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Autore: Roly_chan    13/08/2013    3 recensioni
"Dean, Sam e Beth Winchster sono tra i migliori cacciatori al mondo, e dopo aver ucciso Lucifero e fermato l'Apocalisse, sono pronti per una nuova caccia: questo li porterà a Mystic Falls.
All'inizio convinti di poter concludere subito il caso, con l'uccisione di Klaus e tutti gli altri esseri soprannaturali del luogo, si renderanno presto conto che la cosa non è così facile.
Fra scontri, incomprensioni, paure, amicizie, amori, tutti i personaggi cercheranno di rispondere a una domanda: Cosa significa essere umani?"
E' una Damon/ Nuovo personaggio, mentre le altre coppie sono tutte da scoprire.
Si parte dalla 3x16 di TVD e dal finale della quinta stagione di SPN, entrambi modificati per mie esigenze.
Spero di avervi incuriosito e ringrazio tutti coloro che decideranno di leggere questa mia storia. :3
Genere: Mistero, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon, Salvatore, Elena, Gilbert, Nuovo, personaggio, Rebekah, Mikaelson, Stefan, Salvatore
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Klaus aprì il cassetto e raccolse con cura le magliette, per infilarle nel grosso borsone di pelle.

Di solito faceva fare questo lavoro a qualcuno, ma decise che era meglio pensarci da sé.

Meno persone sapevano, più la sua decisione sarebbe rimasta segreta.

I suoi paletti di quercia bianca erano scomparsi.

Non aveva nemmeno avvertito Rebekah.

La sua sorellina aveva deciso di schierarsi con i cacciatori? Bene, questo significava che non avevano più niente in comune.

Così aveva deciso che era giunta l’ora.
Avrebbe preso Elena e avrebbe creato la sua schiera di ibridi.

D’un tratto sentì un rumore terribile.

Corse a vedere cosa fosse successo e appurò che la porta di ingresso era a pezzi, e d’avanti a lui c’era sua madre.

Sorrise falsamente, pronto ad attaccarla.

A quanto sembrava, tutto sarebbe terminato a breve.

<< Nicklaus. >> asserì la strega.

L’Originale non rispose, scrutando la donna.

Perché tentennava? Cosa aveva in mente?

Il biondo si disse che era meglio non scoprirlo ed agire subito.

Si avventò sulla madre, ma bastò che l’altra alzasse una mano, e il figlio volò via sbattendo sulle scale.

<< Se non ti uccido subito è solo perché debbo un favore ad una persona. >>

<< Cosa vuoi? >> chiese Klaus, digrignando i denti.

<< Per ora voglio solo che tu svenga. >>

L’ibrido sorrise divertito, ma presto la sua vista si annebbiò e sprofondò nel sonno.
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Stefan si vergognava terribilmente, ma non aveva potuto farne a meno.

La sete era diventata troppa, niente di ingestibile però.

Aveva preferito in ogni caso andare nei boschi lì vicino e cacciare qualcosa.

D’un tratto sentì dei lievi rumori e poi un “Da..” soffocato.

Sembrava essere la voce di Beth quella.

Decise così di andare a dare un’occhiata, ma non trovò nessuno.

Si guardò intorno e notò un leggero luccichio fra l’erba.

Raccolse l’oggetto, costatando che era un braccialetto, ma aveva uno strano odore.

Fece un po’ di pressione sulla pallina, rompendola.

Della strana sostanza verde fuoriuscì.

Non era un esperto di piante o cose del genere, ma immaginò che fosse qualcosa di nocivo per gli umani.

Entrò nella villa, cercando Beth, ma non riuscì a trovarla.

Forse si stava solamente impressionando?

Probabilmente la ragazza era con qualcuno e non voleva essere disturbata.

Magari quel “Da” era stato soffocato da… non voleva nemmeno immaginare!

<< Hey Stef. Cos’è quella faccia? >>

Il minore dei Salvatore sussultò, non accorgendosi nemmeno dell’arrivo di Caroline, troppo preso dai suoi pensieri.

<< Hai visto Beth? >> chiese.

<< No. Stava ballando con Damon, poi sono scomparsi. Perché? Cos’è successo? >>
<< Niente di importante. Forse sono solo troppo paranoico. >>

<< Stefan! Ti ordino di parlare! >> si impuntò la bionda.

<< Ero nel bosco e ho sentito la voce di Beth. E quando sono arrivato dove in teoria era, ho trovato solo un braccialetto. Il ciondolo conteneva una strana sostanza. >> spiegò il vampiro.

<< E questo non lo reputi importante? Forza, andiamo a cercare Damon. >>
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<< Cosa succede qui?! >> disse sbalordita Elena, alla vista di una Rebekah svenuta a terra.

<< E’ lei che ci ha aggredito! >> rispose Dean, alzando le mani in segno di resa.

La Gilbert li guardò stranita.

Per quale motivo la vampira avrebbe dovuto fare una cosa del genere?

D’un tratto spuntò Sam, con aria trafelata, i capelli scombinati e la camicia sbottonata.

<< Che orrore! Datti un contegno! >> si lamentò Dean, con ironia.

