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Autore: Pervinca Potter 97    13/08/2013    0 recensioni
Clara Parigi è una scrittrice di successo, ma sebbene abbia realizzato il suo sogno le cose non sono esattamente come aveva sempre desiderato.
Il suo fidanzato storico è morto e passa le sue giornate da sola in una villa fuori Milano, persa nei suoi mondi ed ingozzandosi di pizza -in barba alla celiachia- davanti alle puntate di Doctor Who e Scrubs, come quando era adolescente.
Quando decide di andare finalmente a trovare Edoardo, che non vede da quindici anni, la sua vita ricomincia finalmente a condirsi di sorprese.
È stata una giornata impegnativa rispetto ai miei standard, a partire dalla doccia.
Dio, era una settimana che non mi lavavo. Una specie di nuovo record. Non fosse stato per l'intervista, avrei volentieri proseguito per la strada della grandezza.
Magari mi avrebbe portato a finire per una volta in un programma frivolo come lo Show dei Record, invece che in "Acculturando o programmi intelligenti del genere, come sempre accade.
Interessanti e senza dubbio migliori, per carità, ma ad essere del tutto sincera quando mi capitano in televisione cambio canale.

Lasciatevi guidare dai Queen in una delirante storia infinita.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo I
Giornate impegnative, programmi TV, BMW impolverate e citofoni nuovi.




Too much love will kill you
If you can't make up your mine
Torn between the lover
and the love you leave behind
You're headed for disaster
because you never read the signs
Too much love will kill you every time.
Queen - Too much love will kill you





