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Autore: CathLan    13/08/2013    4 recensioni
Threesome Niall/Harry/Zayn per il prompt!: "Non ho il coraggio? Zayn non hai capito ancora con chi stai parlando".
I sorrisi di Harry, quelli tutti denti e fossette, gli piegano il cuore come un piccolo origami fragile. La risata di Zayn gli gonfia i polmoni d’aria calda, impedendogli di ingerirne dell’altra, permettendogli soltanto di tirarne fuori lo stretto necessario per non scoppiare come un palloncino.
I loro innumerevoli e assurdi tatuaggi lo affascinano, le loro pelli color caffèlatte -che sia per via delle lampade, del sole o delle origini- lo stregano. I loro capelli, sempre ben curati e soffici, lo fanno sospirare come una ragazzina.
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Zayn Malik
Note: Lime | Avvertimenti: Threesome
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Fandom: One direction
Pairing: Niall Horan/Harry Styles/Zayn Malik (Narryn)
Prompt: “Non ho il coraggio? Zayn non hai capito ancora con chi stai parlando” lanciato dalla dolcissima Valigie per restare.
Rating: Arancione scuro
Beta: FINNtastic (sempre, per sempre, lei)
Banner: Valigie per restare
Genere: Sentimentale, fluff, introspettivo, lime
Warning: Slash, threesome, One Shot
Words: 1879
Note: Salve! Comincio col dire che questa One Shot è nata da una richiesta di Valigie per restare -ahw çvvç- e che quindi non è del tutto un’idea mia. Insomma, senza di lei non avrei mai scritto un threesome nel fandom degli One Direction, ma ahimè, a quanto pare il detto “mai dire mai” è proprio azzeccato.  
Questa cosa qui doveva essere molto più fluff, ma io il fluff non so descriverlo molto bene e quindi ci ho inserito anche un po’ di lime e di introspezione; spero di non aver fatto un macello. Ringrazio in anticipo chiunque deciderà di lasciarmi un commentino e niente, buona lettura! (◕‿◕✿)
Disclaimer: I tre moschettieri qui non mi appartengono, non ci guadagno nulla e ogni cosa è inventata da me. Questa giunga mi devasta.




 
— Ci si aspetta che cadano le stelle
.
Le iridi di Zayn sono l’esatto opposto di quelle di Harry. Le sue sfumano dal terra di Siena al tenné, mentre quelle del minore dal giada al verde palude. Niall lo sa perché è andato a cercare le varie gradazioni del verde[i] e del marrone[ii] su wikipedia, annotandosi quelle che ha notato guizzare negli occhi dei suoi migliori amici. 
In quel momento, però, non riesce a vedere nulla. I loro occhi così diversi eppure talmente belli da essere magnetici, sono coperti dalle palpebre. Se ne dispiace un poco, prima di rendersi conto che quella è un’ottima chance. Può osservarli senza per forza dover arrossire o sentirsi inadeguato. Senza la paura di poter essere beccato in flagrante da un momento all’altro.
Sia il riccio che il pakistano sono sdraiati sul lenzuolo azzurro che hanno steso sul prato all’inglese di casa Malik. Harry riempie gli spazi vuoti lasciati dal corpo poco più scuro di Zayn e ha una mano grande posata sulla sua guancia mal rasata. I loro visi sono talmente vicini che le loro ciglia lunghe sembrano sfiorarsi tremolanti. Le loro labbra, rosse e gonfie per tutti i baci silenziosi che si sono scambiati, sono socchiuse su respiri lenti ed equilibrati.
Niall ha perso il conto delle volte in cui si è perso nel guardarli. No, lui non guarda, lui osserva. Li ammira e li ama, bruciandosi il cuore di emozioni che a fatica riesce a contenere.
I sorrisi di Harry, quelli tutti denti e fossette, gli piegano il cuore come un piccolo origami fragile. La risata di Zayn gli gonfia i polmoni d’aria calda, impedendogli di ingerirne dell’altra, permettendogli soltanto di tirarne fuori lo stretto necessario per non scoppiare come un palloncino.
I loro innumerevoli e assurdi tatuaggi lo affascinano, le loro pelli color caffèlatte -che sia per via delle lampade, del sole o delle origini- lo stregano. I loro capelli, sempre ben curati e soffici, lo fanno sospirare come una ragazzina.
Sorride, arricciando gli angoli della bocca sull’apparecchio trasparente. Sono bellissimi, e un po’ li invidia. Sia chiaro, Niall non è geloso di ciò che loro condividono, della loro intimità o del fatto che quando è nella camera accanto alla loro li sente gemere e ansare forte, ma semplicemente vorrebbe farne parte anche lui, di tutto quel loro amarsi così tanto e tremendamente bene.
Zayn mugugna qualcosa e si appiccica ancora di più a Harry, appoggiando la fronte sul suo torace, all’altezza delle rondini. Inspira profondamente con le narici e poi rilascia l’aria tutto d’un colpo, ridestando il minore dal sonno.