Ma il minore dei Winchester era troppo impegnato a notare la sua ragazza, lì per terra.

Si avvicinò, prendendola fra le sue braccia e osservandola.

<< Come l’avete fermata? >> chiese.

<< Per mia fortuna ho sempre della verbena con me. Ha fatto quello che penso? >> domandò il biondo serio.

<< E’ l’unica soluzione che mi è venuta in mente. >> rispose afflitto l’altro.

Non era giusto.

Ma non dovevano passare prima dieci anni?

Perché non gli aveva detto niente?

Come aveva fatto a non accorgersene?

<< Di cosa state parlando? >> pretese di sapere la Gilbert.

<< Deve aver stipulato un patto con un demone per far ritornare in vita Sam. >> spiegò brevemente Dean.

<< E ora sta venendo a prendere la sua anima? >> chiese titubante la ragazza, non credendo a quello che stava dicendo.

In che mondo oscuro viveva senza nemmeno saperlo?

Gli altri annuirono con serietà, facendola spaventare parecchio.

Odiava quegli esseri, figuriamoci quelli che facevano patti.

Significava che avevano ancora più potere e lei non sapeva davvero come avrebbero fatto a risolvere quella situazione.

<< E ora? >> chiese ancora.

Ci doveva essere un rimedio.
<< Andiamo a casa nostra, lì abbiamo le armi. Poi… vedremo. >> concluse Bobby risoluto.

<< Elena tu rimani qui. Fai andare tutti a casa e avverti gli altri, per favore. >> aggiunse Sam, non distogliendo gli occhi dal viso di Rebekah.

Il suo amico soffriva ancora una volta.

Se solo avesse potuto fare qualcosa…

<< Va bene. >> disse, sentendosi completamente inutile.

I tre cacciatori, con la vampira, uscirono dal retro, correndo verso la loro macchina.

Arrivati a casa, subito si premunirono cospargere la polvere hoodoo vicino alle porte e le finestre.

I cani infernali, bestie invisibili a occhi umani, erano mandati, dal demone degli incroci, a strappare via l’anima dal colui che aveva fatto un patto.

E Dean ne sapeva qualcosa.

Anni prima, per salvare la vita a Sam, aveva fatto un patto con un demone.

Non avrebbe mai dimenticato come quelle bestie l’avevano lacerato il petto, le gambe, le braccia…

Ma il peggio era arrivato quando era finito in inferno.

<< Pensi che.. si tratti di lui? >> chiese a Bobby, mentre metteva quella polvere nera sull’ultima finestra.

<< Parli di quel figlio di puttana scozzese? >> sputò fuori il vecchio cacciatore.

Non riuscivano mai a farlo fuori.

In un modo o nell’altro, se lo ritrovavano sempre in mezzo.

<< Dov’è Castiel? >> domandò Sam, con freddezza.

Gli altri due rimasero impressionati dal tono e dallo sguardo del piccolo Winchester.

Quando diventava così, faceva davvero paura.

Quelli occhi erano calcolatori, spietati e tenibili.

<< Ho provato a chiamarlo, ma non mi risponde. >> spiegò Dean.

<< Se scopro che c’entra qualcosa, lo faccio fuori con le mie mani. >> disse l’altro, digrignando quasi i denti.

<< Ora calmati e pensiamo a una soluzione per salvare la tua amichetta. >> cercò di farlo ragionare Bobby.

Ma le cattive notizie non vengono mai da sole, questo ormai l’avevano imparato.

E il bussare forsennato alla porta da parte di Elena, non avrebbe dovuto sbalordire più di tanto.
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Beth sentì la testa farle un male cane.

“Almeno non ho più freddo.” Pensò, cercando di captare qualcosa che potesse farle capite dove fosse finita.

Ma non sentì niente, oltre a un fischiettio.

Aprì gli occhi, sbattendo più volte le palpebre, a causa della forte luce.

La prima cosa che vide furono le punta delle sue scarpe, e poi la corda intorno alle sue caviglie.

Cercò di muovere le mani, ma inutile dire che anche queste erano intrappolate dietro alla schiena.

Era seduta per terra, con le gambe distese in avanti, e la schiena appoggiata a un muro.

Voltò la testa di lato e quasi urlò.

Vicino a lei, c’era Klaus, che la guardava con il suo classico sorriso sornione.

<< Che diavolo.. >> stava per dire, ma venne interrotta da un rumore di passi e poi dall’arrivo di Esther e Alaric.

<< Ben svegliata. >> fece la strega, guardandola con fare materno.

Beth si sentì quasi di vomitare, per quello sguardo lurido e falso.

Non voleva che la guardasse così, sentiva la pelle d’oca.

<< Cosa volete? >> chiese con rabbia e disagio.

Odiava essere catturata, odiava essersi vestita così.

La gonna del vestito era troppo corta e questo avrebbe ostacolato di certo i suoi movimenti.

Perché di certo non se sarebbe stata con le mani in mano.

<< Già, mi chiedo anch’io perché non mi uccidiate subito. >> intervenne Klaus.

