche per sempre, vero Isabell? – le chiedevo prima di andare a dormire, era una sorte di buonanotte personalizzata.
- Per sempre, Lexy. Quante altre volte devo dirtelo? – ridacchiava lei, prima di riagganciare il telefono.
Dormire per me era la cosa più rilassante del mondo, avevo la sensazione di essere piena, in tutti i sensi.
Isabell e io ci conoscevamo praticamente da sempre, siamo cresciute insieme, nella stessa città, stessi amici, stessa scuola. Era la mia migliore amica.
Ma, da quel momento, tutto cambiò.
Per un motivo o per un altro, Isabell iniziò ad annoiarsi della mia presenza.
- Ti va di andare al cinema, questo pomeriggio? – le chiedevo a mensa
- Sono stanca di andare al cinema, meglio se oggi resto a casa. – scrollava le spalle senza neanche guardarmi.
Sarebbe stata una cosa normalissima, se solo io non fossi andata ugualmente al cinema. Era seduta al centro con altre due ragazze. In quel momento credevo di morire. Quando si voltò e mi vide, restò seria per qualche secondo, sospirò e poi si voltò di nuovo a guardare il film. Lanciai i pop-corn in aria e uscii senza voltarmi.
Da quel momento, rimasi sola, mentre Isabell era diventata una delle ragazze più popolari.
A mensa, sotto gli occhi di tutti, ero l’unica a pranzare da sola, improvvisamente avevano tutti smesso di essere anche solo compagni di scuola. Passavo per i corridoi e sentivo dei bisbigli, fin quando, non arrivò lui. London. Uno dei ragazzi più ‘gettonati della scuola’.
- Posso? – mi chiese quasi sussurrando, come risposta, scrollai solo le spalle. – Sono stanco di tutti questi pettegolezzi che girano su di te. – sospira, guardandomi negli occhi
- Che pettegolezzi? – cattura la mia attenzione – E a te cosa importa? – scuoto il capo
- La tua amica Isabell, non è del tutto tua amica. Dovresti considerare l’idea che sia stata falsa con te. – annuisce – Mi importa, perché tu non sei come le altre ragazze. In questa scuola sono tutte delle galline, tu sei diversa. – sorride.
- Devo andare, scusami. – scuoto la testa, con gli occhi pieni di lacrime. Raggiungo immediatamente il cortile della scuola, dove vengo raggiunta da Isabell stessa e le sue nuove ‘amiche’.
- Cosa ci facevi con London? – una di loro mi chiede a voce alta, quasi come se volesse incutermi terrore
- E’ vero? – mi volto di scatto verso Isabell
- Cosa? – spalanca la bocca
- Hai messo in giro pettegolezzi su di me? – urlo, facendole sgranare gli occhi.
Silenzio, Isabell abbassa lo sguardo.
- Credevo fossimo amiche.. migliori amiche. – lascio che le mie lacrime inondino il mio viso
- Tu non puoi capire, Lexy. – si avvicina a me – Io e te siamo molto diverse. – scuote la testa
- E questo cosa c’entra? – alzo le mani al cielo
- Tu eri accettata da tutti, mentre io.. restavo sempre al buio. – vedo i suoi occhi diventare lucidi
- T’illuminavo io, Isa, t’avrei illuminata sempre. – sbotto seriamente.
Il silenzio crolla su di noi. Due ragazze che in realtà non si conoscevano per niente.
- Allora, cosa facevi con London? – interviene la stessa tizia
- Si è solo comportato da ‘persona’ e ha lasciato da parte ciò che voi avete messo in circolazione. Si è comportato da amico. – sbotto irritata verso di lei. Ancora silenzio. Mi incammino per rientrare a scuola.
- Lexy – sento Isabell chiamarmi, ma non mi volto. – E’ finita, vero? – sussurra. Questa volta sono io a tacere.

In due anni, io e Isabell non abbiamo più avuto contatti, solo occhiatacce nei corridoi.
- Sei pronta, amore? – London si avvicina al mio viso, baciandomi dolcemente la guancia
- Andiamo. – annuisco.
Siamo stati invitati ad una festa, a casa di Mya, una delle migliori amiche di Isabell.
Il casino che esce da quella casa è infernale, non sono mai stata una da party, ma London mi ha convinta ad andarci, ormai stiamo insieme da due anni e sa come riuscire a conquistarmi.
Un piccolo giro della casa e vedo gente ovunque, in piscina, in salotto, in cucina. Mentre cerco di farmi largo tra la ‘folla’, incrocio Isabell.
- Sei venuta, alla fine. – mi guarda dritta negli occhi
- Dubbi? – scrollo le spalle
- Mi avevano detto il contrario, non importa. Sarà una bella festa ugualmente, anche con la tua inutile presenza. – si allontana, gelida come sempre. Ormai non è più la mia Isa, tutti hanno iniziato a chiamarla ‘Regina delle Nevi’.
Mi allontano da lei, sedendomi su una sedia, mentre London si è avvicinato a prendere qualcosa da bere.
- Tieni – mi porge una birra sorridendomi – Ti ho vista parlare con Isabell, tutto ok? – s’inginocchia, accarezzandomi i capelli
- Diciamo che se fossi rimasta a casa mi sarei divertita molto di più. – sorrido forzatamente, prima di lasciare un dolce bacio sulle sue labbra.
Ci dividiamo ancora, lui a giocare con dei video-games e io in giro, cercando qualcuno con cui parlare.
Esco in giardino e sento delle voci. Mi nascondo dietro una grande pianta e origlio.
- Si è presentata qui, oddio. – probabilmente è Mya a parlare
- E’ venuta solo per fare un dispetto a me, lei non è tipo da feste. – risponde una voce familiare. E, beh, mi conosce bene.
- Sei ancora legata a lei, Isa? – la voce di Mya si fa più soffice e triste
- Assolutamente no, Mya. Non sono mai stata davvero legata a lei, è sempre stata una palla al piede. La mia migliore amica, sei tu, per sempre -.
Sconvolta e amareggiata, rientro in casa, rubo le chiavi a London, e scappo via.
In auto la mia vista è offuscata dalle lacrima, ma riesco comunque ad arrivare a casa. Estraggo dalla scrivania un foglio, una penna e inizio a scrivere.

‘Ognuno di noi è responsabile delle proprie azioni, ne sono consapevole. Ecco perché mi assumo la totale responsabilità di questo mio gesto.
Sono due anni che vivo con questo atroce dolore, sono due anni che la sera non riesco a dormire perché sento un vuoto incolmabile.
Il problema è che non riesci a dimenticare una persona che ti è entrata dentro, nel cuore, nella testa, nella pelle. La mia migliore amica era così.
London, sei stato il mio compagno di vita in questi ultimi due anni e giuro che ti amo terribilmente, ma come faccio a vivere bene con te se di viver ho perso la voglia?
Questo è l’ultimo sbaglio che faccio.’.

E fu davvero l’ultima cosa che feci, prima di ingerire un’intera scatola di sonniferi.
  
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