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Autore: radioactive    13/08/2013    3 recensioni
Ⅰ. first kiss ~ crème brûlée: Se credeva che vedere Isabelle in cucina fosse il caos, ora si ritrovò a pregare l’Angelo che quei due non cucinassero mai assieme. | 904 parole |
Ⅱ. loving kiss ~ meringa e frutti rossi: Voleva desiderarlo per non dimenticare cosa si provasse nel farlo. | accenno angst ● 808 parole |
Ⅲ. passionate kiss ~ tiramisù: Il Nephilim dovette ammettere che aveva ragione: Magnus non era uno che di cui ci si scorda tanto facilmente, Magnus non aveva fatto nessuna festa “l’altra notte” e, cosa più importante di tutte, Magnus non aveva un letto – ma un materasso buttato a terra con coperte indecenti sopra di questo. | 1.188 parole |
Ⅳ. flirty kiss ~ gâteau au chocolat: Per una volta, qualcuno si stava prendendo cura di lui, ed Alec era felice che questo qualcuno fosse Magnus. | 1.181 parole |
Ⅴ. stolen kiss ~ tarte aux pommex: A ballare assieme furono Magnus e Clary, la rossa ridacchiava divertendosi come una matta e Alec la immaginò da piccola mentre ballava con i piedini sui quelli di Luke, volteggiando nel suo bell’abitino rosa confetto. | 643 parole | ◇
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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E' dolce quello che tu mi dici,

ma più dolce è il bacio che ho rubato alla tua bocca.

| cit. Heinrich Heine |

 

 

 

|| CAPITOLO passionate kiss ~ tiramisù.

 

 

Avevano appena finito di guardare un film, avvolti nella stessa coperta spalla contro spalla. Alec dovette essere sincero: non ricordava granché del video perché gli sembrava molto più utile sfruttare quel tempo a recuperare il sonno che una caccia ai demoni della sera prima gli aveva rubato. Gli sembrava quindi totalmente normale addormentarsi appollaiato sul braccio dello stregone, leggermente girato verso di lui con un arto attorno alle sue spalle e l’altro sopra il suo ventre, la pallida ombra di un abbraccio – come se fosse crollato mentre era sul punto di stringerlo.

Dal canto suo, Magnus decise di non svegliarlo, gli prese la mano che teneva in grembo e intrecciò le dita con le proprie con un gesto delicato e sinuoso per non farlo svegliare, ringraziando di aver tolto gli anelli e di averli abbandonati sul tavolino davanti a loro; dopodiché decise di prestare attenzione al film.

Ad entrambi piaceva passare del tempo con l’altro, a differenza di quello che si diceva in giro, Magnus non era uno che pensava solo al sesso – o meglio, se si presentava  l’occasione lo stregone era ben preparato a cogliere la palla al balzo; quello che piuttosto lo caratterizzava in modo evidente era la malizia, una malizia studiata e precisa. Magnus amava mettere in imbarazzo Alec e si divertiva quando lo faceva, e la filosofia di vita di Magnus (una delle tante, a dire il vero) era quella di divertirsi e ridere.

Ogni tanto quindi, risultava stressante per Alec andare anche in un semplice bar o una caffetteria di Nascosti, dove magari proprio uno di questi diceva di aver partecipato ad un party del Sommo Stregone e di esserci andato a letto.

A tal proposito, entrando in una pasticceria tranquilla in un angolo di una New York tutto fuorché tranquilla, Alec poté sentire di questa ifrit che raccontava all’amica in modo molto animato a proposito di certe cose che aveva fatto con il Sommo Stregone di New York l’altra sera, nel letto del suddetto. Cose che, rifletté Alec, erano troppo sobrie per uno come Magnus.

«Davvero è successo?» chiese per sicurezza Alec, tagliando la fetta di tiramisù con la forchetta, nonostante non facesse una delle sue solite scenate in pubblico si sentiva che era davvero irritato.

«Credi davvero che, se fosse successo, la signora in questione non mi avrebbe riconosciuto? Ti faccio notare che ha guardato da questa parte quando siamo entrati, e credo che abbia anche sorriso per i miei fantastici capelli che lei non potrà mai permettersi. Senza contare che non faccio feste da almeno due settimane, Alec» gli occhi di Magnus scintillavano di divertimento.

Il Nephilim dovette ammettere che aveva ragione: Magnus non era uno che di cui ci si scorda tanto facilmente, Magnus non aveva fatto nessuna festa “l’altra notte” e, cosa più importante di tutte, Magnus non aveva un letto – ma un materasso buttato a terra con coperte indecenti sopra di questo.

«Allora perché non fai qualcosa per smentire queste voci? Insomma, neanche sanno che faccia hai e… abusano di te», sbraitò Alec con il tono della voce leggermente alterato, agitando la forchetta sporca di crema del dolce, si sedette meglio sulla sedia e incrociò le caviglie sospirando e tornando a prestare attenzione al suo tiramisù. Era decisamente fuori di sé per quello – gli dava più fastidio che si prendessero gioco di Magnus più che sapere che, di fatto, lui aveva frequentato sotto le coperte qualcuno all’interno del campo visivo di Alec.

«Perché ho altro a cui pensare… pasticcino» rispose l’altro e, giusto per sottolineare quella malizia di cui andava tanto fiero, mise in bocca un boccone di tiramisù facendo in modo di sporcarsi l’angolo delle labbra e di leccarlo subito dopo con una lentezza esasperante.