<< Purtroppo dobbiamo aspettare il via da un caro amico. Ma sai certo figliolo, che entro un’ora, dovrai dire addio a questo mondo. >> detto questo, la strega ordinò ad Alaric di rimanere lì di guardia, per poi uscire da quella stanza.

Avevano pochissimo tempo per risolvere quella situazione.

Ci doveva essere un  modo.

<< Come avete fatto a farmi svenire? >> chiese Beth.

Se Saltzman si fosse distratto un attimo magari…

<< Credo che puoi arrivarci anche da sola. >> rispose l’altro, sorridendo maligno.

<< Finn.. >> sospirò la rossa.
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Il ragazzo, in quel momento, si trovava schiacciato al muro e a stento respirava, a causa della mano di Damon.

Non appena Stefan gli aveva raccontato cos’era successo, il vampiro era corso dritto da quello spilungone .

Sapeva che c’era qualcosa che non andava in quello, ma se Beth preferiva qualcuno di più umano…

Erano problemi suoi, le conseguenze.

Eppure, appena aveva saputo che la rossa non si trovava, non aveva potuto far a meno di intervenire.

Stupido idiota coglione che non era altro.

Stava nascendo questa mania di fare il babysitter, che doveva essere stroncata.

<< Allora, dov’è?! >> gli urlò ancora una volta, mostrando i canini.

Ma l’altro, in tutta risposta, gli rise in faccia, rivelando il suo vero aspetto.

Un demone.

<< Goditi quest’istanti di vita, perché saranno gli ultimi. >> e continuò la sua risata malefica.

Damon non ne poté più e con un solo scatto, gli spezzò il collo.

<< Era necessario? Hai solo ucciso un ragazzo, non il demone! >> lo ribeccò Caroline.

<< Ti sembra questo il problema principale, adesso?! Ogni tanto fai funzionare quella tua testolina bionda! >> le sputò contro il moro.

<< Come ti permetti?! Assassino.. >> incominciò la ragazza.
Per fortuna Stefan intervenne, bloccando un possibile scontro.

<< Ragazzi! E’ chiaro che vogliono uccidere Klaus, focalizziamoci su questo. >>

Gli altri due preso un bel respiro, cercando di calmarsi.

Probabilmente non sarebbero mai andati davvero d’accordo.

<< Ok. Non c’è tempo per piani o cose varie. Chiamate i Winchester e andiamo alla villa di Klaus. E’ il primo posto che mi viene in mente. >> asserì il maggiore dei Salvatore.

Caroline e Stefan annuirono, non pienamente convinti, ma non c’erano davvero altre alternative.

D’un tratto videro Jeremy, correre verso di loro.

<< Rebekah. Anima. Demone. >> riuscì a dire, cercando di riprendere fiato.

Damon si passò una mano  in faccia, infuriandosi ancora di più.
Adesso aveva i tic come quel dannato Ken?

Cosa doveva ancora succedere quella sera?

Maledetto Stefan e le sue premonizioni!

Si ricordava ancora, qualche giorno prima, quella conversazione con il fratello… e aveva ragione!

Erano giunti al capolinea.

Non aveva ascoltato una parola di quello che aveva detto Jeremy.

Lui sapeva cosa fare.
Sapeva a cosa sarebbe andato in contro.

Sapeva che era giunta l’ora di dire addio al suo caro amico.

<< Dove vai? >> lo fermò Stefan, afferrandolo per il braccio.

<< Senza l’aiuto dei Winchester, Esther ci farà fuori. >> cercò di farlo ragionare.

<< Moriremo lo stesso questa sera, Stef. Almeno potrò dire di averci provato. >>

Calmo.
Assolutamente tranquillo.

Aveva preso la sua decisione, questo bastava a non farlo andare fuori di testa.

Suo fratello lo lasciò, consapevole che aveva ragione.

<< Dì ad Elena quello che è successo e dove stiamo andando. Caroline, tu cosa vuoi fare? >> chiese il biondino.

<< E me lo chiedi anche? Forza, non perdiamo tempo! >>

E con questo i tre corsero via, verso la grande villa di Nicklaus.
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L’ibrido aveva capito il piano della rossa.

Distrarre il cacciatore e colpirlo alle spalle.

Facile ed efficace.
<< Sai molti di noi, iniziamo questo lavoro per vendetta. Tu come sei finito in mezzo a questi casini? >> chiese ancora.

Alaric si stava spazientendo.
Mancava davvero poco e l’avrebbe colpita, nonostante dovesse essere intoccabile.

Sentirono che Esther stava parlando con qualcuno, ma nessuno seppe riconoscere l’altra voce.

Poi ci fu una botte e altre chiacchiere.

Cosa cavolo stava succedendo?

Ma la Winchester decise di approfittare di quell’attimo di distrazione per agire.

Allungò le gambe, per quanto poté, e poi colpì le caviglie di Alaric, che inciampò, cadendo a terra.

Klaus si allungò, mordendogli il collo.

<< Non lo uccidere. Pensa piuttosto a liberarmi. >> lo richiamò la rossa.

