apprendi la sagacia per schernire il dolore
e fluttua attorno all'inganno
che ti si porrà davanti anno per anno.
Illuditi che ci sia un percorso da seguire,
una poesia da cantare,
e immagina un futuro luminoso
che sia solo lo scudo di un cupo ombroso.
Corri verso ciò in cui credi,
combatti per ciò in cui speri:
il fiore della tua mente appassirà
sbranato dall'insetto della falsa identità.
Vacillano gli scopi come gli scogli
che, erosi dall'acqua, si arrendono alle onde,
e questa morsa di tigre gelida non sciogli
poichè ti si appanna l'abisso, e ti confonde.
Curati dai morbi pestiferi delle risate
del vecchio che ti indica col bastone afflitto
e che le folle agita mentre sono sconcuassate
dalla baraonda che generi standotene zitto.
Sono ciò che non pensavi esistesse,
che ti prenderà la mano senza volerlo:
sarà allora che ciò che non vuoi essere
risorgerà.