Le corone ora verde trifoglio sbocciano da sotto le ciglia bionde, illuminandogli il viso ovale. Niall perde un battito e si irrigidisce. Si rende conto solo ora di quanto è realmente vicino. Non si era accorto di essersi seduto al di sopra delle loro teste, con le ginocchia posate sull’erba e le mani sul telo azzurro.
Adesso può perfino sentire il venticello estivo spingere verso le sue narici il profumo dell’acqua di colonia di Harry, quella che gli ha regalato Louis per Natale.
Ne racchiude più che può dentro di sé e fa per scostarsi, imbarazzato, ma Harry è più veloce di lui e lo ferma con la stessa mano che poco prima era posata sulla gota tagliente del pakistano. Gliela schiaccia sulla coscia, tremendamente vicino all’erezione dolorosa schiacciata dalla patta dei jeans, e con le dita da pianista traccia ghirigori indefiniti sul tessuto ruvido.
L’irlandese sfiata, piegando di lato la testa. Gli gira tutto, vorrebbe quelle falangi appena più verso l’interno, un po’ più vicine, ma Harry è un fottuto stronzo e non lo accontenta, sebbene abbia già capito tutto.
Sorride sbieco e si alza un po’, reggendosi con l’altro braccio. Piega un gomito e si tiene su schiacciandosi i ricci color caramello col pugno chiuso. «Sei riuscito a vedere qualche stella cadente?» chiede, riducendo gli occhi grandi a due fessure. Naturalmente, in tutto questo, non ha smesso di torturarlo con quei tocchi lievi, febbricitanti.
Niall sente la voce mancare, prova a parlare, ma la gola raschia. Se la schiarisce un po’ e riprova: «no» risponde, rivolgendo lo sguardo verso quell’universo di luci e buio. In realtà nemmeno le ha cercate. Come poteva spostare il cipiglio dalla visione che erano Harry e Zayn addormentati, incollati insieme come due pezzi di un puzzle complesso eppure anche semplicissimo?
La mano del minore sale, si arrampica sulla sua cintura in eco-pelle e poi percorre la cute sensibile del suo petto da sopra la t-shirt. Quando arriva al collo lo sfiora coi polpastrelli e poi lo aggira, afferrandogli saldamente la nuca. Accarezza i capelli corti in quel punto per cui Niall sarebbe in grado di fare le fusa e si lecca le labbra, in un gesto che all’irlandese non passa per niente inosservato.
Il cuore non può fare altro che rotolargli tra le costole in cerca una via d’uscita, in cerca di salvezza.
«E tu ne hai vista almeno una mentre eravate svegli?» domanda rapidissimo, provando a spostare l’attenzione su qualcos’altro che non siano le sue labbra screpolate, chiuse su tutta quella ferraglia che odia, ma a cui è anche grato.
«Ne ho appena trovata una e vorrei baciarla» ribatte Harry, spingendo la testa verso l’alto e la sua verso il basso.
Sono ad un soffio quando Zayn sceglie di parlare, con l’accento strascicato. «Tanto non te lo da, Harry» bofonchia, con le iridi ramate illuminate dal chiarore della luna.
L’interpellato si ferma, il suo respiro pesante si infrange sui denti del biondo. «Potevi fingere di dormire ancora un po’, hai rovinato tutto» sputa, acido. Lascia andare l’irlandese e si sistema meglio sul lenzuolo.
Incrocia le gambe e rivolge la schiena al vuoto, il volto a Niall.
«Tanto non ti avrebbe ricambiato, non ne ha il coraggio» incalza il pakistano, stringendosi nelle spalle ossute. Anche lui si siede meglio, mettendosi nella stessa posizione del riccio, solo con il tronco in sbieco per poter tenere d’occhio un po’ entrambi.
Questa cosa, deve ammettere l’irlandese, lo infastidisce alquanto. Non è un codardo e avrebbe ricambiato, eccome se lo avrebbe fatto. Aspettava quel momento da un anno e mezzo, davvero. Lui non è un coniglio.
«Non ho il coraggio? Zayn non hai capito ancora con chi stai parlando» si ritrova a dire, con forse troppo astio ed orgoglio nella voce da ragazzino.
Sia Harry che Zayn alzano un sopracciglio, sorpresi da tutta quell’audacia mai mostrata in ben tre anni di conoscenza. «Ah sì?» fa retorico il mulatto, dando una gomitata al minore. «Allora alziamo un po’ la posta».
Il riccio sbuffa una risata. «Zay, smettila» lo rimbecca, avvicinandosi un po’ al corpo teso come una corda di violino del biondo. Gli preme le mani sulle orecchie e si contorce tutto da un lato per potergli scoccare un bacio rumoroso sulla guancia bordò. «Ecco, mi sono preso almeno un bacio» rivela esaltato, ritornando al proprio posto.
Tutto l’organismo di Niall è in subbuglio. Respira male, ha veramente troppo caldo e sente una leggera tachicardia sconvolgergli il cuore. Non vuole essere trattato come un bambino, diamine, è un uomo.