<< La pietà. Che cosa inutile. >> commentò l’Originale, afferrando il coltello che era nelle mani del cacciatore.

A dir la verità, aveva intenzione di farsi liberare prima lui, ma capì da solo che non c’era tempo per protestare.

Beth strinse gli occhi, sperando che Klaus non le tagliasse le mani, visto che era costretto ad usare quell’arnese di spalle.

Un tocco preciso e veloce, e la rossa fu libera.

Subito spezzò anche le corde che le tenevano legate le caviglie e poi pensò a liberare l’ibrido.

<< Non pensare che mi sia dimenticata la mia vera missione: uccidere te. >> precisò lei, premendo la punta del coltello alla base del collo dell’Originale.

Lui sorrise divertito, ma poi il suo sguardo cambiò alla vista dei nuovi arrivati.

Si alzò e spinse anche l’altra a farlo, afferrandola per un braccio.

Beth non ci stava capendo niente e, barcollando, si fece trascinare nella stanza sotto le scale.

Klaus chiuse la porta, rimanendo in ascolto, mentre la rossa cercava di adattarsi alla nuova situazione e di mettere in ordine le idee.

Dovevano trovarsi in uno sgabuzzino, considerate le piccole dimensioni del luogo.

<< Cosa sta succedendo? >> chiese, cercando di captare anche lei qualcosa.

L’ibrido non la rispose, ma si avvicinò più a lei, tanto che la ragazza fu costretta a indietreggiare fino a che non sbatté con le spalle, contro i ripiani pieni di cose, dietro di lei.

Quando poi l’altro si abbassò a terra, Beth trattenne il respiro.

Tra meno di un secondo avrebbe dato di matto, se non avesse avuto delle spiegazioni.

Erano immersi nel buio totale, ma cercò comunque di vedere cosa stesse facendo l’Originale.
<< Dammi la mano, svelta. >> la esortò lui.

<< Sei impazzito? Cosa diavolo sta succedendo?! >> sbottò infine.

<< I nuovi arrivati non sono vampiri ne lupi ne demoni. Hanno un odore diverso e non mi piace. E sicuramente non sono venuti a salvarci. Ora, se mi fai la grazia di.. >> spiegò velocemente Klaus, afferrandole il polso.

A quanto sembrava c’era una botola, che conduceva fuori?

<< Forse non sono venuti a salvare te, ma me. >> ipotizzò Beth.

Magari era Castiel con qualcuno dei suoi amici angeli.

<< Non cambierebbero molto le cose. Tu mi vuoi vivo, quindi ora muoviti! >> ordinò l’ibrido, strattonandola.

La rossa decise di seguirlo, almeno per tenerlo sottocontrollo, ma una voce la bloccò.

<< Beth dove sei? >>

La ragazzina sorrise radiosa.

Lo sapeva!

<< E’ Castiel, te l’avevo detto! >> disse, allungandosi già alla maniglia.

<< Fai come ti pare. Ma non ti azzardare di dire dove sono andato. >> la minacciò l’Originale, prima di lasciarla e correre via.

Beth davvero non capiva lo strano comportamento dell’ibrido.

Cosa temeva che gli facessero?

Il suo amico non l’avrebbe mai ucciso, conosceva tutta la storia.

Con la massima attenzione aprì la porta, e cercando di fare il minor rumore possibile, si avviò verso la stanza dove poco prima erano imprigionati lei e Klaus.

Lasciò andare un sospiro di sollievo quando riconobbe l’inconfondibile tranch beige dell’angelo.

<< Castiel! >> richiamò la sua attenzione.
L’altro si girò, forzando un sorriso.

Beth lo conosceva troppo bene e una parte di lei incominciava a pentirsi di non aver seguito l’Originale.

<< Stai bene? >> le chiese.

<< Sì. Che ci fai tu qua? >>

<< Crowley è in città. >> le rivelò.

La rossa cercò di ingoiare il groppo che l’era salito in gola.

Crowley era il demone degli incroci, di una furbizia e forza uniche nel suo genere.

Non c’era da scherzare con lui nei paraggi.

<< Va bene. Allora andiamo ad avvertire gli altri. Esther e Alaric dove sono? >> domandò l’altra.

<< La strega è fuggita, mentre.. >> e l’angelo non continuò.

Beth lo guardò per qualche minuto, con espressione corrucciata, aspettando che continuasse.
Ma a quanto sembrava quella sera avrebbe dovuto fidarsi un po’ del suo istinto.

Lo sapeva cosa avrebbe visto e non aveva il coraggio.

Avevano passato più di un mese a cercare una soluzione affinché tutto andasse liscio.

Affinché non ci fossero morti ulteriori.

Non poteva arrivare Castiel e fare a modo suo!

Ma non era nel suo genere.

Gli angeli non erano così buoni come si vorrebbe far credere.

Facevano il loro lavoro, quello che veniva definito come giusto, non importandosene dei se o dei ma.

Non avevano una parte umana.

Ma Castiel era diverso.

Grazie a lei e a tutti gli altri, si era avvicinato al suo essere umano.
Aveva imparato a dire no, a ordini ingiusti.

