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Autore: dany_smile    13/08/2013    4 recensioni
Ormai conosceva tutti i clienti del bar: Zayn e Perrie che volevano i soliti caffè neri prima di andare all'università, che era proprio lì vicino, Liam che chiedeva anche lui solo un caffè, però col latte, e che si sedeva sempre vicino al bancone per parlare con lui di tutto ciò che li passava per la testa, persino di Toy Story,e poi c'era Niall che, come non ricordarselo, prendeva tre cornetti uno dopo l'altro e due tè al limone. Conosceva persino i professori che venivano lì, però oggi c'era un ragazzo che non aveva mai visto: era un po' più basso di lui, capelli castani e degli occhi azzurri che, quando li aveva incrociati con i suoi, si è sentito le gambe molli.
Genere: Generale, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Boku wa shitteru

 
- Harry, sei in ritardo? Dove cavolo eri? - sbraitò Paul, il proprietario del bar, appena lui aprì la porta e fece il primo passo all'interno.
- Hemm... Scusa capo è che mi sono sentito male ieri e non sono riuscito a dormire molto. Mi dispiace. - si giustificò, andando subito a prendere il grembiulino nero con su scritto il nome del bar.
- Beh, fai meglio a metterti a lavoro, e subito. - detto questo se ne andò e Harry si mise subito vicino alla macchinetta da caffè e ai cornetti per servire la colazione ai clienti.
Ormai conosceva tutti i clienti del bar: Zayn e Perrie che volevano i soliti caffè neri prima di andare all'università, che era proprio lì vicino, Liam che chiedeva anche lui solo un caffè, però col latte, e che si sedeva sempre vicino al bancone per parlare con lui di tutto ciò che li passava per la testa, persino di Toy Story,e poi c'era Niall che, come non ricordarselo, prendeva tre cornetti uno dopo l'altro e due tè al limone. Conosceva persino i professori che venivano lì, però oggi c'era un ragazzo che non aveva mai visto: era un po' più basso di lui, capelli castani e degli occhi azzurri che, quando li aveva incrociati con i suoi, si è sentito le gambe molli.
Non l'aveva mai visto, ma gli era bastato un occhiata per farlo incantare.
- Posso avere un caffè amaro? - chiese il ragazzo "nuovo", e Harry rischiò di rimanere imbambolato a guardarlo, a guardare quel sorriso che gli aveva rivolto quando aveva parlato.
Si riscosse subito e si girò verso la macchinetta, intento a preparare quel benedetto caffè.
Finito di prepararlo, glielo porse e restò alcuni secondi a guardarlo, poi si girò per non rischiare di fare la figura del maniaco.
- Che buono. - mormorò questo, prima di andarsene, lasciando i soldi vicino alla tazzina.
- Ciao, eh. - gli disse, ridendo sotto i baffi della sua espressione incantata.
- Ciao! - si riscosse e rispose anche lui, prima che questo nuovo ragazzo uscisse dalla porta.
 

Lo so, lo so, lo so che ti conosco, ma
tu non conosci ancora il mio nome.

Lo so, lo so, lo so che c'è qualcuno di importante per te.
A volte, quando sei con quella persona
sembri così felice.

 
Da quel giorno, Harry vide spesso quel ragazzo. Scoprì che si chiamava Louis, che aveva 21 anni, due in più di lui, e che si era trasferito da poco a Londra.
Qualche volta si fermava a parlare con lui, quando passava la sera, oltre che alla mattina: la mattina passava per prendere un caffè per non rischiare di addormentarsi a lavoro, diceva, ma la sera, passava a prendere un tè, e si fermava a parlare per almeno venti minuti.
Venti minuti in cui Harry era al settimo cielo.
Ma poi un giorno, di mattina, Louis era entrato ed Eleonor, una studentessa dell'università, si era avvicinata a lui ed avevano iniziato a parlare, per circa mezz'ora.
In quella mezz'ora, Harry aveva sbagliato ben quattro volte a servire i caffè e, quando aveva sentito che quella ragazza aveva chiesto un appuntamento a Louis, gli era caduta la tazzina dalle mani, e si era guadagnato un occhiata strana da Louis. Sembrava...dispiaciuta.
"Che stupido! Che ti aspettavi, Harry?" Si chiese da solo, mentre guardava la tazzina rotta per terra.
Riprese a lavorare, e fece l'indifferente, pensando, imponendosi che non doveva farsi film se un cliente entrava nel bar e si metteva a parlare con lui.
Anche Liam e Niall lo facevano sempre.
 

Lo so, lo so, lo so che quando sei sulla strada
mentre torni da un appuntamento con quella persona
ami prendere un caffè nel posto dove vai sempre.
Ovviamente perché quel caffè è la mia specialità.

