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Autore: _Equinox    13/08/2013    2 recensioni
GranReize | Yaoi | Triste, sentimentale | Incredibilmente OOC
Beh, eccomi di nuovo qui dopo poco tempo. Ho fatto un'altra Gran/Reize OOC. Non riesco a rispettare i loro caratteri, diamine.
Reize si sente debole ed impotente dopo aver sentito Keeve e Maquia dire a Pandora che lui era debole. Così, il verde inizia ad allenarsi di nascosto.
Ma cosa accadrebbe se durante una notte qualcosa andasse storto?
Buona lettura. ^^
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Gran Kira, Reize
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Strange, no? But this is love.
Sottotitolo: But this is love.
Genere: triste, sentimentale.
Rating: arancione.
Personaggi: Janus/Reize, Xene/Gran.
Pairing: GranReize
Numero parole (Escluse note iniziali e finali): 2008.
Note: Beh... Sono di nuovo qui dopo pochissimo tempo. XD So di non esservi mancata. Comunque, avevo voglia di Gran e Reize, quindi ho messo su ‘sta cosuccia. Vi spiego... Di recente faccio sogni GouFubosi e HiroMidosi, dovuti al fatto che mi sto rivedendo gli episodi della terza serie di IE. E lì Hiroto e Midorikawa sono la fine del mondo. *-* Ora vi lascio e... Spero vi piaccia.


Strange, no? 

But this is love.
 