Eppure il corpo senza vita di Alaric giaceva lì per terra, con il fumo che usciva ancora dai bulbi oculari.

Per liberare un corpo da un demone e ucciderlo, per gli angeli bastava un tocco della mano e quello finiva arrostito.

Beth strinse forte il pugno intorno al manico del coltello, mordendosi il labbro, cercando con tutta se stessa di rimanere impassibile.

Non poteva perdere il controllo adesso.

Quello non era il suo affettuoso e dolce amico Castiel.

<< Andava fatto. >> spiegò semplicemente l’altro.

La rossa annuì, pronta a scattare da un momento all’altro.

<< Dimmi Beth. Dov’è Klaus? >> chiese l’angelo, fissandola dritto negli occhi.

<< Perché ti interessa saperlo? >> domandò di rimando l’altra.

<< Ti ricordi quando ti dissi che volevo aggiustare le cose? Klaus è essenziale. >>

<< Cosa gli vuoi fare? >> continuò imperterrita la rossa.

<< Quello che è giusto. Mio padre, il padre di tutti noi Angeli, ci ha abbandonato. In Paradiso c’è una continua lotta e bisogna che qualcuno prendi le redini della situazione. >> cercò di convincerla.

<< Stai deviando il discorso. Cosa vuoi fare con Klaus? >> scandì ogni parola per bene, mentre la rabbia mista a delusione si faceva spazio in lei.

<< Mi serve più potere, Beth. E lo posso solo attingere dal Purgatorio. >>

La Winchester fece un passo indietro, rimanendo a bocca aperta, mentre si guardava in giro come se potesse trovare tutte le sue risposte scritte da qualche parte.

<< Io.. io.. io non capisco. >>

<< Mi servono quante più anime possibili. >> aggiunse  ancora l’Angelo, facendosi di colpo serio.

Lui sapeva!
Sapeva che lei stava per capire tutto.

E col cavolo che glielo avrebbe permesso.

<< Tu vuoi uccidere Klaus, così che migliaia di vampiri muoiano e le loro anime andranno in Purgatorio. E dopo le assorbirai. >> disse Beth, spalancando i suoi occhi e alzando la voce a ogni parola.

Castiel rimase impassibile, mentre l’altra incominciò a passarsi una mano sulla fronte e sorridere scioccata.

<< Questa.. questa è la cosa più egoistica che abbia mai sentito. Se tu e i tuoi fratelli del cazzo non riuscite a risolvere i vostri problemi, è solo colpa vostra! Non potete uccidere delle persone così! >> urlò la cacciatrice, puntandogli il dito contro.

<< Sono vampiri. Non penso che gli altri farebbero tutte queste.. >> ma Beth lo bloccò, avvicinandosi e spingendolo.

<< Puttanate. Non lo permetterebbero e lo sai perché? Perché questo non sei tu Castiel. Tu non sei così. >> e inevitabilmente la sua voce calò, assumendo anche delle sfumature più dolci.

<< Tu faresti di tutto per i tuoi fratelli. Sto facendo lo stesso. >>

La Winchester lo guardò intensamente, cercando qualcosa che gli ricordasse il suo Angelo, ma sembrava davvero un’altra persona.

Inspirò e espirò con forza, facendo qualche passo indietro, massaggiandosi il collo.

Non aveva idea di cosa fare.

Era lì da sola, contro tre angeli.

Praticamente era spacciata.

<< Te lo chiedo per l’ultima volta. Dov’è Klaus? >>

Si girò velocemente, appoggiando i pugni chiusi sui fianchi e allargando un po’ le gambe.

Testa alta e sguardo più serio che mai.

Almeno sarebbe morta con decenza.

<< Fanculo. >> asserì.

<< Non mi lasci altra scelta.. >> disse infine l’Angelo, con voce quasi sconsolata, per poi avvicinarsi alla ragazza insieme agli altri due.
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<< Elena, Jeremy! Cos’è successo? Dove subito andare via da qui! >> urlò Dean, da dietro alla porta.

<< Beth! E’ stata rapita e stanno andando tutti a casa di Klaus. Probabilmente c’entra Esther. >> rispose Elena, parlando più velocemente possibile.

Il biondo e Bobby rimasero a fissarsi.

Cos’avrebbero dovuto fare?

Nello sbigottimento totale, aprì la porta, facendo entrare i due Gilbert, per poi abbassarsi e aggiustare la polvere hoodoo.

Sentì che Bobby li dirigeva in salotto, dove c’erano anche Sam e Rebekah.

Sentì qualche imprecazione da parte del fratello e la voce tenue della vampira che lo invitava ad andare dalla sorella.

Che per lei non ci sarebbero state speranze.

Il che era vero.

Nessuno aveva speranze di sopravvivere quella notte.

In un modo o nell’altro ne sarebbero usciti tutti distrutti.

Diede un pugno sulla porta.

E poi un altro, un altro e un altro ancora.

Sentiva le mani bruciare e quasi pulsare, mentre si scorticavano contro il legno.

Appoggiò la fronte, tirando un altro pugno, mentre una lacrima incominciò a solcargli il viso.