 
Beh, nonostante si era ripromesso di non illudersi, quando due giorni dopo era tornato al bar, di mattina, a chiedere il solito caffè amaro, e gli aveva sorriso, non aveva potuto far altro che rispondere a quel sorriso e a mettersi a parlare con lui.
Avevano parlato per quasi un ora, senza nemmeno rendersene conto.
Harry aveva anche palesemente ignorato qualche altro cliente, per poi essere sgridato da Paul e servirli in fretta e furia.
Louis alla fine se n'era andato quando il telefono era squillato e un messaggio di un suo collega gli aveva ricordato del lavoro, lasciando Harry con un sorriso e un arruffata di capelli.
Aveva affondato le dita in quei riccioli e gli aveva scompigliati un po', per poi sorridergli e andarsene, salutandolo di nuovo con la mano e una volta uscito dalla porta, gli rivolse un ultimo sguardo attraverso la porta di vetro.
Bhe, inutile dire che Harry restò a fissare quella porta, con una mando a tenere i riccioli su dalla fronte, per un bel po' di tempo: fino a quando un cliente lo distrasse dai suoi pensieri.
"Sembrava quasi mi avesse chiesto scusa, restando a chiacchierare così a lungo." pensò mentre serviva e sorrideva a trentadue denti a tutti i clienti.
 

L'unica cosa che non so di te
è perché mi piaci cos' tanto.
Solo una tazza di caffè...
è quello tutto l'amore che posso darti.

 
Harry fu felicissimo nei giorni seguenti pensando che forse non si era sbagliato a credere che Louis fosse interessato a lui, ma ben presto la sua felicità fu smorzata dalle assenze di Louis. Non veniva più, né di mattina né di sera.
 

Lo so, lo so, lo so che il motivo per cui non vieni ultimamente
non è il sapore dopo tutto.

 
Non lo vide per quasi una settimana, prima che, un giorno di pioggia, non tornò, nel tardo pomeriggio, a chiedere un tè caldo.
Harry lo preparò istantaneamente e con un disinteressato - Hey, non ti sei più fatto vedere in giro. - Cercò di chiedere a Louis perché non era più venuto da lui per così tanto tempo.
Avrebbe voluto dirgli che gli era mancato, ma beh, erano quasi degli sconosciuti.
Louis bevve il suo tè in silenzio, alzandosi disse solo un "Addio" mormorato, talmente flebile che Harry quasi dubitò di averlo sentito.
 

Perché in quell'ultimo giorno di pioggia
ciò che stava scorrendo sulle tue guance non era pioggia.

 
Quella fu l'ultima volta che si videro. Ma Harry non smise mai di pensare a quel ragazzo dagli occhi cerulei che veniva forse solo per parlare con lui e, ogni volta che qualcuno gli chiedeva un caffè amaro, lui rimaneva incatenato nei suoi pensieri e nei pochi ricordi che aveva di lui, non parlando più con nessuno.
Strano come certe volte ci si può innamorare in così poco tempo, perché sì, ormai lui era innamorato di una persona che non verrà mai più da quelle parti.
Aveva scoperto, sentendo parlare la gente nel bar, che Louis, in quei due mesi in cui era stato a Londra, una delle sue sorelle è morta in un incidente stradale.
La sua famiglia aveva deciso di tornare alla vecchia città in cui abitavano, e quindi Louis era partito anche lui. Ovviamente non aveva più parlato nemmeno con Eleonor, con qui, a quanto pare, era uscito solo una volta, cosa che lo rese assai felice.
"Perciò quel giorno piangeva. Perciò non mi ha parlato..." continuava a scervellarsi il cervello, e a domandarsi perché il destino, il fato o qualsiasi dio esistente gli abbia fatto incontrare una persona così, perché lo abbia fatto innamorare se poi glielo hanno portato via.
 

Non ho potuto tenerti vicina nelle notti fredde
e non posso stare accanto a te fino al mattino.
Ma, se vuoi bere un po' di caffè amaro
fermati in qualsiasi momento. *

 
"Spero di rivederti, Louis."
 

****


La pioggia cade silenziosamente sui vetri, oppure era solo lui che non le sentiva.
Fissava, attraverso la finestra dell'auto, il bar di fronte a cui avevano parcheggiato.
Era così maledettamente simile a quello in cui lui lavora.
- Lou? Non vuoi venire a fare colazione? Mancano ancora delle ore prima di arrivare a casa.
Si girò verso la madre che lo aveva leggermente strattonato per la manica della felpa per attirare la sua attenzione.
Si girò verso di lei. Aveva ancora gli occhi rossi e gonfi, così come forse anche lui, d'altronde, amava tantissimo le sue sorelle e la sua famiglia.
- No, mamma, non ho fame. -  si rigirò di nuovo verso la finestra, continuando ad osservare le gocce di pioggia scivolare sul vetro.

"Spero di rivederti, Harry."
 

***************************

 
* traduzione della canzone "Boku wa shitteru" di Miyavi.
 
#ilcosodoveparlal'autrice
 
Questo è... il mio pallido tentativo di fare una song fic. Non ne ho mai fatto una fino ad ora, e penso si veda, visto che l'accostamento canzone/storia non è proprio riuscito, 
Spero che a qualcuno piaccia.
Voglio anche dire che non sono una Directioner, ma comunque mi piace pensare che ci sia qualcosa fra questi due. :3
 
Ciao.
 - Dany ^-*
 
 
 
  
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