13/08/2013
4 recensioniDisclaimer: Con questo mio scritto, pubblicato senza alcun scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone, né tantomeno offenderle in alcun modo. In particolare, si ricorda che la sezione in cui siete “incappati” è lo SLASH, ovvero tutte quelle storie dove è presente una relazione omosessuale tra uomini con fattezze reali, pertanto se non gradite il genere/la sezione non andate oltre.
Che rumore fa la felicità?
Piatti che sbattono nel lavandino.
Le grida dei bambini che si rincorrono per casa.
"Noah, Caleb, smettetela!"
Un bacio schioccato a fior di labbra.
"Ben tornato amore."
Un vaso rotto.
Lacrime e piagnucolii.
"Metto i bambini a letto, ci vediamo in camera."
Una porta sbattuta.
Un sorriso silenzioso.
"Mi sei mancato, sai?"
Il letto che cigola.
"Forse dovremmo aspettare che si addormentino."
Vestiti che stridono tra loro, troppo spessi, troppo ingombranti.
"Sei troppo premuroso, Nì."
Respiri caldi nell'incavo del collo.
Mugoli sommessi.
"Shh, sveglierai i bambini."
Scie di baci sulla pancia.
Il letto che sbatte contro il muro.
L'orgasmo, simultaneo.
Sospiri, affannati.
"Ti amo."
Il pianto di un bambino.
"Ti amo anch'io."
*
"Sono a casa!"
Piedi scalzi contro il parquet.
Una risata nell'appartamento semi vuoto.
"Non ridere."
Uno sbuffo, per soffiare via la farina dal naso.
"Sei bellissimo anche così."
Labbra che si completano.
"Siediti, è quasi pronto."
Una giacca che si sbottona.
Scarpe lanciate nello sgabuzzino.
Un cuscino sbattuto sul pavimento.
Piatti, posate e bicchieri su un tappeto rovinato.
"Ti sto cucinando il pollo."
Esultare.
Voci che rimbombano nella casa bianca.
"Pensavo di comprare un tavolo di cristallo e metterlo in salotto, che ne pensi?"
Cintura slacciata, respiri affannati.
"Penso che dovremmo prima prendere un letto."
Mugolio sommesso, colpa di un morso sul collo.
Vestiti accozzati sul pavimento.
Sussurri.
Il divano distrutto che sbatte contro il muro.
"Sì, questo divano diventa sempre più scomodo."
Ansimare.
L'orgasmo, simultaneo.
"Ti amo, Lou."
Il forno che suona, stridulo.
"Ti amo anch'io."
*
La felicità non è un'emozione o una sensazione che si vive in un solo momento.
La felicità è l'insieme di tutti gli episodi della tua vita che ti rendono "contento".
La felicità è difficile da raggiungere.
Spesso la confondiamo con la contentezza, e la linea di separazione è così trasparente che la maggior parte di noi la sorpassa. Così invece di dire "Sono contento del vostro fidanzamento" diciamo "Sono felice".
No, la felicità non la vivi e poi la perdi. Non è come la contentezza, che ti fa sorridere per un po' e poi basta.
La felicità ti fa rialzare quando pensi che tutto sia finito, ti fa andare avanti quando ti saresti ormai arreso, ti fa svegliare quando vorresti solo dormire per sempre, ti fa sorridere quando vorresti solo piangere.
La felicità sono i tuoi figli che giocano per casa e sorridono, la televisione al massimo volume, i litigi con il tuo compagno, le porte sbattute in faccia, le parole mai dette e sempre afferrate, gli sguardi complici, le mani che si sfiorano, la pelle ruvida, la barba sulla guancia, i primi disegni dei tuoi figli, i piatti che cucini con un libro di ricette in una mano e tua madre al telefono in viva voce che ti detta i passaggi, i "sono tornato amore" dopo una giornata di lavoro, una casa mezza vuota, un divano sfasciato su cui fare l'amore, i baci rubati, la tavola apparecchiata su un tappeto con due cuscini ai lati, i "ti amo" urlati, scritti, pronunciati, mai usciti dalla bocca.
La felicità è tutto quello di cui hai bisogno per vivere.
E Zayn è felice con Niall, perché per lui scalerebbe il monte più alto, perché è così bello da fargli male al cuore, perché lo chiama "sunshine" prima di addormentarsi e dopo essersi svegliato, perché hanno i bambini più belli del mondo, perché è suo e di nessun altro, perché il solo pensare al suo sorriso riuscirebbe a tenerlo in vita per sempre.
Perché si amano, e a Zayn questo basta e avanza.
E Louis è felice con Harry perché giocare con le sue fossette è troppo divertente, perché si venderebbe l'anima pur di farlo felice, perché cucina così male che devono ogni volta ordinare cinese, perché quando litigano ed Harry piange Louis non riesce a muoversi, perché ha il cuore più bello di sempre, perché è suo e lo sa, perché il "ti amo, Lou" con la voce bassa e roca glielo fa tornare duro, perché sì. Perché si amano, e a Louis questo basta e avanza.
Bellaaaaaa.
Ok, seriamente.
Non so come sia uscita fuori questa ‘cosa’, ma è qui quindi perché non pubblicarla e far vedere al mondo quanto sono idiota.
Semplicemente, ascoltavo la canzone dei Negrita a cui è ispirato il titolo, e mi è venuta in mente.
Ho riunito le mie OTP per eccellenza (aka Ziall e Larry) e ci ho ficcato in mezzo un pezzo di discorso filosofico affrontato con M. e F. (che saluto e che non sapranno mai dell’esistenza di questa os) sulla felicità e sul quanto oggi sia troppo “sputtanata”.
Bene, ora mi dileguo, e se voleste lasciare una recensione (anche negativa) la accetterò volentieri.
Adios!