Avrebbe perso sua sorella.
Avrebbe perso suo fratello.
Avrebbe perso quello che era di fatto suo padre.

Avrebbe perso tutto.

Perché?!

Due braccia sottili, ormai troppo riconoscibili, gli strinsero contro la vita.

Sentì la testa di Elena appoggiarsi sulla sua schiena e sicuramente stava piangendo anche lei.

Cosa avevano fatto di male per meritare una vita simile?

Dean si girò di scatto, avvolgendo con un braccio le spalle della ragazza e premendo la mano sul capo che fece appoggiare sul suo petto.

L’abbracciò forte perché ne aveva bisogno.

Non poteva più sopportare di soffrire da solo e lei sembrava capirlo più di chiunque altro.

<< Dean. Fidati di me. Damon, Stefan e Caroline faranno di tutto per salvare Beth. Tu rimani qui con Sam. Risolviamo una cosa per volta. >> gli disse la Gilbert, mentre con una mano gli accarezzava la schiena.

Il cacciatore annuì, non perché fosse d’accordo.

Semplicemente si sentiva incapace anche di prendere una decisione, in quel momento.

<< E’ qui. Lo sento! >> urlò Rebekah.

Dean e Elena si lasciarono, correndo nella salotto.

Sam teneva fra le sue braccia la vampira, che si guardava intorno come una pazza e stringeva convulsamente un pezzo della camicia del suo ragazzo.

Non aveva idea di quello che sarebbe successo.

Sentiva solo quegli ululati farsi sempre più vicini, finché non avvertì sulla sua pelle un respiro.

Era pesante, puzzolente.
Quasi poteva immaginare la bava che colava.

Era giunta la sua ora.

Appoggiò la testa contro Sam, serrando gli occhi, poi si allontanò, preparando a voltarsi.

<< Buonasera ragazzi. >>

Quella voce!

Aveva occupato gli incubi di Rebekah per tutte quelle notti.

Sotto l’arco della porta del salotto, si ergeva la non propriamente alta figura di Crowley.

Un uomo sicuramente di classe e affascinante, con atteggiamenti di altre epoche, sapeva come attirare gli sguardi su di sé.

Ma sotto quell’aria di eleganza e seduzione, si nascondeva un demone subdolo e malvagio.

<< E’ da molto che non si vede. Dov’è finita la mia cacciatrice preferita? >> chiese lui, riferendosi a Beth.

<< Dovresti dircelo tu. >> gli rispose con freddezza Bobby.

<< Per quanto adori quello scricciolo, non ho avuto molto tempo da dedicarle ultimamente. Ho preferito piuttosto una bella bionda. >> e puntò i suoi occhi neri sulla vampira.

Lei si scrollò di dosso Sam, che protestò, alzandosi in piedi e uscendo dal cerchio di polvere nere, che avevano fatto intorno a sé.

<< Concludiamo questa cosa. Che riguarda solo me e te. >> aggiunse Rebekah, facendo affidamento a tutto il coraggio che aveva.

Il minore dei Winchester cercò di avvicinarsi, ma Crowley alzò una mano e quello sbatté quasi contro Jeremy.

<< Come ha detto lei. E’ una cosa fra di noi. >> disse il demone, avvicinandosi alla ragazza.

<< Ah e prima che possiate fare qualcosa di stupido, com’è vostro solito, sappiate che sono salito di livello ora. >> e rivolse un sorriso di sbieco a tutti i presenti.

<< Cosa intendi? >> chiese Dean, con riluttanza.

<< Indovinate chi è il nuovo re degli Inferi? >> annunciò con ironia Crowley, facendo rimanere i presenti a bocca aperta.

<< Sei.. il diavolo? >> domandò sbalordito Jeremy, non sapendo se credere alle sue stesse parole.

<< Sì, potete chiamarmi anche così. >> rispose soddisfatto, per poi concentrarsi su Rebekah.

<< Che ne dici se andiamo via da qui? Meglio non far assistere tutta la scena ai tuoi amici, non ti pare? >> propose con finta gentilezza il demone, porgendole una mano.

La vampira la scansò, avviandosi verso la porta.

<< Qualche volta dovremmo organizzare una cena. Offro io. >> disse Crowley agli altri, per poi seguire la vampira, ridendo.

D’un tratto però si bloccò, guardando sotto i suoi piedi.

Era finito in trappola.

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I vetri sulla sinistra si ruppero e Beth fu costretta a gettarsi a terra.

I tre angeli si guardarono intorno, attendendo senza paura, gli attacchi di questi nuovi nemici.

La rossa sapeva chi doveva essere.

Era certa che fossero arrivati i suoi soccorsi, ma lei non sarebbe rimasta con le mani in mano.

L’unico modo che avevano per uccidere un angelo, è usare la loro stessa arma.

Infatti, quegli esseri avevano una specie di lungo coltello, ed era l’unica cosa che in quel momento potessero usare per farli fuori.

Sentì che qualcuno, o più di uno, stava correndo intorno a loro, ma la cacciatrice rimase concentrata sul pugnale che aveva l’angelo più vicino a lei.