«Un bacio a tre» annuncia, serissimo come mai prima.
Harry ci mette meno di un nano secondo a rendersi conto che non sta bleffando, quindi annuisce e si scrolla i capelli come un cane bagnato, come quando sono nel retroscena del palco e si prepara mentalmente allo spettacolo. Zayn, invece, infila la lingua tra i denti e sorride.
«Mi fai venire voglia di tante di quelle cose che nemmeno ti immagini, verginello» sussurra, grattandosi un pettorale con le unghie corte. «Ma non posso pretendere così tanto, davvero».
A quel punto Niall ne ha abbastanza. Afferra un lembo della maglietta del pakistano e sgraziatamente se lo tira addosso, spezzando la poca distanza che li separa. Lo bacia distrattamente, saggiandolo come si trattasse del dolce più buono dell’universo. Succhia quei cuscinetti rossi, mordicchia e lo bagna fino al mento, mentre Zayn semplicemente lo lascia fare e ricambia.
Harry ride, fossette bene in vista, e l’irlandese gli accarezza con due dita una tempia, invitandolo ad unirsi a quello che dovrebbe essere un bacio e che invece sembra più un banchetto medievale.
Il minore non è uno che si fa pregare quando si parla di amore, baci e sesso. Dunque si avvicina ad entrambi e si infila tra le loro teste senza nemmeno chiedere permesso, facendo divenire tutto un movimento convulso di lingue, denti voraci e salive bollenti.
Le loro mani si saggiano, cercano la morbidezza delle loro carni, dei loro capelli. Sono cieche, febbrili, innamorate. Loro sono tre ragazzi che hanno bisogno di ricerca naturale, reale, dell’abbraccio che precede il distacco, il ritrovo.
Quando si staccano, hanno dei ciuffi sparati e ridicoli, il fiato corto e un sorriso soddisfatto dipinto sulle labbra rosse sanguigna.
«Non capita a tutti di baciare due stelle in una volta sola» mormora Harry, sdraiandosi supino con l’aria di un hippie strafatto.
Zayn grugnisce tutto il suo disappunto borbottando qualcosa su quelle stupide frasi da biscotti cinesi e si accende una sigaretta, rilasciando tutta la tensione insieme alla prima boccata.
Niall, naturalmente, non sa cosa fare. Si sente di troppo, un qualcosa di eccedente che non ha niente a che fare con loro. Un pezzo di mobilia del novecento inserito in una casa domotica[iii]. Vorrebbe alzarsi e andare via, ma ha ancora le gambe molli e, a dirla tutta, spera di riuscire ad inserirsi in quel quadro già finito senza risultare uno scherzo della natura, un errore.
«Niall, ho freddo» si lamenta Harry, come un bambino. Prima ancora che lui possa fare qualcosa in riguardo, lo agguanta per un avambraccio e lo sbatacchia finché l’irlandese non si decide a mettersi nella sua stessa posizione. Dopodiché le braccia lunghe e tatuate del minore lo cingono possessivamente, alla ricerca di calore corporeo.
Zayn inspira l’ultimo tiro e butta lontano il mozzicone. «Hazza, sei il solito cazzo di ingordo» dice, dandogli uno scappellotto sulla testa completamente infilata nell’incavo tra orecchio e spalla del maggiore.
«Niall può essere di tutti e due» risponde il riccio, mordicchiando nel mentre il collo dell’interpellato.
Quest’ultimo ingoia un gemito e cerca di calmare i battiti cardiaci quando anche il mulatto si unisce nella stretta spasmodica sul suo torace. Il pakistano posa un orecchio al centro del suo petto e cinge sia lui che Harry con le braccia tatuatissime.
«Se fate rumore vi ammazzo» ringhia il moro, prima di chiudere gli occhi scurissimi.
Harry in risposta ridacchia un po’, scocca un bacio sulla fronte di Zayn e uno sulla guancia di Niall e si abbandona così, con ancora un sorriso ad increspargli le guance.
E Niall, beh, lui è semplicemente troppo assuefatto da tutto ciò che di bello e brutto c’è in quei due per potersi permettere di dormire e perdersi anche un solo istante del momento. Per questo rimane tutto il tempo a contare le stelle che vede tagliare il buio, esprimendo sempre lo stesso identico desiderio.




[i]  Gradazioni di verde: qui tabella colori.       
[ii]Gradazioni di marrone: qui tabella colori.       
[iii]Casa domotica: è la “casa intelligente”, ovvero un ambiente domestico -opportunamente progettato e tecnologicamente attrezzato - che mette a disposizione dell'utente impianti che vanno oltre il “tradizionale”, dove apparecchiature e sistemi sono in grado di svolgere funzioni parzialmente autonome o programmate dall'utente o, recentemente, completamente autonome. In poche parole le case tutte tecnologiche che ci immaginiamo nel futuro. 
  
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