Il capitano della Gemini Storm sedeva sul davanzale della finestra situata nella sua stanza. Il suo sguardo oscuro e vuoto era posato sul paesaggio che si poteva vedere dal monte Fuji, su cui si trovava la sua accademia. Era sera, all’incirca le ventidue e trenta , quindi bastava alzare di poco lo sguardo per poter osservare il cielo stellato.
Ed un’altra monotona giornata è passata. Pensò, dirigendosi verso la porta in ferro automatica. Come tutte le notti, andava di nascosto ad allenarsi per migliorare le sue tecniche. Tutto era cominciato due settimane prima, quando aveva sorpreso Keeve e Maquia parlare con Pandora. Le avevano detto che la Gemini non avrebbe concluso nulla, capitanata da un essere debole come Reize. E da allora, lui non ha fatto altro che allenarsi più del solito, per dimostrare di non essere inferiore.
Purtroppo, nonostante sentisse il potere crescere in lui, si sentiva sempre inutile.
Midorikawaera sempre stato così. Si sentiva impotente di fronte a cose più grandi di lui, e troppo debole.
Ma Reize non poteva permettersi di  comportarsi in un modo simile. Doveva essere freddo e spietato, senza sentimenti, con un solo obbiettivo: obbedire a ciò che voleva il padre.
Uscito dalla sua stanza, il ragazzo dalla pelle ambrata si recò verso la fine del corridoio, dopo essersi accertato di essere solo. Non voleva che qualche membro della sua squadra venisse a sapere ciò che faceva in segreto. Era come andare contro le regole. Ogni membro dell’Aliea doveva seguire una determinata tabella di marcia, adatta alle qualità presenti in ciascun ragazzo. Strafare era contro il regolamento, e chi lo violava era sottoposto ad una determinata punizione. Quindi, se anche solo uno disobbediva, poteva pagare le conseguenze l’intera squadra. Trattandosi poi della Gemini Storm, a tutti sarebbe andato bene.
E dire che al Sun Garden, tutti volevano bene a Ryuuji...
Reize si diede uno schiaffo. Non doveva pensare al passato, no!
Entrato nell’ascensore che portava ai piani inferiori e quindi ai campi di allenamento, il capitano dai capelli verdi sperò di non incontrare nessuno. Sarebbe stato un bel problema giustificarsi. Fortunatamente, aveva già un scusante pronta ed il suo sguardo vuoto non faceva capire se mentiva o meno. Non appena arrivò a destinazione, il quindicenne si diresse negli spogliatoi della Gemini, sempre con molta cautela.
Superata la porta metallica, si diresse direttamente sul campo di allenamento intensivo. Programmò il sistema operativo su una potenza media, decidendo di non esagerare sin da subito come la sera precedente.
Grande errore.Pensò, ricordandosi che il giorno prima aveva messo a repentaglio il suo piccolo segreto. Difatti, si era presentato all’allenamento in  uno stato pietoso, suscitando la preoccupazione di molti membri della squadra, tra cui - e soprattutto – Diam. Il castano, dopotutto, aveva mantenuto quella dolcezza riservata al compagno ambrato nonostante gli effetti della pietra Aliea.
Posizionatosi a centro campo, Reize prese un gran respiro, prima di iniziare a correre. L’esercizio era semplice: mentre era in corsa, dei cilindri metallici si innalzavano facendo da ostacoli, e lui doveva semplicemente schivarli. Il problema sorgeva quando ne sfiorava uno, perché lanciava una potente scossa elettrica. Quel tipo di allenamento, anche se di bassa intensità, era riservato solo a coloro che erano preparati in modo perfetto.
Ciononostante, il ragazzo si esercitava in quel modo, perché dopotutto si era abituato fin da subito. Il trucco stava nel capire l’innalzamento del paletto successivo e il gioco era fatto. Le prime volte non fu affatto semplice e capitò spesso che il capitano restasse ferito. Però le cose migliorarono man mano.
Quella sera, fu praticamente perfetta: nessun palo sfiorato, nessun affaticamento eccessivo e nessun errore nel controllo di palla.
Così, il ragazzo dai capelli verdi decise di aumentare livello. Avrebbe rischiato, ma in fondo ne valeva la pena...
Lateralmente al campo, vi erano otto tubi, quattro per ogni lato e da questi fuoriusciva un pallone; il compito era nel riuscire ad afferrarlo, dribblare i pali meccanici e rispedire la palla in uno dei tubi . Sistemato il macchinario, Reize poté iniziare il suo allenamento. Non lo aveva mai fatto in modo così alto e in un certo senso aveva paura, ma scosse subito il capo, ripetendosi che era per il bene suo e della Gemini Storm.
Ritornò nella posizione iniziale, attendendo il primo tiro che non tardò ad arrivare. Stranamente, il pallone venne scaraventato verso Reize con una forza ed una velocità incredibile, ma per fortuna il quindicenne riuscì a prenderla. Però, non era un pallone esattamente leggero, bensì era pesante quasi come quelli che usavano alla Aliea per attaccare le scuole. Non fu un’impresa facile riuscire a schivare gli ostacoli e ricalciare l’oggetto sferico. Dato il calcio per rispedirlo nei tubi, il capitano della quinta squadra sentì una fitta alla caviglia. Forse non si era stabilizzata del tutto dall’ultima botta, e doleva ancora.
Daccapo.
Reize ripeté la stessa esecuzione per innumerevoli volte, fino alla sfinimento. Durante l’ultima, decise di non rimandare subito la palla nel canale metallico, ma colpì il muro facendola rimbalzare.
Questo è per la squadra.Pensò al primo colpo.
Questo è perché, nonostante tutto, il mio carattere continua a mantenersi debole. Al secondo.
Questo è per Diam, che si è sempre preoccupato per me. Terzo.
Questo è per nostro padre e per tutti i suoi sogni.Quarto.
Questo è per i miei genitori che non mi hanno potuto crescere.Quinto.
Questo è per le amicizie spezzate per colpa della pietra. Sesto.
- E questo è per l’amore che provo verso Hiroto e che mi è stato portato via a causa di Gran e di tutto ciò! -.
L’ultima frase venne urlata, senza volerlo. Persino il verde si sorprese delle sue parole. Non pensava che quel sentimento verso il rosso fosse ancora vivo. Assorto e stupito com’era, non si accorse del rimbalzo compiuto dalla palla, beccandosela in pieno stomaco. L’impatto fu talmente violento che costrinse l’ambrato a sputare sangue ed a sbattere contro uno dei paletti elettrostatici ancora attivi. Al solo contatto, infatti, il corpo del capitano venne attraversato da una scarica elettrica potente abbastanza per farlo cadere a terra, stremato e con la bocca sanguinante.
Rimase steso, con il corpo scosso da tremiti, il volto rigato dalle lacrime e il corpo che via via si faceva più debole.
- Per l’amore che provo verso Hiroto... Sei incredibile... - sussurrò una voce calda alle sue spalle. La vista di Reize, intanto, si iniziava ad offuscare. L’ultima cosa che vide furono un paio di stivali bianchi, dopodiché delle braccia sollevarlo e coinvolgerlo in un abbraccio caldo e rassicurante. Poi, il vuoto.
 