Come se l’avesse letto nel pensiero, Damon diede un pugno talmente forte, a quell’essere, da farlo arrivare vicino a Beth.

La ragazza non perse tempo e sfilò dalle mani dell’angelo il pugnale.

Stava per colpirlo dritto al cuore, ma questo si alzò, afferrandola per il polso e inchiodandola al muro.

Però la cacciatrice non si perse d’animo e gli diede una ginocchiata nello stomaco.

Il nemico si piegò un po’, ma non mollò la presa, anzi strinse ancora più forte.

Damon comparve da dietro, mordendolo al collo.

L’angelo lasciò andare Beth, per cercare di disfarsi del vampiro, ma la rossa subito lo colpì al centro del petto.

Quello cadde a terra, senza vita e bruciate nel pavimento, c’era il segno nero delle sue ali.

I due rimasero un attimo a fissarle, stupefatti, poi si guardarono negli occhi.

<< Buon compleanno. >> esordì Damon, sorridendo di sbieco.

La Winchester alzò gli occhi al cielo, ma non poté evitare di ricambiare quel sorriso divertita.

Poi tornò seria, notando che anche l’altro angelo era morto e in più c’era anche Bonnie!

<< Lo sai che potrei farvi fuori in un istante. >> disse Castiel, fissando la rossa.

Beth non poteva che continuare a pensare di quanto fosse cambiato.

Sarebbe stato un duro colpo anche per i suoi fratelli.

<< Ti prego. Troveremo un altro modo. >> lo supplicò, non sapendo cos’altro dire.

Quello si irrigidì ancora di più, per poi scomparire.

Beth tirò fuori un sospiro.
L’avevano perso.

<< Bè. Più o meno ho sempre immaginato così una mia festa di compleanno. >> disse, cercando di spezzare il silenzio che era calato, poi si rese conto del perché.

Tutti fissavano il corpo senza vita di Alaric.

La rossa decise di uscire da quella casa, per dare un po’ d’intimità a loro che consideravano il cacciatore come uno di famiglia.

Si sedette su uno scalino, sotto al porticato, esausta.

Avrebbe solamente voluto addormentarsi.

Mai un attimo di riposo o di calma, a un certo punto diventava esasperante.

<< Klaus è vivo. Ha appena inviato un sms. >> le disse Damon, spuntando all’improvviso affianco a lei.

<< Non so se definirlo codardo o furbo. >> commentò la rossa, guardandolo sottecchi, indecisa se aggiungere altro.

<< Non farlo. >> l’anticipò l’altro, irrigidendosi.

Non aveva bisogno della compassione di nessuno.

Era partito convinto che quella notte sarebbero morti tutti, e invece finora ‘solo’ Alaric ci aveva rimesso la pelle.

Era prevedibile, sapeva che sarebbe finita così.

Magari, avrebbe preferito dirgli un addio.. ma non era da loro.

Ancora una volta perdeva qualcuno.

Avrebbe dovuto farci l’abitudine, eppure sentiva una fitta al cuore ogni volta che pensava a una delle loro bevute.

Sorrise malinconico, indeciso sul da farsi.

L’idea di base era correre a casa Winchester e vedere cosa stava succedendo.

Ma avrebbe dovuto portarsi anche Beth?

Se i suoi fratelli erano morti, avrebbe dovuti vederli subito?

Aveva già avuto quella bastonata, a causa del tradimento dell’angelo…

E tra parentesi, lui lo sapeva che quel tipo avrebbe portato guai.

Con che faccia avrebbe dovuto dire a Elena e Jeremy che il loro padre adottivo era morto?

Sarebbe dovuto andarsene fin dall’inizio!

Stupido lui che era rimasto!

E ora c’erano anche nuovi bambini da prendersi cura… aveva sempre odiato le balie, e odiava ancora di più adesso che era diventato uno di loro.

Forse avrebbe dovuto far decidere Stefan…

<< E’ stata una lunghissima serata. Direi che sia ora di tornare a casa. >> annunciò Beth, alzandosi.

<< Aspetta. >> la fermò il moro.

La cacciatrice si voltò a guardarlo.

“E pensare che volevo dirgli quanto mi piaceva.” Pensò.

Non era per niente il momento quello, così decise di rimandare.

Inoltre doveva ancora metabolizzare tutta la storia di Castiel.

Si sorprese a non piangere.
Forse era diventata impassibile a tutto.

Mentre rifletteva su quante probabilità c’erano che i suoi dotti lacrimali fossero rotti, vide che Damon si avvicinava sempre di più a lei.

La guardava intensamente, serio come non mai.

Beth cercò di non iniziare a sbavare.
Dio, quell’uomo era troppo bello.

Ecco, era diventato davvero un animo insensibile che pensava solo alle cose venali e terrene…

Poteva adattarsi, dopotutto.

Il vampiro si fermò solamente quando la distanza fra di loro era di un millimetro.

Sentiva il suo profumo, il suo calore, e perfino il suo respiro.

Evidentemente lui non sapeva l’effetto che le faceva, o le voleva davvero male.