Quando finalmente mi decido ad andare in garage per prendere la macchina sono le diciannove passate.
È stata una giornata impegnativa rispetto ai miei standard, a partire dalla doccia.
Dio, era una settimana che non mi lavavo. Una specie di nuovo record. Non fosse stato per l'intervista, avrei volentieri proseguito per la strada della grandezza.
Magari mi avrebbe portato a finire per una volta in un programma frivolo come lo Show dei Record, invece che in "Acculturando o programmi intelligenti del genere, come sempre accade.
Interessanti e senza dubbio migliori, per carità, ma ad essere del tutto sincera quando mi capitano in televisione cambio canale.
Non fosse per il mio agente, rifiuterei pure di apparire come ospite.
Non fosse per il mio agente, non mi laverei neppure per le interviste.
La BMW mi aspetta coperta da una spessa patina di polvere. Da quando non c'è nessuno ad occuparsi di lei, la uso davvero di rado.
Riflettendo per l'ennesima volta sui motivi per cui oggi dovrei prenderla, non posso fare a meno di pensare a quanto siano sbagliati.
A quanto sia sbagliata io.
Io, Clara Parigi, 36 anni compiuti oggi.
Penso all'espressione entusiasta della giornalista di stamattina, una biondina di una qualche rivista femminile, fresca di laurea e di almeno un decennio più giovane di me.
Davvero meschino farmi intervistare da un essere così il giorno in cui il mio orologio biologico ha deciso di pendere verso i quaranta.
«Come festeggerà questo giorno così particolare?» mi ha chiesto l'oca, subito dopo una spiccia presentazione nella quale si è professata come la mia fan numero 1. Ma va.
È stata più dura del solito fingere di avere vita sociale, quel faccino innocente mi ha proprio fatto girare le scatole dal primo istante.
«Festeggerò con gli amici più cari» ho recitato a memoria stirando il viso nel sorriso più falso che abbia mai fatto «e con la mia famiglia, certamente.»
Vedendo la bocca della signorina, tale Elena Vitto, aprirsi nella domanda anno per anno più probabile, decido di aggiungere un altro dettaglio per risparmiarmi torture ben peggiori.
«L'amore tutto bene, grazie, ma non sono affari suoi.»
«Inteso, ma cancellerò dall'intervista le ultime parole» ha risposto quella con una risatina, spostandosi su argomenti ben più consoni ed interessanti: i miei amati libri.
Mentre spazzolo via la polvere più fastidiosa dai finestrini, mi rendo conto di quante bugie sull'amore abbia rifilato a mezzo mondo da quattro anni a questa parte.
Scaccio gli immediati tristi e sconsolati pensieri che ne conseguono aprendo la portiera del mio gioiellino.
Mi sono decisa, andrò a trovare Edoardo.
Chi avrebbe mai immaginato che questa stessa mattina, alzandomi per rispondere agli auguri di mia madre, avrei dato inizio ad una serie di eventi che mi avrebbe portato ad andare a trovare proprio lui, Edoardo Gaggini, il mio più caro...amico di sempre?
Certo, non ci sentiamo da un bel po'. Quindici anni ad essere precisi. E tre mesi. E dodici giorni. Da quando...da quando.
Ma andiamo, meglio tardi che mai per ritrovarsi, no?
L'idea mi frullava in testa da un po' di tempo a dire il vero, giusto qualche annetto. Ma sono stata impegnata. Molto impegnata.
Ho sfornato tre quattro libri, insomma. E mi sono dovuta rivedere bene bene la serie classica del Dottore. E ho avuto giusto quel minuscolo problema dell'agorafobia.
Mi lascio alle spalle la mia casetta gialla con un sorrisetto sulle labbra, concedendomi un paio di minuti per voltare la testa e rimirarla. La casa dei miei sogni da quando ero bambina.
Il freddo di questo novembre secco entra dal finestrino irrigidendomi le ossa, mi affretto a chiuderlo dandomi della cretina per averlo lasciato aperto tutti questo mesi. Probabilmente non esco in auto da agosto.
Tornando ad Edoardo, la spinta per andare a trovarlo è stata sinceramente inaspettata, perché suscitata da una domanda di quell'odiosa Elena Vitto.
«Nel suo ultimo libro, "Il gioco delle ombre", il protagonista Tommaso riscopre il rapporto con suo padre. Che messaggio voleva trasmettere con questo particolare dettaglio?»
Francamente non volevo aggiungere un bel niente, semplicemente Tommaso aveva voluto farsi raccontare così. E mentre quindi mi inventavo qualcosa di interessante da dire, le parole che aveva usato, "riscoprire il rapporto", mi avevano improvvisamente marchiato a sangue.
Mi sono davvero resa conto che non avere nessuno con cui festeggiare il compleanno mi...mi dispiacesse.
E che anch'io avevo tanti rapporti da riscoprire.
A cominciare dal più importante.
Schiaccio il piede sull'acceleratore.
Poi c'è stato quel messaggio di auguri, l'unico fra tante chiamate. Ok, non proprio tante. Diciamo una decina. Cinque, t'oh.
Ma tanto ho tutti i post su Facebook dei miei lettori, quelli valgono di più.
"Auguri", niente più. Un numero sconosciuto. Della Vodafone. Mi sono incuriosita. Andiamo, il giorno del mio compleanno posso permettermi di essere un po' egocentrica no?
Invece di rispondere chiedendo di specificare nome e provenienza mi sono data il beneficio del dubbio.
Ulteriore spinta per decidere di andare.
Non sapendo niente di quanto sia successo ad Edoardo in questi ultimi anni, decido di provare ad andare nella casa dove è nato e in cui viveva con i due fratelli e i suoi genitori, anche al momento del nostro ultimo incontro.
Non è molto distante, e per arrivare impiego una ventina di minuti, la musica a tutto volume per limitare il più possibile il ronzio insistente dei miei pensieri.
Quando arrivo al cancello del complesso dei palazzi, lo trovo aperto. Con il cuore in gola noto, alla luce del lampione di fianco, che il foglietto con il cognome "Gaggini" risulta bello e luccicante nel citofono, evidentemente cambiato da qualche anno.
Entro e in penombra percorro la piccola stradina di ciottoli illuminati da paletti alti quanto le mie gambe. Il mio respiro, sempre più agitato, si condensa in nuvolette di freddo.
Ma insomma, cosa mi aspetto di trovare? Edoardo seduto davanti alla playstation a giocare a FIFA, la sigaretta in bocca e una Pepsi in equilibrio sul bracciolo del divano, i capelli rossi tagliati a ciuffo così come l'ho lasciato?
Mi accorgo di desiderare ardentemente che non sia più felice di me, in modo da non provare alcun tipo di invidia o gelosia.
L'ho detto io di essere sbagliata.





Lo so, è la terza volta che pubblico lo stesso capitolo oggi, ma finalmente mi sono decisa per questa stesura finale e prometto sarò meno indecisa per i prossimi :) Tengo molto a questa storia e spero vi piaccia e che vogliate seguirmi, criticando ed aiutandomi a migliorare :)
  
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