                                         ~ * ~ *  ~ * ~ *  ~ * ~ * ~ * ~ * ~ * ~

 
- Guarda che bello il cielo, Hiro-chan! - urlò eccitato un ragazzino di circa dodici anni.
- Sì, è davvero bello, Midorikawa - fu la risposta di un altro ragazzino sui tredici, osservando gli occhi dell’amico dai capelli verdi.
- In questo momento... I tuoi occhi riflettono le stelle. Sembrano loro stessi il cielo - continuò facendo arrossire Ryuuji.
 
- Guarda, Reize. Il cielo è pieno di stelle - disse la voce di Gazel.
- Meravigliose e brillanti stelle - continuò piano Desarm.
- E le stelle meritano di stare nel cielo perché brillano - rispose arrogante Burn.
- Quindi... Tu non potrai mai essere una stella, Reize - concluse Gran.
Il diretto interessato si voltò, vedendo gli altri quattro capitani andare via, verso un cielo stellato.
- No, aspettate... - gemette il verdino.
- Suzuno, Nagumo... Saginuma... HIROTO! -
 
 
In quel momento, Reize aprì gli occhi, ritrovandosi disteso su un letto matrimoniale, che però non si trovava nella sua stanza.
- D-Dove mi trovo...? - mormorò massaggiandosi la testa.
- Oh, sei sveglio finalmente - mormorò Gran, piegandosi verso il telescopio davanti la finestra. In dosso aveva una maglia bianca con dei jeans chiari.
I capelli non erano alzati e dritti in testa, ma abbassati, che arrivavano più o meno all’altezza del collo.
- G-Gran-sama! - esclamò il verde mettendosi seduto. Il brusco movimento, purtroppo, gli causò un dolore lancinante alla schiena e all’addome.
Si lasciò sfuggire un gemito mentre un’idea folle quanto perversa gli balenava in testa. Trovandosi solo in boxer e con delle fitte in tutto il corpo, chiunque avrebbe pensato di aver fatto... Quella cosa.
- Non fare movimenti bruschi, non è consigliabile dopo quella brutta scottatura sulla schiena - sussurrò calmo il rosso avvicinando. Il tono di voce era sempre stato basso, calmo e dannatamente sensuale. Chiunque, ascoltandolo, si sarebbe perso in quell’armonioso suono.
Solo quando Gran si sedette accanto a lui, si rese conto che il suo busto era fasciato.
- Oh, ora ricordo... - disse con voce bassa e tremante Reize abbassando il capo. Aveva paura di beccarsi una bella lavata di capo dal superiore.
- Ehi, sta’ tranquillo. È tutto okay, non preoccuparti - lo calmò il capitano della Genesis, carezzandogli i capelli sciolti*.
- Potrei chiedervi cosa ci facevate lì? - domandò il quindicenne dalla pelle ambrata.
Il ragazzo davanti a lui annuì.
- Che tu ci creda o no, il grande e potente Gran si stava allenando di nascosto - rise lusingato.
Il verde si concesse una risatina. Era sempre stato bello stare con quel ragazzo dalla pelle diafana.
- Midorikawa? - chiese incerto Gran. Istintivamente, l’interpellato si voltò per guardare l’altro, che approfittò della lieve distrazione di Reize per far incontrare castamente le loro labbra in un breve e delicato contatto.
- Gran-sama! C-Che diavolo e-era quello?! -
- Mettiamo in chiaro un paio di cose: qui dentro io e te non dobbiamo contare questa cosa che portiamo al collo, dobbiamo essere semplicemente Hiroto Kiyama e Midorikawa Ryuuji. E secondo... Io quello lo chiamo bacio - rispose dolcemente il rosso.
- N-Non è c-che tu hai... Hai sentito quello che dicevo m-mentre... - balbettò il capitano dagli occhi neri.
- Sì, e credimi... Anch’io ho sempre provato lo stesso -. Detto ciò, i due si baciarono una seconda volta, in modo più sicuro e decisamente meno casto.
- Ryuuji... Voglio fare l’amore con te - sussurrò sensualmente Kiyama, senza però assumere un tono di ordine.
Il rosso fece distendere il ragazzo sul letto, sfilandosi la maglia mentre si metteva cavalcioni sul verde.
Quest’ultimo si concesse un momento per squadrare il corpo marmoreo del capitano dagli occhi acquamarina. Perfetto.
In poco tempo, entrambi furono totalmente nudi, mentre le loro lingue facevano i più possibili ed immaginabili giochi.
- Questo farà un po’ male, purtroppo non dispongo del lubrificante... Anche se... - iniziò il rosso mentre con un dito andava a raccogliere parte dello sperma di Midorikawa fuoriuscito dal precedente rapporto orale**.
- … Potremmo usare questo... - mormorò.
- S-Sei un pervertito... - gemette Ryuuji mentre l’altro lo iniziava a preparare delicatamente.
Il verde strava cominciando a provare sempre più piacere e il dolore stava scomparendo anche grazie al fatto che l’idea di essere un’unica cosa col ragazzo che amava lo elettrizzava parecchio.
Terminato l’amplesso, i due si distesero abbracciati.
- Tutto okay? - domandò il rosso carezzando i capelli verdi dell’altro.
- Mh, sì - sussurrò.
D’un tratto, Hiroto si accorse che il corpo dell’amante era scosso da singhiozzi.
- N-Non dovevamo... È stato... Sbagliato... -
- Shh, piccolo mio, shh... Va tutto bene, non c’è stato nulla di sbagliato, non c’è nulla di sbagliato nell’amarsi -
 