Beth sentì le mani tremarle e le strinse forti contro il vestito.

Le dolevano le orecchie, tanto che il cuore le batteva forte, non facendola sentire niente intorno a sé.

Lo stomaco ormai era salito in gola, mentre la bocca si era completamente seccata.

Non erano buone sensazioni, eppure si disse che era giuste.

Era così che ci si doveva sentire quando un ragazzo ti piace tanto, anche troppo.
Non faceva che si fissare quegli occhi, ma le sue gambe decisero di muoversi da sole, così come le sue mani.

Le appoggiò sulle sue spalle, e annullò la distanza fra di loro.

A diavolo tutto e tutti!

Le piaceva un vampiro! Chi se ne frega!

Poteva essere anche un alieno, ma Damon era stato l’unico a sconvolgerla così tanto.

La sua vita era una tale merda, eppure la stava trovando divertente da quando c’era lui.

Perché sapeva che qualcuno, che non fosse un suo parente, vegliava su di lei.

La capiva e non la giudicava.

Lui amava Elena, ok.
Ma almeno un bacio voleva rubarglielo, non aveva voglia di privarsi di qualcosa.

Non più.

Strinse forte gli occhi, non volendo vedere la reazione del moro e sperando con tutta se stessa che non l’allontanasse.

Si sentiva andare a fuoco, in particolarmente modo le labbra unite ancora con quelle dell’altro.

Erano morbide e stranamente calde.
Chi l’avrebbe mai detto.

Sentì le braccia di Damon circondarla.
Un infarto. Stava per avere un infarto.

Poi il buio.
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Crowley lasciò andare una grande risata, che fece gelare a tutti i presenti il sangue nelle vene.

Elena si avvicinò a Jeremy, stringendo forte il braccio del fratello, in attesa dell’imminente attacco.

I cacciatori avevano fatto questo strano simbolo sul pavimento, mettendoci sopra un tappeto.

A quanto pareva serviva a intrappolare un demone come Crowley o tutti?

Non aveva capito bene, fatto sta che non stava funzionando visto il modo in cui rideva il demone.

Questo infatti, dopo un po’ riuscì a muoversi e si voltò verso di loro.

<< Il mio fedele cagnolone ha pensato bene di rompere un po’ il disegno. >> spiegò, muovendo la mano come se stesse accarezzando qualcosa.
<< Attacca. >> sibilò.

Fu questione di secondi e la stanza si riempì delle urla disumane di Rebekah.

La ragazza cadde a terra, strillando per il dolore, mentre tutti assistevano a quello spettacolo atroce.

Grafi profondi incominciarono a uscire su ogni parte del corpo, mentre anche i vestiti si stracciavano.

Sangue ovunque, e probabilmente anche parti interne del suo corpo, si stava riversando sul pavimento.

Elena incominciò a piangere, inorridita, e Jeremy pensò bene di farle nascondere il viso nella sua spalla, per non farle vedere oltre.

Poi fu costretto a chiudere lui stesso gli occhi.

Bobby e Dean stringeva Sam, impedendogli di farsi uccidere.

Purtroppo non c’era niente da fare.

Quando le urla di Rebekah cessarono, tutti capirono che era finita.

<< Alla prossima. >> disse Crowley senza aggiungere altro, e scomparve.

I singhiozzi di Sam risuonavano per tutta la stanza, e quando finalmente lo lasciarono andare, lui rimase immobile a fissare il corpo lacerato della vampira.

Era tutta colpa sua.

Punto.

Trascinò i piedi vicino a lei e prese quello che rimaneva fra le sue braccia.

Il tempo sembrò fermarsi, mentre non riusciva a smettere di piangere.

<< Cosa diavolo.. guardate! >> disse Dean.

Sam aprì gli occhi e anche la bocca.

Il corpo di Rebekah si stava rigenerando e dopo alcuni minuti, poté vedere i limpidi occhi azzurri della ragazza pieni di vita.












Sì! Sono ancora viva!
Non so davvero come scusarmi.. ma questo capitolo è davvero il più difficile che abbia mai scritto, spero che almeno sia venuto bene.
Mi scuso ancora anche per questa mia nota molto breve, ma oltre ripetere che mi dispiace per questo terribile ritardo, non so che altro aggiungere xD
Avverto che il prossimo capitolo lo pubblicherò fra un bel po', visto che fra pochi giorni partirò, ma cercherò di fare del mio meglio per non farvi aspettare ancora così tanto.
Inoltre sarà l'ultimo capitolo!
Abbiamo scoperto che Esther stava collaborando ANCHE con Castiel (questo punto verrà spiegato bene nel prossimo capitolo), Alaric è morto e mi dispiace non aver dato tanto spazio alla cosa, ma ci sarà tempo. Rebekah anche sembrava spacciata ma è ancora qui! e finalmente Beth e Damon si sono baciati!
Tutte le domande avranno una risposta nel prossimo capitolo.
Ringrazio tutti quelli che continuano a seguirmi e a recensire. GRAZIE DI CUORE.
Alla prossima, baci c: 

  
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