«Stiamo dando spettacolo» biascicò Alec con la forchetta chiusa in un pugno, il volto basso e rosso per l’imbarazzo del colore simile a quello dei pomodorini maturi, si poteva quasi immaginare il fumo uscirgli dalle orecchie esattamente come nei cartoni della domenica mattina.

«Non posso dare spettacolo per te se non mi guardi» protestò lo stregone, alzando il tovagliolo di carta e pulendosi le labbra sporche della polvere di cacao.

 

Ritornarono a casa, mano nella mano, alternando discorsi seri – come: «hai da fare domani?» oppure «non è che ritorno a casa e ti trovo svenuto per il troppo lavoro, vero?» - a quelli totalmente imbecilli o, per meglio dire, mondani. Alec dovette ammettere che non gli dispiaceva la vita relativamente tranquilla che faceva con Magnus, per quanto potesse essere tranquilla la vita di uno stregone e di un Nephilim assieme, certo.

Rimase fermo un passo dietro di Magnus mentre questo cercava le chiavi del cancelletto nel suo mazzo – e sistematicamente Alec si domandava perché non l’apriva con la magia. Quindi lo seguì per le scale tenendogli il lembo della sciarpa lilla che svolazzava poi, senza preavviso, si ritrovò contro il muro, le braccia naturalmente appoggiate sulle spalle di Magnus e questo davanti a lui, con una mano di fianco al suo viso e l’altra che gli accarezzava il mento.

«Non te l’ho detto prima, ma mi piace quando sei geloso…» mormorò lo stregone. Dalla porta provenivano opachi i miagolii del Presidente che avvertiva la loro presenza e palesava la propria, che ovviamente aveva come scopo quello di farsi dare del cibo.

Alec, dal canto suo, non sapeva come rispondere. Inoltre lo stregone non aveva detto nulla che lo turbasse più di tanto o che non avesse imparato a sopportare nel corso del tempo, si limitò quindi a guardarlo, gli occhi blu – con le stesse sfumature delle viole del pensiero di William, pensò Magnus, lo pensava (quasi) ogni volta da quando gliel’avevano fatto notare – accesi dal piacere della vicinanza, entrambi venivano inebriati dal profumo di sandalo dell’altro, «davvero?» mormorò alla fine, arricciandosi una lunga ciocca di capelli glitterati attorno alle dita.

Magnus sorrise felino, allungando il pollice verso l’angolo delle labbra dell’altro e pulendole da una sostanza cremosa, piantandogli poi il misfatto davanti agli occhi, «eri sporco… di mascarpone», disse poi, leccandosi il rimasuglio dal dito con teatralità.

Teatralità che tuttavia non poté neutralizzare l’imbarazzo di Alec, diventato un’altra volta rosso, «mi… mi hai fatto andare in giro per Brooklyn con la faccia sporca?» pigolò, stringendo la sopracitata ciocca tra le dita.

Magnus sorrise e catturò il mento del Cacciatore con l’indice e il pollice appena ripulito, facendogli schiudere le labbra, «mi piace il sapore che dai al tiramisù…» mugugnò e con un gesto fluido gli regalò un bacio di quelli che Alec amava, intimo e pieno di una passione dolce come quella del cioccolato. Se ci avesse prestato attenzione, avrebbe potuto sentire il sapore del caffè nella bocca dello stregone.

Il Nephilim si strinse contro lo stregone affondandogli le mani nei capelli – consapevole ma non cosciente dei glitter che sarebbero rimasti appiccicati alle sue dita – mentre questo gli avvolgeva i fianchi con un braccio e con l’altro si teneva il muro.

Il Presidente insistette ancora qualche secondo nel suo miagolare, poi, stufo, decise di aspettarli appollaiato sul divano, perfino il gatto aveva capito che quando c’era di mezzo la passione, Alec e Magnus non si sarebbero fermati neanche davanti all’Angelo Raziel.

 

 

 

 

Note d’Autrice ◊ «viviamo e respiriamo parole»

 

Buonasera, almeno nel mio caso~

Non ho molto da aggiungere, solo che ringrazio le persone che hanno aggiunto la raccolta tra le preferite/ricordate/seguite (che sono molte di più di quanto potessi immaginare!), e spero che gradiate anche questa shot al tiramisù.

Come penso abbiate notato, ho revisionato la grafica e cambiato il titolo all’opera, sperando che vi piaccia comunque, se non di più

Inoltre, sono davvero eccitata per l’uscita del film, e, giusto per informare chi ama la Malec come me ma che magari non sta incollata al fandom di tumblr da cui escono subito le notizie, il nostro caro Gao ci ha detto che ci sarà un bacio tra i nostri due bellini e--- mh! ;u; quanta dolcezza!

Vorrei solo puntualizzare una cosa: tutta questa shot gioca sul fatto che molti Nascosti credono che Magnus sia una leggenda, trovate le fonti alla fine di Città di Cenere, quando due licantropi stanno mangiando al Taki’s, vi cito qui la frase in questione~

«Credo che neanche Magnus Bane esista» replicò il primo in tono beffardo. «Tu l'hai mai incontrato?»”

Detto questo, vi auguro buona serata e un parere fa sempre piacere! ~

 

radioactive,

   
 
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