                                       - Gran-sama, potete promettermi una cosa?Quando tutto
                                                  questo finirà... Noi ci ameremo ancora, vero? -
                                                                  - Sì, Reize. Questa è una promessa-

 

                                      ~ * ~ *  ~ * ~ *  ~ * ~ * ~ * ~ * ~ * ~

 
- A quei tempi... Eravamo proprio ingenui - esordì il segretario della Kira Company, stringendosi nell’abbraccio nudo del marito.
- Sì, però quella promessa l’ho mantenuta, anche se era stata fatta da Gran a Reize - ribatté Hiroto.
- Già, ed ora guardaci: siamo sposati da cinque anni - concluse Midorikawa.
- Ehi, Mido-chan? Sei pronto per un secondo round? - chiese malizioso Kira.
- Umpf! Pervertito - rispose Ryuuji baciandolo.
 

                                           “Il peccato più grande è stato amarti”

 
 
Angolo di una Nana ✿•♪ •  ✿
Bene, ciao ragazzi. Ho avuto il coraggio di ritornare nel fandom, sì. Con un’altra HiroMido, sì. Che è venuta uno schifo, sì.
Allora, vi spiego tutto. Portata a termine la mia ultima GouFubu, ho iniziato questa, che all’inizio doveva essere tutto un intreccio erotico. Ma così non è stato perché avevo deciso di cancellarla arrivata poco prima della metà. Volevo dare spazio ad un’altra OTP che amo, la AtsuAfu. Poi, guardando la terza stagione di IE, ho notato un sacco di particolari HiroMido. Ora, non so se la Level 5 abbia accidentalmente fatto finire la faccia di Midorikawa davanti il bacino di Hiroto nell’episodio 73 quando il verde sta a carponi perché si era fatto male o no, fatto sta che i piccoli particolari per così dire “shonen-ai” sono riuscita a coglierli, quindi mi è venuta voglia di fluff e ho continuato questa roba. Comunque la AtsuAfu ci sarà, oh. ✌
E, beh, che dire... Forse in futuro tornerò con una BanGaze, o con una EnKaze, o con una KidouxFudou, o attuerò un piano con due mie OC nel mondo di IE per far venir fuori cose yaoi. . . . . . . . .
Chissachilosa (?) se domani sono ancora qua. Okay, pessima rima. Comunque vi informo che ho finito di scrivere alle 5.15 di mattina del 13... Lo dico perché non so quando pubblicherò... Si sono pazza a non dormire, ma son cose che capitano (?).
Beh, gente, ci si vede alla prossima. ♫♪
Un bacio.
Nana ∞  ♥~
   
 
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