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Autore: Bellatrix_Black_51    13/08/2013    0 recensioni
C'era un tempo ad Hogwarts, in cui i ragazzi discutevano per le proprie ideologie, senza mai farsi del male.
C'era un tempo in cui ognuno di loro considerava Hogwarts casa.
C'era un tempo in cui ognuno di loro considerava Hogwarts una famiglia.
Genere: Avventura, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mangiamorte, Sorelle Black, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Bellatrix/Voldemort, James/Lily, Lily/Severus, Lucius/Narcissa, Ted/Andromeda
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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- Questa storia fa parte della serie 'Do You Remember the Time of Our Life?'
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Ragazzi, ci avviamo verso la fine. Questo sarà il terz'ultimo o il penultimo capitolo, prima della prossima Long Fic. 
Buona Lettura!
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Cap. 42




-Severus- 
Lily Evans si presentò al tavolo dei Serpeverde, estremamente caotico e disordinato quel giorno. Il ragazzo si voltò, sorridendole ed alzandosi.
-Dimmi- le rispose. Si voltò un istante verso i ragazzi del suo tavolo, che gli fecero l'occhiolino, per poi allontanarsi verso la ragazza.
-Volevo parlarti... In privato- disse la ragazza. Si avviarono verso il giardino, fianco a fianco.
Lily sembrava rimuginare sulle parole da usare. Doveva fare un discorso serio, e temeva che il ragazzo non l'avrebbe ascoltata se lei fosse sembrata troppo impacciata.
Si fermò di botto, prendendogli la mano.
-Ascolta... con Potter hai esagerato, l'altro giorno- disse, guardandolo negli occhi.
Severus sussultò, guardando i suoi occhi verdi. -Non mi interessa, se l'è meritato- disse. Scocciato, sbuffò, posando le spalle contro un'arcata del castello.
-Può esserselo meritato, Sev, ma... gli hai corroso la pelle! C'era un buco sulla sua schiena, non è qualcosa di leggero!- disse.
-Lily, può non essere qualcosa di buono, ma sai che ho fatto bene. Smetterà di darmi fastidio, finalmente, ed è questo che io voglio- 
La ragazza, spazientita, si guardò attorno, sbuffando.
-Severus, lui...-
-Ti dispiace tanto per lui? Bene, escici assieme, magari lo farai sentire meglio!- ringhiò il ragazzo. Fece per allontanarsi, innervosito.
La ragazza lo raggiunse, facendo per posargli una mano sulla spalla.
Quando lo toccò, il ragazzo si voltò di botto, estraendo la bacchetta mentre la ragazza cadeva a terra.
-NON DIRMI COSA FARE, EVANS!- sbottò, arrabbiato.
Lily non rispose, sollevandosi da terra e guardandolo in cagnesco. -ALLORA VATTENE!- urlò.
Severus esitò, guardando la ragazza. Poi le diede le spalle, allontanandosi. Sbuffò sonoramente, entrando nel castello.
Lily rimase seduta a terra, guardando la figura del ragazzo allontanarsi, senza degnarla di uno sguardo.
-Evans... tutto bene?- Una voce la distrasse, ma non si voltò. 
-No, affatto- mormorò. Si voltò, e si accorse che c'era Remus Lupin alle sue spalle, completamente, e insolitamente, solo.
-Serve qualcosa?- domandò lui, tendendole la mano per aiutarla a rialzarsi. Lily l'afferrò, tornando in piedi. Si voltò verso il castello.
-Non è tornato indietro- disse il ragazzo, guardando dietro di lei. Poi tornò a guardarla. -Brutti litigi, immagino- mormorò.
-Capita, ormai, spesso- assentì lei, abbassando gli occhi. -Grazie per esserti preoccupato, ma... beh, ora dovrei studiare, e...- fece per dire, mentre Remus sorrideva. Estrasse i libri e alcune pergamene. 
-Se vuoi, possiamo studiare assieme- disse, facendo spallucce. Lily annuì, abbozzando un sorriso. Arrossì, mentre si sedeva a terra e il ragazzo apriva il libro di Pozioni.
 
-TED!- Andromeda vide la figura di Ted Tonks aggirarsi nei corridoi del terzo piano. Noncurante dei suoi amici, lo raggiunse e lo abbracciò. Il ragazzo ricambiò il suo abbraccio.
-Cosa è successo?- domandò, lanciando un'occhiata ai propri compagni di casa. Loro annuirono, ridacchiando e allontanandosi.
-Bella... Bellatrix è andata via da scuola- disse lei, senza sciogliere l'abbraccio. 
-Beh... è una buona cosa, no? Così non ti metterà più i bastoni fra le ruote- disse il ragazzo. Andromeda esitò alcuni secondi prima di rispondere.
Si, effettivamente era vero, ma... allora perchè sentiva la sua mancanza?
-Si... No...- mormorò, sciogliendo l'abbraccio e guardando il ragazzo. -E' comunque mia sorella, e mi dispiace sapere che non la rivedrò...-
Ted sospirò -Temo che, se fosse per lei, non ti rivedrebbe più, sopratutto dopo quel pomeriggio- le fece notare. 
Andromeda annuì. -Si, io credo... Credo tu abbia ragione..- 
Sospirò nuovamente, guardandosi i piedi.
-Vieni, usciamo- Ted la prese per mano, e la condusse fuori dal castello. Si guardarono attorno: troppo affollato. Optarono per raggiungere la riva del lago nero, dove molto probabilmente sarebbero stati soli.
Raggiunto il lago, sedettero accanto ad un albero. Andromeda guardò Ted, e posò dolcemente il capo sulla sua spalla.
-Sono confusa- confessò. -Voglio bene a Bellatrix, è comunque mia sorella. Ma... non posso essere certa del fatto che per lei sia lo stesso, ora- disse.
Ted annuì. -E' tua sorella, è ovvio che ti voglia bene. Ma hai visto come è fatta... se non ci fossero state tutte quelle persone avrebbe lanciato una Cruciatus, ne sono certo- disse.
Andromeda rabbrividì, ricordando quando l'aveva davvero usata. Si sentì arrabbiata, infastidita e umiliata.
-Hai ragione, Ted- concordò. Lo guardò per un istante, con espressione seria. 
-Alla fine di quest'anno ti dispiace se vengo a vivere da te?- domandò, guardandolo negli occhi.
-Sei la benvenuta- sorrise lui, dandole un bacio sulla fronte, e stringendola a sè.
Andromeda, a seguito della decisionè, sentì il cuore spezzarsi e ricomporsi.
Sentiva di aver voltato le spalle alla propria famiglia e alle proprie sorelle, per avvicinarsi ad un ragazzo che non conosceva. 
Ma si corresse rendendosi conto che la sua famiglia non era altro che una snob, razzista e altezzosa banda di aristocratici.
Ted era stato un angelo fino ad allora, con lei. Aveva preso la propria decisione.
-Posso avvisare mia madre, se ne sei sicura- le fece notare Ted. 
Andromeda annuì, abbozzando un sorriso. 
Si voltò, incontrando il suo sguardo.
-Grazie, Ted- disse piano. Il ragazzo sorrise, mentre lei si avvicinava lentamente, e permetteva alle proprie labbra di toccare quelle di lui, dolcemente.
Ted la strinse a sè, ricambiando il bacio.
Sembravano aver dimenticato, per un istante, ogni problema. 
Andromeda era felice.
   
 
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